GUARDIANA s.f.

0.1 guardiane.

0.2 V. guardiano.

0.3 Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Novelle Panciatich., XIV m. (fior.); Bindo di Cione, 1355 (sen.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Colei che ha l'incarico di sorvegliare su cose o persone (anche in contesto fig. e con valore metaf.). 2 Fig. Colei che usa cautela (nel fare qsa).

0.8 Marco Maggiore 10.07.2018.

1 Colei che ha l'incarico di sorvegliare su cose o persone (anche in contesto fig. e con valore metaf.).

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 7.11, pag. 127: Tutte confortan e pregan che stia / Sichuramente, e promettolle molte, / Che 'l suo marito è andato allontano; / Le sue guardiane dicon similgliante.

[2] Bindo di Cione, 1355 (sen.), 12.137, pag. 109: desta gl' Italïani adormentati, / d' amore innebrïati / delle triste guardiane, ch' or nomai [[scil. superbia, invidia ed avarizia]].

2 Fig. Colei che usa cautela (nel fare qsa).

[1] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 138, pag. 135.17: Giaciendo costoro così insieme, et ciaschuna col suo figliuolo, sonne asai male guardiane o di volgersi o di protendersi; come c'andasse, l'una di queste uccise il suo figliuolo.