SALSA s.f.

0.1 saiza, sals, salsa, salse, sauza.

0.2 Da salso.

0.3 Doc. fior., 1286-90, [1289]: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1286-90, [1289]; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Anonimo rom., Cronica, a. 1360.

In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. da salsa 1.2; pestare salsa nel mortaio 1; salsa camellina 1.1; salsa verde 1.

0.6 A Doc. sen., 1294-1375, [1322]: Meo Ranucci de la Salsa.

T Stat. sen., 1280-97: Salsa; Doc. bellun., XIV pm.: Salsa.

N Per la forma solso in Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), considerata da Contini, PD, vol. I, p. 643, una forma veronese di salsa, cfr. sorso 1.

0.7 1 [Gastr.] Condimento per insaporire vivande, preparato sminuzzando o pestando nel mortaio gli ingredienti. 1.1 Locuz. nom. Salsa camellina: intingolo di spezie macinate e aceto il cui ingrediente principale è la cannella. 1.2 Locuz. agg. Da salsa: adatto per la preparazione di condimenti. 1.3 Estens. Mistura di sostanze diverse pestate o tritate fino a ottenere un amalgama (usato in partic. per scopi medicamentosi). 2 Metaf. Tormento fisico o travaglio interiore. 3 Signif. non accertato.

0.8 Sara Ravani 20.07.2020.

1 [Gastr.] Condimento per insaporire vivande, preparato sminuzzando o pestando nel mortaio gli ingredienti.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 256.16: It. in salsa, questo dì, p[agato], s. iij e d. viij. p.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 117, pag. 184.6: E' poveri vanno a la beccheria, e quando s'apre il castrone o bue, sì li cavan le budella di corpo, e mettole ne la salsa de l'aglio e màngialle; e così fanno d'ogne carne.

[3] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 89, par. 5, vol. 2, pag. 444.29: E ke non mectano salsa d'olive en lo forno e ke non renunçe cuocere el pane ad alcuno puoie ke alcuno començerà cuocere el pane suo al suo forno...

[4] Stat. sen., 1343 (2), L. 1, pag. 82.10: Ma da le predette persone eschiudiamo et excettiamo choloro che vendono pane vino fructa overo foglia salsa mostarda overo altro savore...

[5] f Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 46, pag. 419.30: [22] La salsa con acieto, salvia, petrosemolo, menta e pepe l'ape[t]ito conforta. || Corpus OVI.

[6] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 299.27: hoc salsamentum, ti, la salsa.

[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 9, parr. 7-13, pag. 156.14: Item questa parola 'pila' in uno modo significa «la pila del ponte», ut 'est pila pes pontis'; e per uno altro modo significa «la piletta nela quala se pesta la salsa»...

- Salsa verde.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 464, vol. 1, pag. 302.18: Anco, statuto et ordinato è, che missere la podestà possa et a llui sia licito dare et concedere paravola d'andare dipo 'l terzo suono de la campana del comune di Siena, con lume, del mese d'ottobre, di novembre, dicembre, gennaio et febraio a chi compra et a chi porta a vendere salsaverde, composta et mostarda, senza pena.

[9] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [VinRim] cacc. 2.26, pag. 84: Po' dopo lei venia / un che savor vendea: / - Mostarda, savoret, / salsaverde, savoret, savoret.

- [In similitudini e contesti fig.].

[10] f Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305 (pis.>fior.), 26, pag. 367.26: Questo è un savore, una salsa che dà sapore a tutto 'l facto, onde la buona salsa fa parere diece cotanti migliore. || Corpus OVI.

[11] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 64.40: Lo nappo del nostro Signore sono le tribulazioni di questo mondo, e ciò è la prima salsa a che elli dee mangiare; tal vivanda che tolle il savore di buon vino.

[12] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 25, pag. 111.24: Ancora dice: Molto è da avere compassione a colui che ci ha dato la carne sua in cibo, e il suo sangue in beveraggio, i chiodi per salsa, e le spine per ornamento...

[13] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 14, pag. 131.13: Alla fine la schiera dello re de Boemia fu attrita, como se trita poca saiza da granne pistello.

[14] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 10, pag. 171.28: E ancor vi dico più: che quando costui mi lascerà, che non mi pare a ciò disposto dove io voglia stare, io non intendo per ciò di mai tornare a voi, di cui, tutto premendovi, non si farebbe uno scodellino di salsa...

[15] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Rubr. 555, pag. 196.7: In su quella di S. Croce la gente del Duca s'armò, circa 120 uomini a cavallo e 300 da piè, ch'era una salsa, ma tutti i Grandi e popolani predetti furono coll'armi con lui, e condusserlo in sulla piazza de' Priori.

[16] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 161, pag. 224.24: la taçça di lu nostru Signuri sunu li tribulationi di quistu mundu, et ço est la prima sauza la quali dà a quilli li quali ama, la quali li tolli lu sapuri di lu bonu vinu, videlicet di quistu mundu.

- [Con allusione oscena:] fras. Pestare salsa nel mortaio: avere rapporti sessuali.

[17] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 2, pag. 513.19: «Dirai così al sere da mia parte: 'La Belcolor dice che fa prego a Dio che voi non pesterete mai più salsain suo mortaio: non l'avete voi sì bello onor fatto di questa.'».

- [Prov.].

[18] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 16.1763, pag. 234: Sarai pur soggiogata da tiranni. / Carne volpina vuol salsa di cane, / Ed aspre pene li peccati granni.

[19] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 36.1, pag. 60: Qual vol dar salsa a la carne de lupo / conven tòr prima di quella di cani, / e po' pigliar un fosto a dopie mani / e far del bianco, bastonando, cupo. || Duso ipotizza il signif. di 'rendere commestibile', osservando che l'espressione doveva essere proverbiale (come in Cecco d'Ascoli e Parlantino da Firenze) e suggerendo un possibile richiamo a Dante, Purg., XIV, 50: «tanto più trova di can farsi lupi».

[20] Parlantino da Firenze, XIV pm. (fior.>ven.), 1.13, pag. 351: Or non vi meravigli de' tedeschi: / carne di lupo vuol salsa di cani; / così convèn che l'un con l'altro treschi.

1.1 Locuz. nom. Salsa camellina: intingolo di spezie macinate e aceto il cui ingrediente principale è la cannella.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 147.31: E perciò chi vuole usare loro charne, sì ssi conviene ucidere di state un die dinazi, e di verno dimori tre dì morto; e poi si vuole mangiare con savore di pevere nero o chon salsa chamellina ov'abia assai chanella e chardamone.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 7, pag. 200.8: E ki 'l vuole usare, sì 'l dee uccidere un die dinançi e poi apresso mangiarlo, e suo diritto savore a ke l'huomo il dee mangiare sì è salsa kammellina ov'elli abbia assai di kannella di kardamone.

[3] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 46, pag. 25.16: E fae con essi salsa camellina così fatta.

1.2 Locuz. agg. Da salsa: adatto per la preparazione di condimenti.

[1] Doc. fior., 1360-63, pag. 10.17: A dì xvij lunedì per pretosemoli et per erbe da salsa d. vj.

1.3 Estens. Mistura di sostanze pestate o tritate fino a ottenere un amalgama (usato in partic. per scopi medicamentosi).

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 14, pag. 231.16: Cotale aceto sì dee l'huomo usare in salsa per ristrignere il ventre e stangnare il vomire, et è buono a usare in tutte kalde malatie, e spetialmente vale a usare quando l'aiere è corrotto per troppo grande kalore.

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 52, col. 2.29: R(ecipe) agrimonia e trita come salsa impastata chon albume d'uovo frescho, super posito l'occhio chiuso quando va' a letto, in due o tre volte sara'ne liberato, ma dée esser fresco il male.

2 Metaf. Tormento fisico o travaglio interiore.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 34.14, pag. 70: Digiunar me ne fece, a ver vo dire; / Ma davami gran pez[z]e di tormento, / Con salsa stemperata di languire.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 18.51, vol. 1, pag. 301: «O tu che l'occhio a terra gette, / se le fazion che porti non son false, / Venedico se' tu Caccianemico. / Ma che ti mena a sì pungenti salse?».

[3] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 18, pag. 145.9: E fingie l'altore ch'egli domandi questo messer Venticho che è lla chagione che llo mena a ssì pungienti salse, e sì lli richorda questo luogho dalle salse, perché è u· luogho abbominevole e pieno d'infamia, inperò ch'antichamente soleva essere che da' bologniesi v'erano gittati gl'uomini che morivano disperati sanza volere tornare a vera penitenzia.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 18, pag. 473.36: Tu, che gitti li occhi a terra, se le fattezze che porti non sono false, tu se' Venedigo de' Caccianimici, che è uno casato di Bologna; ma che ti mena a sì pungenti salse?

3 Signif. non accertato.

[1] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Deli veleni, pag. 31.7: E la sale se ge(n)nera de sustança da acqua e de terra, acqua osia salsa per lo segnor. || Tomasin, p. 31, osserva che alla comprensione del passo, prob. corrotto, non giovano le corrispondenti lezioni dei testimoni latini: «aquea tum salsa propter dominum» e «aqua cum salsa per dominum».

[u.r. 30.01.2022]