SVÈLLERE v.

0.1 isveglierà ,isveglierli, isvellarsi, isvellere, isvelli, isvelta, isvelte, isvelto, sveglere, sveglie, svegliere, svelge, svelia, svella, svelle, svellendo, svellere, svellerebbon, svellessono, svelli, svelse, svelsela, svelsono, svelt', svelta, svelti, svelto, svelve, sververe.

0.2 Lat. volg. *exvellere (DELI 2 s.v. svellere).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Dante, Commedia, a. 1321; Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm.; Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

0.5 Per svellere vita > vita.

0.7 1 Rimuovere con violenza dalle radici (anche pron.). 1.1 Estens. Strappare via con forza. 1.2 Rimuovere con violenza dalla propria sede, scardinare o spiccare (qsa che è fissato saldamente). 1.3 Tirare fuori, estrarre (un oggetto conficcato). 1.4 Fig. [Rif a un pensiero o a una condizione:] rimuovere definitivamente e radicalmente. 2 Pron. Allontanarsi da un luogo, staccarsi da qsa. 2.1 Pron. Estens. Provenire; uscir fuori. 2.2 Fig. Tenere lontano o allontanare.

0.8 Irene Falini 13.07.2020.

1 Rimuovere con violenza dalle radici (anche pron.).

[1] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 57, Giovanni di Lico, pag. 1466.14: l'abate prese quella verga e svelsela di terra e gittóla, dicendo che non si curasse di pió innacqualla, poi che non germinava.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 31, pag. 401.8: di quindi Pelion, e Ocris e Ossa, e 'l monte Nero, Pacchino, Peloro e Appennino in brieve corso cercò tutti, di tutti svellendo e segando con aguta falce quelle radici e erbe che a lui piacevano, né dimenticò quelle che divelte avea quando da Tarolfo fu trovato in Tesaglia.

[3] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 9, cap. 53, vol. 3, pag. 93.24: si tagli il suolo sotto l'unghia intorno all'estremità dell'unghia con la rosetta. Appresso si sterpi e svella per forza: e ciò fatto, si metta nella piaga stoppa bagnata sufficientemente in albume d'uovo... || Corpus OVI.

[4] Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm., pag. 240.19: Erano isbandati, quattro fratelli, e due fratelli e due fratelli e un fante loro; e fue grande vento e svelse molti arbori.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 318.1, pag. 392: Al cader d'una pianta che si svelse / come quella che ferro o vento sterpe, / spargendo a terra le sue spoglie excelse...

[6] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 36.90, pag. 200: e 'l vento accolto per fare un sospiro, / s' io lo stringo o ritiro, / mena po' dentro al cor tanta tempesta, / che d'un sospir che resta / n' escono po' cento impetuosi e maggi, / che svellerebbon querce e pini e faggi.

[7] Esopo tosc., p. 1388, cap. 20, pag. 127.13: Or ecco che già si sveglie il lino e fannosi le rete e le corde e saeppoli e balestrucci...

- [In contesto fig.].

[8] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 18, cap. 15, pag. 728.26: Questi monti allora furono svelti insino dalle loro radici, quando alla predicazione della santa Ecclesia li signori potenti di questo seculo caddono dalla altezza delli loro pensieri nella umilitade della vera fede. Unde le radici de' monti non sono se non li secreti pensieri delli uomini superbi. || Corpus OVI.

[9] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 23, pag. 89.9: essi studiano di fuggire tagli parlari e tagli parlatori, e più volentieri gli confondarebbero, per paura di non ricidarsi dalle loro prave e cieche dilettazioni, e per paura di non isvellarsi del misaro tereno, ove piantati si sono.

[10] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 338.7, pag. 421: Dogliom'io sol, né sol ò da dolerme, / ché svelt'ài di vertute il chiaro germe...

[11] f Nicc. Soldanieri (ed. Costa), a. 1385 (tosc.), Chosì del mondo, 21, pag. 45: Tu, ignorante, segui le ricchezze, / credendo esser felice, / e metti il tempo in ciò ch'è tanto charo, / se guardi chon prudentia tali altezze / caggiono e lle radice / di lor si svellono chon tormento avaro... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[12] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 214.24, pag. 251: Spezzate son da voi le inique lance, / che potevan offender gli inocenti, / e spento ogni veleno, e svelta l'erba / di condizion superba, / e de la vil<e> diradicato il seme.

- [Rif. ai capelli o alle ciglia].

[13] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 43, col. 1.7: R(ecipe) molette atte a cciò, sì come quelle da pelare la tingnia, cioè li capelli tingnosi, e isvelli li peli e poi frega le palpebre con uova di formiche peste ongni volta che a tte pare...

[14] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis, 113, pag. 240: Allor di quella bionda testa svelse / Morte co la sua man un aureo crine.

1.1 Estens. Strappare via con forza.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 12, pag. 230.37: Quarta ragione, è da schifare la cupidità et da rimuovere dali consilii, perché tucte le cupidità sono porte d'inferno per la quale si vae a morte, le quali se altramente tollere non si puono, lo cuore è da isvel[l]ere.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 6.12, pag. 99: L' anime solo dalle sue man belle / Create, e sottoposte alla ragione, / Ne' membri uman rinchiude, e poi le svelle.

[3] f Cino da Pistoia (?) (ed. Marrani), a. 1336 (tosc.), [canz. 1], 34: Non è chi imaginar, non che dir pensi / l'incredibile piacer, donna, ch'io piglio / del lampeggiar delle due chiare stelle, / da cui legati ed abbagliati i sensi, / prende 'l mio cor un volontario essiglio / e vola al ciel tra l'altre anime belle. / Indi di poi lo svelle / la luce vostra, ch'ogni luce eccede / fuor di quella di Quel che tutto vede. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 174.23, pag. 231: Però s'io no 'l mi taccio / Non è maraviglia, chè 'l cor mi svelle / Lo spirito gentil ch'io vidi 'n terra / Dal ciel venuto sol per farmi guerra.

[5] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 29, pag. 183.7: Sento, Signore mio, le pene acerbe che per me sostenesti, e dogliomi, e pare che mi schianti il cuore, sianomi le 'nteriuola isvelte, considerando la tua passione amarissima.

- Fig.

[6] f Enselmino da Montebelluna, red. tosc., XIV u.q., 1119, pag. 147: Non so, omè, che riparare omai / a quella pena che vita mi svelle, / se non gridare e lamentare assai. || Corpus OVI.

1.2 Rimuovere con violenza dalla propria sede, scardinare o spiccare (qsa che è fissato saldamente).

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 21, pag. 48.28: Erano le romane legioni e Fulvio pretore intorno ad Erdonia; le quali dove rapportato fu li nimici venire, prestamente fu fatto che per comandamento del pretore i segni fossero svelti, e uscissesi alla battaglia... || Cfr. Liv., 5, 21, 1: «signis conuolsis».

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 6, pag. 294.12: E i cittadini, cacciati quindi in mezzo la città, all' altra rocca andarono. Quivi erano posti alcuni i quali gli usci delle porte svellessono...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 6, cap. 41, vol. 1, pag. 759.6: Tornando a nostro conto all'asedio di Borgoforte in sul mantovano, al quale i signori di Milano molto si sforzavano, e ruppono e svelsono i grandi palizzati che v'erano per difesa del castello, e per molte battaglie e gravi asalti tentarono d'averlo...

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 215.11, pag. 253: Guarda l'essemplo e l'anno ultimo e corto / dove siamo e se truovi alcun segno, / che non sia rimosso o svelto o torto.

1.3 Tirare fuori, estrarre (un oggetto conficcato).

[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 6, cap. 41, vol. 2, pag. 275.11: egli [[scil. il Dittamo]] è di tanta virtù, che svelle il ferro del corpo, e mandalo fuor della carne, onde le bestie saettate, gittano le saette mangiando quello. || Corpus OVI.

1.4 Fig. [Rif a un pensiero o a una condizione:] rimuovere definitivamente e radicalmente.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 39, pag. 254.10: ongna rancore et ongna [maricello] del tuo cuore rimovrà et isveglierà . || Cfr. Albertano, Liber cons., 39: «removebit atque evellet».

[2] Bart. da San Concordio, 1302/1308 (pis.>fior.), dist. 19, cap. 3, par. 17, pag. 325.32: non ti ricordare della 'ngiuria; onde non solamente dice di non renderla, ma eziandio comanda che la memoria di lei sia isvelta del nostro cuore insino alle radici.

[3] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 20, Antonio, pag. 585.26: A quei ch'à dunqua l'opra della fede ben radicata in cuore, pogo fanno le fallacie della vostra sciensia, per le quali tentate di sververe dei nostri cuori la vera fede...

[4] De amicitia volg., red. B, a. 1330 (fior.), cap. 21, pag. 77.3: Onde non si conviene a l'amico di riputarlo vile, né d'essere tale verso lui, quale elli è verso sé stesso; anzi, dee il buono amico ingengnarsi di sveglere l'amara pigrizia del suo vile animo e conducerlo in buona speranza e in miglore conoscimento.

[5] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 4, pag. 12.24: Ché sse questo non fosse dichiarato, niente questa pistolenza non potrà essere schifata, né 'l suo effetto, ch'è così dannoso, non potrà essere perfettamente rotto e svelto de' reami né delle cittadi.

[6] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 165.14, pag. 226: Ella si stette a udirmi umile tanto / Ch'ogni dolor mi svelse de la mente.

1.4.1 Fig. [Rif. a una figura o istituzione dotata di potere:] distruggere completamente e definitivamente.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 1, cap. 57, vol. 1, pag. 107.7: il capitano di Furlì vedendo che lla Chiesa avea perduta Faenza, essendosi collegato co' tiranni di Bologna, e con quello di Ravenna e di Faenza, che disideravano al tutto svegliere la Chiesa di Romagna e lla sua forza...

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 177, Consacraz. chiesa, vol. 3, pag. 1604.17: Onde quando ella si benedice, dice il prete: "Acciò che tu sia fatta acqua benedetta a cacciare via ogne podestà di nemico e a svegliere e ispiantare il detto nemico".

2 Pron. Allontanarsi da un luogo, staccarsi da qsa.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 9.8, pag. 756: quando lo caciator lo [[scil. lo castore]] dee piliare, / nella sua mente tanto s'asotillia / ke sa la cosa per ke pò scanpare; / departela da sé, poi no lo piglia; / e questi so' li menbra da peccare, / ke occido l'alma ke non se ne svelia.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.74, vol. 1, pag. 199: Dintorno al fosso vanno a mille a mille, / saettando qual anima si svelle / del sangue più che sua colpa sortille».

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 14.93, pag. 378: Per li gran boschi stanno fiere belve; / maraviglia è chi, per lo gran veleno, / passa tra lor, se vivo se ne svelve.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 17.14, pag. 19: Largata alfin co l'amorose chiavi / l'anima esce del cor per seguir voi; / et con molto pensiero indi si svelle.

[5] f Cino Rinuccini, XIV sm. (fior.), 5.47, pag. 95: Le bianche man', le sottilette dita, / e 'l suo latteopetto e le mammelle, / che chi da llor si svelle / non può dolce sentire in alcun loco. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- [In contesto fig.].

[6] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 12.25, pag. 54: Dees'uom armar per ben combatter forte / incontro a questa vita orba e mondana, / nella qual chi si impana / malagevolemente se ne svelle / sanza grazia di Dio.

2.1 Pron. Estens. Provenire; uscir fuori.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 47.7, pag. 829: O diva luce che in tre persone / e una essenza il ciel governi e 'l mondo / [[...]] / con quello ardor, che più caldo si svelle / del petto mio, insurgo a ringraziarti, / e teco insieme queste donne belle.

[2] Ventura Monachi (ed. Corsi), a. 1348 (fior.), Stu se' gioioso, 12, pag. 75: ma talpe sonci gialle e iraconde / con lor mantelli a onde / che mai da lor salute non si svelve. || Con salute sogg., secondo l'ipotesi di Vatteroni, Ventura Monachi, p. 192, per mantenere il parallelismo sintattico con il v. 6 della proposta «sì dolce canto da lor si divelve». Diversamente Berisso, Poesia comica, p. 353 chiosa «da cui mai non si riesce a cavare neppure un saluto», con salute ogg.

2.2 Fig. Tenere lontano o allontanare.

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 81, col. 1.27: Le cose intelligibili generalmente si debbono isvellere e rimuovere dall'affetto amoroso...

2.2.1 Fig. Distogliere qno da un proposito.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 249.12: e così parlando venne uno Gonfaloniere a uno de' miei compagni, e dissegli il consiglio aveano preso i Gonfalonieri, ch' era quello diceano gli altri. Di che io e alcuni altri non potemmo isveglierli, essendo del continuo sollicitati dello spaccio...

[u.r. 15.05.2021]