0.1 lechiera, lectèra, lectiera, lectiere, letera, letèra, letiera, letiere, letira, lettèra, lettier, lettiera, lettiere, lictera, litera, littèra.
0.2 Da letto 1.
0.3 Doc. fior., 1291-98: 3.
0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1291-98; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Doc. pist., 1338; Stat. lucch., XIV pm.; Gloss. lat.-aret., XIV m.
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Doc. imol., 1362; Doc. padov., a. 1379 (5).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Doc. assis. (?), 1354; Anonimo rom., Cronica, a. 1360; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Intelaiatura del letto, di legno o altro materiale, talvolta impreziosita con ornamenti. 1.1 Sinedd. Lo stesso che letto 1. 2 Barella per trasportare malati o cadaveri. 2.1 [Nell'antica Roma:] lo stesso che lettiga. 3 Giaciglio di paglia su cui dormire o riposare. 3.1 [Di animali]. 4 [Nell'antica Roma:] cerimonia propiziatoria in cui si offriva un banchetto agli dei, le cui immagini o statue erano poste a giacere sui pulvinari; lo stesso che lettisternio.
0.8 Irene Falini 09.03.2021.
1 Intelaiatura del letto, di legno o altro materiale, talvolta impreziosita con ornamenti.
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 7.27, pag. 127: Letti in su letti sanz' altra lettiera, / Tutti di drappi oltramarin vestiti...
[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 339, pag. 358.27: Lo re avea in suo thesoro uno riccho palio d'oro che fu fatto in Oriente, el quale avea molto caro: di quello palio fu tutta la lectiera coverta dintorno.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 85, pag. 472.12: In mezzo di questa camera sopra quattro leoni d' oro, una lettiera d' osso d' indiani elefanti dimora, guarnita con letto chente a sì fatta lettiera si richiede...
[4] Doc. pist., 1338, pag. 61.2: Item spesi lo dicto dì in una lectiera et in una cassa nuove.
[5] Doc. fior., 1348-50, pag. 171.21: A Franciescho chiamato Muicche [[...]] per rifare una lettiera alle fanti e mozzare e changherare, lbr. II picciole...
[6] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 136.14: una lettiera longa sette piedi, unu mataraçu, duo sacca.
[7] Doc. assis. (?), 1354, pag. 53.21: Item per fune per la letiera del costodo s. .IIII.
[8] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 18, pag. 186.21: Lo lietto e lla lettiera nuovi erano.
[9] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36, pag. 248.23: Il figliuolo di Deodecense fu quelli che s'avide per sua sottigliezza la mattina che 'l letto dov'elli era dormito la notte era alzato per una foglia d'alloro ch'era messa sotto i piè della lettiera per fare pruova di lui.
[10] Doc. imol., 1362, pag. 330.13: Item in la chamara de dona Zoana una letiera con do cholzedrele e con II choltrele e I chavezale e uno paro de lenzuogli.
[11] Doc. fior., 1360-63, pag. 238.29: pagai per far rachonciare la lectiera dela cameretta sopra il dormetoro a Matheo legnaiuolo, cioè porvi j piede s. vj...
[12] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 575.15: e steso questo materasso in una camera del bagno sopra una lettiera, vi miser sù un paio di lenzuola sottilissime listate di seta...
[13] Doc. padov., a. 1379 (5), pag. 66.22: J.a letira ria.
[14] Stat. fior., 1394, cap. 22, pag. 292.10: Possino però gl'huomini di detta Arte [[...]] vendere e merchatare e della bottegha o luogho chavare e far portare [[...]] lettiere compiute e fornite e dette casse e lettiere relevare e suchiare e ciaschuno altro legname vendere...
- [In contesto fig.].
[15] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 71.19, pag. 300: La lettèra è 'nfunata - de fede articulata, / l'articuli legati - coi pè so catenati.
1.1 Sinedd. Lo stesso che letto 1.
[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 17, pag. 35.7: Siccome e' non è alcun profitto all'uomo infermo per esser messo in lettiera d'oro, più che di legno, quant'alla malattia... || Cfr. Sen., Ep., II, 17, 12: «in ligneo lecto an in aureo».
2 Barella per trasportare malati o cadaveri.
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 39.3, pag. 616: sopra d' essa [[scil. pira]] / ebbero la lettiera riposata, / la qual fu tosto dalla gente spessa / che li seguiva tutta intorniata, / per ciò [[scil. il feretro]] veder...
[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 98.4: el [[scil. il paralitico]] s'in va corrando con la lechiera in colo...
[3] Stat. lucch., XIV pm., pag. 77.7: Dei lecti et lectiere delli infermi. Nel terço luogho, adgiunse che li lecti et le lectiere delli infermi si facciano adconciamente ampi ad riposare...
[4] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 61, pag. 179.25: vide venire una lectiera che due pallafreni la portavano, et avevavi suso uno malato che molto s'andava lamentando dolorosamente...
[5] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 300.26: hec letica, ce, la lettiera.
[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 43, pag. 269.21: Or avene che, seando ello pasao da questa vita a lo tempo de questo Simaco papa, un chi era indemoniao, per aventura, tocà la fada dae la vestimenta che porta lo diacano a l' otar, la qua era su la letera in la qua ello se portava a sepelì', e incontenente fu liberao.
2.1 [Nell'antica Roma:] lo stesso che lettiga.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 246.21: Intanto se ella nello letto risopina giace, infintamente vae alla lettiera della donna... || Cfr. Ov., Ars am., I, 488: «lecticam dominae».
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 14, vol. 2, pag. 179.9: Ancura plù que issu essendu ià stancu di viviri, issu se fici purtari a la curti in una letèra per tal que issu diffindissi que la layda paci non si facissi con Pirru. || Cfr. Val. Max., II, 13, 5: «lectica».
[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 29, pag. 65.10: Aristone filosofo andava disputando nella lettiera... || Cfr. Sen., Ep., III, 29, 6: «in gestatione disserebat».
[4] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 29, pag. 244.8: egli colle sue legioni n' andò a Capova, appena potendo sofferire i dimenamenti della lettiera nella quale era portato per la gravezza delle fedite... || Cfr. Liv., XXVII, 29, 2: «lecticae».
3 Giaciglio di paglia su cui dormire o riposare.
[1] Doc. fior., 1291-98, pag. 618.2: Avemo da Pelocchino f. Beliotto s. LV: avemone uno palgliaio per fare lettiere a monna Nella.
[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 509, vol. 1, pag. 320.11: el rettore et li frati de lo spedale de la beata Maria Vergine [[...]] avere debiano, ciascuno anno, la metià de la lopprica, la quale si fa allato a lago de la Selva del comune di Siena, per le lectiere de li povari, e' quali sono nel detto spedale...
[3] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 25, pag. 310.30: niuna lettiera di paglia, se non in saccone, si tenga in alcuna delle dette botteghe o fondachi...
[4] Doc. fior., 1360-63, pag. 37.28: rende'gli per un fastello di pagla pela lectiera di frate Piero nostro monacho s. iiij.o...
[1] F Dini, Mascalcia, 1352-59 (fior.): Anche che la lettiera dove el chavallo de' dormire sia chavata sotterra almeno un braccio e mezo, e poi choperta di forti piallacci di chuercia, e siano sì ischommessi che l' orina choli nella fossa, sì che sempre la lettiera sia asciuttissima. || Boano-Bertoldi-Vitale Brovarone, p. 84.
[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la guardia.., pag. 571.20: La nocti li fa la litera di pagla oi cun fenu alta fini a li ginocha pir lu so riposu.
[3] f Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 184.6: La sua [[scil. dell'elefante]] lettiera era un monte di letame, al quale egli appoggiava i fianchi... || Corpus OVI.
[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 23, pag. 151.5: de nocte gli facta sia una lictera bene de paglia, usq(ue) alli ginocchia p(er) llo reposu, e lla demane p(er) tempo ne sia levato.
4 [Nell'antica Roma:] cerimonia propiziatoria in cui si offriva un banchetto agli dei, le cui immagini o statue erano poste a giacere sui pulvinari; lo stesso che lettisternio.
[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 25, vol. 2, pag. 260.32: In quello anno furo fatte lettiere agli Dii, la quinta volta, poi che Roma fu fondata, per appaciarli sì come l'altre volte. || Cfr. Liv., VIII, 25, 1: «lectisternium».
[u.r. 26.05.2021]