SBADIGLIARE v.

0.1 isbadigliando, isbadigliare, isbadigliò, isbavigliando, isbavigliare, isbavigliò, isbaviliare, sbadiglia, sbadigliando, sbadigliare, sbadigliasse, sbadigliava, sbadigliò, sbavigliando.

0.2 Lat. *batuclare (LEI, 5, 227, 40 s.v. *bataculare).

0.3 Amico di Dante, XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Amico di Dante, XIII ex. (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Spalancare la bocca emettendo un sospiro profondo e prolungato (per effetto del sonno, della fame o di un malessere).

0.8 Veronica Ricotta; Zeno Verlato 27.01.2021.

1 Spalancare la bocca emettendo un sospiro profondo e prolungato (per effetto del sonno, della fame o di un malessere).

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), son. 39.14, pag. 757: que' ch'aspetta, morendo sbadiglia.

[2] Cronica fior. (Gadd.), p. 1303, pag. 93.2: Et Ruberto Tedesco morì sbavigliando alla tavola...

[3] Quatro partite del corpo, 1310 (fior.), pag. 245.6: quand'elli non fosse bene disposto né bene tenperato, sì 'l conoscierai per questi segni, cioè: isbadigliare, ruttare di sapito e acierbo sapore e eziandio puzolente...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 10, pag. 437.12: el non pasciuto leone [[...]] se per aventura abbia veduto il veloce capriolo o il cervio coll'alte corna, elli si rallegra orribilemente isbadigliando per desiderio di mangiare...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.89, vol. 1, pag. 427: Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; / anzi, co' piè fermati, sbadigliava / pur come sonno o febbre l'assalisse.

[6] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 17, pag. 167.15: aveva in mano, per grande spazio; e incontanente in quello morto tornò l' anima, e sbadigliò e aperse gli occhi e levossi a sedere.

[7] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 25, pag. 432.3: e procedè, che llo spirito il guatò, e nulla li disse, ma per lo tosico sbadigliava...

[8] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 48.10: E quando elli non fosse bene disposto, no' bene tenperato, sì 'l chonoscerai per questi sengni, cioè: isbaviliare; rutare di sàpito e acierbo savore, eçiandìo puçolente...

[9] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 25, pag. 382.25: Lo traffito, idest l'omo, lo mirò ma disse nulla; anci sbadigliava coi pedi fermati como somno o febre gli comenzasse de venire.

- Sost.

[10] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. 11, ep. 74, pag. 40, col. 1.5: nei corpi vengono alcuni segni primieramente che significano la 'nfertà che è a venire - inperciò che una pigrezza sorprende i nerbi e una lassezza sanza fatica e uno sbadigliare di gola... || Corpus OVI. Cfr. Sen., Ep., VIII, 74, 33: «oscitatio».

[11] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 25, 79-93, pag. 652.33: lo sbadigliare è uno scialare d'increscimento, indotto da fame o da sonno o da travagliamento che l'uomo sente dentro, o da pensieri di tristizia...

[12] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 13, pag. 98.23: amore della santa povertà, che tra per lo colere della faccia e per lo nuovo sbadigliare della bocca parea ch'egli gittasse fiamme d'amore.