PROSOPOPEIA s.f.

0.1 prosopopeia.

0.2 Lat. prosopopeia (DELI 2 s.v. prosopopea).

0.3 Dante, Convivio, 1304-1307: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-1307.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Ret.] Figura retorica consistente nel parlare a un'entità inanimata o a una persona assente o nel far parlare un'entità inanimata.

0.8 Aurelio Malandrino 15.05.2020.

1 [Ret.] Figura retorica consistente nel parlare a un'entità inanimata o a una persona assente o nel far parlare un'entità inanimata.

[1] Dante, Convivio, 1304-1307, III, cap. 9, pag. 204.14: mi volgo alla canzone, e sotto colore d'insegnare a lei come scusare la conviene, scuso quella: ed è una figura questa, quando alle cose inanimate si parla, che si chiama dalli rettorici prosopopeia...

[2] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 9, pag. 221.3: usa qui l'Autore una figura o colore, che si chiama prosopopeia in rettorica, quando si favella a una persona assente, ś come fosse presente; o si introduce a parlare uno assente, come fosse presente...

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, pag. 127.14: D. in questa i.a parte usa una figura gramaticale chiamata «prosopopeia», in lingua greca como areducere una cossa inanimata a parlare.