0.1 leccione, leccioni, lecciony, lecciuni, leciom, lecion, lecione, lectïon, lection, lectione, lectioni, lectiuni, leczione, lessione, letione, letioni, lezïone, lezione, lezioni, lezzioni, licciuni, licion, liciuni, lletioni.
0.2 Lat. lectio, lectionem (DELI 2 s.v. lezione).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.
0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Lett. pist., 1320-22; Stat. prat., 1335-75.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.);Gramm. lat.-ven., XIII ex. (padov.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Lett. bologn., XIV pm.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. viterb., c. 1345; Gloss. tib., XIV m.; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Stat. castell., XIV sm.
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344.
0.5 Locuz. e fras. fare lezione 3.
0.7 1 Il leggere un testo scritto, in partic. come oggetto di studio o di meditazione. 1.1 [In ambito scolastico o universitario:] attività di lettura e commento di un testo tenuta da un maestro. 1.2 Estens. Insieme di nozioni che un allievo deve studiare ed esporre a un maestro. 1.3 Estens. Testo scritto oggetto dell'attività di lettura. 2 [Eccles.] Lettura ad alta voce di un brano delle Sacre Scritture. 2.1 Estens. Orazione (?). 3 [Dir.] Lettura ad alta voce di un testo giuridico alla presenza di chi lo deve accettare o vagliare. Locuz. verb. Fare lezione. 4 Fig. Insegnamento morale; modello da seguire.
0.8 Aurelio Malandrino 12.10.2018.
1 Il leggere un testo scritto, in partic. come oggetto di studio o di meditazione.
[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. I, cap. 3, pag. 4v.2: àe la nostra professione la propia distinatione et fine sua, per la quale [[...]] la lasseçça dele vegghie ci dilecta, la continuata lectione et meditationi dele Scripture non ci satia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.20, vol. 1, pag. 332: Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto / di tua lezione, or pensa per te stesso / com' io potea tener lo viso asciutto...
[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 429.22: [[Gli spartani]] che non vollero che li animi de' loro figliuoli si vestissero della lezione di quelli [[scil. dei libri di Archiloco]], acciò che più non nocesse a li costumi...
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 75.31: Li citadini di Lacedemonia cummandaru que li libri di Artilocu fussiru purtati fora di la terra loru, però que issi pensavanu que la lur lecciuni fussi pocu hunesta.
[5] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 4, pag. 251.16: L' umiliazione è via all' umilità, come la pazienzia è via alla pace, e come la lezione alla scienzia.
[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 131, S. Giovanni Crisostomo, vol. 3, pag. 1164.7: Epifanio [[...]] ragunò i vescovi suoi in Cipri, e interdisse la lezione d'Origene, pregando Giovanni per sue lettere che si sospendesse de la lezione di questi cotali libri...
- Fig.
[7] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 34, pag. 157.15: Intelletto tanto è a dire, quanto lezioni di dentro: e Cristo in croce ci fa leggere dentro di sè e di noi...
1.1 [In ambito scolastico o universitario:] attività di lettura e commento di un testo tenuta da un maestro.
[1] Gramm. lat.-ven., XIII ex. (padov.), pag. 696.2: Pero ode la lecion dal maistro, dicemus: Petrus audit lecionem a maistro...
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 20, cap. 1, par. 4, pag. 329.7: Jeronimo a Demetriade. Sia eziandio la lezione tua temperata, alla quale ponga fine il consiglio, e non la stanchezza.
[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 6, 6.1, vol. 3, pag. 31: Udisti una lection e no la intendi: / pensa, se ben actendi / a llei più volte, a la fin la comprendi.
[4] Gloss. tib., XIV m., pag. 134v.7: Io aio odita la la lect(i)o(n)e dallu mastro dicat(um) sic Ego audivi lect(i)o(n)em a mag(ist)ro.
[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 909.4: Uno maestro in teologia, [illustre per scienzia e fama], istando a Tolosa e provvedendo le sue lezioni, una mattina anzi die abbattuto dal sommo, inchinò un poco il capo...
- [In contesto fig.].
[6] Fiore, XIII u.q. (fior.), 46.3, pag. 94: I' sì lle [[scil. a Ragione]] dissi: «Donna, tua lezione / Sie certa ch'ella m'è poco valuta, / Perciò ch'i' no· ll'ò punto ritenuta...
1.2 Estens. Insieme di nozioni che un allievo deve studiare ed esporre a un maestro.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 25.12: elli è altresì come il picciolo fantino ch'è tutto ignudo innanzi suo maestro, che punto non sa di sua lezione...
[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la humilitade, vol. 1, pag. 158.18: pargi che ello sea como lo fantim chi è nuo dava(n)ti lo so maystro, chi niente no sa de la soa leciom...
1.3 Estens. Testo scritto oggetto dell'attività di lettura.
[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 108, pag. 358.28: Quando il filogo è venuto a quella medesima lezione [[scil. «il libro di Tullio»]], egli s'avvede, che a Roma furono due Re, de' quali l'uno fu sanza padre, e l'altro sanza madre...
[2] Esopo tosc., p. 1388, cap. 63, pag. 255.6: Io uso nella fine della mia lezione due versi notabili i quali dichiarano la favola e la 'ntenzione.
1.3.1 Estens. [Per antonomasia:] la Sacra Scrittura.
[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Prol. cap. 3, vol. 1, pag. 4.11: Scrive a Timoteo, ammaestrato dall'infanzia delle sacre lettere; e confortalo allo studio della lezione, perchè non si dimentichi la grazia del sacerdozio...
1.3.2 Estens. Lo stesso che paragrafo.
[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), Intitulatio, pag. 1.2: Cominciasi il secondo libro di Valerio Massimo, partito per v capitoli, disposto per lezione per lo valente uomo frate Dionigio...
[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 9, pag. 165.15: In questa lezione l'Autore proseguendo suo poema, discrive il luogo dove sono puniti li eretici...
[3] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 17, pag. 97.15: poichè fu letta, secondo lor modo, certa lezione della legge e de' Profeti, e' principi della sinagoga dissero loro...
[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 2, 58-75, pag. 68.1: il nostro autore volle dimostrare che l'altre due grazie significate per le due donne, delle quali si dirà nella seguente lezione, non bastano alla salute umana...
[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 115, S. Bernardo, vol. 3, pag. 1004.24: [[San Bernardo]] compuose quella solenne operetta, ne la quale ispianòe quella lezione del Vangelio: "Mandato fu l'angelo Gabriello".
2 [Eccles.] Lettura ad alta voce di un brano delle Sacre Scritture.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 493, pag. 229: El no saveva dire ni cant ni lectïon / Ni paternost ni salmi ni oltre oratïon: / Ave Maria diseva con grand devotïon...
[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 19.7, pag. 131: Stato so' en lezïone, / esforzato en orazione, / mal soffrire a la stascione / e al pover satisfare.
[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 192.8: la parola proposta è de la lezione, sì come quello prencipe Naamàn di Syria fu curato per virtù di Dio da la lebra...
[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 11, pag. 424.20: Li dì delle Domeniche, e dell' altre principali feste vacano a sole orazioni, e lezioni, alle quali cose eziandio gli altri dì feriali, compiuto il lavorio loro, attendono.
[5] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 31, pag. 69.3: sanctu Benedictu non si levau da la lectione, ma fiche clamare li monachi e conmandauli ki divissinu minare intra lu monasteriu a killu Zalla...
[6] Stat. assis., 1329, cap. 10, pag. 173.36: el priore dega ordenare che lì se faccia l'offitio nostro, cioè cantare le laude e 'l salmo «De profundis», per coloro che 'l sonno, e legere una lectione di morte.
[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.34: Orazioni e vigilie che sono fatte, la lezione santa e meditazione e contemplazione, dove sono?
[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 28, pag. 137.32: [[L'uomo]] se lava in la lemoxina in lagreme e in oracion, se lava in la pricança e in la scritura sancta e lecion devota...
[9] Stat. catan., c. 1344, cap. 8, pag. 38.25: Cumplita soni in lu vernu tardi, inbrunuta la hura, poy lecta la licciuni.
[10] Stat. viterb., c. 1345, pag. 161.13: E po' ch'è detta la lectione e Tu autem, tutti respondano: Deo gratias.
[11] Lett. bologn., XIV pm., pag. 53.5: l' una de quelle cosse che fa plu infiamare l' anema de l' amore de Dio si è la lecione. Per la [le]cione nui semo amaistradi d' ogne bona operatione...
[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 20, vol. 1, pag. 142.29: eu mi appariclu di diri missa, et dicu lu meu officiu devotamenti, legu divini lectiuni devotamenti...
[13] Stat. fior., 1354, [1374] cap. 43, pag. 39.7: in quella mattina debiano fare l' uficio a disciplina per l' anime de' morti, cioè letanie, salmi penitentiali, letione et orationi...
[14] Stat. prat., 1335-75, cap. 16, pag. 645.30: alcuno de' fratelli vestiti abbia portato lo libro dello uficio della Sancta Croce e dire tre lectioni e l' altre cose come è usança...
[15] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 86.6: La mensa de li fratri no(n) debe ess(er)e <in> sencza leccione.
[16] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 141, S. Girolamo, vol. 3, pag. 1241.5: Un die al vespro stando Geronimo co' suoi frati a udire la santa lezione, uno leone subitamente zampicante del piede entròe nel monasterio...
[17] Stat. castell., XIV sm., pag. 141.4: i camo(r)lenghi debiano avere ordenato che facciano l' ofitio, collui che dicha le lectione e coloro che dicano le lavode.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.627, pag. 149: pregote con gran fïanza / che chi averà remembranza / de mi, [[...]] / o de la mea passiom / averà compassiom, / o averà compassiom / odando mea lecion, / o, in alcun perigolo so, / vorà l'aitorio to...
3 [Dir.] Lettura ad alta voce di un testo giuridico alla presenza di chi lo deve accettare o vagliare. Locuz. verb. Fare lezione.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 89, vol. 2, pag. 188.14: Io Sozo notaio, filliuolo che fui di Melanese et ora officiale de li sopradetti officiali a li predetti ordinamenti fare et scrivere, a l'approvagione, lectione et apertione de li predetti ordinamenti fui presente...
[2] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 35.13: in queste vacationi lo Papa àe voluto fare lectione di tucte petitioni et lectore, che lesse lo vicecancellieri, o lo vescovo di Freggiù...
4 Fig. Insegnamento morale; modello da seguire.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 3, par. 2, pag. 73.15: dice Gregorio: viva lezione è mirare la vita de' buoni uomini.
[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 58, pag. 83.17: se de' endur ad aldir savi homeni parlar o utele lection.
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 34, vol. 1, pag. 321.27: come dice s. Gregorio, viva lezione è la vita delli santi uomini...
[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 60, pag. 249.21: Or ecci più dolce cosa che la pace? certo no. Questo fu quello dolce testamento e lectione che Cristo lassò a' discepoli suoi...