MULINAIO s.m.

1 Lo stesso che mugnaio.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.294, pag. 532: Ma mi e ti devemo far / como lo savio morinar, / chi sa ben cern'ê la luxe / quanto a lo so morin s'aduxe...

[2] ? Stat. pis., 1334, cap. 2, pag. 1024.13: u vero che sia messo di Comuno, u vero guardia di nocte, u guardia d' alcuna pregione, u mulinaio...

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 81, pag. 303.9: E cavalcando in tale maniera, eglino udirono uno tentillo di mulino; e allora e' vanno in quella parte; ed essendo giunti, trovarono come in questo luogo erano tre mulinari, i quali erano assai villani e sconoscenti.

[4] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De eodem, vol. 1, pag. 161.21: lo veraxe humer obeysse generame(n)ti in ogni modo che ello degia piaxer a Deo, como l'aseno de lo morinar, chi cossì porta ordeo como gram e lavora a lo povero como a lo richo.

[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 86.3: Kistu Sarrachinu era multu riccu et di li cosi havia assay, et era multu arroganti [[...]]. Kistu, unu iornu, turbatu contra di unu so molineru, fichilu chamari dananti di sì et fichili dari di boni bastunati di boni chingni.

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1121, pag. 260: Or chi vedesse prescia che era alle molina! / Nocte et dì non finavase per la granne agina; / Li molenari alli homini regeano in de schina, / Et de macenare forte nullo se fengnìa.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 15, pag. 138.11: [[l'acqua del Tevere]] ruppe le catene e lli ignegni delli mulinari e menaone da cinque bone mole, le quale connusse allo mare.

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 4, pag. 13.22: La paura che 'l mugnaio ebbe, ciascuno il pensi; inginocchiandosi con le mani giunte, addomandò misericordia, dicendo al signore come egli era mulinaro dell' abate...