TRAVASARE v.

0.1 travasa, travasando, travasano, travasare, travaxa, travaxi, travesar; f: travaxar.

0.2 Da tra e vaso (DELI 2 s.v. travasare).

0.3 Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Versare un liquido da un contenitore a un altro. 1.1 Estens. Trasferire (una merce) da un luogo a un altro. 1.2 Pron. Fig. Trasmettere una carica da una persona a un'altra. 1.3 Estens. Mettere nel terreno (un pollone, un seme); seminare un campo (anche fig.). 2 Estens. Muoversi dal proprio posto, scambiandosi con qno altro. 2.1 Trasferire da un luogo a un altro (anche pron.).

0.8 Veronica Ricotta; Zeno Verlato 28.01.2021.

1 Versare un liquido da un contenitore a un altro.

[1] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 377, pag. 169, col. 1: Eo no sei arar ni çapar, / ni sachi adoso no sai portar, / ni travesar vin in veçol...

[2] f Doc. venez./poles., 1362-80, pag. 328.28: It(em) dié a do op(er)e a far travaxar vin s. xvj. || Corpus OVI.

[3] f Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 36, pag. 403.1: Messo il vino nel vaso, dopo alchuno tenpo da travasare è inn altro vaso pianamente... || Corpus OVI.

1.1 Estens. Trasferire (una merce) da un luogo a un altro.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 368.34: e poi quando lo rendessi o vero lo vendessi lo puoi insaccare e provedere, o per travasare d'uno luogo in altro o d'uno paese in altro.

- Sost.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 363.38: zuccheri che si sostengono in pani, e poi ch'è fatto i pani per lo travasare che se ne fa da una contrada a un'altra...

1.2 Pron. Fig. Trasmettere una carica da una persona a un'altra.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.126, vol. 3, pag. 354: Poca vita mortal m'era rimasa, / quando fui chiesto e tratto a quel cappello, / che pur di male in peggio si travasa.

[2] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 21, 121-135, pag. 598.11: pur di male in peggio si travasa; cioè si tramuta: imperò che, se l'uno cardinale è rio, l'altro che seguita poi è peggiore.

- Trasferire l'esercizio di un potere.

[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 24.79, pag. 53: «Sede, <doue se> come se' rimasa? / Or dove si travasa / l'altorità? Chi t'à il tuo poter tolto?

1.2.1 Fig. Avocare a sé una carica, un beneficio.

[1] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 11, v. 6, pag. 2022.22: Questo è un altro regemento lo quale è in mane d'alcuni pochi, li quai per suasioni e per pulide arengarie inganano tuto lo soperchio travasando lo ben comune in soa utilitade.

1.3 Estens. Mettere nel terreno (un pollone, un seme); seminare un campo (anche fig.).

[1] f Nadal, Leandreride, a. 1382-83 (tosc.-ven.), L. 4, c. 12.33, pag. 141: Haci denanci una planura, rasa / de ogni fiore odoroso e verdigiante, / ma cepole e soffran là si travasa. || Corpus OVI.

[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 10.73, pag. 68: Poi Iexù a lue: "Alcun non mette amore / nel regno di colue ch'el cel travaxa, / che man metta a l'aratro et poi se volta, / che il possa a Deo far cosa che gli piaxa". || Cfr. Lc 9, 62: «Nemo mittens manum suam ad aratrum, et respiciens retro, aptus est regno Dei».

2 Estens. Muoversi dal proprio posto, scambiandosi con qno altro.

[1] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 22, v. 1, pag. 634.15: quigli ch'è aschiradi fano sonare le lor trombe [[...]]; l'altra parte de lloro, che travasano, stano in tremito de no essere assaglidi...

- Mischiarsi con altre persone.

[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 11.54, pag. 73: Et fecegli Levì il convivio in caxa / splendidamente, non già da puxillo, / et molti publicani ivi se adaxa / a manducar con Iexù et peccatori / insieme, et con gli eletti se 'n travaxa, / gli quagli investigando dentro et fori.

2.1 Trasferire da un luogo a un altro (anche pron.).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 8.109, pag. 451: È costui avo a quel che si travasa / per mar con l'arca e con ogni animale, / in fin che vide la pioggia rimasa...

[2] f Zenone da Pistoia, Pietosa fonte, p. 1374 (tosc.), Cap. 5, terz. 12, pag. 37: Questa si è la rilucente casa / Di tutti quei, che vedi qui con lei, / Che morte nuovamente li travasa. || Corpus OVI.