ORMA s.f.

0.1 horme, orma, orme, urmi.

0.2 Lat. volg. orma (DELI 2 s.v. orma).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 3.1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); f Davino Castellani, XIV sm. (lucch.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Poes. an. perug., c. 1350.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. fare l'orma 1.1, 3.2; fare orma 1.1; non muovere un'orma 1.5.2; osservare l'orma 2.4.1; porre l'orma 1.6.1; ritrovare le proprie orme1.3.1; seguire dietro le proprie orme 1.3; seguire l'orma 2.1, 3.1, 3.1.1; seguire le orme 1.2, 3.1, 3.1.1; seguire le orme delle pedate 3.1; seguitare d'orma in orma 1.2.1; seguitare l'orma 3.1; seguitare le orme 1.2, 1.4, 3.1; servare l'orma 1.2.2; torcere le orme 1.5.1; volgere le orme 1.5.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Impronta che lascia il piede di un essere umano o la zampa di un animale poggiando al suolo. Estens. Traccia del piede o della zampa, che indica l'avvenuto passaggio di una persona o di un animale in un luogo (anche in contesto fig.). 1.1 Locuz. verb. Fare orma, l'orma: lasciare al suolo l'impronta del piede (anche in contesto fig.). 1.2 Fras. Seguire, seguitare le orme di qno: seguire qno nel cammino, ripetendone il percorso (anche in contesto fig.). 1.3 Fras. Seguire dietro le proprie orme: ripetere a ritroso il cammino già compiuto, tornare indietro. 1.4 Fras. Seguitare le orme di qno: mettersi alla ricerca di qno (che non vuol farsi trovare), raccogliendo indizi dei suoi spostamenti. 1.5 [Come sinonimo di passo (fig.)] 1.6 Lo stesso che piede. 1.7 Forma lasciata su una superficie premendola. Anche plur. 1.8 Traccia lasciata da una combustione. 2 [Fig. e in contesto fig.:] effetto che dà indizio della sua causa. 2.1 Fig. Passaggio logico di un ragionamento. Seguire l'orma (di una narrazione): star dietro alla logica (di una narrazione). 2.2 Fig. Immagine mentale; concetto (impresso nella mente). 2.3 Fig. Manifestazione perdurante nel presente di un evento storico concluso. 2.4 Fig. Figura a mala pena riconoscibile (a causa delle alterazioni complessive subite dall'oggetto). 2.5 Fig. [In frase neg.:] quantità minima (di qsa). 2.6 Fig. Manifestazione sensibile (della potenza divina). 3 [Fig. e in contesto fig.:] modo di agire o di pensare altrui che si prende a esempio del proprio, modello. 3.1 Fras. Seguire, seguitare l'orma / le orme di qno: adeguare la propria condotta morale a quella di qno altro preso come modello. 3.2 Modello di comportamento abituale, attitudine. Fare l'orma: prendere un'abitudine, acquisire un'attitudine. 4 [Per prob. errore di copia:] aspetto esteriore.

0.8 Zeno Verlato 16.04.2020.

1 Impronta che lascia il piede di un essere umano o la zampa di un animale poggiando al suolo. Estens. Traccia del piede o della zampa, che indica l'avvenuto passaggio di una persona o di un animale in un luogo (anche in contesto fig.).

[1] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 243, pag. 496: io faria andatura di paone / che va come ladrone a imbolare, / e coprireï l' orme tuttavia / come leon che cuopre colla coda...

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 67, pag. 81.15: [[i leoni]] le orme che fanno co li loro piedi colla coda disfanno.

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 343.16: vide l'erba iscalpitata con orme umane... || Cfr. Ov., Ars am., III, 721: «oppressa vestigia corporis herba».

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 499.6: [[Caco]] aveva imbolato quattro tori e due vacche, le quali avea tirate per la coda, acciò che per le loro orme non fossono ritrovate...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.34, vol. 1, pag. 263: Questi, l'orme di cui pestar mi vedi, / tutto che nudo e dipelato vada, / fu di grado maggior che tu non credi...

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 15.15: [[Caco]] maliziosamente si pensò che, s'egli li [[scil. i buoi]] cacciasse dinanzi da sè, elli potrebbono essere trovati per l'orme... || Cfr. Liv., I, 7, 5: «ipsa vestigia quaerentem».

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 156.26: vide nell'alta polvere certe orme di fiera...

[8] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 47, pag. 170.34: Ed essendo davanti, trovarono tutto il campo scalpitato d'orme di cavagli...

[9] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 85, pag. 344.26: elli [[scil. il lupo cerviere]] cuopre l'orme di suo andare per una invidia di natura...

[10] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110 (ed. Verlato), XIV pm. (sett.), 20, Angelo Gabriele, pag. 560.33: Et ancora apare lì l'orme o' Cristo disse queste parole.

[11] Petrarca, T.C. (Vat.Lat. 3196), 1357, 139, pag. 252: So de la mia nemica cercar l' orme, / E temer di trovarla...

[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XVI, par. 15, pag. 690.25: dice di colui che davanti gli andava, l' orme del quale conveniva a lui, che il seguiva correndo, pestare, cioè scalpitare...

[13] f Giannozzo Sacchetti, a. 1379 (fior.), 6.41, pag. 25: Ma la nimica avanti mi travarca / in parte già che l'occhio non mirava / quell'orme ch'io lasciava... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[14] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [BarPad] ball.14.2, pag. 254: Per un verde boschetto / seguito l'orma d'un zentil brachetto.

[15] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 86.10: tu al giardin lassasti col bel piede / l'orma lezadra tua...

1.1 Locuz. verb. Fare orma, l'orma: lasciare al suolo l'impronta del piede (anche in contesto fig.).

[1] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 378, pag. 422: Or foss' io quel Limbo en sua forma / perchè tu sopra me facesse orma.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 6.46, pag. 200: Così, ponendo il piede dove l'orma / facea il mio consiglio, passai il Frigido / con altri fiumi...

[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 10 [Fazio?].65, pag. 26: i pie' faciano, andando, picciole orme.

- Muovere il passo, procedere camminando.

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 4.3, pag. 164: Sul primo sonno che la gente dorme, / del gran palagio scese la suo scala; / per lo deserto poi facìe su' orme...

1.1.1 [Prov.] [In espressioni proverbiali, del tipo fare l'orma dove non si pone il piede:] apparire responsabile di una colpa non commessa.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 123.3, pag. 200: Fera ventura è quella che m'avvene, / ch'altri fa 'l male ed eo ne son colpato, / e faccio l'orma ov'eo non pongo el piene...

[2] Meo di Bugno, XIII sm. (pist.>trevis.), 3, pag. 26: Tuto il tempo del mondo m'è avenuto, / e sempre me n'andrò cum questa norma, / che là ove no pongo 'l piè faço l'orma.

1.2 Fras. Seguire, seguitare le orme di qno: seguire qno nel cammino, ripetendone il percorso (anche in contesto fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.2, vol. 2, pag. 71: Io era già da quell' ombre partito, / e seguitava l'orme del mio duca...

[2] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 5, 1-21, pag. 76, col. 1.8: E dixe che seguendo l'orme del suo Duca, una umbra cridò...

[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.105, pag. 125: E dopo l'altre, Obediença cara / seguiva l'orme dela Fede chiara.

1.2.1 Seguitare d'orma in orma qno: ripetere il percorso di qno passo dopo passo (in contesto fig.).

[1] Paolo dell'Aquila, XIV u.q. (napol.>sett.), 3.7, pag. 99: Unde però la possanza visiva, / per darmi a lo 'ntelecto vera norma, / tant'ò sequitato d'orma in orma / che pur son giunto a l'arbor de l'oliva.

1.2.2 Fras. Servare l'orma di qno: seguire qno nel cammino, facendo il suo medesimo percorso.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 2, pag. 245.7: A me sia compagno il picciolo Iulo, e doppo noi Creusa servi le nostre orme. || Cfr. Verg., Aen., II, 711: «servet vestigia».

1.3 Fras. Seguire dietro le proprie orme: ripetere a ritroso il cammino già compiuto, tornare indietro.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 2, pag. 246.15: Imprima repeto le mura della città e l'entrata oscura della porta, unde io era iscito, e seguo dietro le mie orme osservate per la notte... || Cfr. Verg., Aen., II, 753-54: «vestigia retro / [...] sequor».

1.3.1 Fras. Ritrovare le proprie orme: ripetere a ritroso il cammino già compiuto, tornare indietro.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.102, vol. 1, pag. 139: e se 'l passar più oltre ci è negato, / ritroviam l'orme nostre insieme ratto».

1.4 Fras. Seguitare le orme di qno: mettersi alla ricerca di qno (che non vuol farsi trovare), raccogliendo indizi dei suoi spostamenti. || Con metafora venatoria.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 10.27: abandona la patria e l'odiose case; e seguita l'orme del fuggito fratello. || Cfr. Ov., Met., IX, 638: «sequitur vestigia fratris».

1.5 [Come sinonimo di passo (fig.)].

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. III, cap. 12, pag. 54r.1: compie li andamenti miei nele vie tue, aciò che non si muovano l'orme mie... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 5.13, pag. 9: onde io vivendo in sì noioso affanno / convienme desvïar mie passi e horme / e fuggir, lasso, cum' fiera selvaggia.

1.5.1 Fras. Torcere, volgere le orme: tornare sui propri passi, tornare indietro.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 3, pag. 270.8: Elli sentìe il busso, ed al suono della voce torse l'orme. || Cfr. Verg., Aen., III, 699: «vestigia torsit».

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 10, pag. 435.6: Quella, date le spalle, volge l'orme... || Cfr. Verg., Aen., X, 443: «vertit vestigia».

1.5.2 Fig. Fras. Non muovere un'orma: non muovere un passo, non fare nulla.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 73.58, pag. 104: Poi ch'io li [[scil. gli occhi]] vidi in prima, / senza lor a ben far non mossi un'orma...

1.6 Lo stesso che piede.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.105, vol. 1, pag. 429: Insieme si rispuosero a tai norme, / che 'l serpente la coda in forca fesse, / e 'l feruto ristrinse insieme l'orme.

[2] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 25, 103-120, pag. 655.28: ristrinse insieme l'orme; cioè le pedate de' piedi...

1.6.1 Fras. Porre l'orma: mettere piede in un luogo, accedervi.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 54.3: Nuovamente una donna assai pietosa, / con atti begli e d'angelica forma, / per gratia sua dignata è de por l'orma / nel mio piccol albergo, e lì riposa...

1.7 Forma lasciata su una superficie premendola. Anche plur.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 58, vol. 1, pag. 104.25: L'orme d'altr'uomo sono nel tuo letto, o Collatino. || Cfr. Liv., I, 58, 7: «Vestigia viri alieni».

[2] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 10 [Adriana a Teseo], pag. 521.11: et io in tuo scambio, sì come io posso, tocco le tue orme et abraccio il lecto ove le mie membra con le tue si riscaldarono. || Cfr. Ov., Her., X, 53: «tua [...] vestigia tango».

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 108, pag. 357.7: Attalus solea lodare la coltrice dura [[...]], nella quale l'uomo non si può avvedere, ch' alcuno vi sia giaciuto, e sanza parervisi alcun'orma.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 16, pag. 139.8: andati a casa Collatino, trovaro la donna sua [[...]], e al suo letto videro l'orma di lei solamente...

1.7.1 Impronta lasciata dai denti mordendo.

[1] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Rubr. 576, pag. 203.25: chi leccava il cacio e mangiava il pane, si satollava, ma chi metteva le zanne nel cacio, vi rimaneva l'orma...

1.7.2 Impronta lasciata da una mano su una superficie.

[1] F Stat. fior., XIV (2): Fu veduta la presente tavola della imagine della Vergine gloriosa consegnata d'alcuna orma de' cavatori. || Cfr. Guasti, Capitoli, p. 11.

1.8 Traccia lasciata da una combustione.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 70, pag. 856.28: l'orme del fuoco nella non rifatta cittade sempre parranno.

2 [Fig. e in contesto fig.:] effetto che dà indizio della sua causa.

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 15.49, pag. 99: Per non potere, aggio orma / (come celar non saggio) / cernita del meo bene, / tanto voler vinto or m'à. || Cioè: 'ho dato indizio intellegibile'.

[2] f Meo Abbracc. (ed. CLPIO), XIII sm. (tosc.), L 35l.2, pag. 104: Parlare scuro, dimandando, dove / risposta chere veder chiaro l' orma, / non par mistero che sentensia trove, / ma del sentir altrui voler norma. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 279.11: In tutte queste cose saranno orme di graziosa sollecitudine... || Cfr. Ov., Ars am., II, 331: «gratae vestigia curae».

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 232.19: io conosco l'orme della vecchia fiamma..

[5] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 619.15: E ricevette Publio Annio, il quale l' avea recato, nel suo seno, abbracciandolo, bagnato con orme di recente occisione. || Cfr. Val. Max., IX, 2, 2: «recentis caedis vestigiis aspersum».

[6] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 54.40, pag. 87: nel lor cor tua orma / apaia cum tua carità superna...

[7] Tommaso di Giunta, Rime di corrispondenza, XIV pm. (tosc.), 2.8, pag. 145: or nel parlar già mostra che vuo' porme / dove 'l Collegio articol par che stime / alla correzïon di quelle crime / de' qua' si veggion ancor fresche l'orme.

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 9, pag. 157.32: se per ogni volta che elle a queste così fatte novelle attendono nascesse loro un corno nella fronte [[...]], io mi credo che poche sarebber quelle che v'atendessero; ma, non che il corno nasca, egli non se ne pare, a quelle che savie sono, né pedata né orma...

[9] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 76.7, pag. 76: Lasso, qual'io rimasi! I' veggio l'orma / che, come Atteon, muterò forma.

[10] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 3, pag. 249.26: Disparendo dunque questa visione mirabile [[...]], lasciò nel cuore di santo Francesco uno ardore eccessivo [[...]], e nella sua carne lasciò una maravigliosa immagine e orma della passione di Cristo.

2.1 Fig. Passaggio logico di un ragionamento. Seguire l'orma (di una narrazione): star dietro alla logica (di una narrazione).

[1] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 156.1, pag. 444: Per seguir de la storia la dritta orma, / sì come la vera legenda scopre...

2.2 Fig. Immagine mentale; concetto (impresso nella mente).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.21, vol. 2, pag. 281: De l'empiezza di lei che mutò forma / ne l'uccel ch'a cantar più si diletta, / ne l'imagine mia apparve l'orma...

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 4.279, pag. 142: S'agli occhi nostri appare nuova forma, / L'umano ingegno allor si mova e quera / Finché del vero in lui si pinga l'orma...

2.3 Fig. Manifestazione perdurante nel presente di un evento storico concluso.

[1] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XVIII, cap. 5, pag. 228.41: questa cotale maniera di monaci [[scil. cenobiti]] durò molti anni in sua stabilità [[...]]. E di questi cotali vediamo noi ora che sono ancora rimase l' orme ne' distretti cenobi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.4 Fig. Figura a mala pena riconoscibile (a causa delle alterazioni complessive subite dall'oggetto).

[1] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 16, 28-45, pag. 422, col. 2.2: Uno d'essi tre che mantignía sermone disse: 'quest'è l'orma de tale c'avegna che tu 'l vigi cussí, el fo de exellente e alto grado... || Per interpretazione di Dante, Comm., Inf., 16.34: «Questi, l'orme di cui pestar mi vedi», letto come «Queste [= 'quest'è'] orme» ecc.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 22.14: con ciò fosse che la epicura e stoica schiera [[...]] tirassono, la vesta - che con le mie mani m' avea tessuta - squarciarono, e levate da lei pezzuole alcune, credendo me tutta loro averla conceduta, si partirono. Ne' quali perciò che certe orme dell' abito nostro si vedeano... || Cfr. Boezio, Consol. Phil., I, 3: «habitus vestigia».

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 16.3: I vestiri diventarono velli, le braccia gambe; e fue fatto lupo, e osserva l'orma della vecchia forma: così ee canuto com' egli era prima; così ee fiero nel volto...

- [Rif. ai resti di una città distrutta].

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 18, pag. 142.32: si puose in sul poggio dov'è ancora il sito e l'orma della detta città di Fiesole, la quale disfatta fu poi per li romani...

2.4.1 Osservare l'orma di qsa: riprodurre in modo appena intellegibile la forma di qsa.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 195.24: ora è un piccolo scoglio nell'alto mare Euboico, e osserva l'orme della forma umana. || Cfr. Ov., Met., IX, 226: «humanae servat vestigia formae».

2.5 Fig. [In frase neg.:] quantità minima (di qsa).

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 15, pag. 591.2: E come alto e grande fosse poscia, non dispregioe piccolissima orma di laude.

2.6 Fig. Manifestazione sensibile (della potenza divina).

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 8, pag. 70.22: Tutte le creature di questo mondo sono sengni et orme della prima verità, dalla quale elli discendono.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 1.106, vol. 3, pag. 14: «Le cose tutte quante / hanno ordine tra loro, e questo è forma / che l'universo a Dio fa simigliante. / Qui veggion l'alte creature l'orma / de l'etterno valore, il qual è fine / al quale è fatta la toccata norma.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 3.33, pag. 189: O ver quando l' eccelsa mente e norma / Dicerneva, aveva conosciuto / Ciascuna forma e singulare orma? || Cfr. Boezio, Consol. Phil., V, III.20-21: «An, cum mentem cerneret altam, / pariter summam et singula norat?».

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 1, pag. 58, col. 2.26: con ciò sia cosa che la mente umana sia più eccellente che tutte le altre creature visibili [[...]]; ma tutte l'altre cose sono vestigie e orme di Dio.

3 [Fig. e in contesto fig.:] modo di agire o di pensare altrui che si prende a esempio del proprio, modello.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 12.116, vol. 3, pag. 201: La sua famiglia, che si mosse dritta / coi piedi a le sue orme, è tanto volta, / che quel dinanzi a quel di retro gitta...

3.1 Fras. Seguire, seguitare l'orma / le orme di qno: adeguare la propria condotta morale a quella di qno altro preso come modello.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, Prologo, pag. 2.15: acciò che seguitando l'orma delli suoi padri e delli suoi antecessori [[...]], le regole del suo regno justissimo desíderi conservare.

[2] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. II, cap. 11, pag. 33r.12: con somma cautela son da seguitare l'orme degli antichi padri... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 56.136, pag. 335: mester fa che sega l'orma, / e per piaxer a tar Segnor / che sea pû como un de lor.

[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 5.8: lo illustrissimo e sommo autore nominato Boezio, per cui a tanta nostra utilità ci chiama [[...]] a seguire l' orme del suo passeggiare in questo mare salso della cura mondana...

[5] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 3, pag. 632.21: Annibale sì per tempo seguitoe l' orme del suo padre [[...]], che il più tosto ch' elli potesse e fosse sofficiente d' etade, sì sarebbe acerbissimo nemico del popolo romano...

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 6, cap. 18, vol. 1, pag. 248.18: e quand'elli fu al tutto signore del reame, sì seguì l'orme del padre d'essere ingrato a santa Chiesa...

[7] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 52.8, pag. 597: ma quei che mira e sa come solei / più d' onestà covrire ei voler tòi, / volgendo, per vederte, gli occhi sòi, / tirato dal piager, com' saver déi, / vidde sì tutto 'l ver, ché dei toi pèi / seguitai l' orme, sì preso ce foi.

[8] Bindo Altoviti, a. 1353 (tosc.), 2a.9, pag. 143: E segui l'orme di quel buon Fabrizio, / mostrando la vertù tua ne' Consigli...

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 11, cap. 49, vol. 2, pag. 651.19: Spinelloccio e Currado seguitando l'orme delli antichi buoni romani...

[10] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 18, pag. 114.2: il capo e padre santissimo di tutta quella santa gente, il quale avea [[...]] ragunato così bello e divoto gregge a seguitare l'orme del vero pastore Gesù Cristo.

- Fras. Seguire le orme delle pedate di qno.

[11] f Davino Castellani, XIV sm. (lucch.), (D.) Colla lingua, 30, vol. 3, pag. 29: Se 'l padre s'afannò per mantenere / la libertà di Lucha, el buon Lazzari / seguì ben l'orme delle suoi piedate. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

3.1.1 Fras. Seguire l'orma / le orme di qsa: adeguare il proprio comportamento a un valore (o disvalore), al perseguimento di un intento.

[1] Poes. an. perug., c. 1350, 320, pag. 24: Pensa, lector, non creder qui ch'io dorma / ché saggie son tenute e gratiose / quei che de falsitade segon l'orma / e i giuste son opresse dai vitiose / perché nello mal far la gente abalglia...

[2] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 50.4, pag. 321: O Pietro, e' par che tu ti dormi ancora: / di tuo promissïon non segui l'orme.

3.2 Modello di comportamento abituale, attitudine. Fare l'orma: prendere un'abitudine, acquisire un'attitudine.

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), son. 45.5, pag. 763: E 'n ciò sì fermo son che fatt' ho l'orma / e divenuto ne lo 'ntaglio veglio...

4 [Per prob. errore di copia:] aspetto esteriore. || La lez. corretta sarà piuttosto forma.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 241.8, pag. 269: vogliàn [[...]] mostrar singularmente per norma [[...]] che [[scil. Amore]] de gli artigli e turcascio fae, / e perpugnabele foco che trae, / fiamma entien, saitte d'arco en orma.