MESTIZIA s.f.

0.1 mestizia; a: mestisia.

0.2 Lat. maestitia (DELI 2 s.v. mesto).

0.3 Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38; a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.).

0.5 Locuz. e fras. eterna mestizia 1.1.

0.7 1 Afflizione d'animo, profondo sconforto. 1.1 Eterna mestizia: dannazione infernale.

0.8 Aurelio Malandrino 12.07.2018.

1 Afflizione d'animo, profondo sconforto.

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 2.11, pag. 29: servito m'ha, faccendoli malizia, / onde non m'è mestier farli mestizia / d'alcun diletto, ch'è degno d'onore...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 92, pag. 670.3: più forza a sostenere loro che agli altri si richiede, non forse negli avversi casi mostrando mestizia, negli animi de' suggetti pusillanimità generino.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 8, par. 15, pag. 248.15: Dico che di tanta mestizia sono piene che più non potrebbero...

[4] f Espos. Vangeli volg., XIV sm.: Erano tutti col cuore pieno di mestizia dolorosa. || Crusca (3) s.v. mestizia.

1.1 Eterna mestizia: dannazione infernale.

[1] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 24, pag. 148.13: Fuggiamo custoro [[scil. alcune categorie di peccatori]], induttori di etterna mestisia, e abracciamo la giustisia a costoro contraria...