0.1 estallo, istalli, istallo, stali, stalli, stallo, stallu, stalo, star.
0.2 Franc. *stall (DELI 2 s.v. stallo 1).
0.3 Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.): 2.5.
0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1262; Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.).
In testi sett.: Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.); Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. a fermo stallo 1.4; buono stallo 2.1, 2.1.1; dare stallo 2.4; fare stallo 2.3; stallo del mondo 2.2; stallo terreno 2.2.
0.6 N Att. come topon. già in doc. lat. lucch. del 984: cfr. GDT, p. 638.
0.7 1 Permanenza o indugio in un luogo (anche fig.). 1.1 Esitazione (nell'agire). 1.2 Condizione di immobilità. 1.3 Posizione assunta e mantenuta dal corpo. 1.4 Locuz. avv. A fermo stallo: con fermezza d'animo. 2 Luogo in cui si abita stabilmente o ci si trattiene per un certo periodo (anche fig.). 2.1 Buono stallo: luogo di piacevole dimora. 2.2 Stallo terreno, del mondo: vita mortale. 2.3 Locuz. verb. Fare stallo: sostare o soggiornare. 2.4 Locuz. verb. Dare stallo: offrire alloggio e ristoro. 2.5 Luogo pubblico di ritrovo. 2.6 Lo stesso che stalla. 2.7 [Generic.:] località. 3 [Eccles.] In una chiesa collegiata o monasteriale, ciascuna delle sedute destinate ai canonici o ai religiosi. 4 Condizione in cui si trova il sogg. (in partic. sociale o morale). 5 Lo stesso che distanza. 6 Signif. non accertato.
0.8 Aurelio Malandrino 21.09.2018.
1 Permanenza o indugio in un luogo (anche fig.).
[1] Lett. sen., 1262, pag. 286.7: sed io in q(ue)sto meço intendese q(ue) i Senesi no ci posano istare, sì metarei le vostre chose in salvo, (e) veromene sì chome farano li altri, che pare a me q(ue) ciaschuno se ne volia venire, sì pare dubioso lo stalo.
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 9, pag. 298.14: l'animo tuo sia incitato a onestà et sempre fugge la compangnia deli riei homini, et la conversatione, et lo stallo deli luoghi sospecti...
[3] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 46.11, pag. 138: Ch'eo ti farea parer lo stallo reo, / tutto sie tu, dei tre, l'un c'amo assai / più che cos'altra mai...
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.102, vol. 1, pag. 575: avvegna che, sì come d'un callo, / per la freddura ciascun sentimento / cessato avesse del mio viso stallo...
[5] Poes. an. sen., 1321, 4, pag. 18: Deh Contin, torna in Campagna, / se tu se' savio e cortese, / po' che la gente sanese / de lo tuo stallo si lagna.
[6] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.281, pag. 196: Lo stallo che facesti tanto lungo / ançi che venissi in tale officio, / troppo fu breve...
[7] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 13, pag. 433.22: or quanto mi si prolunga questo stallo di questa misera vita, e indugio di ritornare alla nostra vera, e beata patria?
[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 62, vol. 2, pag. 266.12: per lungo stallo e male tempo di pioggia, e l'oste mal fornita di vittuaglia per lo tempo contrario, grande infermeria e mortalità fu nell'oste.
[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 39, vol. 1, pag. 263.22: a messer Galeotto e a messer Ridolfo, non vedendo di potere fare utile servigio a· rre, e rincrebbe lo stallo, presono congio da· rre e tornaronsi nella Marca...
[10] Doc. sen., 1367, 3, pag. 140.25: se lo' stallo fusse, provvedete che abbiano denari, se non volete ch' e' cavalli e l' arme s' impegnino...
[11] Andrea Malavolti, Rime, a. 1373 (tosc.), 161a.13, pag. 163: Lo stallo, che fece il sere / suso a Fiorenza, come tutti 'l sanno.
[12] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 45, pag. 35.3: voi né altri queste huova non volete covare, elle posson bene essere perdute per lungo stallo.
- Fig.
[13] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), son. 4.12, pag. 721: questo mondo fue così chiamato / da la scrittura che' santi trovaro, / ché non ci vien neun, sì sia beato, / ch'assai lo stallo no li sembri amaro...
- [Prov.].
[14] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 333, pag. 356.8: meglio vale un buono fugire che uno male stallo.
[1] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 203.2, pag. 359: E di presente furono acordati / di così far senza dimoro o stallo.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 48.6: E sì come l'uno [[senso]] avanza l'altro e ha orranza di stallo; così avanza l'uno l'altro per virtude.
[2] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 12, pag. 118.5: come la quintana riceve e' colpi e la piena di tutti coloro che suso vi volliono ferire, nè del suo stallo no· lla muovono...
[3] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 6.47, pag. 16: Costei fu neve e per lo freddo stallo / si converse in cristallo / suso ne l' alpe...
- [Prov].
[4] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 293, pag. 306: Neve per istallo / diviene cristallo.
1.3 Posizione assunta e mantenuta dal corpo.
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 67.5, pag. 405: [[Palemone]] di quello stallo / non si moveva, anzi parea passato / di questa vita, e a giacer si stava...
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 45, terz. 95, vol. 3, pag. 11: quel Catalano senza fallo / prese la lancia, e diegli per la gola, / e lasciollo per morto in quello stallo.
1.4 Locuz. avv. A fermo stallo: con fermezza d'animo.
[1] Meo Abbracc. (ed. Margueron), XIII sm. (pist.>pis.), 32.4, pag. 313: non so di che mendar Lui possa fallo, / ché alma e corpo, vita e mondo 'n fio / mi diè per Lui servir a fermo stallo.
2 Luogo in cui si abita stabilmente o ci si trattiene per un certo periodo (anche fig.).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 10, pag. 55.20: Cesare passava lo mare et andava a vernare, e mandava sue legioni a vernare in quelle parti là ov'era migliore stallo, secondo le bisogne che avevano a fare lo verno...
[2] Palamedés pis., c. 1300, pt. 1, cap. 6, pag. 11.3: io vo menerò con meco a uno mio ridutto, [[...]] se lo stallo vo piacerà, sì potrete dimorare a tutta vostra volontà.
[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 52, vol. 2, pag. 72.23: Le vergini di Vesta hanno il loro stallo sì appropriato, che unque mai alcuna cosa non vi fu cambiata nè rimossa...
[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 51.8: Sachi ki Apollo non dissi ki vinissivu in kistu locu, ma ki andassivu in Italia: et illocu sunu li nostri stalli propri...
[5] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 13, pag. 278.14: lo suo [[scil. della conchiglia]] stallo ène nelo fondo del mare.
[6] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 1.16, pag. 693: i' ho lasciata l'aera de le chiane, / e vòi' la Teverina per mio stallo...
[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 12.73, pag. 289: Praga v'è grande e con nobili stalli...
[8] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 33, pag. 481.10: io intendo per questo modo questo «stallo del viso»: questi sono le concavità circumdate de nervi, le quale recepeno la rotondità de li ochi nostri ove è la virtù sensitiva, e però dice «stallo», idest mansione, per ochio etc.
[9] f Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s. e t.q. (tosc.-pad.), 4.24, pag. 34: sento ben ch'egli è sì duro el callo / d'i miei defetti e ingrossato tanto, / per farve dentro longamente stallo, / che se non ven da ti soccorso santo, / [[...]] / finito è 'l viver mio con tristo pianto... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
- [Rif. a un campo militare].
[10] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 73, pag. 686.22: i signori mandarono a dire a messer Pandolfo che facesse aprire le porte, e tornassesi a lo stallo suo, il quale ciò udito, caduto della speranza, co li occhi bassi e mal volto di tutti si tornò a ccasa.
[11] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 79, terz. 13, vol. 4, pag. 46: Questo fu quel, che si corse a cavallo; / e tutti e tre si corser per vendetta / di quel, che fe Castruccio in nostro stallo.
- [Rif. alla vita oltremondana].
[12] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 261, pag. 257, col. 1: Singnore, che in cielo no' rechasti / et tostamente cie ne gictasti; / perdemmolo per nostro fallo, / poi no' donasti un altro stallo / là u' sono tucti gran martiri...
[13] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. IV, cap. 16, pag. 69v.9: le quali virtudi non credendosi ch'abiano avuta alcuna di queste commotioni dela carne per sola superbia del quore so state cacciate di quell'alto et celestiale istallo in perpetuale ruina. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[14] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 74.51, pag. 379: el averà de tuto ben, / chi no porrà mai venir men, / en questo stallo de vita eterna / unde De' li soi governa.
[15] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 34, pag. 591.25: conciosiacosach'esso centro [[scil. della terra]] sia luogo dal cielo rimotissimo, degno e giusto è che in altra parte, o in altro luogo non sia pena, o istallo infernale...
[16] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 40.46, pag. 89: Or me ve rechiamo, madona, per vostro vaxallo, / donàme, madona, un peçineto stallo / in paradixo...
[17] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 7, par. 16, comp. 62.101, pag. 152: Quel ch'èe vera salute, / con sue gracie compiute / sença fallo, / nel suo lucente stallo / sopra 'l ciel de cristallo / ne conducha...
2.1 Buono stallo: luogo di piacevole dimora.
[1] Compasso de navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 121.18: Varna è porto p(er) nave, no(n) guare bono, ma è bono estallo.
[2] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 11.1, pag. 416: D' ottobre nel contado a buono stallo / e' pregovi, figliuol', che voi v' andiate...
2.1.1 Buono stallo: luogo che presenta caratteristiche idonee a uno scopo.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 8.96, pag. 450: Questa schiatta Caina senza fallo / multiplicava come la mala erba, / se non è coltivata in buono stallo.
2.2 Stallo terreno, del mondo: vita mortale.
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 81, Nativ. Giovanni Battista, vol. 2, pag. 701.21: Ne lo stallo del mondo [[san Giovanni Battista]] ebbe simigliantemente molti doni; in ciò si manifestano li suoi eccellentissimi e divisati doni di grazia...
[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 274.8, pag. 327: se se ne pagasse il soprastallo, / dubiterei, e non sanza temenza, / che la moneta di poca valenza / non abia corso nel terreno stallo...
2.3 Locuz. verb. Fare stallo: sostare o soggiornare.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 23.50, pag. 402: Per queste selve ancor, piene d'affanni, / cameleopardi sono e fanno stallo...
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 56, terz. 71, vol. 3, pag. 129: 'l Castello adorno / prese il quinto di Lucca senza fallo, / e ventinove Torri avea d' intorno; / dentro dal cerchio non faceva stallo, / se non Castruccio al nuovo Culiseo...
[3] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 17, 70-93, pag. 503.21: e 'l primo ostello; cioè lo primo albergo, che tu prenderai per stallo fare...
[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 41.4, pag. 147: Io sono apparecchiato a fare stallo / qui e du' più vi piace, senza frode.
2.4 Locuz. verb. Dare stallo: offrire alloggio e ristoro.
[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 8.208, vol. 3, pag. 111: Rattien' lo tuo cavallo / con' dece a darli stallo, / né troppo il riscaldare...
2.5 Luogo pubblico di ritrovo.
[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 3.24, pag. 593: e quand la not sent [a] pover stalo; / de menudha çent far adunança... || Contini: «osteria».
[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 297, pag. 335: Campala da lu perfidu ke bructu è per sengnore / e bructu per vassallu: / plu pute ke lu stallu / lu albergu do' che posa, / troppo fetente cosa / è chunqua li consente.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 34, terz. 84, vol. 2, pag. 119: ogni Tarter tien cavallo, / perchè a niuno andare a piede aggrada, / e costan poco in così fatto stallo; / perocch' a roder mai non hanno biada... || Si intende: 'I cavalli costano poco nel luogo in cui abitano i Tartari'.
3 [Eccles.] In una chiesa collegiata o monasteriale, ciascuna delle sedute destinate ai canonici o ai religiosi.
[1] Gl Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 27, pag. 129.3: Hi stalli o vò' li staexi e le sedie del coro d'i prevei e d'i frai onde no dén intrar né demorar mondan homi né femene...
[2] San Brendano ven., XIV, pag. 98.17: Li stali da seder intorno la gliesia s'iera XXIIII e lo luogo de lo abado s'iera in mezo de li do cuori de li frari...
4 Condizione in cui si trova il sogg. (in partic. sociale o morale).
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1959, pag. 244: quand' hai lo buono amico / e lo leal parente, / amalo coralmente: / non si' a sì grave stallo / che tu li facce fallo.
[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 84.10, pag. 202: E s'alcun fosse, per lo su' peccato, / che 'n quel stallo ce veniss'a le mani, / vorrei che fosse cotto e poi mangiato / dagli uomini no, ma da' lupi e cani.
[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 59, pag. 294.6: mora, il grande stallo, cioè la perseveranza...
[4] f Giotto di Bondone (?), a. 1337 (fior.), 23, pag. 919: [[La povertà]] ciascun priva d'onorato stallo, / e 'n piccolo intervallo, / mancando roba, par che manchi senno... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[5] Dom. Scolari (ed. Follini), 1355 (perug.), par. 109.12, pag. 8: Da l' altra ripa eran femene armate / Orevolmente asai e a cavallo: / Del corpo erano belle e ben formate, / De richo modo mostrava suo stallo.
[6] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 34.86, pag. 190: madonna, in questo stallo / io mi ritruovo sì d'angoscia pieno, / e sdegno...
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 61, terz. 80, vol. 3, pag. 185: Castruccio, che vedea senza fallo / ciò, ch'e' facean, quando dilungati / dagli altri fur bene un miglio di stallo...
[1] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 614, pag. 177, col. 1: Rainald vardà per val, ni per dos, / e vardà per tute part, / e lo stalo vardò Rainald...