0.1 sfastidiano, sfastiyasti.
0.2 Da fastidio.
0.3 Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Filocolo, 1336-38.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Aurelio Malandrino 27.06.2018.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 9, pag. 134.19: niuno disidera più avanti che solo il viso, il quale per forza conviene che per troppa copia, se stare gli lascia, rincresca, però che delle cose di che l' uomo abondevole si truova, sfastidiano.
1.1 Pron. Provare avversione e fastidio per qsa.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 71.21: o Sextu Ponpeyu, li dei [[...]] ti rindanu gracij ca tu non ti sfastiyasti di essiri confurtaturi di mia vita, nì sguardaturi di mia morti. || Cfr. Val. Max., II, 6, 8: «nec hortator uitae meae nec mortis spectator esse fastidisti».