RICANGIARE v.

0.1 ricange, ricangi, ricangino; f: ricangia.

0.2 Da cangiare.

0.3 Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

0.5 Locuz. e fras. ricangiare insieme 2.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Rendere merito, ricompensare. 1.1 Contraccambiare, in intensità e natura, un sentimento. 2 Locuz. verb. Ricangiare insieme: compensarsi. 3 Scambiare qsa per qsa altro.

0.8 Irene Falini 08.06.2018.

1 Rendere merito, ricompensare.

[1] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 72.8, pag. 590: Pietà e Mercé, mi ricomande a vui / e rimembrar voi faccia la mia pena, / quando è con voi quella ch'orgoglio mena, / ferezza e crudeltà verso colui / che ha smarriti li spiriti sui / per la tempesta d'amor che no allena: / e quella ch'è di grazia e vertù piena / madre di Dio ve ne ricangi pui.

1.1 Contraccambiare, in intensità e natura, un sentimento.

[1] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 19.1, pag. 652: Amico, s' egualmente mi ricange, / neente già di me sarai allegro...

2 Locuz. verb. Ricangiare insieme: compensarsi.

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 12, pag. 45.3: due sono gli stormenti del Signore colli quagli dirizza l'anima per la sua via, i quali perfettamente ricangino insieme...

3 Scambiare qsa per qsa altro.

[1] f Natura delle frutta (ed. Pellegrini), XIV sm. (tosc.-pad.), 16.3, pag. 349: Ceriexa som, cossì gente m'apella, / E cossì bona som come io som bella. / Quando poi in marena me ricangia / Savio tengo chi unqua di me mangia. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.