0.1 isconocchiate, sconocchia, sconocchiano, sconocchiare, sconocchio, sconochia.
0.2 Da conocchia.
0.3 Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.); A. Pucci, Libro, 1362 (fior.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Trarre il pennecchio dalla conocchia (in contesti fig., con rif. alla fine della vita). 1.1 Fig. [Con signif. osceno].
0.8 Sara Ravani 06.10.2020.
1 Trarre il pennecchio dalla conocchia (in contesti fig., con rif. alla fine della vita).
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 11, pag. 94.31: Terza, per la morte, una che sconochia e rompe il filo, ch'è chiamata Antropos...
[2] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 10, 32.2, pag. 578.4: la terza, la quale è chiamata Antropòs, sconocchia, cioè finisce la vita di colui che è nato e vivuto.
1.1 Fig. [Con signif. osceno].
[1] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), 9.12, pag. 59: Va' pian, amor, un poco, ch'i' sconocchio: / s' e' fosser buon', tu li avresti più cari, / va' col malanno, e' fuor' di Capocchio.