0.1 osa, ose, osi, oso, oss, oss', ossa, osse, ósse, ossi, osso, ossu, 'ss', uosso.
0.2 Lat. os o ossum (DELI 2 s.v. osso).
0.3 Omelia padov., XIII s.q.: 2.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1301-1303; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Lucidario lucch., XIII/XIV; Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Omelia padov., XIII s.q.; Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.); Doc. padov., 1367-71; Stat. ver., 1378.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Miracole de Roma, XIII u.q. (rom.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1338]; f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.); Stat. perug., 1342; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Doc. palerm., 1380.
0.5 Nota il plur. neutro ossa e osse.
Locuz. e fras. a osso a osso 1.3; cavare dell'osso 1.5; cavare delle ossa 1.5; essere di ossa e di pelle 1.7.1; essere tristo delle ossa e delle carni 1.7.1; essere un osso in gola 3.4.1; finentro l'osso 1.4; fino all'osso 1.4; in carne e in ossa 1.7.1; in carne e ossa 1.7.1; infino all'ossa 1.4; infino all'osso 1.4; lasciare le ossa con le polpe 1.7.1; mettere ossa e nervo 1.7.1; mettere un osso in canna 3.4; non avere le ossa dure 1.7; ossa dei morti 2; ossa di morti 2; ossa senza carne 1.6; ossa senza polpe 1.6; osso del capo 1.1.1; osso del collo 1.1.2; osso della schiena 1.1.3; osso della testa 1.1.1; osso di pesce 1; osso di seppia 1.8.2; osso nero 4; perdere ossa e polpe 1.7.1; rodere le ossa 3.2; rodere tanto fino all'osso 3.2; un osso molto duro a rodere 3.3.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
0.7 1 [Anat.] Ciascuno degli elementi dell'apparato scheletrico che sostiene i muscoli e le parti molli del corpo dell'uomo e degli altri vertebrati. Plur. Sinedd. Scheletro (anche in contesto fig.). 1.1 [Rif. a un singolo membro o a una singola parte del corpo]. 1.2 [Prov.] La lingua non ha osso ma fa rompere lo dosso. 1.3 Locuz. avv. A osso a osso: un osso per volta, un osso dopo l'altro. 1.4 Fino, infino all'ossa / all'osso, finentro l'osso (con verbi indicanti incisione, penetrazione o spolpamento): arrivando all'osso (attraverso la carne). Anche in contesto fig. 1.5 Fig. Fras. Cavare delle ossa, dell'osso qsa a qno: ottenere a ogni costo qsa da qno. 1.6 [In espressioni concernenti l'eccessiva magrezza, il deperimento fisico, partic. rif. all'evidenza delle ossa sotto la pelle]. 1.7 Meton. Natura materiale dell'essere umano, corpo (in opp. all'anima); persona, individuo. Fig. Vigoria, sanità corporea (rif. all'idea dello scheletro come parte più robusta e resistente del corpo). 1.8 Estens. Guscio della tartaruga. 1.9 Estens. Nòcciolo o seme di un frutto. 2 Plur. Resti ossei di un cadavere messi a nudo dalla decomposizione dei tessuti molli. Meton. Spoglie, resti mortali. 2.1 [Rif. alle reliquie dello scheletro di una persona santa]. 2.2 [In formule di giuramento]. 3 Parte dello scheletro di un animale macellato; parte ossea di un cibo di carne o di pesce, gen. scartata o data ai cani come alimento. 3.1 [Prov.]. 3.2 Fig. Fras. Rodere tanto fino all'osso, rodere le ossa a qno: danneggiare qno a poco a poco e con continuità, sino a consumarne la forza interiore o le sostanze. 3.3 Fras. Un osso molto duro a rodere: problema di difficile soluzione; impresa difficile e rischiosa. 3.4 Fig. Fras. Mettere un osso in canna a qno: instillare un sospetto, un tormento in qno. 4 Materiale ricavato dallo scheletro animale, usato nella fabbricazione di oggetti (rif. anche al guscio della tartaruga). 4.1 Polvere o cenere ricavata dallo scheletro degli animali, usata come ingrediente per medicinali. 4.2 [Come materiale per usi industriali].
0.8 Zeno Verlato 18.09.2019.
1 [Anat.] Ciascuno degli elementi dell'apparato scheletrico che sostiene i muscoli e le parti molli del corpo dell'uomo e degli altri vertebrati. Plur. Sinedd. Scheletro (anche in contesto fig.).
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 220.4: «Che son l'ossa?» «L'ossa sono fermezza del corpo».
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 223, pag. 219: Lo corp ghe fo mangiao per tut dal có in zoso / Se no i nerv e le osse...
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 35.5: potaremo asimelliare la carne a la terra, e le petre molli a le cartillagine, e le petre dure a l'ossa...
[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 13, pag. 300.6: La seconda ragione si è, 'l ferire di taglio o di ramata conviene che tagli molto osso e molta carne...
[5] Poes. an. ven., XIII, 29, pag. 137: Li suo osi li vigniva tuti maseradi / E lli suo nervi tuti scavaçadi...
[6] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 214, pag. 646: Altri ge dà per braçi, altri ge dà per gambe, / altri ge speça li ossi cun baston e cun stang[h]e...
[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 15.18, pag. 53: recata hai tal fortura, - che onne osso m'ha spezato».
[8] Ecclesiaste volg. (vers. alfa), XIII ex. (fior.), cap. 11, pag. 224.9: come si congiungoro l'ossa del fanciullo nel corpo dela madre... || Cfr. Eccl. 11, 5: «compingantur ossa».
[9] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 94.6, pag. 212: Ed è sì forte la mia mente assisa, / che prima me lassarei franger l'ossa, / che ad un sol ghigno io facesse mossa...
[10] Lucidario lucch., XIII/XIV, L. 1, quaest. 54-59, pag. 45.27: d'una parte della duressa delle pietre si àe l'osso, dello verdore de l'arbori si ànno l'unghe...
[11] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. I, cap. 1, pag. 24.9: E 'l creatore di tucte le cose Dio fece e compuose l'ossa, acciò ke per loro il corpo fosse substentato e rettificato.
[12] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 10, pag. 89r.9: L' ossa sono le più forti parti che siano nel corpo sensibile.
[13] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 618.20: altri [[scil. màrtiri]] ferrati a modo di cavagli, altri rotto loro l'ossa con bastoni...
[14] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 181.3: issa bippi una bevenda uvi erannu li ossa pistata di sou maritu...
[15] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 10, pag. 76.25: un cavallo, le cui ossa per magrezza quasi quante fossero apertamente mostrava...
[16] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XXXI De Sole et Luna, 547, pag. 65: cussí sto bagno sànate, per so magior vigore, / d'onne gocta ch'avissiti, et onne altro dolore, / salvo se fosse festola antiquata, / intro 'n dell'ossa troppo radicata. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[17] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 84.24: in tutto 'l corpo del dalfino non à osso, né carne, né grassura, né spina in che non abbia molto gran vertude...
[18] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 146.27: a le gran possance ha roto le brace e ha hi gran regnami ha strepao gle osse e ogne tyranno strepa...
[19] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 104, par. 1, vol. 1, pag. 338.17: uno buono e suficiente medeco frostiere esperto sopre l'araconciamento degl' ossa rocte...
[20] Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.), Dela utilitade e nosimento del ba(n)gno, pag. 22.6: la fridigitade è inimica deli nervi dele osse e deli denti e del cerebro...
[21] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 285.23: hoc os, sis, l'osso, unde versus: Os, oris loquitur, corio vestitur os, ossis.
[22] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 36, pag. 597.7: E nun sulamenti aveninu kisti suprossi in li gambi, ma ancora aveninu in li altri ossa di lu corpu di lu cavallu...
[23] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 20, pag. 189.26: e venendo lo cuolpo de Hector per lo suo gran potere sopre la cotena de la testa francele l' ossa in capo...
- Locuz. nom. Osso di pesce: spina o lisca di un pesce (anche rif. alla conchiglia interna della seppia).
[24] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 575, pag. 589.15: ella mi mostrò sopra lo ferro d'una lancia una corona d'ossodi pescie di mare...
[25] x Doc. fior., XIV sm. (2), pag. 62: Sepp[i]e, cioè sono ossa di pesce, la soma lb. 1 s. 4.
1.1 [Rif. a un singolo membro o a una singola parte del corpo].
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. I, cap. 2, pag. 40.21: E ora dinomineremo l'ossa de le mani e de' piedi.
[2] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 23, 16-27, pag. 470, col. 2.9: perché le guanse s'asetano alla massella, l'osso ch'è in li poçadelli delle gote più spuntan fori...
[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 210.16: rotte l'ossa del volto, moriente percosse la terra tinta dello scelerato sangue.
1.1.1 Locuz. nom. Osso del capo, della testa: cranio.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 23, pag. 340.26: l' ossa delle capita degli uomini [[...]], trattone fuori il cervello [[...]], come fossero veragi vaselli da bere, usavano...
[2] Vang. venez., XIV pm., Marc., cap. 15, pag. 179.6: per la grande moltitudine de le osse de le teste che gerano è apelado 'calvario'...
[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 43, pag. 257.35: sono alcuni che hanno già detto che le spine gli entravano per l'osso del capo...
[4] Gl Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 69, pag. 75.18: è apostematiom freda fleumatica che vene in le concavità de la sustancia del cervello, tra el craneo, çoè l'osso de la testa, e la megola del cervello.
1.1.2 Locuz. nom. Osso del collo: nuca.
[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 32, pag. 473.8: costui li mangiava sopra l'ossodel collo, il qual se chiama «nuca», ove se agionge el cervello.
1.1.3 Osso della schiena: spina dorsale.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 56, pag. 177.4: Hyene è una bestia [[...]]. E l'osso della sua schiena è sì duro, che non può piegare il collo...
1.1.4 [Rif. a una malformazione calcarea presente nel cuore di alcuni animali, partic. del cervo, usato come ingrediente per farmaci].
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 49, pag. 160.1: E nel core [[scil. il cervo]] ha un osso molto medicinale, secondo ch'e' medici dicono.
[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 68, pag. 324.5: Et voglo che voi sappiate che in veruno cuore non àne osso se none in quello delo bue et in quello delo cervio.
[3] x Doc. fior., XIV sm. (2), p. 59: Ossa di cure di cerbio...
1.2 [Prov.] La lingua non ha osso ma fa rompere lo dosso.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268(tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 180.8: Et anche il proverbio dice: che la lingua non à osso, ma fa rompere lo dosso.
[2] f Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 118.1: La lengua non à osso, ma fa rompare el dosso. || Corpus OVI.
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 47.51, pag. 276: la lengua no à [os]so / e par cossa monto mole, / ma sì fa rompir lo dosso...
[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 84, pag. 128.8: La lingua non à osso, ma ella fa ronpere il dosso.
[5] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [JacBol] madr. 18.7, pag. 44: Per ben fare e per ben dire s'impingua / ed è la mente de colui felice, / chi a rason sa tacer; però se dice: / «La lingua non ha osso, / ma spesse volte fa romper lo dosso».
[6] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 97, pag. 88.19: «La lingua non à osso, ma sì fa rompere il dosso» spessamente.
1.2.1 [Prov.] La lingua non ha osso ma fa rompere l'osso. || Per prob. errore di traduzione.
[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. I, cap. 2, pag. 44.7: «La lingua no(n)n à osso, ma osso fa ronpere»... || Cfr. Albertano, De amore, I, 2: «Osse caret lingua, sed frangit dorsa maligna».
1.3 Locuz. avv. A osso a osso: un osso per volta, un osso dopo l'altro.
[1] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 418, pag. 51: lo pastore sirà percosso / et denodato a osso a osso...
1.4 Fino, infino all'ossa / all'osso, finentro l'osso (con verbi indicanti incisione, penetrazione o spolpamento): arrivando all'osso (attraverso la carne). Anche in contesto fig.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 15, pag. 104.10: ferillo ne la gamba uno gran colpo, sì che la calza del ferro ismagliò, e tagliolli la carne in fino all'osso.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 36.22, pag. 222: un vento zelao chi ge usa / chi le carne me pertusa [[...]], / e, chi à poco roba in dosso, / ben gi passa fin a l'osso.
[3] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 538.11: tucto el rosero nè non so chi aiutare lo potesse [[...]], in fine a l'ossa sì 'l rosoro.
[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 410.8, pag. 248: tienmi en terra ulçerato e percosso, / stri[n]gendo el core cum sospir mortale, / nì chedere pietà punto mi vale, / ché tutto mi spolpa finentro l'osso.
[5] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 2.230, pag. 497: Çascuna spina intrava infina al'osso, / lo sangue li copria lo dolce vixo / e tuto gli corea ço per adoso.
[6] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 62, col. 2.2: se non sana, sì llo taglia infino allo osso com piagha largha e llevane tutta la mala carne e radi l'osso...
[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 9, pag. 165.26: dalle mosche e dalle vespe e da' tafani, de' quali quel paese è copioso molto, fu non solamente ucciso ma infino all'ossa divorato...
[8] Torini, Brieve meditazione, 1374/94 (fior.), pag. 340.12: misongli in capo una corona di spine pugnenti e dure e sì gliele pontarono in capo, che 'ntorno a quello li passarono infino all' osso con grandissima sua angoscia.
[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 104, pag. 221.20: p(er) lo m(ul)to pru(r)ito se morde(r)rà fi' all'osso.
1.5 Fig. Fras. Cavare delle ossa, dell'osso qsa a qno: ottenere a ogni costo qsa da qno.
[1] F Lett. comm., 1398 (tosc.): Quando potete, vi prego si vegga se Lodovico ha avere o dare di questi danari: esso dice non se ne cura; se non che, se voi aveste avere da lui, gliel cavereste dell'ossa... || Guasti, Lapo Mazzei, vol. 1, p. 190.
[2] F Lett. comm., 1401 (tosc.): Voi state male, e pessimamente, a vino: provvedete. Io penso per me, che o per lo bisogno o per male avvezzo, io per averne gli caverei dell'osso... || Guasti, Lapo Mazzei, vol. II, p. 4.
1.6 [In espressioni concernenti l'eccessiva magrezza, il deperimento fisico, partic. rif. all'evidenza delle ossa sotto la pelle].
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 150, pag. 106: Le braze e le gambe, k'eran formae e grosse, / Sí bel e sí fidante, mo en pur pel e osse...
[2] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 9, pag. 413.7: mi sopravvenne una terribile febbre, e atterrommi, e consumommi, in tanto che non m' era quasi rimaso se non la pelle, e l' ossa.
[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 135.12, pag. 200: Or io mi sono d'ossa e pelle scarmo / Sì, che s'io morisse pur legando, / Non faria maraviglia or mia gramezza.
[4] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 23, pag. 433.8: egli erano magri e secchi e palidi e non erano altro che l'ossa e lla pelle per la fame e per la sete.
- Meton. Ossa senza carne, senza polpe: scheletro che sorregge muscoli atrofizzati; organismo deperito dalla fame (rif. a un animale nell'es.).
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.123, vol. 2, pag. 563: la donna mia la volse in tanta futa / quanto sofferser l'ossa sanza polpe.
[6] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 32, 109-123, pag. 704, col. 2.12: Doppo questo vide una volpe magrissima [[...]]; la quale avea tanta magreça, che no gl'era altro che le ossecença carne o ver polpa.
[7] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 32, pag. 573.9: riprendendo la detta frodolente volpe de' suoi ingannevoli furti [[...]], la misse in tanta fugga, quanto le sue magrissime ossasanza carne poteano sofferire di fuggire...
1.7 Meton. Natura materiale dell'essere umano, corpo (in opp. all'anima); persona, individuo. Fig. Vigoria, sanità corporea (rif. all'idea dello scheletro come parte più robusta e resistente del corpo).
[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. I, cap. 6, pag. 72.11: Et lo sengnore Dio sempre ti darae requie, et salvarae neli splendori l'anima tua, et diliberrae l'ossa tue...
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 1, pag. 216.26: l'animo allegro fa fiorita vita, et lo tristo ispirito disecca l'ossa...
[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 48, pag. 140.20: «La luce de l'ocli alegra l'anima, e la bona fama ingrassa le osse».
[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 39, cap. 4, par. 4, pag. 557.15: Dio fiacca le ossa di coloro che disiderano di piacere agli uomini...
[5] Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 196.12: la meni[n]chonia e i pensieri no[n] che cho[n]sumino il corpo, ma e' cho[n]sumano l'ossa...
- Fig. Fras. Non avere le ossa dure di qsa: essere inesperto o ingenuo.
[6] F Lett. comm., 1383-1389 [1384] (tosc.): non penso fallire [[...]], se no(n) p(er) pocho sapere; (e) a questo à buon rimedio p(er)ò che anchora no(n) ò di tutto dure l'ossa. || Hayez, Andrea di Bartolomeo, p. 294.
1.7.1 [In combinazione con sost. quali carne, polpa, nervi, a indicare il corpo umano nella sua integralità, nella sua funzionalità o nella sua materialità. Fras. In carne e (in) ossa].
[1] Poes. an. fior., p. 1315, 107, pag. 966: ché 'l dolce messer Piero in carne e ossa / doppo il martirio fu levato in cielo...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 27.73, vol. 1, pag. 461: Mentre ch'io forma fui d'ossa e di polpe / che la madre mi diè, l'opere mie / non furon leonine, ma di volpe. || Cfr. Francesco da Buti, Inf., p. 698: «cioè mentre ch'io fui nel corpo: l' anima è forma del corpo vivo, e lo corpo è materia».
[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 9, pag. 45.27: Proserpina era in inferno in carne et in ossa.
[4] Poes. an. fior., p. 1315, 107, pag. 966: ché 'l dolce messer Piero in carne e ossa / doppo il martirio fu levato in cielo / e in terra non ha pelo...
[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 9, pag. 45.26: Proserpina era in inferno in carne et in ossa.
[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 32, vol. 1, pag. 298.33: Non mi potrà certo dispregiare Cristo, lo quale ha preso mia carne, e mie ossa.
[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1338] son. 1.7, pag. 99: Patuti ànno de mali jorni avuti / Et alcuno dalla corte sì percossi / Che nci ago lassate sangue, polpa et ossi, / Et per la briga multi ne so gagiuti!
[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 574.13: e di quegli vi sono stati che la mercatantia e 'l navilio e le polpe e l'ossa lasciate v'hanno... || Cioè 'hanno perso i beni e la salute'.
[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 37.120, pag. 54: le di' ch'io sarò là tosto ch'io possa, / o spirto ignudo od uom di carne et d'ossa.
[10] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 8.11, pag. 670: Non m'occidete, ben ch'io seria degno / che non me remanesse osso né polpa.
[11] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 2.154, pag. 13: poi Matàth da Levì tol polpe et osse, / et Levì per Simeon se 'n venne al mondo...
- Fras. Essere di ossa e di pelle: avere i limiti e le capacità proprie dell'essere umano.
[12] F Lett. comm., 1399 (tosc.): E certamente di meno far non potete, se siete uomo d'ossa e di pelle come gli altri. || Guasti, Lapo Mazzei, vol. 1, p. 222.
- Fras. Essere tristo delle ossa e delle carni: perdere la salute (in formula di malaugurio).
[13] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 54, pag. 129.5: lasciate stare li fatti miei e dell' altre donne, e ragionate de' vostri, che tristi siate voi dell' ossa e delle carni!
- Fras. Lasciare le ossa con le polpe: rimetterci la salute o la vita.
[14] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 16.1751, pag. 234: L'avara invidïosa mente vostra, / O Marchigiani [[...]], / Conduceravvi nelle guerre accese, / E lascerete l'ossa con le polpe / Entrando l'anno con lo tristo mese.
- Fras. Perdere ossa e polpe: rimetterci la vita.
[15] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 11.66, pag. 458: costui da una femina / tôso e 'ngannato perdé ossa e polpi.
- Fras. Mettere ossa e nervo per qno: mettersi a disposizione di qno, a rischio della propria vita.
[16] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 22.25, pag. 64: Costui più volte mise ossa e nervo / per me ed isconfisse il Tosco e il Gallo, / dopo l'augurio del lupo e del cervo.
1.7.2 [In quanto parte del corpo sensibile a stimoli fisici ed emotivi, gen. violenti o dolorosi (anche fig. e in senso iperbolico)].
[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 63.8: madona Venus, çoè l'amore, entrà per le mei ose...
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 50.1: E Gieromìa: «Misse de sopra focho e· l'ossa mieie, e amaestrò me».
[3] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 339, pag. 337: Poy fuge la Pudiçitia 'n un destreru ad desdossu, / ad sporuni bactutu, / ca lu Timor la stimula, tuctu ly trema on'ossu / ke nnon scia rassalutu.
[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 15, pag. 87.2: Quand'io l'udi', oltremodo ebbi paura e cambiàmi tutto e l'ossa mi cominciaro tutte a smuovere.
[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), Prologo, pag. 221.5: l'amoroso fuoco, la cui fiamma divora le midolla dell' ossa e consuma grande parte del vigore dell'animo...
[6] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 22.164, vol. 1, pag. 282: se ti doglion di faticha l'ossa, / che 'l dì seguente scossa / serà da te la fatica e la noia...
[7] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 755.20: per l'ossa corse la gelata paura.
[8] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 17, pag. 200.3: un freddo sùbito entrato per le mie ossa, tutta mi fece tremare...
[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 16.90, pag. 49: mi sarebbe / rinnovellare un duolo a le mie osse...
[10] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 155.39, pag. 220: Perdonami, o Signor, tutte le carte / Dove son scritte su le mie gran colpe, / Perchè l'ossa e le polpe / Rimembrando mi treman notte e dia.
[11] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 6, 127-151, pag. 143.4: quando lo corpo sta male, anco in su la coltrici dolliano l'ossa et i nervi...
[12] Miracolo d'una monaca, XIV (fior.), pag. 18.24: infino nelle midolle dell' ossa mi giunsero le saette degli occhi vostri...
[13] f Della compunzione del cuore, XIV ex. (tosc.), L. I, cap. 7, pag. 50.15: sanami, Messere, perciocché l'ossa mie sono conturbate, e l'anima mia è molto turbata... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
1.8 Estens. Guscio della tartaruga.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 34, pag. 249.21: Avevavi una gente di Garamanti che molto danneggiavano Cesare, e avevano adosso cuoia d'orsi et ossa di testuggini marine per iscudi...
[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 29, pag. 38.14: E per entro l' osso [[scil. della tartaruga morta e scarnificata]] trapassava un' ôra de vento, lo qual toccando li nervi rendeva alguna melodia; e de là se settijà li homini a far instrumente.
1.8.1 Estens. Valva o guscio di un mollusco.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 8, pag. 127.24: E già avemo trovato e cavato quasi a sommo una grandissima montagna de molte bailie ossa de pesce, le quali noi chiamavamo chiocciole, e tali le chiamavano nicchi...
[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 65.3: Conchilla è un pesce di mare, lo quale sta chiuso con due ossa grosse, ed apre e chiude...
1.8.2 Locuz. nom. Osso di seppia: elemento rigido (propr. una conchiglia) che si trova all'interno del corpo dei molluschi della famiglia Sepiidae.
[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 4, pag. 129.2: per le giengie confortare e i denti inbianchare, tolli marmo bianco, corallo biancho, osso di seppia...
[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 15, col. 1.7: R(ecipe) [[...]] iscorçe di mirabolani citrini, osso di seppia, antimonio...
1.9 Estens. Nòcciolo o seme di un frutto.
[1] Gl Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IX, cap. 68, pag. 794.5: l'ossa (overo i noccioli) de le melegrane acetose...
[2] Gl Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 7, pag. 182.1: Seminasi [[scil. il gèngiovo]] colle sue ossa, cioè noccioli: e lo stipite, cioè piantone; e la sua pianta, cioè pollone.
[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 21, col. 2.17: R(ecipe) [[...]] mirabolani citrini colle cortecce e ossa sua...
[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 9.40, pag. 362: L'osso del dattalo è lor [[scil. dei cammelli]] biada e seme...
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 105, pag. 111.31: E çascaùno de quisti pumi ha tri ossi. E perçò se chiamelo triconium, e exponese in volgare che ha tri grani.
2 Plur. Resti ossei di un cadavere messi a nudo dalla decomposizione dei tessuti molli. Meton. Spoglie, resti mortali.
[1] Omelia padov., XIII s.q., pag. 7.18: Le ósse deli morti cláma: «Frar Karissimi...
[2] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 464, pag. 87: Unque non ti <ri>simigli ad omo, / Non puoi mostrare 'n<ella> sepultura / Se no· ll'ossa per figura, / Per fare paura all'altra giente...
[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quindecim miraculis, 38, pag. 193: Le oss de tug li morti devran tut resustar.
[4] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.60, pag. 110: cadut' è la carne, remase so' l' ossa / ed onne gloria da me è remossa...
[5] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 71.19: E 'lora ordenaro che l' ossa suoe se tollessero e per segna [[...]] se portassero denanzi a la schiera.
[6] Miracole de Roma, XIII u.q. (rom.), 1, pag. 562.18: Et de sopre ad lo melo, dove iace l'ossa de Cesare, fo adhornato de auro et de pretiose prete...
[7] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 54, pag. 172.4: Ed oggidì si trovano molte dell'ossa in quel luogo ove fu la battaglia tra lui e Poro, re d'India.
[8] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 9, pag. 83.10: E le sepolcra gemevano; l'ossa dentro sudavano...
[9] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 202.24: l' ossa di papa Bonifazio fussono arse, e lui sentenziato per eretico...
[10] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 250.7: già arriva alli faticosi scogli delle Serene, biancheggianti per l'ossa di molti...
[11] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 10, pag. 257.8: Qui giaciono l' ossa del venerabile padre Beda.
[12] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. V, cap. 3, pag. 82v.15: O patria ingrata, tu nonn ài le mie ossa! || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[13] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 5, pag. 26.27: qualunque marito d' alchuna donna morisse si facieva ardere el corpo, e l' ossa si reducevano in cienere...
[14] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 11, pag. 81.11: Quelle loro ossa [[scil. dei nemici uccisi]] fuoro adunate in uno campo e de esse fatta fu una grannissima montagna.
[15] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 153.23: egli avrebbe nella città di Bologna insieme col libro fatte ardere l'ossa di Dante.
[16] Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.), 760, pag. 22: le braçe, le man e le dye / eram tute desscholorìe, / che someglavam de quelle osse / che fiam viste entro le fosse...
[17] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), L. IV, cap. 7 [metro].9, pag. 91: le osse dessoterar / fé de so paire [e] bruxar. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
- Ossa di / dei morti.
[18] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 181.15: Medea, che stava scapigliata tra' monimenti e ricogliea ossa di morti.
[19] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 92.27: come sono i sepolcri che sono belli, e bianchi di fuori, e dentro sono pieni d'ossa di morti, e di fracidume. || Cfr. Mat. 23, 27: «pleni sunt ossibus mortuorum».
[20] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 17, pag. 288.9: elli dimandó loro perché portavano quelle ossadi morti...
[21] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 39, pag. 287.6: Ossa di morti vedere, danno e fatica significa.
[22] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (ii), par. 64, pag. 511.5: l'ossa de' morti, quantunque sieno orribili a riguardare, non possono ad alcuno nuocere...
2.1 [Rif. alle reliquie dello scheletro di una persona santa].
[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 194.21: le osse del beado Andrea Apostolo e del beado Luca Evangelista fo portadi a Constantinopoli.
[2] Cronica fior. (Gadd.), p. 1303, pag. 90.9: l'ossa del beato sancto Niccolaio furono traslatate.
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.652, pag. 150: de quele sante osse biae / enssì oleo in gran quantitae, / chi sanna d'ogni infirmitae / le membre chi ne son tocae.
[4] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 21, pag. 106.16: le ossa sulamente de li amichi de Deu operanu virtuti...
[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 3, vol. 2, pag. 161.9: mostrando Dio continui miracoli alle ossa, ed alle reliquie delli suoi Santi.
[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 6, pag. 21.1: Et in lu tempu di quillu [[...]] li ossa di Santu Nicola foru translatati di la chitati di Mirrea...
2.2 [In formule di giuramento].
[1] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 3 [Briseide ad Achille], pag. 442.12: Veramente io ti giuro per l'ossa del mio marito non bene sepulte nel sùbito avello, le quali sono sempre da essere riverite in tutti li miei boti...
3 Parte dello scheletro di un animale macellato; parte ossea di un cibo di carne o di pesce, gen. scartata o data ai cani come alimento.
[1] Stat. pis., 1302, cap. 41, pag. 971.20: Et che non gitteroe nè gittar faroe in carraia de la mia botthega, o altrove, alcuno osso o corno...
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 23, pag. 118.24: Ben è vero ch'ai cani si danno l'ossa, ché l'uomo non ha denti da potere rodere ossa.
[3] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 28.12, pag. 387: e come i can de l'ossa son cortesi, / se Folgore abbia cosa che gli piaccia, / siate voi contro a tutti li foresi.
[4] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 164, pag. 248.15: elli mangiano tutte le mirolla dell'osso...
[5] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 8.54, vol. 1, pag. 129: Né mi par mica bella / l'osso tirar co' denti, et ancor peggio, / rimandar a laveggio...
[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 29.9, pag. 39: Or faço come 'l cane rode l'osso, / bevesi 'l sangue, rota la çençiva...
[7] Stat. pis., 1322-51, [1322] Agg., cap. 1, pag. 591.2: Tonnina, chi vende paghi del telsaruolo et bolsonaglia d'ossi den. tre.
[8] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 49, pag. 54.19: «Hai tu veduto per molte volte quando l'uomo mangia alcuna carne che v'ha uno osso, e un cane sta apparecchiato, e guarderagli alle mani per avere quello osso, e, immantanente che l'uomo il getta, sì llo piglia in bocca?».
[9] Poes. an. sic., 1354 (?), 98, pag. 26: Ma laczi li apparicchanu, - alcuni pungigluni; / intornu a lui corrudinu - comu ossu di crastuni...
[10] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 16, pag. 14.5: E togli i capponi pelati, e lavaglili bene, e mettigli a lessare. E quando sono bene cotti, spoglali bene, e tra'ne fuori l'ossa, e serbale...
[11] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 95, pag. 301.42: Ivi erano di molte maniere di pesci tutti battuti sanz' ossa, e sanza spine.
[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 54, vol. 1, pag. 775.18: e lla carne fanno cuocere in grandi caldaie; e com'ell'è ben cotta e salata la fanno dividere da l'ossa, e apresso la fanno seccare ne' forni...
[13] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 54, pag. 378.10: il cane guarda sempre più all' osso che rode il compagno che a quello che esso medesimo divora...
[14] Doc. palerm., 1380, 4, pag. 241.31: l'ossa et la busugnagla, l'unza: dinari IIJ.
[15] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 259 rubr., pag. 292.7: l'uomo ch'avrà inghiottito osso o spina, e gli sarà ristata nella gola, e non potrà andare su né giù, come si potrà torre quello osso?
[16] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 146, pag. 11: A noia m' è, benchè moltti contenti, / chi sucia l' oso e più voltte il ripichia / in sul taglieri, ove più n' à presentti.
3.1 [Prov.]. || Rif. all'uso di succhiare il midollo dalle ossa cotte.
[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 323, pag. 307: Osso medollare / tuttor truova compare.
3.2 Fig. Fras. Rodere tanto fino all'osso, rodere le ossa a qno: danneggiare qno a poco a poco e con continuità, sino a consumarne la forza interiore o le sostanze.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.486, pag. 169: se de li atri avese cura, / 'lo t'alejerea l'usura, / chi semper te roman a dosso, / e sì te roe tam fim a l'osso.
[2] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), 1.41, pag. 59: Tu ll'hai cacciate via [[scil. le virtù]] con avarizia, / con superbia e llussuria, nel cui coro / tu vvivi e ffai dimoro, / per che tti rodon le midolla e ll'ossa...
3.3 Fras. Un osso molto duro a rodere: problema di difficile soluzione; impresa difficile e rischiosa.
[1] Poes. an. fior., a. 1377, 12, pag. 205: Un osso ha<i> tolto a roder molto duro; / ma se dal serpe non ti partirai, / vedrassi il giuoco tuo vinto sicuro.
3.4 Fig. Fras. Mettere un osso in canna a qno: instillare un sospetto, un tormento in qno.
[1] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 8, pag. 39.5: Questo uosso mise in canna missore Marsilio a missore Mastino.
3.4.1 Fig. Fras. Essere un osso in gola a qno: essere una preoccupazione costante.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 80, terz. 29, vol. 4, pag. 59: fecervi il Castel di lor volere, / acciocchè fosse loro in gola un osso, / da non levare il capo di leggiere.
4 Materiale ricavato dallo scheletro animale, usato nella fabbricazione di oggetti (rif. anche al guscio della tartaruga).
[1] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 252.9: It. per una fibia d'osso ch'ebbe il camarlingo, s. iij e d. vj. p.
[2] Caducità , XIII (ver.), 70, pag. 656: Mo l'altre creature è de vaagno: / la carno e l'oso, la lana e 'l coramo...
[3] Stat. sen., 1301-1303, cap. 21, pag. 19.10: D'ogni balestro d'osso da stafa, VIIJ denari kabella...
[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 66, vol. 2, pag. 39.12: una lanterna di vetro o vero d'osso, la quale di notte, dal principio de la notte infino al dì, debia ardere...
[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 25, pag. 102.14: a suo collo pende uno scudo d'osso d'alifante, leggiero, molto forte e ben lavorato...
[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 91.13: La segreta parte della casa ebbe tre camere coperte di vivorio e d'osso di testuggine...
[7] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 214.8, pag. 276: Africo sbarra l' arco suo dell' osso...
[8] Doc. padov., 1367-71, pag. 31.5: It(em) IJ petini d'oso, J de legno s. XVJ.
[9] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 207.25, pag. 254: Una fenestra ch'or si chiude or s'apre / V'è d'osso, una d'avorio rilucente...
[10] Stat. ver., 1378, pag. 375.35: una sella d(e) fero o de osso...
[11] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 553, pag. 194.29: vender la pelle [[scil. delle pecore]], e poi mangiarsi la carne, e dell'ossa far dadi...
[12] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 31, 46-57, pag. 789.30: dell'ossa sue [[scil dell'elefante]] si è l'avorio, e quello delli denti è il migliore...
[13] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 15, 112-126, pag. 454.39: non portavano li cavalieri le cintole d'ariento e di perle, come portano al tempo d'oggi; ma di cuoio e d'osso...
[14] x Doc. fior., XIV sm. (2), p. 45: Ossa da fare maniche o dadi, ecetto avorio...
- Osso nero: avorio annerito?
[15] Doc. fior., 1361-67, [1361], pag. 356.19: coltella cum maniche d'osso nero...
[16] Doc. fior., 1360-63, pag. 42.17: una filça di paternostri d'osso nero per mandare a dom Giovanni da Catignano...
4.1 Polvere o cenere ricavata dallo scheletro degli animali, usata come ingrediente per medicinali.
[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 80, pag. 91.27: Dice filosofo che l'ossa de leofante arse caccia li serpenti e tutte le veninose bestie.
[2] Cura uccelli di ratto, XIV in. (tosc.), pag. 23.16: togli dell' osso pipie, e fanne polvere, e mettine negli occhi del falcone, e soffiavi entro acciocchè la polvere entri meglio negli occhi...
[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 8.2400, pag. 273: La polvere delle ossa molto vale...
[4] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 17, pag. 587.43: si lu pannu fussi in li occhi, oi sia friscu oi sia anticu, mittili in li occhi di kista pulviri di lu ossu di la siccha e di lu sal gemma...
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 39, pag. 457.22: Dixe Gallieno che le osse brusè ha vertù [[...]]. E fi dito che questa vertù sì è propriamente in li ossi de le homini.
4.2 [Come materiale per usi industriali].
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 340.30: Puotesi fare coppelle pure d'osso sanza cenere, cioè di quello osso concio ed affinato che mescoli colla cenere, ma faccendola pure d'osso sanza cenere va consolato al fuoco com' olio sanza schizzare niente...
[2] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 26.5: tolgli cenere menima e matone pesto e osso di chavallo, per diescimo di catuno, e deconsolata la cenere, intendi l'osso, el vetro vòle metere nella chopella dentro alla cenere chonsolata col matone.
[3] F Lett. comm. 1391: Questo dì ricievemo saca nove di raschiatura d'ossi segnato di vostro segnio... || Benelli, Dal Porto a Signa, , p. 51.
[4] x Arte del vetro, XIV ex. (fior.), p. 57: Poi togli a peso altrettanta raditura di osso di castrone e ardila bene [[...]], e intridi tutte queste cose con uno poco d'olio, e con questa intriditura, imbratta overo uni i detti ferri [[scil. per temperarli]].