SCOSTUMATO agg./s.m.

0.1 iscostumata, iscostumati, schostumatto, scostumata, scostumati, scostumatissimi, scostumato.

0.2 Da costumato.

0.3 Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?); f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1341 (pis.)>.

0.7 1 Che non rispetta le regole sociali e morali. 1.1 [Detto di un vizio].

0.8 Sara Ravani 06.10.2020.

1 Che non rispetta le regole sociali e morali.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 6, ott. 21.3, pag. 182: E s'ella fosse pur per sempre stare, / sì sono il re e' figli e gli abitanti / barbari, scostumati e da prezzare / poco a rispetto de' Greci, ch'avanti / ad ogni altra nazion possono andare, / d'alti costumi e d'ornati sembianti...

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1341 (pis.)>, cap. 12, pag. 94.20: e trovando che le avevano data la più mansueta, che vi fosse, intese incontanente quello, che la donna desiderava, e le sodisfece d' un' altra femmina tutta il contrario della prima; dandole una grandissima bevitrice, e scostumata, la quale continuamente mormorando, e lamentandosi, e maladicendo, ogni cosa biasimava, in guisa che era del tutto insopportabile.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 20, vol. 1, pag. 158.26: Il quinto male, che fa questa voluttà, e questo Dio ventre, si è, che toglie all' uomo ogni sapienza e di Dio, e di mondo moralemente; onde questi golosi, e voluttuosi sono iscostumati, e dissensati appo Dio, e appo le genti.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 30, pag. 210.3: Ancora tu dei sapere che non è sì vile animale né sì caro che inanzi che si comperi non si pruovi, se non se la moglie, però che s'ella è matta o sozza o co' molte magagne iscostumata, prima ti sei legato che tu 'l sappi...

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 8, pag. 61.11: E colui è più caro avuto e più da' miseri e scostumati signori onorato e con premii grandissimi essaltato, che più abominevoli parole dice o fa atti...

[6] Torini, Brieve collezzione, 1363/74 (fior.), pt. 2, cap. 15, pag. 257.7: Costoro, ornati e leggiadri, e, secondo il loro giudicio, costumati, ma, secondo la verità, scostumatissimi e sfacciati...

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 41, pag. 375.12: Questi adunque tutti, ingluviatori, ingurgitatori, ingoiatori, agognatori, arrappatori, biasciatori, abbaiatori, cinguettatori, gridatori, ruttatori, scostumati...

[8] f A. Pucci, Vecchiezza, a. 1388 (fior.), 46, pag. 180: E avaro diventa più che Mida, / et in ogni suo fatto scostumato; / e del tempo passato, / là dove sono i giovani, si vanta. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[9] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. 3, cap. 30, vol. 2, pag. 98.22: La vittoria di costui uno uomo molto scostumato e maculato di tutti li vizi, e molto dissimigliante da Cesare, che aveva nome Antonio, parea desiderarla, al quale come per libertà della patria resisteva Cicerone fortemente. || Corpus OVI.

- Fig. [Con rif. alla morte].

[10] Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), canz. 51.18, pag. 231: O iscostumata [[scil. la Morte]], piena d'ignoranza, / che pur procacci de tôrce la vita / e con la tua stampita / dolente fai danzar la lingua e 'l core / al vecchio, al mezzan e al minore!

- Sost.

[11] f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.), son. 27.3: Non creda alcun quando ode dir canaglia / s'intenda sol del pover dispittato, / ché re e conte e ogne scostumato / scritto è nel libro con quella bruttaglia. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[12] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 85.33: io dico quello profeta, e più che profeta, fu messo in carcere dagli iniqui, e per uno saltare d'una fanciulla gli fu tagliata la testa: e quello uomo di tanta severitade fu morto per lo riso e sollazzo di quegli scostumati. || Corpus OVI.

[13] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 58, pag. 5: A noia m' è vedere un schostumatto / di reprendere alttrui del falo ch' eli / è più che quel cotale invilupatto.

1.1 [Detto di un vizio].

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 2, pag. 191.4: traggono ogni uomo, di qualunche condizione e stato sia, che trarre si lasci [[...]] al loro abbominevole adultéro, del quale è nata e continovamente nasce quella generazione adultera de' crudeli e scostumati vizi, che tutto il mondo ha già corrotto e guasto.

[2] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 1, cap. 9, pag. 28.7: Apresso, per lo nome degli asini alcuna fiata si significa la pigrizia degli stolti, alcuna fiata la scostumata lussuria degli uomini disonesti, alcuna volta la simplicità de' pagani. || Corpus OVI.