GUARDIA s.f.

0.1 garda, garde, gardia, gardie, ghuardia, ghuardie, goardia, gruardia, guard, guard', guarda, guarde, guardi, guardi', guardia, guardie, guardii, guardij, guardy, guerdie, quarda, quardie, varda, varde, vardia, vardie.

0.2 Da guardare (Nocentini s.v. guardia).

0.3 Patto Aleppo, 1225 (ven.): 2.2.

0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1260; Doc. sang., 1269; Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. lucch., 1288; Doc. pist., 1296-97; Doc. volt., 1310; Doc. sang., 1316; Stat. collig., 1345; Doc. amiat., 1363 (5).

In testi sett.: Patto Aleppo, 1225 (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. bologn., 1295; Lett. ver., 1297; Poes. an. padov., XIII sm.; Lett. venez., 1309; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; a Lett. rag., 1332; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. padov., 1350; Doc. imol., 1350-67.

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. perug., 1322-38; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Doc. orviet., 1351; Doc. orviet., 1339-68, [1361]; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); a Stat. viterb., 1384; Lett. calabr., 1388-91, [1388-90]; a Apologhi reat., XIV; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII; Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344; Stat. palerm., 1349; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Per otto della guardia > otto; torre di guardia > torre 1; torre della guardia > torre 1; ufficiale di guardia > ufficiale; uomo di guardia > uomo.

Locuz. e fras. a guardia 2; avere buona guardia 2; avere a guardia 2.2.1; avere buona guardia di 2; avere grande guardia 3; avere guardia 2.2.1, 3; avere guardia da 3; avere guardia di 2, 3; avere in guardia 2.2.1; buona guardia 1; con grande guardia 3; cortese guardia 1.2.2; dare a guardia 1.4; dare alla guardia 1.1; dare in guardia 1.1, 1.4, 2.2.2; di grande guardia 2; essere a guardia 1.1; essere alla guardia 1.1; fare guardia 1.1; fare la guardia 1.1; franca guardia 1.2.1; guardia del corpo 2; guardia del porto 5; guardia della fiera 5; guardia della notte 5; guardia di fiera 5; guardia di mare 4; guardia di notte 1.1, 5; guardia giurata 5; guardia pubblica 1.2; guardia segreta 5; in tutte guardie 3; libera guardia 1.2.1, 4.1; mala guardia 1; mettere a guardia 2.2.3; per guardia che 3; porre alla guardia 1.1; porre in guardia 1.1; porre per guardia 1.1; prendere guardia 3; prendersi guardia 3; pubblica guardia 1.2; salva guardia 2; stare a guardia 1.1; stare a guardia di 1.1; stare alla guardia 1.1; stare in grande guardia 3; stare in guardia 1.2, 2.2.4; stare per guardia 1.1; tenere in guardia 1.2, 2.2.

0.6 N Cfr. GDT, pp. 332-33, per diversi es. della voce in doc. lat. mediev. redatti in Toscana nei sec. XI-XII (il più antico in un doc. pis. del 1091-92: «nullus imponat guardiam aut occasione guardie»).

Un'att. incerta della collocazione cane da guardia ricorre, all'interno di un nome proprio, in Gillio Lelli, Rime (ed. Mancini), XIV pm. (perug.), App. II, 4.17, vol. 1, pag. 215: «Però ti prego che piú non c'introppeche, / ch'ave nome 'Rubino- / in-can-de-guarda' ogni sparvier che zoppeche».

0.7 1 Atto di vigilare su cose, luoghi o persone per prevenire eventi indesiderati; sorveglianza (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 1.1 Incarico di vigilanza. Estens. Turno di servizio (spec. notturno) in cui si sorveglia su luoghi o beni. 1.2 Sorveglianza esercitata su un prigioniero per conto della pubblica autorità. Estens. Stato di arresto. 1.3 Assistenza portata a un malato. 1.4 Custodia del bestiame. 1.5 Coltivazione e cura di una pianta. 1.6 Estens. Atto di assistere a qsa (in qualità di spettatore). 2 Difesa o protezione dai pericoli. Estens. Ciò che protegge (qno o qsa). 2.1 [Dir.] Tutela esercitata su un minore (gen. fino al raggiungimento della maggiore età). 2.2 [Dir.] Deposito legale di un bene o di un documento sotto la custodia di qno. 2.3 [Rif. a una città, una fortezza o un territorio:] difesa militare. 3 Cautela o circospezione finalizzata a prevenire eventi neg. Estens. Diffidenza. Con grande guardia. 3.1 [Come virtù:] discrezione; senso della misura. 3.2 [Con rif. alla dieta e alla cura del corpo:] attenzione a evitare cibi o abitudini dannose per l'organismo. Estens. Accorgimento che preserva la salute. 4 Controllo che si esercita su una città o un territorio in virtù dell'autorità politico-militare. Estens. Giurisdizione. 4.1 Protettorato militare esercitato su un territorio formalmente libero. Libera guardia. 4.2 Estens. Territorio dipendente dall'autorità cittadina. 4.3 Comando personale (anche in contesti fig.). 4.4 Gestione (di un servizio). 4.5 Fig. Controllo, disciplina (di comportamenti o pulsioni). 5 [Rif. a una persona:] chi presidia un luogo con incarichi di sorveglianza o custodia su cose e persone, lo stesso che guardiano (anche in contesti fig. e con valore metaf.). [In ambito milit.:] sentinella. 5.1 [In partic.:] chi è incaricato di sorvegliare un prigioniero. 5.2 Estens. Chi è incaricato di sorvegliare l'attività di qno. 5.3 Pubblico ufficiale che svolge incarichi di sorveglianza amministrativa. 5.4 Chi è incaricato di assistere gli infermi. 5.5 Custode del bestiame. 5.6 Estens. Chi custodisce o protegge (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 5.7 [Rif. a una pluralità di individui:] scorta. 6 Presidio o guarnigione di soldati che assolve la difesa di un territorio o un'istituzione (anche in contesti fig.). 6.1 Estens. Schiera (di soldati). 7 Postazione dove si trovano sentinelle o guardiani. 8 Parte dell'elmo che protegge gli occhi. 8.1 Fig. Strato esterno (di qsa). 8.2 Foglio o insieme di fogli utilizzati come rivestimento esterno di un libro; foglio di guardia. 8.3 Custodia in cui si ripongono oggetti di valore? 8.4 [Agr.] [Per trad. del lat. custos:] tralcio della vite risparmiato intenzionalmente dalla potatura. 9 [Per errore di trad.]. 9.1 Signif. non accertato.

0.8 Marco Maggiore 05.07.2018.

1 Atto di vigilare su cose, luoghi o persone per prevenire eventi indesiderati; sorveglianza (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2067, pag. 247: e se tu vai atorno, / sì va' per alto giorno, / mirando d'ogne parte, / ché non ci ha miglior arte / per far guardia sicura / che buona guardatura...

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 83.6: Ma fedele guardia, e temperato dare fa bastare abbondanza, spezialmente se dal cominciamento è ben procurato. || Cfr. Veg., Mil., III, 3, 8: «fidelis horreorum custodia».

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 22, pag. 43.31: Questa grua si puote asimigliare a provedença; da le quale doverebeno li homini del mondo inprendere, che ciò che elle fanno di guardia sì fanno perché alcuna di loro non sia presa né morta...

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 26, cap. 1, par. 2, pag. 413.10: e la mente dell' avaro, la quale in prima aveva cercato requie nell' abbondanzia, poi più gravemente s' affatica nella guardia.

[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 337.15: La maritata tema il marito; sia ferma la guardia de la maritata: questo si conviene...

[6] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 177.42: Ma sia tenuto el sacrestano, el quale alla guardia dei vestiminte, de l'altare e de le vasa serà deputato, de issi avere solecetudene...

[7] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 314.14: hec custodia, die, la guardia.

[8] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 2, pag. 74.3: removendo da sé gli amici, in loro luogo mise ferocissimi barbari ai quali raccomandoe la guardia del suo campo...

[9] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 39.110, pag. 98: E non si può ma' sì bene ordinare / Le guardie intorno alla lussurïosa, / Ch' ella a suo senno non sappia danzare.

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 5, pag. 465.5: E così ingelosito tanta guardia ne prendeva e sì stretta la tenea, che forse assai son di quegli che a capital pena son dannati, che non sono da' pregionieri con tanta guardia servati.

[11] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 13, pag. 154.33: A Eva fu commessa la guardia del pomo; e così prima si lasciò ingannare al serpente...

[12] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 139.11: S(et) foris (et) i(n) o(mn)i locu scianu tenuty supta a la guardia de la disciplina, da qui che veneranu a la etate i(n)telligibile.

[13] a Stat. bologn., XIV sm., cap. 16 rubr., pag. 219.17: De la guarda del sigillo del convento e che neguna litera sia ma[n]dada né reçevuda sença licencia.

- [Con giudizio sull'efficacia o sull'adeguatezza della sorveglianza:] buona / mala guardia.

[14] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 215.11: il quale Antandro, fratello d' Agatocle, avea vinto, assalendolo di sicuro, ed egli neghiettoso non facendo buona guardia.

[15] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 67, pag. 126.19: E pervenne che ll'una sì perdette lo suo fiore di lis per sua mala guardia, e quella che lo guardoe bene lo suo fiore di lis sì prestoe lo suo fiore di lis a quella che l'avea mal guardato.

[16] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), IV, 3.1, pag. 374: Se pe toa mala guardia tu p(re)[n]di alcuno damaiu / o p(er) esser(e) i(n)cautu lo to va i(n) malo viaio...

[17] Stat. pis., 1304, cap. 58, pag. 695.22: Li quali guardiani debbiano satisdare di buona guardia fare.

1.1 Incarico di vigilanza. Estens. Turno di servizio (spec. notturno) in cui si sorveglia su luoghi o beni.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 68, pag. 239: Ben so ke dai peccai no 's pon sí ben defende, / Per quel k'i han plu brega e plu divers vesende / De pass muié e fii e de comprá e de vende / E 'd fodri e de host e 'd guarde, dond pez se pon defende.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 87.6: Di boce sono dette quelle, che con boce d' uomo si dicono, siccome quando nelle guardie, e nelle battaglie per segno si dice palma, o vittoria, o Iddio sia con noi...

[3] Doc. fior., 1277-96, pag. 396.1: Ànne dato s. VIJ, che lli paghò per meie per la guardia del chiuso del vingnazzo.

[4] Stat. sen., c. 1303, cap. 72, pag. 123.7: e degna cosa sia che la detta guardia si faccia per li lavoratori de le terre del detto Padule...

[5] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 32, pag. 279.34: sì v'avea un petturale di muro molto ben fornito dinançi al palagio per sua guardia, e sì v'erano dodici cavalieri alla guardia molto fortissimi, li quali non lasciavano passare persona oltre...

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 427 rubr., vol. 2, pag. 419.7: Che chi è fuore de la guardia non porti l'arme. || Se non vale 'presidio militare'.

[7] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 8, vol. 2, pag. 231.18: e più guardingamente facevano le guardie e le vegghie, e ciò ch'era loro comandato...

[8] Doc. perug., 1322-38, pag. 141.30: E de dare Martino e Gilio, p(er) la guarda dela casa, al tempo de Lello de Contolo priore e de Ciocio sop(ri)ore, s. viij.

[9] Doc. padov., 1350, pag. 18.3: R. Quiça(r)do p(er) la qua(r)da dì XXVIIJ otore da mi Pollo not(aro) ll. IIJ.

[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 440, pag. 102: De omne tre sere una per la guardia gevamo; / Se ploveva o negueva, la terra torniavamo.

[11] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 9, vol. 1, pag. 209.2: e ordinarono guardie di buoni cittadini, faccendo il dì e la notte fare buona guardia.

[12] Doc. imol., 1350-67, Debitori luglio 1363, pag. 357.23: Per la guarda sua a dì XX novembre s. 1 d. 6...

[13] Ingiurie lucch., 1330-84, 221 [1369], pag. 63.17: che tu fey che l'altra nocte me tocchò la gua(r)dia (e) volsice mectere uno sca(m)bio p(er) li mey denari (e) no(n) volisti ch'io giel mectesse.

[14] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 14, Epifania, vol. 1, pag. 184.4: dice Baruch nel terzo capitolo: "Le stelle diedero lume ne le guardie sue". || Cfr. Bar 3, 34: «Stellae autem dederunt lumen in custodiis suis».

- Guardia di notte: vigilanza notturna.

[15] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 23, pag. 67.4: Adunque se a guardie di notte, o vero a fare graticcj, o vero ad alcuna opera fare [[...]], suonando la trombetta fanno la loro operazione, e poi ammonendogli la trombetta cessano...

[16] Doc. fior., 1277-96, pag. 395.14: Ànne dato s. J per la guardia di no[tte].

[17] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 95 rubr., vol. 1, pag. 103.34: Che li maestri de la gramatica non facciano la guardia di notte.

- Dare in guardia (qsa a qno): affidare (qsa) alla vigilanza (di qno).

[18] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 61.29: ke benga con tucto lo suo exercito a la porta la quale dove stao scolpita una testa de cavallo e ao nome Scea et ene data in guardia a Ppalamides...

[19] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 25, pag. 175.4: Messer Giano [[...]] de' Cerchi, giovane cavaliere, era in palagio di messer Carlo, richiesto, e dato in guardia a due cavalieri franciosi, che onestamente lo teneano per la casa.

- Dare (qno) alla guardia (di qno): assegnare (a qno) un incarico di sorveglianza.

[20] Doc. volt., 1310, 2, pag. 10.21: Tronbetta e Bescio i quagli voi avete dati ala nossa guardia istanno e sono istati a nossa ispesa...

- Essere, stare a guardia (di qsa, qno): sorvegliare; custodire.

[21] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 16, pag. 271.2: Et quelli che starà a guardia de le decte piscine, sia tenuto denunziare al decto camarlengo el nome e 'l sopranome di colui o di coloro che lavassero ne le decte piscine contra la forma che decta è...

[22] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 156.17: Giason le rispuose e promisse tanto, che Medea gli diede [[...]] diverse gienerazione di chose, per li quali li tori e gli 'ncantamenti, che a guardia del tosone erano, si potessero distruggiere e confondere...

[23] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 577.19: Procedendo dice, che a guardia della detta puttana era uno gigante, cioè uno uomo forte, nato della terra.

- Essere, stare alla guardia / stare per guardia: fare il guardiano, esercitare la vigilanza.

[24] Doc. sang., 1269, pag. 422.14: It. xviij d. a Ve(n)tura, che stette ala gua(r)dia uno die al Pogio Petro(n)ci.

[25] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 14, pag. 51.23: ed essendo sanza arme [[scil. le Amazzoni]], poche di loro stando alla guardia, [[Ercole]] vinsele, uccidendone e pigliandone molte.

[26] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 50, pag. 629: Li merli è de cristallo, li corraor d'or fin, / e lì su sta per guarda un angel kerubin / cun una spaa en man k'è de fogo divin...

[27] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 91.2: Unde Pompeio con tucta l' oste sua venne al dicto fosso, e per forza il cominciò a passare, e molti di quelli de Cesar, ch' a la guardia erano 'lora, fuoron morti.

[28] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 152.13: e serpenti e altri inchantamenti erano alla guardia, sì cche nullo si potea di quello montone apressare, che incontanente non fosse morto.

- Fare (la) guardia: esercitare un incarico di vigilanza; custodire o sorvegliare un luogo (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[29] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 99.23: e di ciascheduna centuria quattro cavalieri, e quattro pedoni fanno di notte la guardia.

[30] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 47.99, pag. 191: Eo faraio questa guarda, che staraio sempre armato / contra te, falso Nemico, ed encontra lo peccato.

[31] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 27, pag. 124.7: E quando queste [[scil. grue]] hanno tanto vegghiato, quanto è loro costume, elle si vanno a posare, e l'altre vegghiano in loro luogo, e fanno loro guardie, secondo loro ordine e loro costume.

[32] Doc. prat., 1305, pag. 454.25: Duccio [[...]] allocta stava i(n) quelle gualchiere ed era i(n) quella nocte a fare la guardia in sulla Torricella...

[33] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.9, vol. 1, pag. 160: già son levati / tutt' i coperchi, e nessun guardiaface.

[34] Doc. volt., 1322, 6, pag. 17.1: Sapete che nessuno Ghibellino de portare arme offendevoli, et quessto vieta et vietò lo statuto del Comune già lx anni, et che nessuno può fare guardia, et quessto ch'io dico èt così vero.

[35] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 64, vol. 1, pag. 222.3: e menò la coorte degli Ernici a far la guardia dinanzi alle tende...

[36] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 55.19: chì soy inimichi, vulendusi difendiri di lu fridu, bivianu vinu forti, inbriacavanusi et non potianu viglari et, a ffari li guardii loru, sinchi adormisianu.

[37] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 99, vol. 1, pag. 187.29: e perch'erano pochi a tanta guardia quanta il dì e la notte convenia loro fare, uscirono delle loro case e vennono ad abitare intorno alle mura...

- Porre in, per, alla guardia: assegnare (a qno) un incarico di guardiano.

[38] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 85.20: fece fare uno carbonaro intorno a la citade ke aveano ordinata e puseve in guardia uno suo cavalieri...

[39] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 262.18: ove molta gente, che per li Romani v'erano posti alla guardia, parte ne uccise, e parte sotto corona ne vendeo...

[40] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 31, pag. 241.2: un vecchio uomo li parlò e disse: "Carabisso, io so' posto a la guardia del porto, e se tu passarai più oltre, male ti potrebbe avvenire."

[41] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 47, vol. 2, pag. 31.32: Et infra uno mese, poscia che avarò giurato, elegerò et ponarò due huomini per guardia del mercato...

- Stare a guardia di (qno): essere sorvegliato (da qsa, nell'es. un animale).

[42] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 244.2, pag. 100: Tutto v'è come per incantamento / stava 'l tosone a guardia d'un serpente / (orribil era, di grande spavento, / veleno e fuoco gittava sovente)...

- [Con rif. a una torre usata come punto di osservazione].

[43] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 50.31: De la dicta torre de la guardia a Otranto iij m(i)l(lara) p(er) maestro ver la tramontana.

[44] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 134.9: che 'l segno è fatto dalli torrigiani, a guisa che si fa qui nelle torri di guardia, che quando si sente che 'l nimico cavalchi [[...]], di notte [[...]], fa segno di fuoco per vincere le tenebre, sì che il segno paia a colui, cui il fa, e di dì per fummo.

[45] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 1, vol. 3, pag. 7.8: E la torre de la guardia, ch'era in capo del detto muro, per due folgori fu quasi tutta abattuta.

[46] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 187, pag. 67.33: e presono il porto e disfecerlo, e le torri della guardia del porto disfeciono tutte e 'l fanale e la Meloria...

1.2 Sorveglianza esercitata su un prigioniero per conto della pubblica autorità. Estens. Stato di arresto.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 43.41: e' quali [[scil. eretici]] saranno da ditenere sotto diligente guardia, infino a tanto che dipo 'l giudicio de la ecclesiastica dannatione sostengano la pena...

[2] Doc. sang., 1317, pag. 90.27: Avemo intendimento dalli exequutori de la pace e dal Conte d'avere li nostri p(re)gioni, e perciò sì come fue sc(r)itto mandamo per essi, e vennero in Pisa, a la guardia sempre de la masnada.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 15, vol. 1, pag. 732.18: e messolo in carcere sotto buona guardia, rivocarono i confini alli altri e feciolli ritornare...

- [Per trad. del lat. custodia publica:] pubblica guardia /guardia pubblica: prigionia.

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 213.6: Teramene d' Atene [[...]] fu costretto di morire in guardiapiuvica, sotto la quale guardia per comandamento de' XXX tiranni senza paura bevè il beveraggio del tossico a lui pòrto...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 181.34: Adonca issi, inclusi in guardia publica, si servavannu ad essiri dannati capitalmenti.

[6] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 5, pag. 51.13: Enulo Eneo consolo del Sanato sentenziò che fosse preso e dato a piuviche guardie e rimenato ad Annibale.

- Stare in guardia: essere prigioniero; trovarsi agli arresti.

[7] Stat. lucch., XIV pm., pag. 81.16: et sia messo in pregione et mentre che starà in guardia li sia dato pane et acqua.

- Tenere in guardia: detenere (un prigioniero).

[8] a Lett. rag., 1332, pag. 109.1: Significho ala v(ost)ra signoria che io sì so(n) debidor alo potro(n)tio de Lavalona pp. C; de che elo me ten i(n) gua(r)dia (e) no me laga pa(r)tir.

1.2.1 Regime di libertà vigilata. Franca / libera guardia.

[1] Gl Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 18, pag. 21.9: Allora comandò lo senato che li presi fussero tenuti in franca guardia, cioè quanto prigioni guardati senza ferro e senza chiusura...

[2] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Sal. Cat.] (H) 29, pag. 125.21: franca guardia è quando l'uomo puote andare qua e llà sanza ferri e sanza legami con sergenti che lli guardino. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 737.21: nel XXV anno [da la passione del Signore] cioè il secondo di Nerone, Paulo fu mandato pregione a Roma, e per due anni, stando in libera guardia, disputòe contra giuderi...

1.2.2 Cortese guardia: libertà vigilata (nell'es. rif. a un prigioniero altolocato).

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 115, vol. 3, pag. 553.1: La reina con cortese guardia menaro a Castello Arnaldo, e nullo le potea parlare in segreto sanza la presenza de' detti baroni di Provenza...

1.3 Assistenza portata a un malato.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 49, pag. 67.3: le donne le quali saranno poste e diputate a la guardia de l'inferme, siano tenute e debbiano incontinente senza dimoranza ridúciare tut' ogni cosa [[...]] de li beni de la detta femina la quale morrà.

1.3.1 Turno di assistenza a un malato.

[1] Stat. lucch., XIV pm., pag. 77.38: Alla perfine, sença la guardia divina, le vigilie ciò è le guardie le quali li frati dello spitale con fervente et devoto animo debbono fare ai poveri infermi sì come a signori...

1.4 Custodia del bestiame.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 50.9: E sì dee avere lo signore grandissimi mastini per guardia delle sue pecore, e cani piccioli per guardia della sua magione.

[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 19, pag. 16.19: chel cotali, a li cui mani o socto la cui guardia la dicta bestia morissesi, perdessesi o magagnassise, non sia tenuta a niuna menda fare...

[3] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu modu..., pag. 572.41: Dictu ki avimu di supra di la doctrina e di la guardia di lu cavallu, resta da vidiri lu modu comu si diia infrenari.

[4] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 229.10: Item supra per una canna di albaxu et per la guardia di li vaki di ser Petru et per oriu tr. xv g. x.

[5] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 73, vol. 3, pag. 119.25: gli espertissimi Pastori, i quali tutto 'l tempo della lor vita mettono nella guardia delle pecore...

- Dare a, in guardia (un animale): affidare a un custode.

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 37.1: Come Iuno diede in guardia la vacca ad Argo.

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 45, pag. 167.23: E a quel punto, egli dismonta da cavallo, e dàllo a guardia a Governale...

1.5 Coltivazione e cura di una pianta.

[1] x Armannino, Fiorita (15), p. 1325 (tosc.), pag. 103: E Alessandro Magno [[...]] trovò nell'indiano paese arbori di Sole e di Luna, a la cui guardia erano due preti che viveano solo di quel frutto, quale quegli arbori menavano...

1.6 Estens. Atto di assistere a qsa (in qualità di spettatore).

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 46.12: et per questo appello sì si ingaggiaro di fare battaglia insieme con C Cavalieri da catuna parte, et questa ordinaro di fare in Guascogna a la Città di Bordella sotto la guardia del Re d'Inghilterra.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 51, pag. 96.14: Le donne e li fanciulli, ch'erano in su le mura alla guardia, non sapendo che cosa era questa, cominciarono a battersi li petti con urli...

[3] Gesta Florentin. (ed. Hartwig), XIV pm. (fior.), pag. 284.15: la quale battaglia ingaggiaro di fare a Bordella in Guascognia sotto la guardia del siniscalco di Guascogna, che v' era per lo re d'Inghilterra.

2 Difesa o protezione dai pericoli. Estens. Ciò che protegge (qno o qsa).

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 40, pag. 231.3: ke s'alcuno ti vuole fedire di lancia, tu lo puoi lui fedire i(n)na(n)çi la sua percossa a tua guardia et no(n) ad ve(n)detta.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 31: [8] Quinto, ti guarda che spregiando lo picculo nimico la tua guardia no(n) lassi.

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 46.107, vol. 1, pag. 360: la sua madre virgo pia / a te la racomandone, / in tua guardia la lassone / ké l'aitasse al suo dolore.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 28, pag. 145.13: Or se questo fai corporalmente per guardare il corpo, quanto maggiormente il déi fare per guardia de l'anima!

[5] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 315.18: Et è pietra molto tenera, e di grande guardia da fuoco e da acqua calda, e da ogne percussione.

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 82.7: Di che mi fu renduta così fatta grazia, ch'io sono cacciata dalla guardia di Minerva, e sono posta dopo la coccoveggia.

[7] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 112.7: però che li biondi capelli, che sono ornamento e guardia del [capo], procedono da buona complessione...

[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 173.9: E fanti e quali mandammo alla guardia delle vostre persone, per certi loro facti ànno bisognio d'essere a Volterre.

[9] Ingiurie lucch., 1330-84, 221 [1369], pag. 63.16: Al tempo di pisani tu eri amicho di s(er) Gualando e di quilgi dal Nichio e fievi co(n)finati et i(m)poste a' luchisi como tu volivi e ora te fay mag(ist)ro de gua(r)dia, tradetore...

[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 104, pag. 220.14: et le m(em)bra forti et più nobili retene li boni humu(r)i, como nut(ri)m(en)to et como guardia loro...

- [Relig.] [Rif. alla protezione della divinità sull'uomo].

[11] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 33, pag. 111.22: Inprima de' divotamente dimandar guardia da Dio, dal quale viene ognie ottimo dono, et senza 'l cui aiuto neuna cosa si può ben guardare...

[12] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 40, pag. 510.1: ma questi poco meno soli si truovano, i quali la guardia di Cristo portò innanzi, essendo divisi e abbandonati, per la grande fede loro e del loro padre.

- [In formule di saluto].

[13] Lett. pis., 1323, pag. 310.3: Dio sia senpre a la vostra (e) nostra guardia, am(en).

[14] F Lett. comm., 1375 (tosc.): La Catarina ti manda mille salute: pregati togli compagna, e non indugi più. Iddio sia tua guardia sempre. || Guasti, Lapo Mazzei, vol. II, p. 351.

[15] Lett. calabr., 1388-91, 1 [1388-90], pag. 31.21: No(n) dico più, ma chi Dio sia i(n) vostra guardia ame(n).

- A guardia (di qsa): in difesa (di qsa).

[16] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 2: [10] Et se alcuna volta intraver(r)à che tu uzi bugia, uzala no(n) a guardia di falsità, ma a guardia dela verità...

- Avere (buona) guardia di (qno o qsa): proteggere (anche fig.).

[17] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 51, pag. 168.5: imperò disse Geovan Sirac: abbi guardia del buon nome, inperciò che questo più dimorà che mille grandi thesauri e preciosi.

[18] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 3, pag. 9.6: E Merlino disse ar ree Meliadus: «Abbie buona guardia di questo tuo figliuolo».

[19] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 18.19: Et simelmente io vi laggho Lycorida, bayla inquadriedo de mia muier, la qual solliçitamente eba vardia de quella mia figlia.

- Locuz. agg. Di grande guardia: difficile da proteggere.

[20] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 160.11: L'amistade è di grande guardia e malagevolemente si mantiene insino a la morte, ché spesse volte si parte per contenzione...

[21] Esopo tosc., p. 1388, cap. 53, pag. 222.8: E perché gli agnelli vostri figliuoli sono teneri e di grande guardia, non gli vogliamo; ma mandateci pure il cane e il montone che sono cresciuti grandi e allevati...

- Guardia del corpo (di qno): difesa dell'incolumità fisica.

[22] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 30.25: ed ebbe continuamente intorno a sè, per pace e per guerra, trecento armati per guardia del suo corpo, i quali egli chiamò Isnelli.

[23] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 88, vol. 1, pag. 601.16: e giunti a Siena, lo 'mperadore li ricevette graziosamente, e costituilli alla guardia del suo corpo, però che gran confidanza avea de' Fiorentini...

- Locuz. nom. Salva guardia.

[24] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 12, vol. 1, pag. 620.31: e messolo fuori della città di Bologna, incontanente messer Giovanni mandò pe' rettori e per tutti li uficiali ch'erano in Bologna, catuno per sé, e come vennono a llui, li facea mettere in certa cammera del suo palagio in salva guardia...

2.1 [Dir.] Tutela esercitata su un minore (gen. fino al raggiungimento della maggiore età).

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 121.5: Questi rimase pupillo in guardia della Chiesa sì come sua tutrice, e infino nella sua giovanezza coninciò ad essere huomo di grande valore.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 45, vol. 1, pag. 338.2: del re Currado suo fratello era rimaso uno suo figliuolo chiamato Curradino, il quale per ragione era diritto erede del reame di Cicilia, e era in Alamagna a la guardia della madre...

[3] Doc. amiat., 1363 (5), pag. 95.3: It. lasso monna Fiorina a cchura et a guardia di Giovanni mio figliuolo et ch' ella abbia a guardare (et) aministrare e beni del fanciullo infino a ttanto ch' egli sia in perfetta età.

2.2 [Dir.] Deposito legale di un bene o di un documento sotto la custodia di qno.

[1] Patto Aleppo, 1225 (ven.), pag. 43.1: E s'el morise in quele parte o no fosse alcun Veneigo in quela fiaa l'aver de lo morto serà in vardia del segnor de Saona...

[2] Doc. fior., 1296-1305, pag. 680.11: Tanaglia Simoni de dare, ne la fiera di Proino di magio novantotto, lb. CCXX per dugiento venti lb. tor. che gli dieri ne la detta fiera in guardia e in achomanda...

[3] Stat. fior., 1310/13, cap. 3, pag. 15.14: di ristituire e rassignare tutto ciò che perverrà a le sue mani e guardia, a senno del savio de la detta arte e compagnia.

[4] Doc. sen., 1340, pag. 239.1: et una altra charta ànno fatta e detti maestri della detta somma, di guardia et d'achomanda che ànno ricevuto da me Bindoccio...

[5] Stat. catan., c. 1344, cap. 3, pag. 31.12: Ancora nullu presuma di prindiri, nin di dari, nin di inprumectiri, nì richipiri in guardia dinari oy alcuna altra cosa, sença licencia.

[6] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 4, pag. 136.30: et quello pagamento si proverae o farassene fede alli notari diputati alla guardia degl'atti della camera del Comune di Firenze...

[7] a Stat. viterb., 1384, cap. 3, pag. 183.13: camorlengo deva iurare [[...]] di conservare bene et legalmente omne cosa che fusse dell'arte overo di nullo iurato, per qualunqua modo a guarda overo alle mano d'esso camorlengo pervenisse...

2.2.1 Avere guardia (di qsa), avere a, in / tenere in guardia (qsa): avere o ricevere in custodia.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 46, pag. 582.32: Primocerio adpo li Greci dico papia . Et esso deo habere guardia de li clavi de lo palazo, et deo essere honorato adpo lo imperatore.

[2] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 47, pag. 583.6: et de le corone et de tutte le vestimenta de le feste, le quale se veste lo imperatore, esso le deo avere in guardia.

[3] Lett. sen., 1262, pag. 277.32: sì no credo che p(er) neuno intesgimento q(ue) fato fuse dele chose dei Senesi elino volesero tenere ciò q(ue)d elino avesero in guardia in altri nomi.

[4] Doc. pist., 1294-1308, pag. 144.6: Ebbe Buono e Chomucio da me in guardia viij tra pechore ed agnelle ed uno chastrone a mio p(ro)de e da(n)no...

[5] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 21, pag. 105.25: et standu in li parlamenti de Deu, vinne unu villanu ki tenia in guardia killa possessione ki l'avia lassata soy patre - ciò a quella giovana...

[6] Doc. fior., 1306-25, pag. 84.28: e dovenline dare lb. settantacinque di pic. a ongni sua spesa, e di ciò pare una scritta di mia mano che ll'à il detto Bonsi maestro apo ssé in guardia.

[7] Doc. orviet., 1339-68, [1361], pag. 149.12: E ssia memoria che frate Dionisci di s(an)c(t)o Aghostino si à a gua(r)da esse abreviat(ure), nelle quaie so(n)no più lassite che fatte fuoro all'op(er)a.

2.2.2 Dare in guardia: affidare in custodia (qsa o qno). Anche in contesti fig. e con valore metaf.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 2, pag. 7.29: E inpercioe se ttue mi vuogli inpromettere di guardallo bene e lleale mente [[scil. lo sengnore di Leonois]], io sì tti lo daroe in guardia.

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 68, pag. 51: El so confalon inperial / Li de in guarda, e general / Signor lo fe delly suoy barony...

[3] a Lett. rag., 1332, pag. 109.5: P(er)çò, mis(er), de quela ca(r)ta che apa(r) sovra de mi, elo sì fo dada a mia cuxina Rosa i(n) gua(r)dia, (e) no(n) deço dare niente p(er) quela ca(r)ta, sì como parerà la veritade.

[4] a Apologhi reat., XIV, 10.13, pag. 673: Enfra questo tempu uno fo commandato / ad uno cavalieri en guardia fo dato...

2.2.3 Mettere a guardia: custodire (dei beni).

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 17.12: Questi nomi sono e vogliono dire luogora dove si mette a guardia la mercatantia e ove stanno e riparano e' risedenti mercatanti e gente a guadagnare...

2.2.4 Stare in guardia: essere tenuto in custodia.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 31, vol. 4, pag. 378.13: E immantinente che 'l libro è stabilito e compiuto, egli dee esser chiuso, e suggellato, e infino alla venuta del novel signore stare in guardia.

2.3 [Rif. a una città, una fortezza o un territorio:] difesa militare.

[1] Doc. sen., 1289, pag. 48.5: et d' ubidire a la singnoria di Siena per la guardia et per la difensione de la città et del contado de Siena...

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 40, pag. 70.17: sì [[le Virtudi]] n'andaro a lo steccato, il qual era in mezzo dell'oste, e fecerlo ruvinare e cadere, e le fosse rappianare ch'erano fatte per guardia dell'oste di ciascuna delle parti...

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 134.14: Ma, come pensò, fatto non gli venne, perché [[la cittade di Lacedemonia]] non iera, come credette, isfornita e sanza guardia.

[4] Cronica fior., XIII ex., pag. 146.36: Po' venne il Marchese ed asediò, adì XV d'ottobre, la gente di Bolongna ch'erano rimasi alla guardia del predecto castello...

[5] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 9.19: Nel MCLXXXII presero gli Fiorentini Monte Grossoli un Castello de' Firidolfi, ch'era nel capo del Chianti a la guardia verso Siena, e tennerlo, che non era ancora loro...

[6] Lett. venez., 1309, 2, pag. 344.11: tu Çane debis remagnir ad Modon (e) ess(er) ali nostri castellani ala guardia de Mothon sì como eli te ordenerà.

[7] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 33, pag. 180.21: i quali sentendolo, lasciorono i Lucchesi a guardia di Firenze, e co' cavalieri del marchese cavalcorono a Montevarchi per soccorrere Laterina.

[8] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 89.15: Dinanzi alla città non aveva alcuna guardia: le porte erano aperte...

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 114.1: Quistu Leonida ananti volsi muriri combatendu ca abandunari lu stazzu qui l'era assignatu in gardia da la sua patria...

[10] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, sommario, pag. 6.11: Come i consoli deliberatisi d' assediare Capua mandarono in Lucania per Gracco, che venisse alla guardia di Benevento.

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 69.26: concessa de cosa che avessero trovate le playe de Troya senza guardia e lo re Laumedonta non stava susco de aspectare invasione de nulla persona.

3 Cautela o circospezione finalizzata a prevenire eventi neg. Estens. Diffidenza. Con grande guardia.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 211.10: non è da procedere né da far questa cosa con fretta, anzi è da fare con diligente provisione, cioè pensamento, e con grande apparecchiamento e diliberazione e con grande guardia.

[2] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 61.19: E volete entrare p(er) mecço con granne guardia, che ammedore le secche so asperile de tasse.

[3] Formula di confessione sic., XIII, pag. 301.17: a mmandicari ed a vviviri gulusament(i) su ttuttu datu, ed onni guardia di silentziu haggiu kacchatu da me...

[4] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 12.2, pag. 45: D'una diversa cosa ch'è aparita / consiglio ch'abbiano guardia i fiorentini; / e qual è quei che vuol campar la vita, / sì mandi al Veglio per suoi asessini.

[5] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 6, pag. 83.11: ma Cesar, come savio, el quale sempre gia en guardia ed apensatamente, a ciò ch' alcuna subita cosa no· lli potesse nociare...

[6] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 3, pag. 492.9: Per questo contio potete prendare assempro, chiunque vole a Dio servire, che non si può avere troppa guardia, ma elli aviene spesse volte che Idio pruova li suoi amici e con buono fine li conduce a salvamento.

[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 431.25: Non è cosa così utile a la guardia de' peccati come tenere serrati i senni...

[8] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 28, pag. 267.5: Etiamde' plù, avegna che lo so nemigo sia menore de lue, no vole perçò soa guarda laxare, e çò no fa per sbagordimento de coro ma per grande senno...

[9] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 4, cap. 24, vol. 1, pag. 395.18: Grandissima guardia e sicurtà di franchigia è che le grandi signorie non siano durabili...

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 353, vol. 2, pag. 517.23: e da' Pisani gli fu fatto grande onore, con tutto che in grande guardia e gelosia erano, sentendo in Firenze il duca d'Atene.

[11] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 287, pag. 311.12: E fa bexogno che la no se beva sola e recevase cum gram cautela e guarda.

- Avere (grande) guardia (a, in, di qsa): porre cura o vigilanza (nel fare qsa).

[12] Lett. sen., 1260, pag. 266.4: e spiciale mente ti pregamo che tu abi guardia a mettare e a prestare chello che ài intra le mani (e) che ti verà p(er) innançi in buoni pagatori (e) in sichuri...

[13] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 25, pag. 162.3: [2] In ritenere li amici gra(n)de guardia è da avere, ke l'amico agevolem(en)te s'acatta, ma malagevoleme(n)te si ritiene.

[14] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 6, pag. 136.23: se l'uomo avesse molte femmine, elli non n'avrebbe così gran cura né così gran guardia in nudrire e in guardare ei figliuoli, come elli dovrebbe...

[15] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 211, pag. 26: De mio corpu agi guardia de ben lo sepillire...

- Locuz. verb. Avere guardia da, di (qsa, qno): guardarsi o astenersi da; evitare.

[16] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 43, pag. 244.17: Ongne gastigam(en)to dee avere guardia di parole villane, ke no(n) punisce (e) gastiga lo giudice ad utilitade di sé, ma ad utilitade di Comune.

[17] Doc. lucch., 1288, pag. 26.21: Anco ch' elli arano guardia di tucte le rie spese, (et) se alcuna ne facessero sì ll' arano alli dicti Cecio (et) Bonaiu(n)cta dire (et) dino(n)siare (et) cointare i(n) loro salario.

[18] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 182.5: Come si dee avere grande ghuardia da reo uomo.

- Locuz. verb. Darsi / fare / prendere guardia: guardarsi (da qsa).

[19] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 276, pag. 571: Com femena d'autr'omo no se vol trop sedhere, / qé l'omo se 'n guarda, e 'n blasmo 'n pò caçere.

[20] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 3.111, vol. 3, pag. 66: E fa guardia più aguta / da quel che spesso muta / signore o compagnoni, / ché ovra è di garçoni.

[21] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 75, vol. 2, pag. 227.27: poco regolando sua vita, e massimamente non prendendo guardia del vino, come fu da Bologna partito cadde in grave infermità...

- In tutte guardie: con la massima circospezione.

[22] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 9, pag. 117.9: e voi pensate, karissimo mio, merciè!, guardare del tutto in tutte guardie, ché non già intra spini e non in sasso e non lungho de via aggialo sementato, ma in optima terra purgata e coltata bene e presta a esso.

[23] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 12, vol. 3, pag. 248.12: Salomone dice: Guarda tuo cuore in tutte tue guardie. Egli disse in tutte guardie, chè tu non creda al tuo nimico...

- Locuz. verb. Prendere / prendersi guardia (a, di qsa): fare caso (a qsa); considerare attentamente.

[24] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 26, pag. 72.38: E perciò conviene che ei re sieno umili e prendano guardia a le loro defalte e al loro podere, acciò ch'ellino non intendano più ne le grandi altezze.

[25] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), 4.41, pag. 76: In vano si ritruova / chi guardia non si prende / di quello che dispende, / in cui lo mette, se bene lo ['m]piega...

[26] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 13, pag. 638: E ço k'e' ve n'ò dir, prendìne guarda e cura, / k'ele serà parole dite soto figura, / de le quale eo ve voio ordir una scriptura / ke da leçro e da scrivro ve parà molto dura.

[27] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 156.6: E intanto Medea sì prese guardia in quale chamera e letto dovea Giason dormire.

[28] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 15, pag. 127.1: e sapeva prendare guardia al sole et a le stelle et a la luna, e sapeva d'ogni mutazione.

- Stare in grande guardia: essere circospetto o diffidente, aspettandosi qsa di neg.

[29] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 41, pag. 216.37: Messer Geri Spini senpre dipoi stette in gran guardia, perchè furono ribanditi i Donati e i loro sequaci e i Bordoni con grande onore...

- Locuz. cong. Per guardia che: affinché non.

[30] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 3, pag. 79.1: Adonqua questo Mars dea venire e·llo regno per defensione colli cavalieri armati per defèndare lo regname, [[...]] per guardia che nulla gente li possa offèndare e fare male, sì che lo regname per paura de costoro se possa abetare e mantenere.

[31] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 65.38: Ed el tiene la mano mancha là dove si annoda la corda, a modo come per guardia che non gli si disciolga.

3.1 [Come virtù:] discrezione; senso della misura.

[1] Gl Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 12: [3] Guardia è scientia di schifare li sop(er)chi spendi (et) studi di sua p(er)sona, uvero che arte d'uzare te(m)peransa (et) d'uzare te(m)peratame(n)te dele cose familiare.

[2] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 12, vol. 3, pag. 248.2: Guardia è guardarsi da' vizii contrarii: suo officio si è ch'egli adoperi il mezzo di tutte cose...

3.1.1 Estens. Monito.

[1] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 58, pag. 73.9: Fa che l'altrui piaga sia tua guardia.

3.2 [Con rif. alla dieta e alla cura del corpo:] attenzione a evitare cibi o abitudini dannose per l'organismo. Estens. Accorgimento che preserva la salute.

[1] Giunte a Restoro, XIV in. (it.sett./fior./eugub.), [6], pag. 256.25: e quegli che vivono più, ciò è per la buona compressione ch'elli hanno, e per buona guardia ch'elli possono fare di fisica.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 6, pag. 133.8: per lo quale abisongnerà poi di guardia, d'astine[n]zia e di purghazione e d'altre medicinali cose per adirizarllo.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.67, pag. 523: quando un mego vor curà / l'omo infermo d'un gran mar, / fà gi fa guardia grande / e astinencia de viande...

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 38, col. 1.23: e così fa' per sei mattine ongni mese una volta, e non ti bisognia dieta né guardia alcuna.

4 Controllo che si esercita su una città o un territorio in virtù dell'autorità politico-militare. Estens. Giurisdizione.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 12.14, pag. 45: Che fate, o da Fiorenza, / ch'oste no stanzïate o cavalcate? / Che s'e' seguisce inanzi sua valenza / com'egli ha fatta adietro, sì gli date / sicuramente in guardia la Proenza.

[2] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 87.8: E venendo a una terra che se chiama la torre de Corfi, ciò credo che Radicofano fosse, la quale avea in guardia Luces [[...]], lo quale essa terra a Cesar dare non volse.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 5, pag. 8.19: Poi si penò Cesare coll'aiuto de' tribuni, che la guardia d'Egitto li fusse conceduta...

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 292.9: la quale [[scil. Calaroga]] è sotto la guardia del re di Spagna, la cui arme è il leone.

[5] Doc. fior., 1311-50, 10 [1341], pag. 633.6: che la guardia general di quella Terra fosse commessa liberamente al Governo del decto Popolo et Comune...

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 41, vol. 1, pag. 332.14: E lui morto, Manfredi detto prese la guardia del reame e tutto il tesoro...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 39 rubr., vol. 1, pag. 662.1: Come lo 'mperadore prese in guardia Pietrasanta e Serezzana.

[8] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 558, pag. 197.10: Mentrechè il Duca signoreggiava, ed ordinava le fortezze, e le Terre recava a sua mano, e mettea a guardia cui esso volea...

- Guardia di mare: controllo delle acque territoriali.

[9] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 218.19: feciono i Pisani fare al detto vescovo uno decreto sotto pretesto di guardiadi mare, per lo quale per indiretto si toglieva la detta franchigia...

- [Dir.] [Nella denominazione di una magistratura fiorentina].

[10] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 814, pag. 343.18: si diliberò di manifestare il fatto, e andonne subito agli Otto della Guardia, e a loro il disse.

4.1 Protettorato militare esercitato su un territorio formalmente libero. Libera guardia.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 64, vol. 1, pag. 403.13: che lla terra rimanesse al governamento del popolo, e stesse XX anni nella guardia del Comune di Siena, tenendovi un capitano di guardia con XV cavalieri e XX fanti...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 39, vol. 1, pag. 662.5: Parendo allo 'mperadore non istare sicuro in Pisa per le novità sopravenute, domandò a' Pisani di volere la libera guardia di Pietrasanta e di Serezzana, e i Pisani liele diedono...

4.2 Estens. Territorio dipendente dall'autorità cittadina.

[1] Doc. bologn., 1295, pag. 193.7: Item una vigna in la guarda de la citate, là o' se dise Bago. Item una vigna in la guarda de la citate in Caravase.

[2] Doc. pist., 1296-97, pag. 162.8: Avemo una vingna nella guardia di Bolongna, posta a Chasara, la quale stimo xvij tornadure p(er) lb. xxv la tornadura, lb. CCCCxxv bon.: lb. lxxxv.

4.3 Comando personale (anche in contesti fig.).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 90.20: Decani so quelli ke .x. cavalieri ao so soa guardia... || Cfr. Liber Yst. Rom., p. 90: «decani dicebantur qui .x. hastatos sub sua ditione habebant».

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 26, vol. 4, pag. 363.14: Siate difenditori degli orfani e delle vedove [[...]]; non però in tale maniera, che 'l potente perda suo diritto per le lagrime delle fievoli femine, però che tu hai in tua guardia li grandi, li piccioli, e li mezzani.

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 47, pag. 285.36: Quando lo pastore è savio, forte e constante, paciente e virtuoso, raxonevelmente çascuna cosa sotoposta a la soa guarda dirà·se chi stia bene, perçò ch'è ben guardata e guidata.

4.4 Gestione (di un servizio).

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 14, pag. 194.14: Gli uficiali che avean la guardia della vittuaglia, saviamente la stribuivano per modo segreto.

4.5 Fig. Controllo, disciplina (di comportamenti o pulsioni).

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. I, cap. 2, pag. 43.18: [5] Et lo p(ro)feta p(re)gò Dio et disse: «Poni ala bocca mia guardia et uscia dintorno ale mie labbra».

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 36, cap. 2, par. 7, pag. 503.6: perocché chiunque di parole discorre, avendo perduta la gravità del silenzio, perde la guardia della mente.

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 6, mott. 14.1, vol. 2, pag. 272: Donna che dentro guard' à / non guarda / sia chi vuol quey che la guarda.

[4] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), L. 29, pag. 295: O come, s'avviene al savio huomo d'esser cauto, e guardigno di non esser nel tempo della divisione, e della inturbazione il primo aringatore, imponendo guardia alla sua bocca...

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 3, pag. 660.28: L'altre buone opere corporali sì sono la guardia degli sensi: dello audito, viso, gusto, adorato e tatto.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 15, vol. 2, pag. 263.15: Ma alcuna volta la mala guardia degli occhi massimamente genera la concupiscenza nel cuore...

5 [Rif. a una persona:] chi presidia un luogo con incarichi di sorveglianza o custodia su cose e persone, lo stesso che guardiano (anche in contesti fig. e con valore metaf.). [In ambito milit.:] sentinella.

[1] Doc. sen., 1263, pag. 350.8: Messere Erardo di Giachorto, deta, (e) messere La[n]berto d'Angluço (e) Lore[n]ço di Donimeto, guardie di fiera, (e) Giachomo di Ponti (e) Giani di Giachorto, piagi, dieno dare viiiclxxx li.

[2] Doc. prat., 1275, pag. 540.6: Fa(n)tone (e) Bi(n)do guardia di Porta Sa(n) Giova(n)ni p(er)ché achusoa Luti chasieri dell'Ari[n]go, p(er) la sua parte della cho(n)da(n)nagione, s. x.

[3] Doc. sen., 1277-82, pag. 515.33: Ancho X den. nel dì per una guardia che guardò per lui quando vienne la guardia.

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 67.11: Ponamo questo vilano e·llo cerchio del zodiaco deretro al capricorno quasi en modo de guardia, stando revolto enverso lo capricorno...

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 152.20: E però Filippo, fatto d' oste grande apparecchiamento, intrò sicuramente nello stretto passo delle Termopili, e quelle pigliate, postevi sue guardie, guernio.

[6] Stat. sen., 1295, cap. 42, pag. 33.3: Anco, che nel luogo de la Compagnia sempre stia una guardia, lo quale sia tenuto avere cura de le cappe de' frategli [...]; la quale guardia abbia per suo salario ciascuno mese XXX soldi.

[7] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 2.11, pag. 218: Ma prego quella, a cui merzé i' sono, / che non si deb[b]ia smagare neiente / per la ria gente - che met[t]or lor guarda, / ma stea co meco il suo core a bandono / e guardi sì com'io le son servente...

[8] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 31, pag. 323: Questa valente guardia, ke stane in grande altura / per veder la contrata, / se vede gente armata / prender soy cictadini, / fay singnu a lu Re finu / ke li dia guarnementu.

[9] ? Lett. lucch., 1303, pag. 146.15: sabato santo a ora di due suon[i] della cha(n)pana d(e)lla guardia Petrino Guidolini di Porta Sa(n)ti Cervagi ucise Guiduccio filio di mess(er) Albertino da Tasignano...

[10] Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.), pag. 47.30: Marco caleger, varda dela tor de Rodevol, dis che Marco peliçer li dis ch' el vito lo dito Marcho Belin esir fora dela val de Ser Nicolò...

[11] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 7, pag. 401.29: Le guardie della città mi trovarono, percossonmi, e ferironmi, e tolsonmi lo pallio mio.

[12] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 331.24: Feciono comandamento alle guardie che stavano alle bocche della piazza che non vi lasciassono entrare dentro persona...

[13] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 77, pag. 280.27: E passando Tristano, la guardia del ponte (ciò era uno cavaliere) sì grida: - Non passare, combattente, ch'io vi disfido -.

[14] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 94.10, pag. 639: Io sol ve prego ch' a miglior defese / sian quelle guarde, meno e più guardate / da quella cosa, che voi molto amate. || Se non vale 'turno di guardia'.

[15] Decaterza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 37, pag. 256.34: a Capova un lupo entrato dentro alla porta aveva sbranato una guardia.

[16] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. VI, allegoria M, pag. 303.17: udendo Giove sì come Danne era renchiusa in la torre, tanto oro diede alle guardie che giacque con la ditta Danne, e perciò dice: "Giove trasformato in oro". || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[17] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 131, pag. 285.14: cosí questo cane della coscienzia destòe la guardia della ragione, e la ragione insieme col libero arbitrio cognobbero...

[18] Gl x Gramm. lat.-it., XIV ex. (ver.), pag. 517: excubie, ‑arum, le guardie.

- [Rif. a un animale addestrato alla custodia].

[19] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 9, pag. 63.2: e instando cusì in questa picciola tenpesta, lo cane si stava a modo di guardia e veghiava sopra lo corpo...

- Guardia del porto.

[20] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 545.1: Come la guardia del porto vide costoro venire a modo di baroni, tosto il fece asapere al re...

[21] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 3, pag. 110.10: in terra isciesono per prendere grazia di rinfrescamento, ove dalle guardie del porto furono graziosamente ricevuti.

- Guardia di / della fiera.

[22] Doc. sen., 1263, pag. 350.8: Erardo di Giachorto, deta, (e) messere La[n]berto d'Angluço (e) Lore[n]ço di Donimeto, guardie di fiera, (e) Giachomo di Ponti (e) Giani di Giachorto, piagi, dieno dare viiiclxxx li. di p(ro)ve.

[23] Doc. sen., 1279, pag. 296.31: avene letara nel sugiello dele guardie dele fiere.

- Guardia di, della notte: chi osserva un turno di sorveglianza notturna.

[24] Stat. fior., 1333, cap. 12, pag. 23.19: Ancora è ordinato che le guardie de la nocte, che saranno electe per guardare sotto la loggia la bottega e le cose de la Compagnía, debbiano guardare continuamente ogni nocte due di loro.

[25] Stat. pis., 1334, cap. 2, pag. 1024.12: u vero che sia messo di Comuno, u vero guardia di nocte, u guardia d' alcuna pregione, u mulinaio...

[26] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 196, par. 1, vol. 2, pag. 271.8: Se alcuno trovato sirà po' 'l terço suono de la campana del comuno de nocte per la podestà [[...]] overo per le guarde de la nocte, [[...]] sia punito en quaranta solde de denare...

- Guardia giurata.

[27] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 49, pag. 110.20: et che neuna persona vi debbia nè possa remanere dal sabbato a tersa al lunedì [[...]]; salvo che li homini che lavorano ad alcuno bottino, et guardie jurate...

5.1 [In partic.:] chi è incaricato di sorvegliare un prigioniero.

[1] Lett. ver., 1297, pag. 537.15: E sapiay p(er) certo che Dixirà da Seçano sí è sta ancoy mia gua(r)da p(er) farme bon plaxero.

[2] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 1, pag. 90.42: uno filliuolo, lo q(ua)le ella molto te(n)neram(en)te amava, le fue p(re)so p(er) nimici (et) fu messo i(n) p(re)gio(n)e i(n)ferriato (et) (con) buone guardie.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 28, vol. 1, pag. 241.10: E pongono di ciò li Santi l' esempio del prigione, in ciò, che una guardia basta a guardarlo, mentre che è rinchiuso ed imprigionato, ma se fugge, molti gli corrono dirietro per prenderlo.

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 73.9: lu mor de paora [[...]] e trema, chomo laro chi sa che l'à mal fachio e da per sì meesmo se condanna a le forche, quando el ghe fi daghio lo termin dal çuxo e le guarde ghe dixan che l'ordena hii so' fachij e penssa de l'annima.

5.2 Estens. Chi è incaricato di sorvegliare l'attività di qno.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 11, pag. 298.2: e se 'l prenze dell'oste di questo cotale, che dett'è, dottasse né mica ch'elli non fusse leale, sì gli die méttare guardie indosso, sì che, s'elli volesse fare fallo, che nol potesse fare.

[2] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 15.27: che -l rectore della decta arte [[...]] possa [[...]] fare dare a ciaschuna guardia la quale denumptiasse alcuno dela decta arte d'alcuna cosa facta contra gl'ordinamenti [[...]] el quarto dela condempnagione...

- Guardia segreta: chi esercita un incarico di sorveglianza in incognito; spia.

[3] Stat. sen., 1280-97, par. 156, pag. 45.12: Item, statuimo che 'l signore e 'l camarlengo sieno tenuti di fare chiamare quattro massari, che sieno guardie segrete che dinunzino tutti e' guasti.

[4] Stat. sang., 1334, 30, pag. 101.3: Che le guardiesegrete e altre persone le quali accuseranno alcuno de l'arte d'alcuno fallo abbino la quarta parte del bando.

[5] Stat. fior., 1338/70, cap. 25, pag. 288.19: se alcuno di questa arte riterrà giuocho di çara in casa sua [[...]], e sarà trovato per alcuno di rettori, sindichi o notaio, o per guardiesecrete della decta arte, sia condannato...

5.3 Pubblico ufficiale che svolge incarichi di sorveglianza amministrativa.

[1] Stat. fior., 1320, pag. 538.40: Et che le Guardie degli Atti della Chamera questa cotale provisione, rechata in piuvicho una volta, no lla lascino rechare altra volta.

[2] Stat. pis., 1321, cap. 132, pag. 335.30: E se 'l carmarlingo u la guardia de le dicte intrate sarò chiamato, quello officio riceverò et porterò...

5.4 Chi è incaricato di assistere gli infermi.

[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 72, pag. 74.10: E se alcuna guardia de li predetti infermi de alcuno pelegrinario lassarà o vero patirà che sia facto contra le predette cose, riceva et abbia dal rectore la disciplina la quale serà a lui imposta...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 84, vol. 3, pag. 488.11: E al prete che confessava lo 'nfermo, o guardava, spesso s'apiccava la detta pistilenza per modo ch'ogni infermo era abandonato di confessione, sagramento, medicine e guardie.

[3] Doc. fior., 1348-50, pag. 64.16: Sono per le spese della infermitade ch'ebe Luisi, e denari dati a medici e a le sue guardie, continove.

5.5 Custode del bestiame.

[1] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 37.21: C. Ittem 8 s. sterl. che dieno avere detti nostri, che ne die Raghaço, guardia de' grandi cavalli, otto di giugno 305.

5.6 Estens. Chi custodisce o protegge (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 219.8: «Che è il celebro?» «El celebro è guardia della memoria».

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 47, pag. 50.17: Intese Salamone queste novelle, disse alla balia: - Sofia mia, buona guardia de' miei figliuoli, partiti, e menane teco i fanciulli...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 16, vol. 4, pag. 334.6: E tutto che [['l signore]] sia guardia e capo del comune, nientemeno ne' gran bisogni, e ne' dottosi, debb'egli assembrare il consiglio della città...

[4] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 2.18, pag. 41: che 'n questa prima parte infortunale / ragion lo mena, però qui Virgilio / è la sua guardia giù per l'aspre scale.

[5] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.51, pag. 39: E domandato dal celeste Iddio, / dicendo a lui: - Cain, dov'è Abel? - / e' rispose: - suo guardia non so' io! -

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 430.13: acciò che il beato santo Antonio vi sia guardia de' buoi e degli asini e de' porci e delle pecore vostre...

- [Rif. a Dio].

[7] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 14, pag. 76.15: [e] molto magiormente in Dio, ch'è verace amico e guardia dell'anime nostre, de' uomo osservare queste cose.

[8] Poes. an. padov., XIII sm., 37, pag. 807: Eo guardo en ça deverso el mare, / sì prego Deo ke guarda sia / del me' segnor en Pagania...

- [Rif. all'angelo custode].

[9] a Lucidario pis., XIII ex., L. 2, quaest. 92, pag. 92.5: sì viene lo buono angelo che est guardia dell'omo et prende quello diaule et sì lo gecta [in abisso]...

[10] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 92, pag. 177.27: E se alchuno de loro [[scil. demonii]] fi vezudo da l'omo, incontanente l'angello k'è soa guarda li liga in abissi...

5.6.1 Fig. [Rif. a volatili da cortile:] nutrice, chioccia.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 28, pag. 35.3: E dal trentesimo quinto die ched elli son nati [[scil. i polli]], si possono cacciare fuori al campo andando con loro la guardia, che li ralletti alla villa.

5.7 [Rif. a una pluralità di individui:] scorta.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 176.7: da uno, a cui elli facea villania de la moglie, fue fedito quasi a morte; sì che d'allora innanzi non andò a cotale otta sanza guardia che 'l seguiano da lungi.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 14, pag. 159.12: Perchè il die delle nozze [[...]] da Pausania gentile iovane di Macedonia, istando in uno luogo stretto sanza guardia fue morto. || Cfr. Orosio, Hist., III, 14, 7: «in angustiis sine custodibus circumuentus occisus est».

[3] f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 33, pag. 82.15: tutti gli altri fece venire Cicerone con guardia nella casa della Concordia... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 28, pag. 414.30: Questo fu nel tempo de re Carlo Vechio, quando esso intrò nel reame, esso trovò el conte Ricardo di Caserta con una guardia de altri conti e baroni al passo de Ceperano.

- [Rif. ad animali addestrati].

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 14, vol. 2, pag. 232.16: Lu rigi Massinissa avendu pocu di fidi in li pecti di li homini furtilizau et guardau sua saluti con guardia di cani.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 55.22: La guardia soa erano doi cani alani granni e terribili, gruossi como lioni, lanuti como pecora.

6 Presidio o guarnigione di soldati che assolve la difesa di un territorio o un'istituzione (anche in contesti fig.).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 31, pag. 40.6: e tanto ne parlava scoverto, che uno giorno li armati de la guardia del senato li corsero sopra con le spade tratte, sì che quelli che erano in sua compagnia fuggiro.

[2] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 48.31: ma poi la detta Masnada veggendo che non aveano ajuto, nè non erano soccorsi una notte abbandonaro il Castello, et percossero a la guardia da un lato, et andaronsene con poco danno...

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 92, pag. 110.2: la guarda de li angeli ke fon metudi a guardà lo paradis fi apelado kerubin...

[4] f Bart. da San Concordio, Giugurtino, a. 1313 (tosc.), Cap. 46, rubrica, pag. 215.5: Come Metello pose guardia al campo, il quale Giugurta assalì... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Doc. sang., 1316, pag. 146.8: e anco sopra el capitolo de' fanti nostri de la guardia, e anco sopra al capitolo de' nostri ghibellini, che noi ne potiamo fare quello che possono i pisani de' loro guelfi...

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 221.10: La cittade fu presa e renduta a' Privernati con buona guardia di gente armata...

[7] Doc. lucch., 1337, pag. 289.26: Anche che 'l maggior officiale de la Guardia li debbia dare lo suo favore et aiuto et forza a sua richiesta, e spetialmente per soldati e forestieri.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 100, vol. 3, pag. 212.18: meser Iacopo Gabrielli [[...]], ch'era capitano della guardia del popolo, overo tiranno de' popolani reggenti...

[9] ? Stat. palerm., 1349, pag. 42.13: Item ki, si[cundu] li Statuti supra la guardia, da la marina e da la plagia predita pozanu omni fiata ki li bisugnirà allocari homini quanti a lloru parrà, a spisa di la Universitati di Palermu, pir mettiri in execuccioni tutti li predicti causi ki misteri farranu...

[10] Doc. orviet., 1351, pag. 65.12: E' quali capitani e officiali di guarda deghano stare a scendicato i(n) Orvieto secu(n)do li statuti d'Orvieto.

[11] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), I, ott. 6.1, pag. 232: Per guardia avea l'altissima reina / mille buon cavalier pien d'ardimento, / e mille turchi, gente palladina...

6.1 Estens. Schiera (di soldati).

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 8, pag. 23.12: Et Lancilotto [[...]] fece allora tanto d'arme, che tutti e cento gli misse in baratto. Et essendo alla siconda guardia delli dugento cavalieri, egli si portò tanto vigorosamente, che per paura gli dànno il passo.

7 Postazione dove si trovano sentinelle o guardiani.

[1] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 81.36: La guardia è en lo d(i)c(t)o capo de Rasalgibel, (et) è sop(re) lo d(i)c(t)o porto a t(r)amo(n)tana v(er) lo maestro.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 295.23: Li fuochi ad Oreo fatti, ma tardi per fraude di Platore del luogo della guardia elevati, avevano mosso Filippo...

- [In denominazioni di luoghi reali o immaginari].

[3] Pallamidesse Bellindote (ed. Monaci), a. 1280 (fior.), 61, pag. 293: A la Guardia Gioiosa / ten va al mio Tristano, / mia chanzone dolorosa, / e dì che Speranvano / a lei tosto verà.

[4] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 83.34: Sop(re) la d(i)c(t)a Bocçea à I.a mo(n)tag(n)a alta che se clama Guardia de Bocçea.

[5] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 33, pag. 55.16: E la damigiella disse: «Saprestemi voi dire novelle delo cavaliere, lo quale conquistoe la Dolorosa Guardia

8 Parte dell'elmo che protegge gli occhi.

[1] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 34.2, pag. 88: E F[iorio] dis[s]e: - Nonn avere temenza. - / E la guardia de l' elmo si levò...

8.1 Fig. Strato esterno (di qsa).

[1] ? Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 2, pag. 6.20: e poi tolgli questo battuto del cappone, e di queste cose fae uno suolo in su questa metade, e poni altretante fogle sopra fogle sopra questo suolo, e bene inafiato ciascuno per sé di lardo. E fa' una crosta di sopra per sé di lardo guardia.

8.2 Foglio o insieme di fogli utilizzati come rivestimento esterno di un libro; foglio di guardia.

[1] Doc. fior., 1348-50, pag. 60.14: a Parente, cartolaio, per libri del mese di marzo proximo che passò, ciò fu per questo libro grande, per le carte sono X quaderni, lbr. III s. VI d. VIII piccioli, per la coverta rancia lbr. III s. II piccioli, per la guardia di carta di pecora s. IIII piccioli...

8.3 Custodia in cui si ripongono oggetti di valore?

[1] Doc. merc. Gallerani, 1304-1308 (sen.), [1304] 1, pag. 212.3: Ghita, fama a mastro Giache, chuoco dela tavola, die dare 10 s. st., 9 di magio 304. Le prestai contanti. 1 guardia, 12 chuslieri inn una chuslierola. Auti 10 s. st., 19 di magio contanti. Eb'e' chuslieri.

8.4 [Agr.] [Per trad. del lat. custos:] tralcio della vite risparmiato intenzionalmente dalla potatura.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 96.27: Tutte l'unghie secche delle guardie, cioè i saettoli secchi dell'altro anno, e ogni cosa vecchia o scabra ne riciderai in terra. || Cfr. Palladio, Op. Agr., III, 12, 5': «Vngues etiam custodum siccos et annotinos recide».

9 [Per errore di trad.].

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 31, pag. 185.12: Siate sì come guardie sempre gaudenti... || Albertano, De amore, III, 5: «Estote quasi tristes, semper autem gaudentes». Cfr. Castellani, Albertano da Brescia, p. 185: «La traduzione guardie dipende da un fraintendimento di tristes, scritto - presumibilmente - tstes con un segno d'abbreviazione su tutta la parola invece che sopra o presso la sola t iniziale, e letto c(u)st(od)es».

9.1 Signif. non accertato.

[1] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 96.4: Hic pus, ris id est la guardia.

[u.r. 29.08.2021]