SASSO s.m.

0.1 sacxu, sasi, saso, sassa, sasse, sassi, sasso, sasxo, sax, saxi, saxo, saxso, saxu, ssassi, xasi, xassi.

0.2 Lat. saxum (DELI 2 s.v. sasso).

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1 [22].

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. amiat., 1367 (3).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Gualpertino da Coderta, XIV in. (trevis.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Vang. venez., XIV pm.; Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Anonimo rom., Cronica, a. 1360; f Apologhi reat., XIV.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (sassa).

Nota il plur. neutro sassa, sasse.

Locuz. e fras. cavato sasso 2.1; cavo sasso 2.1; concavo sasso 2.1; di sasso 1.1; diventare sasso 1.1; sassa sacrata 1.5; sassi tarpei 2; sasso alberese 1.4; sasso cavato 2.1; sasso di piombo 4; sasso rotto 2; sasso tarpeo 2; vivo sasso 2, 2.2.

0.6 T Doc. sen., 1235: Boni(n)se(n)gna Sarasioli dal Sasso.

0.7 1 Roccia dura e compatta che si presenta gen. allo stato naturale in grandi agglomerati; macigno o blocco di pietra di notevoli dimensioni (spesso in similitudini con rif. alla pesantezza, all'immobilità, all'insensibilità). 1.1 Materia pietrosa di cui è costituita una roccia (spec. con rif. alla metamorfosi). Diventare sasso. 1.2 Blocco o lastra di pietra di grandi dimensioni posta a chiusura di un sepolcro. Estens. Fossa da sepoltura. 1.3 Blocco di roccia impiegato come materiale da costruzione. 1.4 [Min.] Locuz. nom. Sasso alberese: varietà di pietra calcarea. 1.5 Sassa sacrata: roccia sacra. 2 Monte roccioso, rupe scoscesa; sporgenza, parete rocciosa. 2.1 Cavità rocciosa. Cavo / cavato sasso (anche in ordine inverso), concavo sasso. 2.2 Terreno roccioso (in partic. con rif. alla scarsa fertilità). 3 Roccia che si trova in mare o sulla costa (anche in contesti fig. o con valore metaf., con rif. alle rocce in quanto pericolo per la navigazione); lo stesso che scoglio 1. 4 Frammento di roccia di dimensioni piccole o medie (in partic. levigato dall'acqua di fiume o di mare).

0.8 Sara Ravani 23.09.2020.

1 Roccia dura e compatta che si presenta gen. allo stato naturale in grandi agglomerati; macigno o blocco di pietra di notevoli dimensioni (spesso in similitudini con rif. alla pesantezza, all'immobilità, all'insensibilità).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 238, pag. 204: Li corp de quatro cosse seran vituperai: / Plu gross ka sax ke sia seran e plu inflai, / Plu pigri ka montanie, plu ka nog obscurai...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 1, pag. 49.21: li quali maiestri per sutilità fòro quasi en modo de dei en entalliare e scolpire le cose de la natura, come so' li animali e le plante e fiumi e monti e sassi e ogne altra cosa la quale se pò scolpire e designare.

[3] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 659, pag. 873: Alora se començò sì gram baratta / tra i guelfi e' ghibelini, che non se lassa, / anche stano firmi como sassa / ambe le parti.

[4] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 69.3, pag. 187: E' m'è sì malamente rincresciuto / el pur amar e non esser amato, / che come sasso duro son tornato, / avvegna ch'a mal'otta sia pentuto.

[5] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 4, pag. 376.18: Sansone più forte che lione, e più duro che sasso, lo quale solo, e disarmato sconfisse mille uomini, e venne meno nell' accostamento di Dalida.

[6] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.17: Pliniy dis: Riniceron è inimig de l'elephant, habiant lo corn in meza la front, e quel lima e aguza ay sax, e così s'apresta a la bataia...

[7] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 29.14, pag. 388: e hai quel popol marcio così grasso, / che per soperbia cherranti 'l tributo: / e tu hai fatto 'l cor che par d'un sasso.

[8] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 756.40: E così tra' nemici scorre e tra' lancioni, e la trista serocchia abbandona, e meze le schiere rompe, siccome sasso rovinando del monte e involgendosi nelle selve...

[9] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 2.81, pag. 344: E ss' io porrò delle sue gioie portare, / Io te ne mostrerò, e gran parte / Ne darò a ttè e alla giente tua. / \Voluttà\ Or va, che ben se' più duro che sasso.

[10] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 47, pag. 51.28: egli uscirà di sotto l'acqua uno santo appostolico che Allesandro arà nome, e uscirà fuori con uno gran sasso legato al collo...

[11] De amicitia volg., red. B, a. 1330 (fior.), cap. 19, pag. 74.1: Che differenza serae, dunque, non voglo dire tra huomo o bestia, ma tra l'uomo e 'l ceppo, o 'l sasso, o altra cosa di dura natura?

[12] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 9, pag. 130.12: Io, poste giù le vergogne, dico l' opere tue; s' elli mi sarà lecito, io verròe tra li popoli, io ne riempiròe le selve, io faròe muovere li sassi a piatade.

[13] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 8, pag. 149.22: Et illu videndu zo turniyau lu munti di Aventinu et girandusi abrazau unu gran saxu et amuchausinchi dintru».

[14] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 54, pag. 127.25: ma Iob, come fermo sasso, come alle piaghe non si commosse, così alle parole persuabili della moglie commuovere non si potè.

[15] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 104.4, pag. 246: Se tu pur fuggi, tu se' piú crudele / che non è l' orsa quand' ha gli orsacchini, / e se' piú amara che non è il fiele, / e dura piú che sassi marmorini...

[16] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 21.73, pag. 65: Cristo su la croxe moriva, / tuto 'l mondo si scuriva / e li saxi se sfendeva, / quando su la croxe el fo metudo.

[17] Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 56, pag. 70.16: Ma se tu consideri le bote, la fame, le cadene e li pericoli [[...]] tu vederà e comprenderà che l'anema de misier sen Polo iera plu dura del saso e plu che no è el diamante.

[18] Boccaccio, Rubriche, 1366/72 (?), pag. 260.7: Comincia il canto settimo dello 'Nferno. Nel quale l' autore, scendendo nel giron quarto, truova Plutone, e vede i prodighi e gli avari incontro a sé volger grandissimi sassi...

[19] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 193.12, pag. 244: Tu vinci 'l ferro e i sassi per durezza: / Ond'io, Amor, non ritrov'altro scampo, / Se non morte pigliar con propria mano.

[20] Ricciardo da Battifolle, Rime, a. 1374 (tosc.), Quando veggo levarsi, 11, pag. 424: Ma, poi che agli occhi 'l bel lume s' asconde, / Io che rimango sconsolato e solo / Freddo e muto divengo come un sasso.

[21] f Apologhi reat., XIV, 6.15, pag. 671: Portala ad alto sopre alle sassa / et opere li accinconi et sì la lassa». || Corpus OVI.

- [Prov.].

[22] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 15, pag. 110.12: sì come disse Salamone: «Grave è lo sasso e grave è la rena, ma ll'ira del matto è più grave dell'uno e dell'altro.

[23] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 8, pag. 296.2: Et similemente dèi schifare lo stolto adirato, che, sì come disse Salamone, grave è lo sasso e grave è l'arena, ma l'ira delo stolto è pió grave dell'uno et dell'altro.

[24] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 3, pag. 149.13: secondo ke dice Salamone in li Proverbii: «Ira non habet misericordiam», cioè 'l'ira non àne misericordia', (et) inperò dice in esso loco «grave ène el sasso (et) l'arena, così l'ira de lo stolto è più grave de questi».

1.1 Materia pietrosa di cui è costituita una roccia (spec. con rif. alla metamorfosi). Diventare sasso.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 8, pag. 127.31: E già semo usuti in uno grande monte, e la sua sumità era coperta d'una grandissima lasta d'uno sasso durissimo de colore ferugineo, la quale parea che fosse posta per grande studio, come omo che volesse coprire uno vaso...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.139, vol. 2, pag. 243: Come da lei l'udir nostro ebbe triegua, / ed ecco l'altra con sì gran fracasso, / che somigliò tonar che tosto segua: / «Io sono Aglauro che divenni sasso»... || Cfr. ED s.v. sasso.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 122.7, pag. 91: la goça d'aqua, quando cade dreto, / cava lo saso no per uno çeto, / ma se firendo dee continuare...

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 176.20: quell'altra, siccome avea distese le mani nell'onde del mare, porse le mani fatte di sasso in quelle medesme acque.

[5] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 14, pag. 256.4: Qui Virgilio riprende l' umana generazione, in ciò che nè per essempli, nè per dottrina non si corregge, ma sempre s'appiglia alle delettazioni corporali, e duogli delle prosperitadi altrui; dicendo che Aglauro, che per invidia diventòe sasso...

[6] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 9, pag. 45.10: e ancho li fecie, per lo suo peggiore, che chiunque ella vedesse, diventasse saxo...

[7] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 379, pag. 761.11: che chiunque la costei figura guatava, si convertia in pietra e tale quale prima di carne, tale formato di sasso si rimanea.

[8] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 3.28, pag. 8: I' penso ben, quando mi giro intorno / per veder lei, ch' i' cerco di Medusa, / che trasformava i corpi umani in sasso.

- Locuz. agg. Di sasso: insensibile, spietato (fig., detto del cuore).

[9] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 214.140, pag. 278: Anima dolorosa, dopo 'l passo / (C'hai pure 'l cor di sasso - verso Dio / Per lo mondan disio) / Dove sarà il tuo albergo?

[10] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 29, pag. 181.20: O tu che hai il cuore di sasso e lapideo, piange e urla, però che non se' nato di dura pietra...

[11] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 36, vol. 7, pag. 543.11: [26] E darò a voi lo cuore nuovo, e lo spirito nuovo porrò nel mezzo di voi; e torrò via lo cuore di sasso della carne vostra, e darò a voi lo cuore di carne.

1.2 Blocco o lastra di pietra di grandi dimensioni posta a chiusura di un sepolcro. Estens. Fossa da sepoltura.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.398, pag. 201: La madre per la scala salìo tosto, / et sopra le sue braccia lo ricolse; / et dentro da uno orto lo portaro, / et in uno gran sasso l'asserraro; / nel monumento, tanto l'avea caro, / co· llui la madre rinchiuder si volse.

[2] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 41.2, pag. 682: Io fu' 'n su l' alto e 'n sul beato monte, / ch' i' adorai baciando 'l santo sasso, / e caddi 'n su quella petra...

[3] Pianto della Vergine, XIV pm. (tosc.), cap. 3, pag. 46.9: E con questo pianto doloroso seppelliro il nostro Signore. E avolsero a l'uscio del sepolcro un gran sasso.

[4] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110 (ed. Verlato), XIV pm. (sett.), 20, Angelo Gabriele, pag. 567.11: [20.364] E poi tolseno un grandissimo saxo e meté-llo a l'usso del mulimento.

[5] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1809, pag. 86: Et puoi ke l'ebbe dentro messo, / lo corpo suo tutto desteso, / uno saxo grande tosto prese, / al monumento lo destese, / et d'esso fece serratura / ké nulla c'entrasse laidura.

[6] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 253.7, pag. 372: Poi chiusero 'l sepulcro d'un gran sasso, / ciascun rimase doloroso e lasso.

[7] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 172, pag. 358.24: E miselo Gioseppo nel monimento nuovo, ch' egli avea intagliato, e appoggiò uno grande sasso all' uscio del monimento, e andossene.

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, prol., vol. 2, pag. 109.16: Et vultau un gran sacxu a la porta di lu munimentu, et partiusi.

[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 53.32, pag. 73: L'antiche mura ch'anchor teme et ama / et trema 'l mondo, quando si rimembra / del tempo andato e 'ndietro si rivolve, / e i sassi dove fur chiuse le membra / di ta' che non saranno senza fama...

[10] Antonio da Ferrara, XIV s.-t.q. (tosc.-padano), 42.20, pag. 314: Piango le belle e gratïose membra / che 'sto saxo felice tra lui serra, / per farsi terra, - in sua magiur belleza.

1.3 Blocco di roccia impiegato come materiale da costruzione.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 47, pag. 247.16: La guglia di Sam Piero è il sepolcro di Giulio Cesare, ch'è alta come una tórre, e è d'uno sasso intero, e sotto terra n'ha altrettanta, ch'è lunga tanto sotto terra quanto sopra terra.

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 76, pag. 172.2: E la edificà de quadrili, zoè de terra cogia in logo de saxi contra nocimento de fogo, e de bitume contra nocimento de aqua.

[3] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 16.98, pag. 754: per far bon lo dito porto / è pur coverto e pu retorto, / edificao su 'n la marina / con saxi e mata e con cazina, / chi pu costa in veritae / ca no var una citae.

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 44, pag. 78.24: se la città che v' è fatata intendete di fare, noi ci diletteremo d' arrecare li sassi con le nostre spalle a fare le vostre mura».

[5] f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.), [VI.22], vol. 6, pag. 47.24: 22.11] e sì ancora perché gli Etoli, lasciate le case le quali erano vicine alla entrata della città e fuggitisi dentro, davano loro utili e diverse e varie cose, non solamente le travi e le tavole, ma ancora li mattoni ed ogni cemento e sassi di varie grandezze. || Corpus OVI.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 53, pag. 125.32: Tutti a una voce affermarono che così dovea essere, però che v' erano li muri a secco, e certe muricce di sassi rovinati...

[7] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 154.5: Et erano larghe de XXX pedi comuni et de XL cubiti erano alte. Le quale erano murate tucte de saxi quadrati.

[8] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 11, vol. 1, pag. 63.14: E sì ebbeno i mattoni per sassi, e bitume per cemento.

1.4 [Min.] Locuz. nom. Sasso alberese: varietà di pietra calcarea.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 9, cap. 8, pag. 227.4: Sotto le radici de' monti, e ne' sassi alberesi, buone, sane, abbondevoli, e fredde sono.

1.5 Sassa sacrata: roccia sacra. || Ubicata all'interno della Cupola della Roccia a Gerusalemme, per gli ebrei è una reliquia legata all'antico tempio di Gerusalemme che conteneva l'Arca dell'Alleanza.

[1] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 166.3: In nel mezo di quello tenplo si è la grande sassa sagrata là ov' era l' archa del Nostro Singnore e la verga d' Aaron e le tavole del Vecchio Testamento e li VIJ candellieri de l' oro...

2 Monte roccioso, rupe scoscesa; sporgenza, parete rocciosa.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 19, pag. 307.18: La prima si è al luogo, ché se 'l castello è fermato in sasso ed in montagna, sì che l'uomo non vi possa andare, esso n'è molto più forte che s'elli fosse fondato in piano e là 've non avesse sasso, e somigliantemente se 'l castello è fondato in luogo dove abbia acqua d'intorno o fango, esso n'è assai più forte.

[2] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 43, pag. 639: Sovra la cità è fato un cel reondo / d'açal e de ferro, d'andranego e de bronço, / de saxi e de monti tuta muraa d'atorno / açò k'el peccaor çamai no se 'n retorno.

[3] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 45.33: Et passati xl dì et consommati tutti lor cibi, aparve loro una yzula dala parte di septentrione molto piena di sassi et alta.

[4] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 364.1: Ec[c]o le capre che cercano le ripe e li straboc[c]hevoli sassi e ruvinevoli e già recano alli suoi capretti pieni gli uveri. || Cfr. Ov., Rem. Am., 179: «petunt rupes praeruptaque saxa capellae».

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.106, vol. 3, pag. 185: e per trovare a conversione acerba / troppo la gente e per non stare indarno, / redissi al frutto de l'italica erba, / nel crudo sasso intra Tevero e Arno / da Cristo prese l'ultimo sigillo, / che le sue membra due anni portarno.

[6] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 21, 106-120, pag. 480, col. 2.2: Surgon sassi, çoè montagnole.

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 7, pag. 22.13: E nel comizio menati, e approvando il popolo, furono colle verghe battuti, e poi giù del sasso gittati.

[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 135.92, pag. 190: Chi spiasse, canzone, / quel ch'i' fo, tu pôi dir: Sotto un gran sasso / in una chiusa valle, ond'esce Sorga, / si sta...

[9] Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.), 32.8, pag. 77: Già Montefiore, Urbino et Candïano, / la Scheggia chon Suggiel, Fossato et Galdo, / Nucea, Fuligno chon l'animo saldo / passato abiam per saxi et per pantano.

- [Nell'antica Roma:] Locuz. nom. Sasso Tarpeo, sassi tarpei: scarpata del Campidoglio, da cui erano fatti precipitare i colpevoli di delitti contro lo stato, rupe Tarpea.

[10] f Valerio Massimo, red. Va, a. 1336 (tosc.), L. 6, cap. 5, pag. 107r.25: Alla perfine, con ciò fosse cosa che colui, isbandito e nella villa nascoso, dal servo suo vedesse manifestato, il patricida fatto franco, acciò che fosse fede nel suo comandamento, incontanente fece straboccare dal sassoTarpeo... || Corpus OVI.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 85.6: Ma, avendu saputu Sylla per unu so servu commu Sulpiciu, lu quali era forbandutu, stava ad unu so casali, a zò que a lu servu fussi data fidi, issu lu infrankiu et da poy cummandau que issu fussi dirupatu con quilla sua fillunia da lu saxu Torpeyu.

[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 117, pag. 79.24: La qual cosa condusse Giugurta, re di Numidia, ad essere del sasso Tarpeio gittato nel Tevero...

[13] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. 3, [cap. 13], pag. 68r.12: Lo messo loro fo Poncio Cominio, lo quale, per enganare le guarde de' Galli, fo mandato çioso per li sasitarpei, e pasando lo Tevare a noto, pervenne a Ubios... || Corpus OVI.

- Vivo sasso.

[14] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 1, pag. 204.18: Sotto la parte opposita, negli scogli pendenti, è una spelunca, dentro alla quale so' acque dolci e sedie nel vivo saxo.

[15] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 165.7: L'acqua dello stagno ee chiara; ma ee attorneata di vivo sasso, e d'erbe sempre verzicanti.

[16] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 11, pag. 88.26: Là, canto la pianura, ène menato uno muro fortissimo con spessi torricielli. Picazzo, de chi ditto ène, lo fece fare su lo vivo sasso.

- Sasso rotto.

[17] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 145.27: Ecco le capre dimandano li dirupi e i sassirotti e recano ai lor caprettini le pupule piene, e lo pastore tempera lo verso co la non equal veccia, e sonvi li cani, compagni e torba continua...

[18] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 4.31, vol. 2, pag. 56: Noi salavam per entro 'l sasso rotto, / e d'ogne lato ne stringea lo stremo, / e piedi e man volea il suol di sotto. || Rif. alla parete scoscesa della montagna del Purgatorio: cfr. ED s.v. sasso.

[19] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 22.12: Qua uno grande sassorocto era per forza in de lo quale facte fone antichamente cento fenestre...

- [Con rif. al Golgota].

[20] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 8.48, pag. 72: E gito è via - Filippo e Tomasso / da questo sasso - nel qual se' levato.

- [Nell'Inferno dantesco, ponte roccioso che collega gli argini delle bolge].

[21] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.134, vol. 1, pag. 396: Rispuose adunque: «Più che tu non speri / s'appressa un sasso che da la gran cerchia / si move e varca tutt' i vallon feri, / salvo che 'n questo è rotto e nol coperchia...

- [Denominazione volgare della rocca aldobrandesca di Roccalbegna].

[22] Doc. amiat., 1367 (3), pag. 100.17: Et p(er) la gratia di Dio, ave(m)mo (et) vence(m)mo tutto el Sasso i(n)fino a piè el palaçço...

2.1 Cavità rocciosa. Cavo / cavato sasso (anche in ordine inverso), concavo sasso.

[1] Contr. Croce e Vergine, XIII ex. (tosc.or.), 398, pag. 323: Dentro da uno orto lo portaro / et in uno gran saxo lo seraro.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 226.10: Tre volte li scogli risonarono tralli cavi sassi; tre volte vedemo la rotta spuma e le stelle bagnate. || Cfr. Verg., Aen., III, 566: «cava saxa».

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 8, pag. 378.9: Adunque Ercule, trovato che ebbe Caco subbitamente in luce non isperata ed inchiuso nel cavato saxo, gridando terribilmente, perseguelo disopra co· llance...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 3, pag. 267.10: Tre volte gli scogli diedero suono fra li saxicavati...

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 42, pag. 184.6: A Florio parve subitamente vedere l' aere piena di turbamento, e i popoli d' Eolo, usciti del cavato sasso, sanza niuno ordine furiosi recare da ogni parte nuvoli...

[6] Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 27, pag. 117.3: [59] E Ioseph reçevé lo corpo e lo volupà in un neto sindone [60] e lo meté in un so nuovo sepulcro, che ello avea fato entaiar in un grandisimo sasso, e meté una grande piera a l'uxo del sepulcro e se n'andè.

[7] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.227, pag. 50: O quanto me parea nel risentire / piena d'ogni paura per lo lito / disordinata qua e là corrire, / gridando: - Teseo, dove se' tu gito? - / E i concavi sassi rinbonbava / simili voci, e non à altro aito.

[8] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), pag. 158.10: E<n> questo sasso chavado da la parte d'Aquilone era cavado uno sepolcro lo quale s'avea fatto fare Yosep per soa persona...

[9] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 4, pag. 258.25: per la qual cosa costretti dalla notte e dal mal tempo eglino ricoverarono sotto la ripa d'uno sasso cavato, per cessare la neve e la notte che sopravveniva.

2.2 Terreno roccioso (in partic. con rif. alla scarsa fertilità).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 29, pag. 347.18: Tutti amori non radicati in bono, nei tenpi detti, simile sono a biado barbato in sasso: a tenpo di gran calore disecca e torn' a nulla...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 242, pag. 254.26: Polipodio, segondo Diascorides, sì è una pianta, la quale nasce in li saxi, in le rive e in li muri e suxo li arbori over apresso le raìxe de li arbori antigi, e maximamentre del rovere.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 14.99, pag. 94: qui è la sementa che cade in la via; / ma quella che ne' sassi anco s'enpalta, / è quel che intende la parola mia / et nel suo pecto lieto la riceve, / né radice àe in sé che buona sia, / ançi sta al tempo come al sol la neve...

- Vivo sasso.

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 22.27, pag. 50: D'esto amore meo / m'aven com'a quei, lasso, / che 'n vivo sasso - sua sementa face: / e come a quei, che reo / nemico onora e serve, / che pure lui diserve - e strugge e sface.

3 Roccia che si trova in mare o sulla costa (anche in contesti fig. o con valore metaf., con rif. alle rocce in quanto pericolo per la navigazione); lo stesso che scoglio 1.

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 17.6, pag. 74: Ma 'l suo amor che mi ritonda e cima / e sbatte più che sasso di mare onda, / mi fa tacente di non dire in rima / quel che par che la vita mi confonda.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/1308 (pis.>fior.), dist. 40, cap. 7, par. 3, pag. 577.21: Che cosa è podestà di signoria se non tempesta di mente, nella quale la nave del cuore sempre è percossa dalle onde de' pensieri, ed è spinta in qua e in là sanza cessazione, acciocché per li subiti trapassamenti di parlare e di opere quasi per sassi contrastanti sia rotta?

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 298.16: Ma, mentre ch'elli suona la tromba e colla voce d'essa chiama a battaglia li divini (o li dii) lo 'nvidioso Tritone iddio del mare, figliuolo di Nettunno, avea sommerso questo Miseno intra l'acque, e l'acqua l'avea gittato intra gli schiumosi sassi.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 3, pag. 262.26: E la spelunca tiene Scilla in cieche oscurità, essa aprendo le bocche e traendo le navi nei saxi.

[5] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 50, Elia ed Eulogio, pag. 706.2: 5] Lo qual poi ch'avemmo visitato, tornando noi inverso Egipto, vedemo un monte terribile con molti scogli, l'uno de' quali si stendea sopra un fiume; in del quale scoglio uver saxo, che pendea così sopra 'l fiume, erano molte spelonche...

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 33.6: [7] Et quamvisde' che a quî chi l'aman e la desiran l'aguça gli giai e amola le spae e ghe aparechia le fosse da strabuchar dentro, e avra le borre profonde da schaviçar-ghe 'l colo con tute le gainbe e façça-gli terruççar con gli scogi del mar, e mille fiae con anchor altre mille contra gli sassi gli façça ronper e scaviçà' hi legni e afondà' le naive...

[7] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 2, 24, pag. 46.10: Ma tempesta de mar un dì fo sì granda che la nave vene a ferir a terra entro saxi e rope...

[8] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), Prologo, pag. 3.22: Ma l' uomo [[...]] il lascia [[scil. il vascello]] nell' alto mare tanto trascorrere, abbandonando gli argomenti del savio e accorto reggimento, che per impeto di contrari venti, o per percossa degli intraversati sassi, o per rintoppo delle rovinose onde [[...]] sanza riparo sì si rompe e fiacca.

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 165, S. Clemente, vol. 3, pag. 1465.16: Navicando la madre con gli figliuoli, la nave per fortuna si ruppe una notte, e la madre fu gittata da l'onde sanza i suoi figliuoli, e campòe sopra un gran sasso...

- Fig.

[10] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 7, prol., pag. 250.28: certamente allora con la fune della vera considerazione sarà fermata da prua e da poppa la nave del nostro cuore, acciò che non incappi nel sasso dello errore... || Corpus OVI.

4 Frammento di roccia di dimensioni piccole o medie (in partic. levigato dall'acqua di fiume o di mare).

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 63.13, pag. 128: Di le' servir non ti veg[g]hi mai lasso. / S'adosso le vedessi un buscolino, / Fa che glie· levi, e se vedessi sasso / Là 'v'ella dé passar, netta 'l camino».

[2] Gualpertino da Coderta, XIV in. (trevis.), 1.4, pag. 339: O padre meo, pognam che me cazassi / e vaginassi ver' de mi el coltello, / tego farò eo come fa 'l catello / quando 'l segnore gli ha dato de' sassi, / ch'a piè gli torna cum zachiti passi, / lecandol tuto uman plù d'un agnello, / subitamente, no stando rebello...

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 617.31: De' quali alcuni furono morti di ferro [[...]] altri strascinati sopra molti sassi, altri lessati in olio, altri in pece e in solfo...

- [In similitudine, rif. a chicchi di grandine].

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 7, pag. 142.3: Perchè, venuti in Roma, parve che la notte infino alla maiore parte di quello die si prolungasse, e la gragnuola con veragi sassi percosse la terra. || Cfr. Orosio, Hist., III, 7, 4: «Tunc etiam nox usque ad plurimam diei partem tendi uisa est et saxea de nubibus grando descendens ueris terram lapidibus uerberauit».

- [Impiegato come arma da lancio].

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 9, pag. 223.2: Onde il detto serpente, che contrastette a cotante percosse di quadrelli e di lance [[...]] si vinse poscia agevolemente, co' sassi e colle lance percotendolo in ogne parte del suo corpo.

[6] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 8, pag. 154.16: ed ancora si ripongano legna che fanno bisogno per fare aste, e saette, e diligentissimamente si ricolgano sassi ritondi di fiumi, i quali per la loro sodezza sono più gravi, ed acconci a gittare, de' quali si riempiano le mura, e le torri.

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 99.33, pag. 455: con pugni e pree e xasi / danse de gran butacasi, / fenrisen e trasen ê stormezar...

[8] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 20, pag. 148.35: ma non lo giugnendo, li gittarono de' sassi; e dalle finestre gliene furono gittati, per modo fu ferito nella mano.

[9] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 506.3: Turno tornò addietro e d'ogni parte è combattuto con sassi e percosso co' lancioni.

[10] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 542, pag. 558.6: Et quando fu dentro avallato, ellino vi gittaro pietre e sassi tanti sopra la testa, che l'alapidaro e uccisero ine.

[11] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 30, pag. 515.13: la gente di Tracia adirata della pistolenzia del loro signore, le gettano lancie e sassi...

[12] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 102.5: E perciò che noi siamo passati alli strani, uno d' Atena, uomo amaestratissimo, conciofossecosa che ricevesse uno colpo di sasso nella testa, ritenendo tutte l' altre cose in memoria, solamente si dimenticoe le lettere...

[13] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 51, pag. 96.33: Veggendo li loro cavalieri venuti meno per quella morte, si diedero a difendere la terra, e a volere morire per amor delle mura; elle gittavano le lancie, li sassi e li bolcioni a' nemici, e anzi volevano morire in su le mura che si volessero da' merli levare.

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 95, vol. 2, pag. 638.21: «Muoiano, muoiano, e viva la santa Chiesa!»; e fedirono co' sassi, e uccisono di loro gente...

[15] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 43.12: conciò fosse cosa che per ventura i nimici fossero nascosti tra' salici nati nella ripa del fiume, vogliono lui ignudo e senza arme, e co' sassi del fiume difendendosi, essere ucciso.

[16] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 142, pag. 148.22: Se voi ci tornerete più con esso noi vi gitteremo de' sassi, chè tutta la terra avete aputidata.

[17] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 26, pag. 221.5: Allora lo puopolo senza misericordia e leie in quello luoco li compìo li dìi, allapidannolo como cane, iettanno sassi sopra lo capo como a santo Stefano.

[18] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 76.16: e ine si cominciò a menare le mani colle pugnia teribilemente; e dalle pugnia veneno poi a' sasi, e dopo e' sasi venero poi a l'arme, e fuvi morti di buoni e gentili uomini...

[19] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Rubr. 135, pag. 51.32: Quivi trovarono fatti serragli e le torri guernite, e fu dato loro de' sassi con balestra, ed il Popolo mostrate a' suoi Tedeschi le lance.

[20] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 73, terz. 8, vol. 3, pag. 310: e co' sassi n' uccisero, e fediro / assai, nè mai si volsero a difesa...

[21] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 26, vol. 4, pag. 260.11: [14] E apparecchiò loro Ozia, cioè a tutto lo esercito, scudi, lance ed elmi e panciere e archi e fionde a gittare sassi.

- [Armi] Sasso di piombo.

[22] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 34, pag. 249.29: Allora Leonello di Spagna lo ferì d'un sassodi piombo sopra lo ciuffetto.