LETTO (1) s.m.

0.1 lechij, lechio, lecta, lecti, lecto, lectu, lecty, leg, legi, legio, leito, leti, leto, letta, letti, letto, lettu, liecti, liecto, lietti, lietto, llecto, lleto, lletto, lliecto.

0.2 Lat. lectus (DELI 2 s.v. letto 2).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Doc. sang., 1269; Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Doc. fior., 1272-78; Doc. sen., 1281-82; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. prat., 1288-90; Doc. pist., 1300-1; Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.); Doc. cort., 1315-27; Stat. volt., 1348; Doc. amiat., 1348.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1282; Caducità , XIII (ver.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Stat. moden., 1335; Stat. trent., c. 1340; Doc. ver., 1339-42; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Doc. imol., 1350-67, [23.2.1367]; Doc. padov., c. 1370; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. viterb., c. 1345; Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. castell., 1361-87; Stat. Montecassino, XIV (luc.); a Apologhi reat., XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. accomunare il letto 1.1.1; acconciare il letto 1; andare a letto 1.2, 3.3;apparecchiare il letto 1; apparecchiare un letto 1;assalire il letto 1.6.1; chiamare del letto 1.3; corrompere il letto 1.6; dare il letto 1.7; dare letto 1.7; di letto 1.2.2; discadere nel letto 1.4.2; entrare a letto 1.1.1; essere deserto nel letto 1.1.2; fare il letto 1; fare letto 1.7; fare un letto 1; farsi letto 1.7; fuggire in letto 3.2; funebre letto 1.5; gire a letto 1.2; ire a letto 1.2; letto compagnevole 1.1; letto coniugale 1.1;letto della propria sepoltura 1.5.1; letto della sepoltura 1.5; letto del matrimonio 1.1; letto generativo 1.1.1; letto geniale 1.1.1; letto maritevole 1.1; letto matrimoniale 1.1; letto nuziale 1.1; letto solingo 1.1.2;letto sposalizio 1.1; letto sposereccio 1.1; letto sposerizio 1.1; letto vedovo 1.1.2; levarsi dal letto 1.3; levarsi del letto 1.3; mettere a letto 1.2, 1.2.1, 1.7.1; mettere nel letto 1.7.1; mettersi a letto 1.2; morire in sul letto 1.4.1; morire in sul proprio letto 1.4; morire sopra il proprio letto 1.4; morire sul letto 1.4; ordinare il letto 1; ordinare un letto 1; prendere sopra il letto 1.3.1; preparare il letto 1; rifare il letto 1;stare in letto 3.1; stare nel letto 3.1; stuprare il letto 1.6; violare il letto 1.6; vituperare il letto 1.6.

0.7 1 Mobile costituito da una struttura portante e dotato di un ripiano su cui ci si distende per dormire o riposare. 1.1 Letto compagnevole, coniugale, maritevole, matrimoniale, nuziale, sposalizio, sposereccio, sposerizio; letto del matrimonio: letto che identifica lo stato coniugale, talamo nuziale. 1.2 Fras. Andare, gire, ire, mettere, mettersi a letto: andare a dormire. 1.3 Pron. Fras. Levarsi dal / del letto: svegliarsi. 1.4 Fras. Morire in sul / sopra il / sul (proprio) letto: morire in casa propria (anche pron.).1.5 Letto della sepoltura; funebre letto: letto su cui si espone una salma. 1.6 Fras. Corrompere, stuprare,violare, vituperare il letto (di qno): offendere qno (spec. un genitore o un coniuge) mediante adulterio o atti sessuali (a suo danno o contro la sua memoria). 1.7 [Generic.:] superficie di appoggio (dove distendersi e riposare). Fras. Fare letto (di qsa), farsi letto: usufruire di qsa, offrirsi come sostegno. 2 Barella per trasportare i malati. 3 [Fig. e in contesti fig.:] ciò su cui si giace e in cui si trova riposo (con connotazione pos. di conforto, o neg. di ozio). 3.1 Fig. Fras. Stare in / nel letto: indugiare, oziare. 3.2 Fig. Fras. Fuggire in letto: sfuggire alle avversità. 3.3 Fig. Fras. Andare a letto: andare via, sparire (dalla vista di qno). 4 [Rif. agli animali:] rifugio per dormire o riposare, giaciglio (talvolta dove partorire). 5 Strato di vegetazione (per la conservazione delle mele). 5.1 [Generic:] superficie di appoggio per alimenti (pane nell'es.). 6 Sedimento del vino che si deposita sul fondo del recipiente durante la fermentazione; lo stesso che feccia. 7 Solco nel quale scorre un corso d'acqua; lo stesso che alveo 1. 7.1 Fondale marino. 8 Superficie piana, suolo. 9 [Arch.] Piano di sostegno, base di appoggio; basamento (spec. rif. a un blocco di pietra).

0.8 Irene Falini 07.12.2017.

1 Mobile costituito da una struttura portante e dotato di un ripiano su cui ci si distende per dormire o riposare.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 11, pag. 600: Quili qe è là dentro molt à malvas segnor: / là no se trovarà nul bon albergaor, / leto ni banca qe sïa da onor, / vairi ni armelin, coltra né cuvertor...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 7, pag. 306.8: Et secondo che l'uscio si volgie ne' gangari, così 'l pigro si volgie nel letto suo.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 123.10: Plato, essendo sommo filosafo, era molto ricco, sì che un altro filosafo, ch'avea nome Diogene, venne a lui e trovò grandi letta ne la camera sua. No li parlò se non che co li piedi fangosi abatteo il letto, calpitando coltri di porpora...

[4] Doc. fior., 1272-78, pag. 440.6: Demo anche lib. iij (me)no d. xij di pisani picoli dies vi di febraio nel lxxii, de' quali danari si conperoe uno sacone p(er) lo letto di Simone.

[5] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 739, pag. 126: O ho lassao la vesta sí precïosa e bella, / Dond eo sí m'adornava a moho d'una polzella, / E 'l leg adorno e alto e 'l frix dra flor novella?

[6] Doc. sen., 1281-82, pag. 95.10: un leto fornito cho leçuola...

[7] Doc. venez., 1282, pag. 13.9: Voio qu' el sia vendue tute me' arnese, coltre, leti et tute altre caose...

[8] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 22: (et) l'abondantia deli manicari, (et) li adornati lecti, (et) le belle coppe, (et) li nappi...

[9] Doc. prat., 1288-90, pag. 172.7: Diedi p(er) una fa(r)sata p(er) lo letto de' fanti s. IIJ d. IV tor..

[10] Caducità , XIII (ver.), 139, pag. 659: una vil fevra en lo leto te çeta...

[11] Poes. an. urbin., XIII, 10, 88, pag. 559: Dàvase i pùini per lo pecto / e nno volea posare in lecto, / e ddiçea...

[12] Doc. pist., 1300-1, pag. 215.16: Diedi a Franchino Be(n)venuti p(er) Dore d(omi)ni Gullielmi, i(n) sua mano, che nde co(n)peroe fornime(n)to d'uno lecto, dì s(oprascric)to, lb. x.

[13] Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.), pag. 117.9: Este in questa cho[m]pera li leti e le chese e le masaris[i]e tute.

[14] Stat. sen., Addizioni p. 1303, pag. 64.28: Panni di lecto o di dosso...

[15] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 168.5: novelament adeven che un nobel hom cazé su tanta disipientia de melanconia, che in tut mod el se crediva esser una gata, onda el no podia polsar oltró che sot el let, guaytant day sores, sì com' fa le gate.

[16] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 319, pag. 30: Quando madonna vedeli, nel lectu se è riczata...

[17] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 142, 51, pag. 596: e quando è faito lo paraxio / e como pensa star axio / a belo desco, in gran leto, / e reposar in gran deleto...

[18] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 617.29: altri in acqua summersi, altri vivi scorticati, altri mancipati in crudeli ferri e catene, altri coricati nel letto dove era molto vetro rotto...

[19] Stat. trent., c. 1340, cap. 43, pag. 38.4: digo ni leti, ni plumaçi, né coltre, ni lençoli...

[20] Doc. ver., 1339-42, pag. 296.5: It(em) XIIJ s. p(er) le bolete d(e) IIIJ leti a co(n)du(r)o da Verona a Roncho.

[21] Stat. viterb., c. 1345, pag. 158.29: E qua(n)do si leva oi si colca nel lecto simele me(n)te dica uno pat(er)nostro (e) una avemaria.

[22] Doc. amiat., 1348, pag. 82.23: Ancho lasso a Diemante sua suora uno sopediano (e) uno suo letto.

[23] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 182, pag. 14: Lo leto mio era de dolor pleno, / e per mi tuta note fo lavato / dal planto che mai non vegniva a meno.

[24] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 135.22: E deve avere dal'uopera una chasa e unu lettu e altre masariçie che li fussaro bisongnievele.

[25] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 854, pag. 194: Lo pegio che facevano quilli mali Romani, / Quando albergavano la sera, dico, li ostulani, / Che se monstravano angeli, et poi erano cani: / Letta promettevano, et davano splaczi plani.

[26] ? Doc. imol., 1350-67, Debitori 23.2.1367, pag. 361.18: ave per * de dover mandare o leto dal veschovado a cha' d. 2...

[27] Doc. padov., c. 1370, pag. 27.27: Anchora sente(n)çio lo dito Lunardo ch'el dea o faça dare uno leto che avea Antu(n)io P(ri)maiço d(e) stima d(e) ll. XL, e del fito digo che 'l dito leto era de pignollò...

[28] Doc. castell., 1361-87, pag. 219.15: se pose ('n) su letto colla febra e stette el giuovedì e 'l venardi.

[29] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 115.27: ne le quale cella siany lecti ordinati (et) dispositi sufficientemente...

[30] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 19, 2, pag. 235: Madona santa Maria in Belieme sì stava, / indel sò bianco lecto dormiva e ponsava.

- Acconciare, apparecchiare, fare, ordinare,preparare il / un letto: allestire un letto.

[31] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 181, pag. 318.10: lo forestiere fecie acconciare le letta molto ricca mente, sì come a lloro si convenia, e li cavalieri andarono a pposare.

[32] Stat. sen., 1305, cap. 31, pag. 46.15: Anco stanziamo et ordiniamo, che li masari pòvari [[...]] abbiano et avere debbiano uno servitore el quale aconci le letta e diali mangiare...

[33] Stat. sen., c. 1318, cap. 107, pag. 98.18: et in quel loco sieno ordinate e facte sei lecta bone e bene fornite di tutt' e' fornimenti li quali bisognano...

[34] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1728, pag. 94: Li leti ò fati apariar / Per vostro amor richi e belly.

[35] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 38, pag. 213.11: Lo venerabile Redento [[...]] fecesi apparecchiare lo letto presso al sepolcro del martire e quivi si riposò.

[36] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 4, pag. 21.30: Essa [[...]] fecie in quella medesima camera ove era la sera dinançi alberghato fare uno riccho letto...

[37] Stat. lucch., XIV pm., pag. 86.26: e -l priore della chiesa dee comandare ai cherici suoi che facciano lo suo lecto et lavarli lo capo et li piedi et scalçarlo quando vae ad lecto...

[38] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 4, pag. 206.10: e la donna e messer lo monaco da questa notte innanzi, fatto in altra parte della casa ordinare un letto, in quello quanto durava il tempo della penitenza di frate Puccio con grandissima festa si stavano...

[39] Tristano Veneto, XIV, cap. 555, pag. 520.13: Et quando elli ave zenadho, la dona fese aparquiar uno richo leto e menà-lo in una camera molto bella...

[40] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 7, vol. 5, pag. 628.1: [16] Voglio che tu sappi che io ho preparato il letto mio, e per la camera ho steso i tapeti lavorati, i quali furono fatti in Egitto.

- Rifare il letto: mettere in ordine il letto.

[41] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 16, pag. 139.10: Lucrezia [[...]] mai dopo la sua [[di Collatino]] andata aveva rifatto il letto.

[42] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 8, pag. 482.33: E come la fante nella sua camera rimessa ebbe, così prestamente il letto della sua rifece e quella tutta racconciò e rimise in ordine...

1.1 Letto compagnevole, coniugale, maritevole, matrimoniale, nuziale, sposalizio, sposereccio, sposerizio; letto del matrimonio: letto che identifica lo stato coniugale, talamo nuziale.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 63.31: a corronpre li marievoli leti sì è gran pecado.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 237.8: il letto del matrimonio, per lo quale io perii, vi pon suso.

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Filis, pag. 11.13: Ma io mi pento bene ch' io disonestamente ti feci cortesia nel mio sposerizio letto, e ch' io concedetti che 'l tuo lato s' accostasse col mio.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Briseida, pag. 23.9: Avvegnaddio ch' io serva fossi chiamata nel tuo sposereccio letto spesse volte, mai non me ne gloriai come tua moglie.

[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 66.10: Poy ki lu primu amuri mi falliu et fui ingagnata per la morti, a kista sula culpa mi vurria eu inchignari a lu lectu matrimoniali...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 57.18: lu sanctissimu lectu spusalizu di Julia...

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 5, pag. 72.32: Lelio e Giulia, [[...]] andatisi a riposare nel congiugale letto...

[8] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 235.4: ella ratto vola nelle selve, asconde la figliuola nei frondosi monti, acciocchè tolga ai Trojani il letto nupziale, e tardi il matrimonio gridando...

- Fig. Vincolo coniugale, matrimonio (spesso in unione con compagna, compagno o patto).

[9] Dante, Convivio, 1304-1307, IV, cap. 28, pag. 449.1: dice Marzia: «Dammi li patti delli antichi letti, dammi lo nome solo del maritaggio»...

[10] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 336.17: Infino a tanto che l'amadore preso novellamente caggia ne' tuoi lacci, speri avere egli solo il tuo letto; poi senta ch'egli v'hae compagno, e che sono partiti i patti del letto. || Cfr. Ov., Ars am., III, 593: «foedera lecti».

[11] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 187.9: gitta via da te i matrimoni vili, e ama per compagno del tuo letto lo iddio Vertunno... || Cfr. Ov., Met., 14, 678: «tori socium».

[12] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 92.17: Lo fiero porco salvatico non è cusì crudele in mezo de l'ira sua, quando co la bocca fulminante ruota li rapenti cani, né la leonessa, quando latta li suoi figliuoli di latte, né la vipera, essendo iscalci[a]ta dal piè del bue, come è la femina, comprendendo compagna del letto suo, ch'ella gitta fuoco e ha in del viso segni del dolor de la mente... || Cfr. Ov., Ars am., II, 377: «Femina quam socii deprensa paelice lecti».

[13] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 544.5: Enfin tanto ch'el caça en li laçi, l'amador mo' preso da novello, ello spiere sì solo avere le to cammere; da puo ello senta lo rival e li patti del letto partidi. || Cfr. 1.1 [10].

1.1.1 Luogo dove si compie l'atto sessuale.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 238.2: non fu licito sanza peccato di letto menare la vita?

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 50, pag. 93.19: voi non sete così vili nè così codardi al mangiare e al bere e alle battaglie del letto.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 136.7, pag. 191: nido di tradimenti, in cui si cova / quanto mal per lo mondo oggi si spande, / de vin serva, di lecti et di vivande, / in cui Luxuria fa l'ultima prova.

- Letto generativo, geniale: talamo nuziale (con rif. alla procreazione).

[4] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 83, pag. 48.25: per tutto ciò non soprametterai alcuna di queste cose al fuoco d'India, nel quale fuoco entra la pietade de la moglie, sicura della proximana morte, a guisa di generativo (gl. d) lecto. || Cfr. Val. Max., II, 6, 14: «genialis tori».

[5] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 83, gl. d, pag. 48.27: «Generativo lecto»: intendi che la pietosa donna d'India si gittava nel fuoco col marito, come s'ella intrasse ne· lecto con lui a generare figliuoli.

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 10, cap. 12, pag. 466.14: Fatte le nozze sopravvenne Lelio, e intanto non si infinse di rimproverare quello che Massinissa aveva fatto, che prima ancora non si sforzasse di lei, tratta del letto geniale, con Siface e con gli altri prigioni mandare a Scipione.

- Fras. Accomunare il letto, entrare a letto (con qno): giacere insieme (in senso erotico).

[7] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Briseida, pag. 23.18: mai Agamennone non accomunoe il suo letto meco...

[8] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 40, pag. 142.31: Sicchè questa sera debbe Isotta entrare a letto collo re Marco...

1.1.2 Letto solingo, vedovo: letto di chi è stato abbandonato dal coniuge o di chi è rimasto vedovo.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Paris, pag. 148.15: Tu giaci sola tutta la lunga notte nel vedovo letto, ed io tutto solo nel vedovo letto giaccio.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero, pag. 186.11: Ritorna al tuo dolce castello, e non abbandonare il compagnesco amore. Deh! perchè si stendono le mie braccia nel solingo letto?

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 52, pag. 434.36: piangendo il perduto tempo, e le solinghe e lunghe notti che hanno trapassate ne' vedovi letti...

[4] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 513.34: Ella teme çasere en lo vedovo letto sola. || Cfr. Ov., Ars am., II, 369: «Et timet in vacuo sola cubare toro».

- Fras. Essere deserto nel letto: essere abbandonato dal coniuge.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 15, 120, vol. 3, pag. 252: Oh fortunate! ciascuna era certa / de la sua sepultura, e ancor nulla / era per Francia nel letto diserta.

[6] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 15, 112-126, pag. 455.18: Era per Francia nel letto deserta; cioè era abbandonata dal marito, per andare a stare in Francia a mercatantare...

1.2 Fras. Andare, gire, ire, mettere, mettersi a letto: andare a dormire.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 106.16: All'altra nocte Ayrons se mosse solo con uno scoderi e retornao a Roma e giosende a ccasa de Lucrentia e quella per avere gratia da lo marito honoratamente lo recipecte et fece granne cena et da c'abe cenato gero a llecto.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 19, pag. 38.19: Ricevuto per fedele da la Fede Cristiana, e giurate le sue comandamenta, n'andammo a letto; e a l'alba del giorno ci levammo, e...

[3] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 643, pag. 581: Quando da mesa levite, guarda no gire a llecto, / mentre che de lo stomaco lo cibo no sia injecto...

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 46, pag. 302.7: lo predetto vescovo essendo ito a letto la sera sano e fresco...

[5] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 19, pag. 114.16: E ello se mette a lletto e tantosto ne va a Coragino e a sua dama e dicie a loro el convenente...

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 174.7: Questo Cassio una notte se redusse in una piccola fortezza. Messo a lietto, vidde in suonno uno omo terribile con una faccia scura, lo quale li menacciava.

1.2.1 Fras. Mettere a letto (qno): far addormentare qno.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 15.2: il quale fanciullo avea tre balie, che la prima il serviva del latte, la seconda di bagniarlo, la terza di canbiargli i panni e di metterlo al letto.

1.2.2 Locuz. agg. Di letto: addormentato.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 414, pag. 508: Non ti truovi di letto / Matino a qualche canto. || Cfr. Roman de la Rose, 2541-42: «Gar que tu soiez repairiez / ainz que li jorz soit esclairez».

1.2.3 [In contesti fig., detto dello spazio del cielo nel quale gli astri sembrano ritirarsi quando tramontano].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 8, 134, vol. 2, pag. 136: Or va; che 'l sol non si ricorca / sette volte nel letto che 'l Montone / con tutti e quattro i piè cuopre e inforca...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10, 15, vol. 2, pag. 157: E questo fece i nostri passi scarsi, / tanto che pria lo scemo de la luna / rigiunse al letto suo per ricorcarsi, / che noi fossimo fuor di quella cruna...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, proemio, pag. 123.21: dice l' Autore, che già l' aurora nel mondo si mostrava nella parte orientale, uscendo del letto della notte, ed il segno di Scorpio scendea sopra il nostro orizzonte...

[4] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 154.4: la Luna [[...]] ritornò al letto suo, cioè andòe al ponente.

[5] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis a.178, pag. 308: Vedi l' Aurora de l' aurato letto / Rimenar ai mortali il giorno...

[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 8, 133-139, pag. 189.5: nel letto; parla secondo lo vulgare, che dice che 'l Sole si leva e corica, et a levare e coricare si richiede letto...

[7] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 10, 7-16, pag. 227.30: e per mostrar questo dice lo scemo de la luna, che andava innansi, Rigiunse al letto suo; cioè al ponente, per ricolcarsi...

1.3 Pron. Fras. Levarsi dal / del letto: svegliarsi.

[1] Stat. sen., 1295, cap. 6, pag. 8.5: e quando si colca e si lieva del letto, uno paternostro e una avemaria.

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 57, 10, pag. 854: Non te voli levare de lo lecto / a repensare la sua morte amara...

[3] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 251.1: Vennero la notte di Santo Tomaso tre tremuoti sì grandi et terribili che ogni persona si levòe delli letti, et parea che le torri e le chase cadessero.

[4] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 35, pag. 120.16: Videndu zo kistu patre sanctu, ki lu freneticu molestava tucti li autri malati alle vuchi ki gridava kistu freneticu, kistu patre sanctu se levau da lu lectu et andausìnde chanamente illà duve stava lu freneticu...

[5] Stat. moden., 1335, cap. 5, pag. 375.4: Ancora ordenemo che cadauno homo e dona de la nostra compagnia, quando ello se levarà da lecto e quando elo se ponerae, se se debia segnare e debia dire uno Patre nostro et una Ave Maria.

[6] Stat. volt., 1348, cap. 12, pag. 26.4: Anco dica ciaschuno quando si corica o leva del letto, uno pater nostro con una ave maria.

- Fras. Chiamare del letto (qno): svegliare improvvisamente qno.

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 62, vol. 1, pag. 303.6: in sulla mezza notte feciono chiamare delle letta e armare i cittadini, e trarre fuori i gonfaloni, come se ' nimici fossono alle porti...

1.3.1 Fras. Prendere sopra il letto (qno): sorprendere nel sonno qno.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 7, pag. 132.31: molti sopra le letta ne prese prima che s'accorgessero li nemici esser sopravenuti...

1.4 Fras. Morire in sul / sopra il / sul (proprio)letto: morire in casa propria (anche pron.).

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 10, 3, pag. 638: Del modo ancora dico il simigliante, / ché, come che alcuno anneghi in mare, / alcun si muoia in sul suo letto stante, / alcun per lo suo sangue riversare / nelle battaglie, o in qual vuoi di quante / maniere om pò morir, pur arrivare / ad Acheronte a ciaschedun convene, / muoia come si vuole o male o bene.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 17, 21, pag. 136: al fin, come Dio volse, / idropico morì sopra 'l suo letto.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144, pag. 326.5: Deh aiutate, sì che vada a morire sul letto.

1.4.1 Fras. Morire in sul letto: morire di morte naturale.

[1] Legg. S. Caterina Verg. e Mart., XIV (tosc.), pag. 180, col. 2.24: quando furono messi nel fuoco renderono l' anime a Dio in tal modo che non arseno nè ancora ne' capegli nè 'l vestimento, e furono trovate le corpora loro come se fusseno morti in sul letto...

1.4.2 Fras. Discadere nel letto: ammalarsi.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 5, cap. 2, pag. 351.17: Questo Massinissa, conciosiacosa che vegnendo meno per l' etade, lasciando grandi ricchezze di regno e 54 figliuoli, nel letto discadesse...

1.5 Letto della sepoltura; funebre letto: letto su cui si espone una salma.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 292.8: assai è manifesto quello che colui possedeo vivo, al quale, essendo morto, mancò il lettode la sepoltura e 'l fuoco. || Cfr. Val. Max., IV, 4, 1: «lectus funebris».

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 39.7: Fece il magnanimo cavaliere il morto corpo di Dante d' ornamenti poetici sopra uno funebre letto adornare...

1.5.1 Locuz. nom. Letto della propria sepoltura: tomba.

[1] F Nadal, Leandreride, a. 1382-1383 (tosc.-ven.): Il corpo mio, da te tanto dilletto, / procura de honorar de tomba honesta, / ché, come l'averai posto nel letto / de la sua sepoltura, vaccio a le ombre / grandi anderomi sponte, non constretto... || Lippi, Leandreride, p. 144.

1.6 Fras. Corrompere, stuprare, violare,vituperare il letto (di qno): offendere qno (spec. un genitore o un coniuge) mediante adulterio o atti sessuali (a suo danno o contro la sua memoria).

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 231.3: La figliuola di Pasife di qui adrieto accusò me, (lo quale ella avea tentato indarno) ch'io volli corrompere lo letto di mio padre...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 396.5: La figliuola di Pasife accusòe Ipolito, lo quale ella aveva tentato indarno; e disse, ch'aveva voluto corrompere il letto del suo padre...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 335.5: Anchemolo [[...]] ardì di strupare il letto della matrigna.

[4] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 363, pag. 756.4: Phedra amò Ypolito, figliuolo del suo marito e richieselo d' amore. Quegli la rifiutoe, non volendo corrompere il letto del suo padre...

[5] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 77.7: Ma Patroculus non corruppe lo letto di Accilles... || Cfr. Ov., Ars am., I, 743: «At non Actorides lectum temeravit Achillis».

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 274.9: Questa regina Clitemestra in absencia de lo decto suo marito aveva peccato contra lo matrimonio suo, vyolando lo lecto de lo marito con uno altro che se chamava Egisto.

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 87, S. Teodora, vol. 2, pag. 774.5: ella è gastigata perché vituperò il letto del marito suo.

1.6.1 Fras. Assalire il letto (di qno): fare violenza a qno.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 304.9: questi per prezzo corruppe le leggi; questi assalì il letto della figliuola.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 204.22: questo assalse il letto della figliuola sua... || Cfr. Verg., Aen., 6, 623: «hic thalamum invasit natae vetitosque hymenaeos».

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 115, S. Bernardo, vol. 3, pag. 1006.1: Tornando tutti a dormire, gli altri si posarono, ma quella misera non si posava, ma lievasi un'altra volta per assalire il letto del giovane, ma elli gridò ancora: "Al ladro! Al ladro!".

1.7 [Generic.:] superficie di appoggio (dove distendersi e riposare). Fras. Fare letto (di qsa), farsi letto: usufruire di qsa, offrirsi come sostegno.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 44, 8, vol. 1, pag. 301: O Giovanni, amor dilecto, / Cristo a te se fece lecto / quando li dormisti 'n sul pecto...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 210, 6, pag. 422: «Come vuole andar, sì vada, / Ched i' te pur farò votar la strada, / O tu farai di piana terra letto».

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7, 108, vol. 2, pag. 117: L'altro vedete c'ha fatto a la guancia / de la sua palma, sospirando, letto.

[4] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 9, 11, pag. 816: [[santo Francesco]] fe' d'un sasso letto, panca e desco...

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 7, 97-111, pag. 163.26: cioè lo re Gullielmo sopra ditto, che à fatto a la guancia De la sua palma, sospirando, letto; cioè che si tenea la gota in su la mano, e sospirava e portava dolore de la sua negligenzia avuta nel mondo.

- [Prov.].

[6] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 214, pag. 303: Korpo ch' è pieno / fa letto di fieno.

- Dare (il) letto: offrire un posto dove riposare.

[7] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 5, 13, pag. 66: E l' erba fresca del ridente prato / Dava lor letto per ogni stagioni...

[8] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 236.4: e ecco l'albero, che c' era bisogno, ci lusinga colla sua ombra; e 'l cespuglio ci dà lo letto: e mi piace di riposarmi teco in su questa terra.

1.7.1 Fras. Mettere a / nel letto (qno): ricoverare.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 15, pag. 22.3: a ricévare e a fare governare e méttare nelle letta tutti li infermi li quali verranno o saranno portati o ver menati al detto Spedale, se chelli saranno da méttare a letto...

1.7.2 [Con rif. all'arca rovente di Farinata degli Uberti].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10, 78, vol. 1, pag. 167: «S' elli han quell' arte», disse, «male appresa, / ciò mi tormenta più che questo letto...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 10, 73-84, pag. 288.1: Ciò mi tormenta più che questo letto; cioè io n'òe maggior dolore che dello star qui in questo sepolcro...

2 Barella per trasportare i malati.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 98.1: [6] Et volçe-sse al paralitico ch'era portó s'un lechio e no poeva dar volta né mover pur a penna la lengua e disse-ghe: "Sta su drichio in pé e leva-te 'l lechio in spala e va' a casa toa", e como dichio fachio el s'in va corrando con la lechiera in colo...

3 [Fig. e in contesti fig.:] ciò su cui si giace e in cui si trova riposo (con connotazione pos. di conforto, o neg. di ozio).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 42, 49, pag. 150: Anema, puoi ch'èi venuta, responnote volontire: / la croce è lo mio letto, là 've te pòi meco unire...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 4, pag. 58.14: così fa lo demonio, quandunqua ti trova solo et maximamente in lecto, però che stai otioso, et elli t'induce offensioni...

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 8, pag. 36.14: L' anima, ch' è sposa di Cristo, volentieri si congiunge con lo sposo nel letto della Croce...

[4] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 114, pag. 258.11: Siate a lui templo e tabernacolo, dove esso si riposi; apparecchiate a lui la camera adornata, cioè la purità del cuore, con l'adorno delle virtù, con il letto soavissimo dell'ardentissimo amore.

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 33, pag. 139.13: Or suso, non dormiamo più nel letto della negligentia, ch' egli è tempo da 'nvestire questo tesoro in una dolce mercantia.

- [Con rif. alla coscienza].

[6] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 196.36: Ma il giusto non cerca letto di fuori, ché 'l trova in sé molto migliore e molto più dolce che nullo letto di fuori da sé, però che trovando la conscienzia sanza peccato, questo è il più soave letto e dilettoso che sia.

[7] Gl Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 43, pag. 201.13: Di questo dice il Salmista: Io laverò per ciascuna notte, cioè per ciascun peccato, il letto mio, cioè la mia coscienza.

3.1 Fig. Fras. Stare in / nel letto: indugiare, oziare.

[1] Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.), 2, pag. 19: Se tu haviss<i> de quelle tu no t<e> lementarissi / E no starissi in legio, inanz<e> t'alegrarrissi.

[2] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 13, Giovanni l'Elemosiniere, pag. 1264.14: [10] E tu che tti mostri homo di penetentia, ed expetti l'eterna iucunditade, bei del vino, e devori li grossi pesci, e stai in letto e in riposo...

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 7, pag. 137.2: Per la qual cosa avvenne che l' antico nemico, trovando materia e cagione di tentarlo, cominciogli a recare alla mente la bellezza di colei, e molto spesso gli recava inanzi laide imaginazioni in tanto, che stando nel letto spesse volte pensava laide cose e brutte di costei.

[4] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 181, 8, pag. 237: Nè vincesi battaglia stando 'n letto...

3.2 Fig. Fras. Fuggire in letto: sfuggire alle avversità.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 3, 81, vol. 3, pag. 63: Guardati [[...]] / da quel che fugge in lecto / per ogni vento erecto...

3.3 Fig. Fras. Andare a letto: andare via, sparire (dalla vista di qno).

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 21, 1, pag. 16: Vadansi a letto omai tutte facende / del gran notaio de le riformagioni; / vadansi a letto l'adomandagioni / fatte a ser Paladin dove s'attende; / vadansi a letto quelli, che han vicende / d'andar cercando ove sian Salamoni; / vadansi a letto omai tutti i buffoni, / che son cercati ad ora di merende, / a petto a te, il qual se' sì richesto / da tutte parti or così nuovamente, / andando qua e là per ciascun sesto.

4 [Rif. agli animali:] rifugio per dormire o riposare, giaciglio (talvolta dove partorire).

[1] ? Doc. cort., 1315-27, pag. 57.3: Oddo de Pietro da Casale dia tenere iij angni j troria; en capo de iij angni dia ... partiri e metare a letta...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 49, pag. 161.13: E quando è la stagione ch'e' figliuoli debbono nascere, elli [[i cervi]] vanno a fare lo loro letto nel più nascoso luogo ch'elli possono trovare...

[3] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 9, pag. 52.4: Tanto gratta la capra, che male giace; e chi lassa Dio per lo mondo, somellia la capra, che gratta tanto del piede, che de la terra fae letto.

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 15, 18, pag. 73: un gran signor di mirabile aspetto / [[...]] / sopra due lioncelli i piè tenea / ch'avean del verde prato fatto letto.

[5] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 9, cap. 5, vol. 3, pag. 44.12: il luogo dove il cavallo dimora, sia il giorno bene purgato e netto: ma la notte gli si faccia letto di paglia o di grosso fieno alto infino alle sue ginocchia...

[6] a Apologhi reat., XIV, 21, 2, pag. 679: Unu tiempu fo che 'l nibio era enfermato, / giaceva nel lectu molto baractatu.

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 129, pag. 257.7: fatigase unu lectu d(e) paglia long(n)a ch(e) se repose q(ua)n vole.

[8] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 8, vol. 1, pag. 293.3: [3] E manderò fuori del fiume le rane le quali vi sarranno; e anderanno a casa tua e al letto tuo e sopra al letto del bestiame tuo...

5 Strato di vegetazione (per la conservazione delle mele).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 30, pag. 121.21: Ed alcuni furo, che dissero diversi modi di serbare: cioè in vasi di terra impeciati, e inunti, o imbiutati chiuderle [[le mele]]: ovvero invilupparle coll'argilla: ovvero i picciuoli solamente imbiutare colla creta: ovvero su le tavole facendo lor letto con paglia porrele, e ordinarle, e di sopra con paglia o strame coprirle. || Cfr. Palladio, Op. Agr, 3, 30: «uel in tabulis substrata palea disponi et stramentis de superiori parte cooperiri».

[2] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 5, cap. 12, vol. 2, pag. 144.34: E poi si deono diligentemente scer le mele, le quali serbar vogliamo, e quelle riporre in luogo scuro, ove vento non sia, benchè piccolo, secondo che scrive Varrone. Onde se vi fosse forte vento, si deono chiudere le finestre, facendo loro letto imprima in su i graticci, di strame o di paglia o di loppa...

5.1 [Generic:] superficie di appoggio per alimenti (pane nell'es.).

[1] Doc. fior., 1348-50, pag. 171.27: A Franciescho chiamato Muicche [[...]] s. XV e aconciarle, per II assi d'abate comesse per portare il pane al forno, s. X, per facitura di nostre assi vecchie, uno letto al pane, s. V, e per I asse d'abete divisa in tre, e feciene uno truogho pe polli, lungo braccia IIII...

6 Sedimento del vino che si deposita sul fondo del recipiente durante la fermentazione; lo stesso che feccia.

[1] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 12.26: E così fae anche a que' che tu no tramuti, ma vole meno letto.

[2] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 12.31: ma trai il vechio de la bote e metivila in su la bote nel nuovo; e poi vi fa' uno leto d'uve, com'ò deto di sopra: e questo vino è fine in sino a março.

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 34a, pag. 400.19: Affermano li espertissimi huomini che se presso alla festa d'Ognesanti, quando il vino bollire cesserà e la feccia al fondo sarà discesa, ch'elli si rimuova dalla feccia grossa; e facciali [di verno] uno letto sottile con qualunque meglio si serva, e dopo il verno meglio si chiarificherà nel tenpo della primavera.

7 Solco nel quale scorre un corso d'acqua; lo stesso che alveo 1.

[1] Doc. sang., 1269, pag. 422.18: It. xij d. a do(n)na Lieta, ch'andoa uno die a cercare el lecto de· Rimagiore, che vi dovea avere guaito...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 7, pag. 172.15: e·l letto de quello fiume, lo quale è ampio più d'uno millio, se trova arso la terra e le petre.

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 27, par. 1, pag. 393.2: Una donna ebe a Firenze, che non si volea lavare coll' acqua del letto di Mungnione...

[4] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 15, 1-12, pag. 399, col. 2.11: lo letto d'uno fiume ch'è appellà Brenta...

[5] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 134, par. 1, vol. 2, pag. 499.3: dicemo e ordenamo che a niuno huomo sia licito occupare overo empendementire, né occupato overo empedito detenere el letto overo chiocana per lo quale overo per la quale la ditta acqua sia usata decurrere, enfine al muro de la citade, sì che liberamente derivare e decurrere possa. E ciascuno possa gire per lo ditto letto overo chiocana a sgomborare e lo empendemento remuovere enfine al ditto muro de la citade.

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 9, pag. 169.31: così l' aigua de lo Serchio, lasando lo so leto, li andava derer sì che a lo tuto lo flume muà corse e leto, corrando e façando leto apunto lìe unde Frediam per terra avea tirao lo rastello...

[7] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 3, 111, pag. 10: tra l' alpe e la marina, / dove la Magra fa suo corso e letto.

[8] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 83.15: Hic alveus, vei id est lo lecto del fiume.

7.1 Fondale marino.

[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 22, ch., pag. 271.24: E la cagione perché il Mare Occeano corre d'aquilone in merizzo si è perché il letto del mare in aquilone è più stretto e più alto, onde l'acque discendono al luogo più ampio e più basso.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 164, 4, pag. 220: et nel suo letto il mar senz'onda giace...

8 Superficie piana, suolo. || Att. solo in Dante e nei commentatori.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14, 9, vol. 1, pag. 226: dico che arrivammo ad una landa / che dal suo letto ogne pianta rimove.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23, 52, vol. 1, pag. 387: A pena fuoro i piè suoi giunti al letto / del fondo giù...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 12, 15, vol. 2, pag. 193: «Volgi li occhi in giùe: / buon ti sarà, per tranquillar la via, / veder lo letto de le piante tue».

[4] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 23, pag. 358.13: Qui dice D. che a pena furon giunti al lecto, idest al sòlo, del fondo, che li demoni furon sopra el cole.

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 12, 1-15, pag. 275.35: Veder lo letto de le piante tue; cioè vedere lo spasso sopra 'l quale tu vai...

9 [Arch.] Piano di sostegno, base di appoggio; basamento (spec. rif. a un blocco di pietra).

[1] Doc. fior., 1356 (?), pag. 250.2: La chagione e 'l difetto si è, perchè le pietre overo marmi delle cholonne, sono state chon pogho letto e chon chatino ripiene.

[2] Doc. fior., 1356 (?), pag. 250.13: Prima di fare le ditte cholonne chon buone pietre di letto overo marmi, dentro e di fuori, tutto.