PELLE s.f.

0.1 pegglie, pegli, peglie, peglle, pel, pele, pelgle, pelgli, pelglie, pell', pella, pelle, pelli, pélli, pellis, pellj, pello.

0.2 Lat. pellis (DELI 2 s.v. pelle).

0.3 Doc. savon., 1178-82: 2.4.

0.4 In testi tosc.: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Doc. fior., 1262-75; Doc. prat., 1275; Lucidario pis., XIII ex.; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Doc. cort., 1315-27; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. volt., 1336; Stat. montepulc., 1333-37; Stat. lucch., XIV pm.; Gloss. lat.-aret., XIV m.; Stat. ssep., 1378.

In testi sett.: Doc. savon., 1178-82; Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Doc. venez., 1272; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.); Stat. ver., 1352; Doc. spalat., 1358-59.

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.; Anonimo rom., Cronica, a. 1360; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. viterb., 1384; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. alzare la pelle agli occhi 1.1.1; di pelle in pelle 1.4; cambiare pelle 1.9; campare la pelle 1.8.1; campare le pelli 1.8.1; essere pelle e ossa 1.5.1; fregiare la pelle 1.7; in pelle in pelle 1.4.1; lasciare la pelle 1.8.2; levare la pelle 1.6; mangiare sopra la pelle 1.8.3; manicare sopra la pelle 1.8.3; pelle calda 2.2; pelle dell'occhio 1.1.1; pelle di cuoio 2.2.2; pelle ovina 2.2.1, 2.5; perdere la pelle 1.9.1; scampare la pelle 1.8.1; tra pelle e pelle 1.4.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Involucro che protegge rivestendolo all'esterno il corpo umano, fungendo altresì da organo del tatto. 1.1 [Rif. alla cute di una singola parte del corpo]. 1.2 [Rif. all'aspetto esteriore della pelle, partic. del volto:] carnagione. 1.3 Meton. Piega della cute. 1.4 Strato della cute (derma ed epidermide). 1.5 [In dittologia con osso:] cute non sostenuta dal muscolo, propria di chi è consumato dall'inedia o da una malattia. 1.6 Levare la pelle a qno: togliere la cute a qno per torturarlo, scorticare. 1.7 Fig. Fras. Fregiare la pelle a qno: marchiare (con connotazione neg.). 1.8 Estens. Esistenza in vita; salvezza della vita. 1.9 Fras. Cambiare pelle: mutare condotta. 1.10 Estens. Rivestimento esterno di un organo umano o animale, membrana. 1.11 Meton. Buccia di un frutto o di un seme. 2 Rivestimento esterno del corpo degli animali vertebrati, coperto di peli nei mammiferi, di piume negli uccelli (rif. anche ad animali fantastici). Anche in contesto fig. 2.1 Estens. [Rif. agli animali provvisti di folto pelo:] manto peloso, pelliccia. 2.2 [Pell.] Cute staccata da un animale macellato (domestico o selvatico), che, sottoposta a diverse lavorazioni, per la sua resistenza e le sue proprietà isolanti è usata per fare indumenti o coperte, o materiale per fabbricare o rivestire oggetti (rif. sia a pelli col manto, sia a pelli depilate). Anche in contesto fig. e in similitudini. 2.3 [Prov.]. 2.4 Indumento (compresi le guarnizioni e gli inserti) ricavato dalla lavorazione della cute animale (rif. sia a pelli col manto che depilate). 2.5 [Rif. al manto dell'agnello, in quanto simbolo di innocenza (in contesto fig.). 3 Fig. Strato esterno (del terreno). 3.1 Fig. Sottile strato viscido in galleggiamento al di sopra di uno specchio d'acqua, pellicola. 4 Fig. Apparenza esteriore, inganno.

0.8 Zeno Verlato 24.04.2020.

1 Involucro che protegge rivestendolo all'esterno il corpo umano, fungendo altresì da organo del tatto.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 115, pag. 81: Anchora caz li morbi da l'infirmiza pelle, / De mi fi medicine, le que sont bon e belle».

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 2, pag. 90.7: uno prese un corpo d'omo morto (et) posto in uno fiume tanto vi stette ke tutta la carne (et) la pelle se consumò (et) remasaro solo le nerbora (et) le vene.

[3] Poes. an. pis., XIII ex. (4), 3.18, pag. 36: La morte vien come furone, / spoglia l'uom come ladrone; / satolli et freschi [fa] digiuni / e la pelle rimutare.

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 28, pag. 222.22: li peccatori non ricevono alcuna cosa in dei loro vaselli, però ch'è come pelle rattrappata per lo freddo.

[5] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 318.26: giova molto a coloro che sono infiati tra carne e pelle...

[6] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 27, pag. 66.16: lu quali venenu, ià sia zo ki non lu auchidissi, a killu ki lu biviu, mutaulli in tal maynera la pelle, ki paria librusu.

[7] f Dante (attrib.), Quattro poesie, a. 1321 (tosc./ven.), [canz. X].62: Come la trista carne l'ossa cuopre, / cussì la pelle su la carne iace / e l'aparentia a l'ochio humano place / sì che la vista acieca l'intelecto. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[8] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 23, 16-27, pag. 471, col. 1.4: solo la pelle era sovra l'osso, e perçò recevea la superficie de fora la figurazione solo dalle ossa.

[9] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 30, pag. 523.10: il calore naturale ch'era in sulla pelle di fuori, rientra sotto la buccia, e li poli sono istretti, sì che si chiudono, e la buccia si bagna, sì che il polo ralarga...

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 76.12: Cambisses [[...]] fici scurchari unu malvasu iudici et la pelli sua fici inclavari a la sedia di so filyu...

[11] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 300, pag. 330.7: ullio de squinanto [[...]] dillata le poroxità de la pella per la soa sotillità...

[12] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 26, 13-24, pag. 621.17: li Etiopi [[...]] per lo fervente caldo che ànno, lo sangue ànno in pelle e vegnano neri...

1.1 [Rif. alla cute di una singola parte del corpo].

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 5, pag. 382.1: [[le vedove]] vanno con la pelle pulita, e con le labbra vermiglie, e sì vane, e leggiadre, che non pare mica, ch' abbiano perduto lo marito, ma che piuttosto lo cerchino.

[2] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 450.4: quando la pelle sotto la valle del mento alquanto s' adoppiava, pareva che gittasse isplendore di cristallo.

[3] Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 2, pag. 198.5: Prepucio sì è propriamentre un puocho de la pelle de lo secreto menbro propriamentre...

- [Rif. alla cute del volto, in quanto espressiva dello stato d'animo].

[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 51, pag. 55.16: stando con gli occhi arzenti, col capo rabbuffato, con la pelle bistorta, con molti altri incominciò più tosto ad andare...

1.1.1 Locuz. nom. Pelle dell'occhio: palpebra.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 64, pag. 188.2: la talpa non vede lume, chè natura non volle adoperare in lei d'aprire le pelli de' suoi occhi...

[2] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 11, pag. 149.20: E chi se lla mete intro la pelle de l'oclo, sì viene multo onorato in quella da quighi ch'ell'à a fare.

- Fras. Alzare la pelle agli occhi: aprire le palpebre (guardando sfrontatamente).

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 249.221, pag. 302: Ma como / nuovo tomo / han dato le pulzelle! / Ché vergogna avean elle / d'alzar la pelle a gli occhi; / or gettan stocchi / inverso gli occhi altrui.

1.2 [Rif. all'aspetto esteriore della pelle, partic. del volto:] carnagione.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 9.95, pag. 135: Lo petto mio è soave ed umile, / Bianca la pelle, e machula non sente...

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 61-70, pag. 47.26: era di statura grande, di pelle e di pelo bruno... || Cioè 'di carnagione scura'.

[3] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Rubr. 567, pag. 200.20: La statura di questo signore si fu bassa, e fu di pelle bruna e non grazioso aspetto.

1.3 Meton. Piega della cute.

[1] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Dela utilitade e nosimento del ba(n)gno, pag. 21.19: cotal bangno sia a renovar lo corpo (e) âvrire li pori e le soçure assunade sotto la pelle forbire...

1.4 Strato della cute (derma ed epidermide).

[1] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 1, pag. 196.10: li sentimenti del toccare sono questi [[...]], [ed è una] virtude la quale sta intra due pelli, l'una dele quali sta sopra la faccia del corpo, l'altra in ciò ch'aspecta ala carne...

- Tra pelle e pelle: tra gli strati della cute; attraverso la pelle (senza toccare la carne).

[2] Lucidario pis., XIII ex., L. 2, quaest. 93b, pag. 92.32: Ma lo diaule sì est tal fiata che viene all'omo et sì li entra tra pelle et pelle a dosso, sì li tormenta malamente et falo favellare a sua volontade...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 213, pag. 554.22: nel vero poco male avea, però che la lancia tra pelle e pelle l' avea confitto nella sella...

- Di pelle in pelle: tessuto dopo tessuto (del corpo).

[4] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 36, pag. 231.27: Aspido è un serpente che pugne co' denti e lasciavi il veleno, e questo veleno di pelle in pelle va comprendendo tanto che l'uomo s'adormenta...

1.4.1 Locuz. avv. In pelle in pelle: sino alla superficie più esterna della pelle, a fior di pelle.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 2, pag. 186.24: Ma tutta la sua faccia feceno diventare rossa, però che feceno venire lo sangue in pelle in pelle, tanto li percosseno le guancie.

1.5 [In dittol. con osso:] cute non sostenuta dal muscolo, propria di chi è consumato dall'inedia o da una malattia.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 9, pag. 413.7: la notte quasi a mezza Quaresima mi sopravvenne una terribile febbre, e atterrommi, e consumommi, in tanto che non m' era quasi rimaso se non la pelle, e l' ossa.

[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 135.12, pag. 200: Or io mi sono d'ossa e pelle scarmo / Sì, che s'io morisse pur legando, / Non faria maraviglia or mia gramezza.

[3] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 23, pag. 433.8: egli erano magri e secchi e palidi e non erano altro che l'ossa e lla pelle per la fame e per la sete.

1.5.1 Fras. Essere pelle e ossa: mancare di tono muscolare a causa dell'inedia, apparire smagrito.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 150, pag. 106: Le braze e le gambe, k'eran formae e grosse, / Sí bel e sí fidante, mo en pur pel e osse...

1.6 Levare la pelle a qno: togliere la cute a qno per torturarlo, scorticare.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 50, pag. 11: Poi mise li offitiali per citadi et castelle / Con multa gente de arme, ché nisciuno se rebelle, / Et, se nisciuno movessese, per levareli la pelle...

1.7 Fig. Fras. Fregiare la pelle a qno: marchiare (con connotazione neg.).

[1] Cecco Angiolieri (ed. De Robertis), XIII ex. (sen.), son. 95 [CVII].14, pag. 478: Ed eo per me ne conterò novelle / al bon re Carlo conte di Provenza, / e per sto modo i fregiarò la pelle.

1.8 Estens. Esistenza in vita; salvezza della vita.

[1] f Zenone da Pistoia, Pietosa fonte, p. 1374 (tosc.), Cap. 5, terz. 23, pag. 38: Colei è questa, ch'è chiamata l'orsa; / Che tanto per avere a salvamento / La pelle, et àlla avuta, tanto è corsa! || LirIO, non att. nel corpus da altre ed.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 19, terz. 39, vol. 1, pag. 218: e 'l Re di Tunisi savio Signore / temendo della Terra, e della pelle, / trattò col Re Carlo...

- [In passi che trad. Iob, II, 4: «Pellem pro pelle»].

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 170, pag. 283: Respond lo Satanax [[...]]: / «Zascun hom pel per pelle e tut le coss k'el ha, / Tuta la soa substantia per l'arma soa dará...

[4] Gl Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 54, pag. 127.1: questo suonano le parole di sopra «pelle per pelle» cioè che l'uomo darà ciò, che à, per l'anima sua, cioè per la vita.

1.8.1 Fras. Campare la pelle / le pelli: salvarsi la vita.

[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 240.6, pag. 283: Non altrimenti lo lupo affamato / percuote alla gran turba degli agnelli [[...]]: / ciascun belando fugge spaventato, / pur procacciando di campar le pelli...

[2] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 27, pag. 260.23: Iudici, notari, fanti e onne perzona aveva procacciato de campare la pelle.

[3] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), I, ott. 31.5, pag. 197: Quando que' dentro sentír ta' novelle, / usciron fuor colle coregge in collo, / chieggendo in grazia di campar la pelle...

- Fras. Scampare la pelle.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 80, terz. 61, vol. 4, pag. 62: uscissene fuor Messer Galasso / [[...]], e quanto può, / per iscampar la pelle istudiò il passo.

1.8.2 Fras. Lasciare la pelle (con avv. di luogo): morire (rif. anche a un animale).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 616, pag. 549: Lo ragno per le mosc[h]e fase le redesele, / altre lavora grose et altre sutilele, / altre pone a pertusi et altre a fenestrele: / tal mosca va segura qe 'nde lassa la pelle.

[2] f Stoppa de' Bostichi, Apri le labbra, XIV pm. (fior.), 136, pag. 269: Qui lascierai la pelle: o te tapino! || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 73, terz. 56, vol. 3, pag. 314: Luigi l' uccise, collo stuolo / di Messer Cane, e lì lasciò la pelle.

1.8.3 Fras. Mangiare, manicare sopra la pelle: consumarsi le forze per il digiuno, patire la fame o morire di fame.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 4, cap. 57, vol. 1, pag. 556.17: per questo li ritennono a manicare sopra la pelle più d'un mese [[...]] e quando li ebbono assottigliati, concedettono a· resto la via per la Lombardia...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 41, terz. 98, vol. 2, pag. 198: Mondan diletto non vuol dir cavelle, / che 'l mondo mostra il bianco per lo nero, / e poi ci fa mangiar sovra la pelle.

1.9 Fras. Cambiare pelle: mutare condotta.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 25, pag. 123.19: san Polo a chi Cristo apparsse da cel con tanta luxe e subitame[n]te ghe fè cambiar pelle e ghe muò 'l cor del corpo...

1.9.1 Fras. Perdere la pelle: abbandonare una condotta abituale (in contesto fig.).

[1] Poes. an. perug., c. 1350, 527, pag. 30: - Se 'l lupo perde sua pelle en cento annj, / troppo el par a salir l'aspro giuditio / vegiendo stropo a lui de tale enganni.

1.10 Estens. Rivestimento esterno di un organo umano o animale, membrana.

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 64, pag. 318.20: La pelle dentro del ventriglo del gallo, trita finemente et mescolata con vino bianco...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 238, pag. 252.23: Alguni la mette [[scil. l'erba baccara]] in le aque che se stilla in li ogi, e truova che la sotiia la pelle de l'ogio che fi chiamà cornea...

1.11 Meton. Buccia di un frutto o di un seme.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 74.13: le fie e gle uve e le çuche [[...]] han tenerinna pelle che tosto se rompe [[...]]. A pere a pome a perseghe chi han [[...]] pù forte pelle...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 94, pag. 99.37: E così la pelle, la quale è in la ianda tra la scorça de fuora e el fruto dentro, sì è stiptica.

2 Rivestimento esterno del corpo degli animali vertebrati, coperto di peli nei mammiferi, di piume negli uccelli (rif. anche ad animali fantastici). Anche in contesto fig.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 9.8: nella riviera del mare Rosso è una fontana di cotale natura, che li montoni che ne beono incontanente cominciano a mutare la lana di colore, insino a dentro alla pelle.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 45, pag. 65.15: elli [[scil. il serpente]] digiuna tanto che tucta la sua pelle trema e nulla li rimane se non tanto l'ossa e la carne...

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 26.30: elli è altresì come la semplice pecora, che tutta è buona, e lana, e pelle, e carne, e latte, e frutto e letame...

[4] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 105.15: Alora Edipo se volse a lui con la spada in man, lo ferì sula spala e poco li fexe, però che curaçe de fero non è tanto forte quanto la pele de questo mostro...

[5] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 8.35, pag. 27: Non gli rimase in sulla schiena penne / né pelle che non fosse laniata...

[6] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 380.17: Aringhe insalate che si pigliano nel Mare Miano intra Inghilterra e Fiandra [[...]] vogliono essere grandi e con grossa schiena, e la loro pelle di fuori colorita rossetta...

[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 56.3: il moscado, il quale genera una bestiuola come gatta [[...]]; e quando è presa le si trova una postema tra la pelle e la carne in sul bellico...

[8] Doc. sic., 1371, pag. 41.14: lu cuniglu grossu spuglatu gr. iij; cum la pelli gr. iiij...

[9] Torini, Brieve collezzione, 1363/74 (fior.), pt. 1, cap. 8, pag. 240.25: Nascono i cavalli, i cani, i cavriuoli, le pecore e li altri animali colle pelle pilose e lanute [[...]]; e noi sventurati nasciamo nudi.

[10] f Poes. an. Più e più volte, 1391 (tosc.-pad.), 90, pag. 252: Non habiando chiaro indicio / vol el iudicio / del Consiglio da Milano / e se questi non s'acordano / vol quel di magistri ordinari / e possa de li extraordinarii / [[...]] / et in ogni loco gli si tonsa la lana / fin alla pelle nuda. || LirIO, non att. nel corpus da altre ed. L'espressione tosare la lana fino alla pelle nuda vale: 'ridurre in miseria'.

[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 4, pag. 135.22: Procura avere cavallo de questa belleçça: el capu sia sicco et picculo, la pelle sia bona et bene congionta all'ossa del capu...

2.1 Estens. [Rif. agli animali provvisti di folto pelo:] manto peloso, pelliccia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 1.42, vol. 1, pag. 9: a bene sperar m'era cagione / di quella fiera a la gaetta pelle / l'ora del tempo e la dolce stagione...

[2] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 37, pag. 158.24: Gagatroneo è una petra somegiante alla pelle de capriolo. || Se non vale 'cuoio'.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 94.11: a bene sperare gli era cagione la gaeta pelle de quella leonza...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 33, pag. 26.3: per ciò che pulita molto è la pelle della lonza...

2.2 [Pell.] Cute staccata da un animale macellato (domestico o selvatico), che, sottoposta a diverse lavorazioni, per la sua resistenza e le sue proprietà isolanti è usata per fare indumenti o coperte, o materiale per fabbricare o rivestire oggetti (rif. sia a pelli col manto, sia a pelli depilate). Anche in contesto fig. e in similitudini.

[1] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 3r.8: It. xlj d. rachonciatura le pelli di mona Moschada.

[2] Doc. prat., 1275, pag. 532.9: p(er) j pelle che ssi ne chopriero le schodelle della trabacha, s. iiij.

[3] Stat. sen., 1298, dist. 8, rubricario, pag. 137.27: Di non comprare alcuna pelle montonina che non fusse scorticata.

[4] Doc. fior., 1291-1300, pag. 629.11: due fior. d'oro [[...]], i quali demo a Nozzo di Fornaino per lui per una pele che li puose pengno.

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 19, pag. 121.3: i Romani per i repentini e spessi assalimenti de' nemici menomati, e perchè di verno facieno battaglie, e sotto le pelli vi vernavano... || Cfr. Orosio, Hist., II, 19, 1: «hiemare sub pellibus».

[6] Stat. pis., 1302 (2), cap. 4, pag. 980.25: se non che [[scil. l'apprendista]] possa mettere intra sei adobi pelle due di beccune, u di caprune, per ciaschune due centenaia di beccune u di caprune le quali lo maestro suo mette in calcina.

[7] Stat. sen., 1301-1303, cap. 8, pag. 9.3: La soma de le volpi e gatti, cioè pelli, XV soldi kabella...

[8] Doc. cort., 1315-27, pag. 41.20: Ancho dea dare Pavolo liiij s. xx d., el quale aveane de pelgli e d'uno mo[n]tone.

[9] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 170.4, pag. 117: et om è che à la figura sì soçça / che non dovria portar pelle al mercato...

[10] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 90.19: debis tuor lo cuor de l'avolltor e ligallo in la pelle de lion o de lovo...

[11] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 39, Malco, pag. 1361.15: Or avea io fra lle pecore du becchi grandissimi, li quali uccisi, e aparecchiai la carne per portare per la via, e delle pelli fei du oltri.

[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 109.24: Lo figliuolo d'Agenore si trasse uno poco addietro, e collo scudo coperto della pelle del leone sostenne li assalimenti...

[13] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 8, pag. 216.21: ed ecco che i gemelli sono trovati nel ventre suo; quello che uscì prima, era rosso e aspro e piloso a modo di pelle, e fue chiamato Ysaù...

[14] Stat. pis., 1334, cap. 28, pag. 1039.13: non tenderò, nè farò tendere alcuno coiame in via publica [[...]]; a pena denari IIII per ciascuna pelle.

[15] Stat. venez., c. 1334, cap. 34, pag. 382.5: che algun non olse meter en alguna pelle salvadisina o agnelina se no sonça de porcho over olio...

[16] Stat. montepulc., 1333-37, cap. 19, pag. 876.2: se alcuno della dicta Conpangnia vor(r)à conparare alcuna pelle, chuoio o altra cosa p(er)[t]ine(n)te alla dita Arte de' Calçolari...

[17] Stat. mess., 1337/40, pag. 53.13: salvu si rumaninu li pelli a lu mircadanti, pagisi lu cabillotu s(i)c(un)du esti lu iornu.

[18] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 36.36: Quî gran richi homi stan tuto 'l dì a descho [[...]] e mandan tanto al ventre e tanto lo destendan ch'el deven sì duro chomo pelle d'asin tiraa su le nachare o texa sul tanborno...

[19] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 131, par. 1, vol. 2, pag. 497.15: Conciosiacosaché le peglle e gl cuoia, le quagle se stendono e ponono a seccare, smesurata pucça diano en la cità de Peroscia...

[20] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 5.693, pag. 530: O fiiol mio, non è quele le mane / che destendeva el cielo como pelle / e che fondò la tera e l'aque piane?

[21] Stat. ver., 1352, pag. 299.15: salvo che zaschaun possa far lavoraro pelle per so uso e de soa fameia e zaschun pilliçaro osia disipullo possa lavoraro le dite pelle.

[22] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 305.7: hec pellis, lis, la pelle.

[23] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III rubr., pag. 64.10: Dell'arte della lana e notarii, et altri artefici di pelle e di coiame.

[24] Doc. spalat., 1358-59, pag. 80.35: Item dito Niçe per pele CL in bale...

[25] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 171.4, pag. 351: El Creator di tutto l'universo [[...]] / disteso 'n croce come 'n cerchio pelle!

[26] Stat. montepulc., Riforma 1365, pag. 968.3: paghare deba al camarlengho dell'Arte p(re)decta p(er) pena soldi v di denari per ciaschuno chuoio overo pelle...

[27] Stat. ssep., 1378, cap. 22, pag. 98.9: neuno calçolaio possa [[...]] macerare, sgrasciare, afectare, tegnare, ascacciare, né radere alchuna pelle overo coio d'alchuna bestia o capricto...

[28] Doc. mess., 1380, pag. 132.30: it(em) balestri tri cuverti di pelli russa...

[29] Stat. viterb., 1384, cap. 53, pag. 195.6: nullo venda lo corio overo pelle in essa venditione che promecta al comparatore di darli nulla parte di carne né peçço...

[30] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 760.17: un lavorante il quale fecea prima l'arte de le pelli...

[31] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc.occ.), cap. 36, pag. 167.10: Tutti li muri del palagio sono coperti di pelli rosse, delle quali si dice che sono le più nobili pelle che siano in India.

[32] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 105.11: Hec egis, dis id est la pelle dela capra.

- Pelle calda: pelliccia partic. capace di proteggere dal freddo.

[33] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 20, pag. 288.24: E la pelle d'asizent è meno kalda [[...]]. E la pelle de la volpe è più calda di tucte l'altre pelli...

[34] F Lett. comm., 1380-1407 (tosc./sett.), [1394]: Chome detto v'ò, le 25 pelli chalde e le 25 non sì chalde ò fornite e fatto un fardelo... || Frangioni, Milano fine Trecento, p. 175.

2.2.1 [Rif. alla cute animale (partic. ovina) depilata e assottigliata per ottenere pergamena].

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 36, pag. 164.16: Tutti sappiamo che 'l libro non è altro, che pelli d' agnello ben rase, legate fra due tavole...

[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), Prologo, pag. 32, col. 1.1: Questa sapienza è scritta nel cuore [[...]]: ma quella si scrive in pelle di pecora con penna d'oca, e con inchiostro.

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 24, 88-99, pag. 659.5: le carte membrane sono di cuoia e di pelle d'animali, come di pecore, montoni, agnelli e cavretti...

- Locuz. nom. Pelle ovina: pergamena prodotta con pelle di pecora.

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 14, par. 24, pag. 289.3: siccome la parola iscritta è colla pelle ovina somilglantemente, per ragione della quale pelle ella à alquna chosa onorabole, siccome singnifichare dissciprina o altra verità qualunque. || Cfr. Defensor pacis, II, 14, 24: «cum pelle ovina».

2.2.2 Locuz. nom. Pelle di cuoio: cute di animale macellato conciata e depilata, lo stesso che cuoio.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 13, pag. 215.18: difesa di usberga e di traponta non gli valse, ch'el ferro non passasse entro infino a una piastra di pelle di cuoio.

2.3 [Prov.].

[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 52, pag. 28: Va pro medella ad medicu, pro pelle a ppelleteru.

[2] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 478, pag. 312: Zoccolo si 'nfanga, / ma non pelle in su stanga.

2.4 Indumento (compresi le guarnizioni e gli inserti) ricavato dalla lavorazione della cute animale (rif. sia a pelli col manto che depilate).

[1] Doc. savon., 1178-82, pag. 173.14: (Et) ei Paxia habeo de viro m(e)o [[...]] unu(m) ma(n)tello d' Araça cu(m) une pellis d' agnello (et) une altre pelle d' agnello...

[2] Doc. sen., 1266, pag. 411.5: una pelle di parigino verdello chon fodara bruna...

[3] Doc. venez., 1272, pag. 182.20: la [pell]e d(e)la gonela (et) d(e)li manegoti grossi XVIIIJ...

[4] Doc. fior., 1262-75, pag. 299.11: Ghuccio f. Bello[n]dani da Petriuolo ci de dare s. xxx p(er) uno mantello chon pelli che lli ve(n)dei p(er) seie.

[5] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 36 [40].13, pag. 349: Pelle ermelliana imporci a viso sia!

[6] Doc. fior., 1277-96, pag. 403.23: E de dare lb. VIIJ e s. XIIIJ a fiorini [[...]], li quali ebbe Riccho pellicciaio per lo fodero de la guarnaccha mia e de la pelle e del pelliccione de la Chara...

[7] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 27.11, pag. 386: E ritto l'ha in calze ed in pianelle, / borsa, cintura inorata d'argento, / che stanno sotto la leggiadra pelle...

[8] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 7, pag. 317.14: risplendienti cappelli di pelle ànno per vestimento del capo...

[9] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 22, pag. 98.24: Allora vestì Medea una pelle di vaio sopra sua camicia...

[10] Stat. volt., 1336, cap. 16, pag. 20.13: foderi et pelli et cappucci et coiame concio et non concio, et ogni altra cosa che appertenga alla decta arte della merciaria et pizicharia.

[11] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 4, pag. 85.19: in lô de sella avea una pelle de montum.

[12] Doc. fior., 1360-63, pag. 71.31: pagai per un guardaquore nuovo di pelle per messer l'abate comperò dom Giovanni lb. ij s. ij...

[13] Doc. venez., 1363 (2), pag. 338.28: P(er) Ja gonela de drapo i(n)vestida de pele...

[14] Doc. padov., 1372, pag. 36.22: i quale dr. pagè p(er) Palamidexe a m. Enrigo p(er) una pelle da bereta.

- [Rif. a indumenti o coperture rozzi e semplici, propri di individui di vita austera o di popolazioni non pienamente civilizzate (anche in opposizione esplicita agli indumenti di panno)].

[15] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 8, pag. 69.34: Parlava d'Elya profeta et di molti altri che andavano vestiti di pelli di bestie.

[16] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 46, pag. 64.8: e' sono buoni arcieri e vestonsi di pelle di bestie, perciò ch'ànno caro di panni.

[17] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 1, pag. 39.35: alcunj pasturj, trovandu a sanctu Benedictu amuchatu intra chillj ruvecti, et bestutu de pellj, criderussj ky fussj alcuna bestia salvaia...

[18] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 22, pag. 426.9: Questo Joanni aveva vestiture di pelli di cammello, e coreggie di pelli intorno li suoi lombi...

[19] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, pag. 751.32: Questi così fatti popoli coprivano i corpi loro, ancora non tementi i rigidi freddi, delle vellosi pelli delli scorticati leoni o di qualunque altro animale...

[20] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 236, vol. 2, pag. 172.9: Tutti gli Arabi erano vestiti di pelle di camelli pelosi, che parevano di coloro che piovono nello 'nferno.

[21] Stat. lucch., XIV pm., pag. 72.44: Li frati [[...]] abbiano panni insembruni et calabruni et fustranti et pelli salvatiche.

[22] Stat. castell., XIV pm., pag. 209.38: li mantelli et le pelli dei frati sieno facti semça scolatura...

[23] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 3.5, pag. 9: La cena nostra fu solo acqua e pane / e, letto, d'orso una pelle pilosa...

[24] Stat. bologn., XIV sm., cap. 6, pag. 202.26: Coverturi sença pelle abbiano le [[monache]] sane, con li quali elle se crovano, e con licencia del'abbadessa le inferme possano avere pelle.

2.5 [Rif. al manto dell'agnello, in quanto simbolo di innocenza (in contesto fig.).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 244.6: poi come hom mesfatto vennevi a casa e toccaivi con pietade, aparve adesso duressa, crudeltà e ferocità di leon quazi, la quale sotto angnina pelle era ocultata...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 97.1, pag. 196: Chi della pelle del monton fasciasse / I· lupo, e tra lle pecore il mettesse, / Credete voi, perché monton paresse, / Che de le pecore e' non divorasse?

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 12, pag. 430.19: sotto la pelle della pecora nascondono il lupo, cioè sotto spezie, e vista d' innocenza fanno molte cattività...

[4] f Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 23.68, pag. 62: E tal nel mondo per agnel si scrive, / Perchè la pelle il mostra mansueto, / Ch' ha d' ogni lealtà le membra prive. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- Pelle ovina.

[5] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 51, pag. 11: Mostrasse alchuno ragiar de miei fiamelle / per poder melglio ordenar tradimenti: / rapaci lupi con ovina pelle.

[6] F Meditazioni di S. Bernardo volg., XIV (tosc.): Altro parlava con bocca, ed altro tenea in cuore; ed in questo modo sotto pelle ovina, volpina coscienza celava. || Razzolini, S.Bernardo, p. 36.

3 Fig. Strato esterno (del terreno).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 2, cap. 3, pag. 86.7: sotto a la terra permane grande quantità d'aere, el quale per naturale desiderio desiderando de venire a questo de fuore, venendo in pelle de la terra (et) adunandosi in grande quantità, per força inpetuosa volendo uscire (et) trovando obstaculo move la terra...

3.1 Fig. Sottile strato viscido in galleggiamento al di sopra di uno specchio d'acqua, pellicola.

[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 30, ch., pag. 291.36: tra l'acque de' paludi e de' laghi, quelle sono piggiori le quali hanno disopra alcuna viscosità raccolta e alcuna pelle.

4 Fig. Apparenza esteriore, inganno.

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. I, cap. 20, pag. 19v.10: la quale opera [[...]] socto pelle di vertudi mena a' viçi, overo ingannando [[...]], ne trae a ffine nocevole. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cass., Conl., I, 20: «sub praetextu virtutum».

[u.r. 04.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]