0.1 gualerchio, gualerci, gualercio.
0.2 Etimo non accertato. || Non convince la derivazione dall'imp. tronco di guatare più lercio proposta dal DEI s.v. gualercio; meno improbabile l'ipotesi di un composto di bis- e lercio (cfr. anche sbilercio in REW 4993) da accostare a composti del medesimo pref. più un agg. indicante una tara fisica, come balordo, berlusco, balengo.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Zeno Verlato 09.12.2013.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 221.15: Onde l'uomo, avendo male ne l'occhio, talora sarà detto guercio, talora gualercio, talora vòcolo, talora cieco...
1.1 Estens. Storpio, rattrappito.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 306.7, pag. 369: dolc'è 'l velen<o> ch'aesca spesso il verchio, / sì ch'ogni corpo ne divien gualerchio, / facendo gambe e altre membra ciotte.
1.2 [In senso morale:] vile, immondo.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 348.18: comessationi e satollamento et ebbrezza e troppi spessi dilicati mangiari [[...]] reddono l'uomo tutto vituperevole e gualercio et male costumato.
[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 53, pag. 279.19: comessationi (e) satollame(n)to et ebbreçça (e) troppi spessi dilicati ma(n)giari [[...]] reddono l'uomo tutto vituperevole (e) gualercio et male costumato.