URNA s.f.

0.1 orne, urna, urne. cfr. (0.6 N) vina.

0.2 Lat. urna (DELI 2 s.v. urna).

0.3 Cronica deli imperadori, 1301 (venez.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N La forma vina di Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 78.18 («la ce[nere] secondo l'usanza d'allora si riserbòe in una vina, cioè in uno vaso di terra»), confermata dal ms. Laur. Pl. XL.19, c. 9r, è prob. un errore per urna.

0.7 1 Vaso (di terracotta, oro o metallo) per contenere e conservare le ceneri o le ossa di un defunto. 1.1 Contenitore di lacrime. Meton. Lacrima. 2 [Eccles.] Recipiente per contenere le ostie consacrate. 3 [Dir.] Contenitore per estrarre a sorte i nomi dei cittadini. 4 [Mis.] Unità di misura di capacità per aridi e liquidi.

0.8 Irene Falini 06.04.2018.

1 Vaso (di terracotta, oro o metallo) per contenere e conservare le ceneri o le ossa di un defunto.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 183.30: del fluxo de ventre el morì, e lle osse de quello fo messo in una urna d'oro e a Roma fo portade in lo mercado...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 447.26: soleansi ardere i corpi de' morti, de' quali nobili si conservassero le ceneri in urne...

[3] Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 1, pag. 623.2: Anticamente s' ardevano i corpi de' morti e poi la cenere si metteva in vasi di terra e chiamavansi orne.

[4] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 109, pag. 495.12: E chiamansi «urne», le quali erano certi vasi di terra e d'ariento e d'oro, secondo che color potevano che ciò facevano, nelle quali, con diligenzia ricolta, la cenere d'alcun corpo arso dentro vi mettevano.

1.1 Contenitore di lacrime. Meton. Lacrima.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 234.6, pag. 296: O letticciuol che requie eri et conforto / in tanti affanni, di che dogliose urne / ti bagna Amor, con quelle mani eburne, / solo ver' me crudeli a sì gran torto!

2 [Eccles.] Recipiente per contenere le ostie consacrate.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7 19, vol. 1, pag. 137.20: Deu volsi ki la urna plina di manna stassi in lu templu in memoriali perpetuu...

[2] f Tratt. a Demofilo volg., XIV ex. (tosc.), Cap. 1, pag. 58.1: il fuoco de' nimici avea arso lo santo templo, e i Cherubini, e il propiziatorio, e l'arca del Testamento, e le tavole della legge, e l'urna, ovvero vasello d'oro che v'erano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

3 [Dir.] Contenitore per estrarre a sorte i nomi dei cittadini.

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. VI, cap. 3, pag. 102r.26: Con ciò fosse cosa ch'egli si sforzasse di menare gl'eletti subitamente e niuno de' giovani rispondesse, gittate a sorte tutte le schiatte, della schiatta di Polia, la quale prossima n'era uscita, il primo nome che fu tratto [dall']urna fece citare, né colui rispondendo, i beni di colui misse a lo 'ncanto... || Divo; non att. nel corpus da altre ed.

4 [Mis.] Unità di misura di capacità per aridi e liquidi.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 20, pag. 74.13: Di questo mese si fa l'olio della mortine in questo modo. Torrai per una libbra d'olio una urna d'orbacche di mortina...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), Misure, pag. 298.14: Cadus è anfora, e contiene tre urne. Urna è misura, la quale chiamano alcuni quartario.