SLEGARE v.

0.1 islega, slega, slegare, slegharlli, sleghi, sligato; f: slegarne.

0.2 Lat. ligare con pref. s- (DELI 2 s.v. slegare).

0.3 Zucchero, Santà , 1310 (fior.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi sett.: Poes. an. ven., XIV s.-t.d.

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

N Le att. in Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.5 Locuz. e fras. slegarsi dal sonno 2.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Disfare un legame (in contesto fig.). 1.1 Liberare qsa da un legame (anche in contesto fig.). 1.2 Fig. [Rif. ai denti:] liberare dalla sensazione astringente che dà la frutta acerba. 2 Fig. Liberare da ciò che impaccia o limita la libertà di azione. 2.1 Pron. Fras. Slegarsi dal sonno: destarsi. 2.2 Fig. Sciogliere qno da un rapporto, da un vincolo.

0.8 Veronica Ricotta; Zeno Verlato 27.01.2021.

1 Disfare un legame (in contesto fig.).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 5, pag. 365.28: nella palestra d' Amore entrare, nella quale il sottomesso albitrio è impossibile da tal nodo slegare, se non quando a lui piace.

1.1 Liberare qsa da un legame (anche in contesto fig.).

[1] Poes. an. ven., XIV s.-t.d., D. 11a.9, pag. 235: Donque lo tuo armar ozimai islega, / sí ch'el non sia del tuo senza parte / questa zientil di tutte lode degna...

[2] f Monaldo da Orvieto (?), XIV (tosc.), 26, pag. 914: questo annoda il capestro / dal qual dito mortal non può slegarne... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.2 Fig. [Rif. ai denti:] liberare dalla sensazione astringente che dà la frutta acerba.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 168.17: Ancora chi masticha le porciellane quand'elli àe i denti alleghati, sì à virtude di slegharlli...

2 Fig. Liberare da ciò che impaccia o limita la libertà di azione.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 5.31, pag. 202: che tu levi la mente / in alto [[...]]; Nè ch' aggravata in basso stea vilmente [[...]]; / Anzi la sleghi d' ogni mortal cura.

- Liberarsi da un rapporto di sottomissione o di costrizione morale.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 19.60, vol. 2, pag. 320: «Vedesti», disse, «quell' antica strega / che sola sovr' a noi omai si piagne; / vedesti come l'uom da lei si slega.

[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 19, 52-63, pag. 450.9: Vedesti come l'om da lei si slega; cioè da lei si sciolge; cioè con la dottrina de la Filosofia che co le suoe ragioni dimostra la imperfezione de la falsa felicità?

2.1 Pron. Fras. Slegarsi dal sonno: destarsi.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.119, vol. 2, pag. 258: Lo duca mio, che mi potea vedere / far sì com' om che dal sonno si slega...

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 15, 115-126, pag. 359.3: Virgilio, che mi potea vedere Farmi com'om; cioè come omo, che del sonno si slega; cioè che si svellia...

2.2 Fig. Sciogliere qno da un rapporto, da un vincolo.

[1] f Stoppa de' Bostichi, Apri le labbra, XIV pm. (fior.), 8, pag. 264: E sol ti priego di esaudir mie' prieghi, / Prima che dall'aiuto tuo ci sleghi. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2.2.1 Pron. Fig. Separarsi da qno o qsa cui si è intimamente vincolati.

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 64.8, pag. 609: l' anima mia forte suspira, / vedendo che per te dal cor se slega.