0.1 obbligadi, obbligata, obbligate, obbligati, obbligato, obbligatu, obbrigata, obbrigati, obbrigato, obbrighati, obichati, obigata, obigate, obigato, obighati, obligao, obligata, obligati, obligato, obligatu, oblighati, obrigata, obrigate, obrigati, obrigato, obrighate, obrighati, obrighato, olbigati, ubbligato, ublicato, ubligato, ubricato, ubrigata, ubrigato.
0.2 V. obbligare.
0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 2.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.); Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Doc. sen., 1294 (3); Lett. lucch., 1298 (2); Doc. pist., 1322-26; Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. pis., 1334; Lett. volt., 1348-53; Doc. amiat., 1375.
In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. vicent., 1348.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.; Doc. orviet., 1351; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Legato (a qno o qsa) con un vincolo di tipo giuridico, civile o naturale che ha forza costrittiva; assoggettato a qno che detiene il potere o a qsa che ha valore di prescrizione o di coercizione. 1.1 [Dir.] [Econ./comm.] [Detto dei beni o di una somma di denaro:] in un contratto tra più parti, vincolato alla disponibilità di una parte (gen. di un creditore), a fronte di un debito o di un impegno preso. [Detto di una persona:] assoggettato alle condizioni di tale contratto, debitore. 2 Fig. Legato (a qno o qsa) per debito di gratitudine e riconoscenza. 2.1 [In unione con in solido:] vincolato a un debito (di riconoscenza) insieme ad altri.
0.8 Cosimo Burgassi 13.09.2017.
1 Legato (a qno o qsa) con un vincolo di tipo giuridico, civile o naturale che ha forza costrittiva; assoggettato a qno che detiene il potere o a qsa che ha valore di prescrizione o di coercizione.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 21, pag. 263.1: la vecchiezza s'ella diffende se medesmo, tene la ragion sua, e s'ell[a] nonn è obligata ad neuna, et s'ella segnioregia fin ch'ell'à de lo spirito, de' esser tenuta honesta.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 190, pag. 9: E' 'g pasc li soi cavai, dond el no me sa grao, / Inanz me ten sot pe per so serv obligao, / Pur zo no sofrerò, pur fia despoëstao, / Lo so orgoi grandissimo fortment fiza abassao.
[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 7, pag. 137.17: Ché puoi che la femmina dà tutto il suo corpo e tutto il suo podere ad un uomo, sarebbe contra ragione e contra l'ordinanza naturale del matrimonio, ched ella fusse obbligata ad un altro tanto, come 'l marito viva.
[4] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 69, pag. 108.16: De la terza porta tien le chiavi la Giustizia, e a neuno la diserra né 'l lascia andare in paradiso, se non è d'animo giusto, e redde ad ogni persona sua ragione a cui è obligato.
[5] Doc. sen., 1294 (3), pag. 35.23: Ancho dicono che gl'uomini dela t(er)ra sono obligati a' signori che quando volessero rimurare la t(er)ra o fare fossi sì debano dare la metà del'opere che bisognano cole loro p(ro)p(r)ie p(er)sone fino che basta.
[6] Stat. tod., 1305 (?), pag. 281.25: Ancho provedemo e ordenamo per la salute e per honestetà dell' aneme et delle corpora nostre e per accrescemento e grandeçça e extato della verace croce, ad la quale tucti nugi semo obligati per obedença ad fare e ad operare tucte quelle cose che siano nostra salvatione.
[7] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3. quaest. 4, pag. 183.21: A li comandaminti è tenudo e obligao zaschauna persona, a li consilii no.
[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 91.94, pag. 429: L'omo, chi francheza avea, / segur andando unde vorea, / obligao servo devén / d'alcun segnor chi lo mantén, / no zà in ben de lo meschin, / ma so lo ten sempre sovin.
[9] Doc. pist., 1322-26, pag. 73.28: sono leghati per la ditta charta di fare della ditta opera quella quantità che noi vorremo o che vorranno li Operari che verranno dopo noi, cioè l'anno mcccxxiiij, e di questo ci sono obrighati, a pena di lib. xxv, di chosì fare.
[10] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Dido, pag. 65.22: Quindi mi sentii io chiamare quattro volte con conoscente voce; e dissemi Sicheo con voce sottile: O Dido, niuna dimoranza. E risposi io: Vegno a te obbligata moglie. Sono ancora tarda alla promessa castità; perdona alla mia colpa...
[11] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 797.28: Nel quale, ascoltando io le laude in tale dì a Giove per la spogliata Dite rendute (cantandole flammini laudanti le poche sustanzie di Codro e per dovere obligati a soli i bisogni della natura, rifiutando ogni più)...
[12] Stat. castell., XIV pm., pag. 214.38: Finalmente volemo ke qual frate overo sora fallisse e·lla observatione de questa regola non observando quelle cose le quale se contengono enn essa regola, non sia obligato emperciò a colpa mortale, sciatto a quelli ke sonno tenuti per comandamenti divini et per ordenatione de la ghyesa.
[13] Stat. vicent., 1348, pag. 19.14: Et che li gastaldi della frataglia preditta siano obligati per zuramento e pena de cento soldi de denari piccoli veronesi per ciaschedun gastaldo...
[14] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 668, pag. 152: Et stando in quisto stato, pensò una gran follìa: / De dare questa terra ad re de Ongarìa. / Ad tucta questa lega fé fare li sindacati / Et ad re de Ongarìa tucti li abe mandati / Ad proferire loro terre, como erano obligati...
- Condannato.
[15] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 29, pag. 134.7: Benignamente adunque venne a sostenere la pena alla quale tu eri obbligata.
[16] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 6, 34-48, pag. 129.1: Et intendendo di quelli del mondo che sono in peccato mortale, e per quello obligati a lo inferno...
- [In contesto fig.].
[17] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 2.66, pag. 161: e certo ben sacc[i]ate, / alente più che rosa, / che ciò ch'io più golio / è voi veder sovente, / la vostra dolze vista, / a cui sono ublicato, / core e corp' ò donato. || Rapisarda: «ublicato: ricalca l'occ. oblidatz 'colto dall'oblio'» (cfr. PSs, vol. II, p. 479).
[18] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 25, pag. 196.22: Quando io era giovane discepolo dell' abate Teona, io era inchinato, e obbligato al vizio della gola tanto, che ogni dì furava alquanto pane...
1.1 [Dir.] [Econ./comm.] [Detto dei beni o di una somma di denaro:] in un contratto tra più parti, vincolato alla disponibilità di un parte (gen. di un creditore), a fronte di un debito o di un impegno preso. [Detto di una persona:] assoggettato alle condizioni di tale contratto, debitore.
[1] Lett. lucch., 1298 (2), pag. 82.24: Di rettifichare alla charta no(n) àe luogho, che voi sapete che iiij dei milliori (e) magiori sono morti, (e) le rede no(n) rettifichere(n)no a uno bottone [[...]] né no(n) saré ragione che quelli s'obrighasseno (e) li altri noe, che noi semo obrighati, di che lli morti no(n) sono tenuti né Aiuti né ' filii né delli altri i(n) più di lb. X.
[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 88, vol. 1, pag. 424.5: Et se li beni del marito sono obligati a la mollie per le dote sue, et lo creditore o vero la ricolta vorrà essi comprare o vero fare essi comprare, et pagare la dota et la donagione a la mollie [[...]] costregnerò el marito et la mollie quelli beni vendere et carta inde fare al compratore...
[3] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 3, cap. 59, pag. 193.40: Et se alcuna femina che avesse marito, et lo s(uprascrip)to marito vendesse o avesse venduto alcuna delle s(uprascrip)te possessione [[...]] che i(n) tucto ciò che la decta moglie avesse co(n)sentuto (e) fusse obligata sé et li suoi heredi et beni [[...]] i(n) quello tanto che elli avesse co(n)sentuto overo se fuse obligata, quello consintime(n)to (e) obligagione vaglia et tegna, et in ciò sia obligata...
[4] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 39, pag. 226.13: E anche possano i detti Consoli constrignere e convenire dinanzi a loro tutte le rede e possessori de' beni di ciascuna persona tenuta e sottoposta all'Arte di Calemala, i quali beni fossero obligati altrui per quello cotale tenuto o sottoposto all'Arte...
[5] Stat. pis., 1334, cap. 46, pag. 1046.24: Et conciossia cosa che l' arte delli pianellari et soccullari de la cità di Pisa sia unita all' arte delli Calsari predicta, li dicti pianellari et soccullari siano tenuti, et esser debbiano alli saramenti, pene, obligatione, et li dicti tucti capituli fare et observare, li quali in del presente Breve di sopra scripti sono, sì come et in quel modo, et sotto quelli tempi et condictione et articuli, che tenuti et obligati sono li dicti Calsulari.
[6] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 8, par. 4, vol. 1, pag. 367.21: coluie, el quale averà comparato overo donagione overo cosa obigata en pengno averà recevuta, la cosa comparata overo donata overo en pengno obigata perda e a quillo prodego essa rendere e restituire sia costrecto.
[7] Stat. prat., 1347, cap. 15, pag. 18.26: lo maestro, overo lo maggiore di quella bottega, sia tenuto e debbia quello cotale discepolo non ritenere, nè darli a fare alcuno lavorio apartenente alla decta arte, nella sua boctega overo altrove, se prima non paga l' altro suo maestro di ciò che li è tenuto et obligato...
[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 189.26: Bene che avessimo udito e modi ch'ài tenuti sopra la heredità di Fatio Ranaldi e Bartholomeo suo figliuolo da Chiuslino, non potavamo credere che ciò avessi facto sença nostra saputa, sapendo tu manifestamente come e in quanti modi quella heredità ci era obligata...
[9] Doc. amiat., 1375, pag. 116.28: Et sc(ri)vetici che l' oppennione del populo da Sien(a) non è di lassarsi cossì tracta(r)e da noy, p(er)ché dite che li semo obligati p(er) lo tempo passato. Di che noy vo' rispondemo che al p(o)p(u)lo da Sien(a) semo noy più s(e)rvidori di te...
- [In contesto fig.].
[10] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.238, pag. 162: Lo nostro dulcissemo Redentore / a la Iustizia per l'omo ha parlato: / «Che addemanni a l'omo peccatore / che deia fare per lo suo peccato? / Recolta c'entro e suo pagatore / de tutto quello che t'era obligato: / adiutare lo voglio per amore / e de satisfar so apparecchiato».
1.1.1 Sost. Chi è debitore di qsa o nei confronti di qno.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 97, vol. 1, pag. 104.37: Anco, se alcuno da chinci indietro, per lo comune di Siena, avarà fatto alcuna obligagione [[...]] nientemeno la podestà, camarlèngo et IIIJ del comune di Siena, et li giudici et tutti li officiali del detto comune, di quello cotale devito defendere et conservare senza danno cotale obligato o vero obligati.
[2] Libro giallo, 1321-23 (fior.), pag. 19.21: Dì 29 di novenbre 320 Iacopo fecie richonoscienza a messer Guillielmo di Momarano i(n) nome di messer Amari e degli altri obighati di fior. 670 d'oro per ragione della prima paga di questo debito fatta per mastro Ponzo Lanberti...
[3] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 56, pag. 240.20: Statuto e fermato è che se alcuno della nostra Arte fie obligato in sua spetialtà a suo nome per carta o per scrittura di sua mano secondo ch'è principale [[...]] e contra lui fosse data sentenza per li Consoli di Calemala, sia costretto cotale obligato nella sua persona e ne' suoi beni solamente.
[4] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 2, par. 13, vol. 1, pag. 353.9: sciactate testamente, legate e codecegle assengnate e che se asengneronno e che se ensinueronno e enstromente de locatione e de conductione, engle quagle contra gl' obigate e le erede loro el dicto tempo non curga.
- [Per trad. del lat. nexum, l'istituto giuridico della Roma antica che prevedeva l'asservimento per debiti].
[5] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 31, vol. 1, pag. 170.26: Però che, quando Vetusio fu venuto, Valerio tutto in prima propose dinanzi al senato la vittoria del popolo, e domandò, che gli piacesse di fare della bisogna degli obbligati. || Cfr. Liv., II, 31, 8: «rettulitque quid de nexis fieri placeret».
2 Fig. Legato (a qno o qsa) per debito di gratitudine e riconoscenza.
[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 21 (82), pag. 245.14: Quanto voi aviti plu honorata la mia p(er)sona, anche no scia digna, elegando me ad regem(en)to d(e)la v(ost)ra t(er)ra, ta(n)to, scì como son tenuto, maiore m(en)te reffe(r)rissco a voi gratie e laude qua(n)te e' posso, (e) omne te(m)po sono obligato ali v(ost)ro s(er)visii.
[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 13, pag. 47.2: E voi et eo e çascuna persona de nui, ke bene vole a nui, semo e seremo sempre tenuti obligati a tuti lor placere e volere.
[3] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), Explicit, pag. 95.15: solo vi voglio dire ch' io solo sarò quello che insegnierò al vostro figliuolo, come più ubrigato e più savio; e non ci fate altro pensiero che altri che io l' insegni.
[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 17, cap. 4, par. 1, pag. 297.20: Spezialmente sopra gli altri siamo noi obbligati al padre e alla madre, a' quali siamo tenuti non solamente per inclinazione naturale e per comandamento di Dio, ma eziandio per li ricevuti beneficj.
[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 277.8: se tu perdoni al servo tuo la pena o 'l crudele legare, per quello che da te stesso dovei fare l'amica ti sia obligata.
[6] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 16.19, vol. 1, pag. 197: altri che, com' ànno / servigio ricevuto, affrettan troppo / disobligar lo groppo / col qual eran legati a li serventi. / Onde sien tutti attenti / che non è picciol viço non volere / obligato manere, / ançi par poi che sforçato sia largo.
[7] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 46, pag. 174.23: tantu plu li beati serranu obligati a Deu, quantu plu illi canuscherannu lu bene loru, e canuscherannu la pena de li dapnati...
[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 155.15: non siamo sconoscenti della grazia che tu ci fai. Noi confessiamo d'esserti obligati per tanto, che per te possiamo mandare alli amicevoli orecchi le parole l'uno all'altra.
[9] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 25, pag. 110.9: Guarda, o uomo, quanto sei obbligato a Cristo; guarda il sudore del sangue, le contumelie della faccia, l' acerbità delli flagelli...
[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 85.11: Pitacu da Metelinu, a li meriti di lu quali tantu foru obligati li soy citadini, oy a li soy boni custumi tantu crittiru que issi li professiru la segnuria di la citati...
[11] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 78, pag. 201.28: Io sono obbligato ala filosofia, di questo, ch'i' sono guerito, sicch'io le sono obbligato della vita.
[12] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 4, pag. 653.20: La donna, conoscendosi al cavaliere obligata e che la domanda era onesta, quantunque molto disiderasse di rallegrare della sua vita i suoi parenti, si dispuose a far quello che messer Gentile domandava...
2.1 [In unione con in solido:] vincolato a un debito (di riconoscenza) insieme ad altri.
[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 7.1: conoscendo io me essere di quella medesima città, avvegna che picciola parte, della quale, considerati li meriti, la nobiltà e la vertù, Dante Alighieri fu grandissima, e per questo, sì come ciascuno altro cittadino, a' suoi onori sia in solido obligato...
[u.r. 31.05.2024; doc. parzialm. aggiorn.]