MULINO s.m.

0.1 mmolini, molin, molina, moline, molini, molinio, molino, molinu, moliny, mollin, mollina, mollini, mollinu, monino, morim, morin, mulin, mulina, muline, mulini, mulino, mulinu.

0.2 Lat. tardo molinus (DELI 2 s.v. mulino).

0.3 Doc. pis., 1230-31: 1.

0.4 In testi tosc. e corsi: Doc. pis., 1230-31; Doc. fior., c. 1231; Doc. aret., 1240; Mattasalà, 1233-43 (sen.); Doc. pist., 1240-50; Doc. prat., 1285-86; Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.); Doc. cors., XIV.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Doc. bologn., 1287-1330, [1309]; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. padov., 1364; Doc. ver., 1378 (3).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. castell., 1361-87; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. attendere al proprio mulino 1; mulino a secco 1.3; mulino a vento 1.1; mulino d'acqua 1.2; mulino da vento 1.1; mulino terragno 1.4; mulino terragnolo 1.4.

0.7 1 Macchina che serve alla macinazione e trasformazione del grano o altri cereali in farina; l'edificio che contiene tale macchina. 1.1 Locuz. nom. Mulino a / da vento: mulino in cui le pale che azionano la macina sfruttano la forza motrice del vento (anche in contesto fig.). 1.2 Locuz. nom. Mulino d'acqua: mulino in cui le ruote che azionano la macina sfruttano la forza motrice dell'acqua. 1.3 Locuz. nom. Mulino a secco: mulino funzionante mediante due ruote, di cui una dentata, azionate manualmente dall'uomo o da animali. 1.4 Locuz. nom. Mulino terragno, terragnolo: mulino posizionato a terra, le cui ruote vengono mosse da una corrente d'acqua.

0.8 Michele Ortore 16.02.2017.

1 Macchina che serve alla macinazione e trasformazione del grano o altri cereali in farina; l'edificio che contiene tale macchina.

[1] Doc. pis., 1230-31, pag. 62.31: Et del facto del molino di Sassari posto in loco d(i)c(t)o Tanage in iudicato di Torri.

[2] Doc. fior., c. 1231, pag. 6.16: (Et) anke te(n)ne le gualkiere e le mulina mesi XX ke (n)d'ebe libr. LXXX.

[3] Doc. aret., 1240, pag. 160.21: Befolco lx sta. ve(n)dareccio p(er) lo molino.

[4] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 1v.22: (E) ite(m) viiij staia e meço di farina che rivene dal mulino p(er) dispesa dela chasa.

[5] Doc. pist., 1240-50, framm. 11, pag. 68.2: Bonifathio Magaloti e Magalotino deno avere l. clvij p(er) x istaiora di tera e p(er) mezo lo molinio.

[6] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 281, pag. 37: D'aver bosco da legnie, lo molin e po lo forno...

[7] Doc. prat., 1285-86, pag. 106.17: Diedeci Melo in fine saldo di due mogia di grano affitto. d' u(n) molino.

[8] Stat. sen., 1280-97, par. 38, pag. 13.4: statuimo che neuno del decto castello o vero de la sua corte, o vero alcuna altra persona, debbia fare alcuna lavoriera [[...]]; nè andare al molino con alcuna soma di biado...

[9] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 55, pag. 28: Distrengese lu prevete ka sse va a lu molinu, / Lu cavaleru poveru ka sse carpe lo linu.

[10] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 14.37, pag. 50: Or vidissi terre, vigne, orta, silve per lennare, / auro, argento, ioie e gemme ne li scrigni far serrare, / e molina a macenare...

[11] Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.), pag. 149.2: rede istaia vj di grano ... di faro per molina e staia xvj di mosto.

[12] Stat. sen., 1305, cap. 18, pag. 25.22: debbia el detto grano a lui rasegnato fare nettare e conciare e mandare al molino, e farlo macinare...

[13] Doc. bologn., 1287-1330, [1309] 11, pag. 72.10: lle muline del comuno de Bologna...

[14] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 23, pag. 59.21: dormì tuti li sorascriti en barcha apres lo molin fina a dì; e de là se partì...

[15] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 10.2502, pag. 278: È l'uomo pravo simile al pavone, / Ché guasta la comune utilitate / Per lo voler che acceca la ragione. / Se giunge con la man, non vuole uncino; / Ma se risorge la comunitate, / Tempera mano a follo ed a molino.

[16] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 612.5: Deh! non vedi che 'l tuo cuore è fatto a modo d'uno mulino, il quale sempre si volge?

[17] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 215.11: con grande quantità de cavaliere pasaro el Tevere e arsero el molino...

[18] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 59.5: no havan bexogno usar mulin, né mola, né fo necessitae impastar...

[19] Doc. aret., 1349-60, pag. 186.23: Biada ch' eo mando a molino gomençando en calende agosto...

[20] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 307.10: Hoc molendinum, ni, el molino.

[21] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 9, pag. 37.21: Et partendusi di killu locu, pervinniru a li mulini chi su dananti Castruiohanni, in la ripa di lu flumi...

[22] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1120, pag. 260: Intrementi alle molina non se degia finare. / Or chi vedesse prescia che era alle molina!

[23] Doc. padov., 1364, pag. 20.19: it(em) J molin, la ffornaxe.

[24] Doc. ver., 1378 (3), pag. 372.20: cu(m) uno molino ch'era ap(re)sso el dito monastero...

[25] Doc. castell., 1361-87, pag. 248.32: sotto el molino dei figluoli d'Angnilo...

[26] Doc. cors., XIV, 4, pag. 197.13: le mazine de li canali de lo mulino...

[27] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 80.3: erano ordenate assay moline chi convertivano lo grano in farina per la vita de quilli chi nce habitavano.

[28] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 170, pag. 307.27: ponacese la ca(r)ne d(e)la testudine d(e) sup(ra) co la pulve d(e) lo mollinu...

- [Fig. e in contesto fig.].

[29] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 38, pag. 427.17: E certo, bel dolcie amico, parole a ffacti assai vostro amore appo me àne aprovato, unde non già ciò dico perché molto parlaste: perché, se parlaste bono, e' macinò a boctacio nostro mulino.

[30] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 8.8, pag. 37: Questi due ci hanno messi a sì gran serra / che ne ripiace molto Bonfantino; / e quinci si racorga, s'alcuno ci erra, / che macine non son già di molino...

[31] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 43.84, pag. 257: che là me convenia prende / mea civà sì che faesse / che me' morim semper morese...

[32] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 392.21: Queste autoritadi in sé tutte sono vere, ma questa acqua non fa macinare il molino vostro.

- Fras. Attendere al proprio mulino: pensare a se stesso.

[33] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), 641, pag. 47: A far lo ben comun non c'è più loco, / Perchè ciascuno al suo mulino attende...

- [Prov.] Tirare / recare acqua al proprio mulino.

[34] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.111, pag. 603: sì como fan monti meschin, / per tirar aigua a so morin...

[35] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 446, pag. 158.23: come per la grandigia de' cittadini, che avieno lo stato, ciascuno tirava acqua a suo mulino...

[36] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 229.5, pag. 271: ciascun reca pur acqua al suo molino...

1.1 Locuz. nom. Mulino a / da vento: mulino in cui le pale che azionano la macina sfruttano la forza motrice del vento (anche in contesto fig.).

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 230.12, pag. 262: Natura ten pur di mulinda vento: / 'n un loco mostra sempre tua partuta...

[2] Mino da Colle, Rime, XIII sm. (tosc.), 6.2.7, pag. 777: Ora mi dì: per tuo gridare a vento, / bene che fai? Come fa l'orsa, avvento, / quando mi voglio, buon molinoa vento, / e forza tal, che te di sotto avvento.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 148.197: per carro rotto e per molin da vento...

1.2 Locuz. nom. Mulino d'acqua: mulino in cui le ruote che azionano la macina sfruttano la forza motrice dell'acqua.

[1] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 163.24: si ae uno fiume corente, lo quale si chiama li molini de Turchi. Quine si à molini d' aqua ordinati per macinare.

1.3 Locuz. nom. Mulino a secco: mulino funzionante mediante due ruote, di cui una dentata, azionate manualmente dall'uomo o da animali. || Cfr. Du Cange s.v. molendinum, che riporta la locuz. nom. molendinum ad sichum attestata nel Tractatus de re militari et machinis bellicis (cap. 93).

[1] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 83.30: E ne l'anno predetto fu sì grande el secho, che non è posibile a crederlo; e non si poteva macinare in nisuno modo, se non co' mulinia secho, ch'erano nella città...

1.4 Locuz. nom. Mulino terragno, terragnolo: mulino posizionato a terra, le cui ruote vengono mosse da una corrente d'acqua.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.47, vol. 1, pag. 386: Non corse mai sì tosto acqua per doccia / a volger ruota di molin terragno, / quand' ella più verso le pale approccia, / come 'l maestro mio per quel vivagno, / portandosene me sovra 'l suo petto, / come suo figlio, non come compagno.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 84, terz. 57, vol. 4, pag. 105: Veggendo i Fiorentin, che pe' dificj / delle pescaie, e de' mulin terragnoli, / Firenze fu per gire alle pendici, / per isgombrare all' Arno suo' rigagnoli...

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 23, 46-58, pag. 594.1: A volger ruota di molin terragno: lo mulino terragno è quello che à la ruota piccolina sotto, come lo mulino francesco l'àe grande e da lato, et à bisogno di più acqua che il francesco, e però conviene che la sua doccia abbia maggior corso...

[u.r. 25.08.2023]