PANE s.m.

0.1 pain, pam, pan, pan', pane, pani, panj, panni, pano, pen, ppane.

0.2 Lat. panis(DELI 2 s.v. pane).

0.3 Doc. trav., 1158: 2.

0.4 Intesti tosc.: Doc. trav., 1158; Doc. montier., 1219; Mattasalà, 1233-43 (sen.); Doc. mug., XIII m.; Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. lucch., XIII; Doc. pist., 1300-1; Doc. prat., 1293-1306; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Doc. cort., 1315-27; Doc. amiat., 1374 (2).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Omelia padov., XIII s.q.; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Doc. rag., XIII u.q. (2); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Doc. venez., 1300 (4); Doc. bologn., 1287-1330, [1309]; Gualpertino da Coderta, XIV in. (trevis.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. moden., 1335; Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. padov., c. 1371; Stat. ver., 1377; Doc. imol., 1383-85; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.>tosc.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. perug., 1322-38; Doc. orviet., 1339-68, [1348]; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Gloss. tib., XIV m.; Doc. spolet., 1360; f Apologhi reat., XIV; f Laude eugub., XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; f Laud. an. pesar., XIV sm.; Mascalcia L. Rusiovolg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Doc. palerm., 1380.

0.5 Locuz. e fras. accattare il pane 2.11.2; andare accattando il pane 2.11.2; andare per il pane 2.11; avere il pane senza sudore 2.6; cherere pane 2.11.1; chiedere del pane 2.11.1; chiedere il pane 2.11.1; chiedere pane 2.11.1; crescere del proprio pane 2.9; cuocere il pane 1.4.1; cuocere pane 1.4.1; digiunare con pane e acqua 2.2.1; digiunare in pane e acqua 2.2.1; digiunare in pane e in acqua 2.2.1; dispezzare il pane 1.20; dividere il pane 1.20.2; essere sotto a un pane, un vino, una cucina 2.10; fare il pane 1.4; fare pane 1.3; frangere il pane 1.20; frangere pane 1.20; gire per il pane 2.11; gire pro il pane 2.11; giunare in pane e in acqua 2.2.1; guadagnare il pane 2.5; guadagnare il pane e il vino 2.5; in pane 4.1; in pani 4.1; ire per il pane 2.11; mancare il pane 2.8; mangiare il pane 2.7.1; mangiare il pane altrui 2.7; mangiare pane dell'altrui farina 2.7.2; pane alcurit 5.1; pane arido 1.19; pane arrostito 1.16; pane arso 1.17; pane asciutto 1.19; pane azzimo 1.7; pane bagnato 1.15; pane benedetto 3.2; pane bianco 1.12; pane biscotto 1.10; pane caldo 1.13.1; pane celestiale 3.3; pane ceneroso 1.9; pane consustanziale 3.1; pane cotto 1.2; pane crudo 1.2; pane degli angeli 1.27.1, 3.3; pane del Comune 1.25; pane della proposizione 3.4; pane della vita 3.3; pane di angeli 1.27; pane di Comune 1.25; pane di confetto 4.2; pane di gabella 1.26; pane di mistura 1.5.2; pane di vita 3.3; pane duro 1.12.2; pane eternale 3.3; pane fermentato 1.8; pane fresco 1.13; pane giallo 1.11.1; pane grosso 1.6; pane incenerato 1.9; pane intero 1.21.1; pane intinto 1.15; pane inzafferanato 1.11; pane lavato 1.14; pane levato 1.8; pane lievito 1.8; pane molle 1.15.1; pane mollificato 1.15.1; pane nero 1.12; pane orzato 1.5.1; pane orzeato 1.5.1; pane porcino 5; pane quotidiano 2.1; pane rostito 1.16; pane rotto 1.21; pane secco 1.12.1; pane sostanziale 3.1; pane succenericcio 1.9; pane succenerino 1.9; pane vendereccio 1.24; rendere pan per focaccia 1.23; rogare il pane 2.11.1.1; rompere di pane 1.20; rompere il pane 1.20, 1.20.1; spezzare il pane 1.20; spezzare pane 1.20; stare a pane e vino 2.10; stare al pane e al vino 2.10.2; stare a un pane e a un vino 2.10; tagliare il pane 1.22; tagliare pane 1.22; tenere a proprio pane e vino e letto 2.10.1; togliere e strappare il pane di mano 2.8.1; togliere il pane 2.8.2; venire meno il pane 2.8; vivere a un pane e a un vino 2.10.

0.6 A Doc. sen., 1231-32: Paneetvino;Lett. palerm. (?), 1370: Antoni pani-et-vinu; F Lett. comm., 1380-1407 (tosc./sett.): Pane Perduto (Frangioni, Milano fine Trecento, p. 43).

N Il termine compare in nomi composti, att. in un doc. lat. prat. del 1145: «Trincapani filii» (GDT, p. 288); e in un doc. lat. sen. del 1253: «Arigo Acatapane» (GDT, p. 4).

Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 [Gastr.] Alimento fondamentale della dieta ottenuto cuocendo un impasto di farina e acqua, gen. salato e lievitato (con eventuale aggiunta di altri ingredienti), diviso in porzioni di varia forma e peso (anche in contesto fig.). 1.1 Singola porzione in cui il pane è preparato e distribuito, pagnotta. 1.2 [Rif. alle diverse fasi della lavorazione:] pane crudo, pane cotto. 1.3 Fare pane (della farina): lavorare la farina con l'acqua e gli altri ingredienti per ottenere l'impasto del pane. 1.4 Fare il pane: eseguire l'intero processo di panificazione (dalla preparazione dell'impasto alla cottura). 1.5 [Distinto in base al tipo di farina (anche con contrapposizione esplicita tra quella di frumento e quella di altri cereali, di legumi o di castagna, considerati di peggiore qualità); anche in contesto fig. 1.6 Locuz. nom. Pane grosso: tipo di pane fatto con farina macinata grossolanamente e non raffinata. 1.7 Locuz. nom. Pane azzimo: tipo di pane preparato senza aggiunta di lievito all'impasto. 1.8 Pane lievito, pane levato, pane fermentato: pane al cui impasto è aggiunta una quantità di pasta cruda fermentata, in modo che cresca di volume e risulti morbido. 1.9 Locuz. nom. Pane succenericcio, succenerino: sorta di focaccia a base di farina, cotta sotto la cenere (anche in contesto fig.). 1.10 Locuz. nom. Pane biscotto: tipo di pane sottoposto a doppia cottura, per garantirne una più lunga conservazione. 1.11 Locuz. nom. Pane inzafferanato: tipo di pane nel cui impasto è incorporata polvere di zafferano. 1.12 [Con agg. concernenti il colore o la consistenza, a indicare la qualità della farina e la freschezza del prodotto (laddove chiarezza e morbidezza indicano il maggior pregio)]. Pane bianco, nero. 1.13 Pane fresco: pane appena sfornato lasciato freddare. 1.14 Pane lavato: alimento a base di pane bagnato. 1.15 Pane bagnato: pane intriso di un alimento liquido. 1.16 Pane arrostito, rostito: pane raffermo tostato sulle braci (gen. consumato intriso d'acqua o di altro alimento liquido). 1.17 Pane arso: pane cotto a lungo, sino a carbonizzare in tutto o in parte. 1.18 [Come accompagnamento ad altri cibi]. 1.19 Pane arido, pane asciutto: pane solo, pane senza aggiunta di un'altra vivanda. 1.20 Rompere, spezzare, dispezzare, frangere (il) pane: dividere con le mani una forma di pane in tozzi, per mangiarla o per spartirla con altri. Anche con inf. sost.: rompere di pane. 1.21 Pane rotto: tozzo di pane; quantità di tozzi di pane. 1.22 Tagliare (il)pane: affettare con un coltello una forma di pane, partic. per distribuirla ai commensali. 1.23 Fras. Rendere pane per focaccia a qno: ricambiare un torto subito con un torto simile, vendicarsi. 1.24 Pane vendereccio: pane prodotto da un forno privato o pubblico, destinato alla vendita. 1.25 Pane di / del Comune: pane prodotto su ordine e sotto controllo dell'autorità pubblica, venduto a prezzo calmierato. 1.26 Pane di gabella: pane il cui prezzo è gravato di una tassa. 1.27 Locuz. nom. Pane di angeli: manna. 1.28[Prov.]. 1.29 Fig. 1.30 Estens. Frumento; messe di grano. 2 Razione quotidiana di pane (cit. anche con il vino). 2.1 Pane quotidiano (anche in contesto fig.). 2.2 [Con l'acqua, parte della dieta propria dei penitenti e dei carcerati]. 2.3 [In contesti moralistici:] alimento semplice, economico e sufficiente alla sussistenza (gen. cit. con l'acqua), in opp. (anche implicita) con cibi raffinati e costosi (anche in contesto fig.)]. 2.4 Estens. Cibo necessario alla sussistenza, vitto; gen., mezzi necessari alla sussistenza (anche in contesto fig.). 2.5 Fras. Guadagnare il pane, il pane e il vino: procurarsi il sostentamento con il proprio lavoro. 2.6 Fras. Avere il pane senza sudore: ottenere i mezzi per vivere senza lavorare. 2.7 Fras. Mangiare il pane altrui: dipendere per il proprio sostentamento da altri (con connotazione pos.). 2.8 Mancare, venire meno il pane: essere indisponibile il cibo, i mezzi di sussistenza. 2.9 Fras. Crescere del proprio pane qno: sostentare a proprie spese qno (in contesto fig.). 2.10 Fras. Stare, vivere a un pane e a un vino: far parte di un medesimo nucleo familiare. 2.11 Fras. Andare per il pane, gire per / pro il pane: chiedere cibo in elemosina. Estens. Chiedere la carità, mendicare. 3 [Relig.] [Nella liturgia cristiana:] pane che il sacerdote offre al fedele durante la celebrazione eucarestica. 3.1[Relig.] Locuz. nom. Pane sostanziale, consustanziale. 3.2 Pane benedetto: pane consacrato (anche rif. al pane eucaristico). 3.3 [Come epiteto di Cristo (gen. di ascendenza testamentaria):] pane di / della vita, pane celestiale, pane degli angeli, pane eternale. 3.4 [Relig.] [Nella liturgia ebraica:] pane consacrato offerto a Dio nel tempio. Locuz. nom. Pane della proposizione. 4 Estens. Quantità di un materiale per sua natura incoerente o fluido (un alimento, un metallo, la cera), pressato e compattato in una forma simile a quella di un pezzo di pane. 4.1 Locuz. agg. In pane, in pani: compattato e modellato in forma di un pezzo di pane. 4.2 Locuz. nom. Pane di confetto: alimento a base di un impasto di farina in cui sono incorporati ingredienti dolci? 5[Bot.] Locuz. nom. Pane porcino: pianta erbacea delle primulacee (Cyclamen europaeum), usata in farmacia per i suoi poteri sfiammanti e emollienti. 5.1 [Bot.] Locuz. nom. Pane alcurit: lo stesso che pane porcino.

0.8 Zeno Verlato 04.05.2017.

1 [Gastr.] Alimento fondamentale della dieta ottenuto cuocendo un impasto di farina e acqua, gen. salato e lievitato (con eventuale aggiunta di altri ingredienti), diviso in porzioni di varia forma e peso (anche in contesto fig.).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 610, pag. 621: ben cinque milia omini [[...]] resacïasti de quel pese e del pan...

[2] Doc. montier., 1219, pag. 51.8: del pane del forno de lo staio no· si debiano dare sup(r)a tre dinari u pane ke vallia tre dinari.

[3] Miracole de Roma, XIII m. (rom.>tosc.), 51, pag. 583.25: lo mercato de li vitrari, et la altare de lo pane... || Prob. trad. erronea di area panaria (con area intesa come ara).

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 4, pag. 157.17: lo pane non pò èssare senza la farina...

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 1: sensa doctrina no(n) po(r)ta lo mare alcuna nave, né sensa doctrina ti dia pane la certa farina...

[6] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 44, pag. 125.18: vene a lui un profeta e menaelo a soa casa e dedili del pane e de l'aqua, e manducao e bebe.

[7] Doc. rag., XIII u.q. (2), pag. 79.37: p(er) pen (e) p(er) vino dr. VIJ...

[8] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 87.13, pag. 205: Ma que' c'ha la sua borsa ben fornita, / ogn'uom li dice: - Tu se' me' che 'l pane...

[9] Doc. venez., 1300 (4), pag. 28.34: item li dè lo dito ser Çan(e) per le noçe per pan et per vin e per carne de vacha e de porcho [[...]] e per altre spens(e) menude s. XL de gross..

[10] Doc. bologn., 1287-1330, [1309] 11, pag. 73.1: E che 'l dito comuno [[...]] vivere e stare porà [[...]] ubertoso de blava, de farina, de pane, de vitualie, de vino e de salle...

[11] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 196, pag. 135.17: incontanente pox la bucella del pane intrà in luy [[scil. Giuda]] lo demonio.

[12] Doc. cort., 1315-27, pag. 55.14: Ancho avemo prestat. a Pavolo vij s. per pane.

[13] Doc. volt., 1329, 12, pag. 28.27: la carità si fa a coloro che non ànno denari da comprare né pane né grano.

[14] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 169.30: Ma chi en [[...]] luochi no honesti, come è ella piaça del comuno e en altre taverne, ove se vende pane e vino, covelle mangiarà, la pena sopradicta gle sia redoppiata...

[15] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1661, pag. 395, col. 1: colli angeli stando / collà [[scil. in paradiso]] pane rechando, / et tucti te <stao> aspectano / che corona te mectano...

[16] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 5, pag. 669.18: Chi ha fame non fugga il pane; chi ha sete non si dilunghi dalla fonte...

[17] Stat. moden., 1335, cap. 31, pag. 390.3: doa stara de pan et uno staro de fava cota, da fire dada a li poveri de Cristo...

[18] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 67.15: et eranu in tali guisa intenti a la continencia que plù aviannu in usu di maniari farinata ca pani.

[19] Stat. trent., c. 1340, cap. 4, pag. 16.10: ch'el ie sia fata una carità de pan al valor de V livre per l'anema soa...

[20] Passione genovese, c. 1353, pag. 29.25: Quando Juda ave preyso lo pam della mam de Criste, incontenente gue intrà lo demonio in lo cor.

[21] Doc. spolet., 1360, pag. 34.49: It(em) disspisci [[...]] pro ca(r)ne de crastatu (et) pro vinu (et) pane [[...]] iij libr(e) x s..

[22] Doc. padov., c. 1371, pag. 33.26: it(em) devea dare a Çuane fornaro p(er) la chotura del pa(n) [[...]], lbr. IJ...

[23] Doc. amiat., 1374 (2), pag. 116.1: Anco lassa V staia di grano che sse ne faccia pane, e diesi p(er) l'anima sua.

[24] Stat. ver., 1377, pag. 367.23: zaschauna zavaschara d(e) frute, de pugi, de pesso sallà e de pan possa tegniro ogna dì le soe tende sul dito m(er)chà...

[25] Doc. imol., 1383-85, Spese 1383, pag. 339.12: spixi a dì XX d'otovro per fare mundare VI chorbe de grano s. II [[...]] e per farlo choxere al fornaro e adurlo al spedale s. XII e che dei ai poviri uno pane...

[26] f Apologhi reat., XIV, 23.5, pag. 680: Lu latrone [[...]], / Sentìo lu cane, che llu vedeva, latrare [[...]]. / Tornò a reto per portare lu pane, / delle molliche presellinne a dare... || Corpus OVI.

[27] Lucidario ver., XIV, L. 1, quaest. 180, pag. 94.8: sì como lo pane è fato de molti grani, così lo corpo del Nostro Segnoro è fato de molti electi...

[28] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 5, pag. 23.8: Dentro era fodero de pane, vino, carne inzalata e moite cose.

[29] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 81.1: S(et) li s(er)vitorii [[...]] una hora nante che li fratri mangene, piliano pane (et) bibeno sup(er) quillo debito mangiare...

[30] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 3, pag. 220.35: quelo richo del quale se trova scrito che no posseva sofferire a dare a Laçaro una feta de pane, veçandolo in tanta necessitae.

[31] Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 93.18: Hic mucor, ris id est lo fiore del pane.

1.1 Singola porzione in cui il pane è preparato e distribuito, pagnotta.

[1] Doc. mug., XIII m., pag. 192.1: Casa Buki [[...]], una torta (e) iii pani.

[2] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 35r.21: It. vj mogia m. v staia di farina, rechato dal mulino, manichato. It. liij s. deli pani venduti.

[3] Caducità , XIII (ver.), 131, pag. 659: s' tu mange un pan, quatro g'è vis ke sia, / e quel enstesso par k'ig<i> çeto via.

[4] Novellino, p. 1315 (fior.), 2, pag. 129.3: voi mi stabiliste dono d'un mezzo pane per dì; e poi [[...]] voi mi stabiliste un pane intero.

[5] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 8, pag. 48.19: unu iornu chistu previti Florenzu mandau unu pane invenenatu a sanctu Benedictu per limosina.

[6] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 642, pag. 42: de zinque pani e de dui pisi / zinque milia persone saziasti.

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 24, pag. 137.16: un iorno, venendo a mensa, non se trovà se non cinque pain.

[8] Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.), 684, pag. 20: pur cum disspenssa de du' pan / ultra passò lo flumo Iordam.

[9] f Laude eugub., XIV, Laudiamo, 88, pag. 150: Diece stanchi e affamati / Fuoro d'um pam da lui satiati... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.2 [Rif. alle diverse fasi della lavorazione:] pane crudo, pane cotto.

[1] Doc. prat., 1296-1305, pag. 442.4: Salvato Mati e -l cho(m)pangno ebero p(er) dare p(er) Dio, pane chotto, DCCXLVIJ pani.

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 1, cap. 11, pag. 55.21: secondo che è usanza in quella contrada di segnare li pani crudi, sì che pajono partiti in quadro...

[3] Stat. fior., Riforme 1335-36, cap. 26, pag. 381.13: oltre alle sei staia di panecotto che si dà ogni settimana a la detta Opera a' poveri...

[4] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 339.4: pensorono d'andare al forno de' rre, ché v'avea assai pane chotto e crudo, e farina e grano nel torno di moggia XLIJ.

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 11, pag. 105.8: segundo ch'è usança in questa contrâ de segnar li panni crui...

[6] Doc. palerm., 1380, 4, pag. 241.26: lu pani di unci IIJ et quarta di quoctu, et di crudu unci IIJ: dinari VJ.

1.3 Fare pane (della farina): lavorare la farina con l'acqua e gli altri ingredienti per ottenere l'impasto del pane.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 1, pag. 128.9: sì come noi vedemo che si conviene il grano macinare e poscia farne pane, e poscia cuòciarlo, acciò che elli sia convenevole all'uomo...

[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 104, vol. 1, pag. 227.20: colla detta acqua piglia la farina sanza lievito, e poi fanno pane...

1.4 Fare il pane: eseguire l'intero processo di panificazione (dalla preparazione dell'impasto alla cottura).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 45, pag. 265.10: avvenne che uno faceva el suo pane, diede mangiare a' suoi d'uno altro pane, che di quello che mangiava la sua bocca...

[2] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 533, pag. 174, col. 1: Fioli, eo voleva del gran, / ch'eo ve voleva far del pan...

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 255.20: Anche diedi al'Alberto p(er) J quarto d'olio p(er) ardere a fare lo pane s. J d. V.

[4] Stat. sen., c. 1318, Tavola delle rubriche. Incipit, pag. 4.29: Che sia electo uno al quale sia dato el grano, e quello faccia fare el pane...

1.4.1 Cuocere (il)pane: sottoporre a cottura (gen. in forno) l'impasto crudo diviso in forme.

[1] Stat. sen., 1280-97, par. 181, pag. 52.12: neuna persona non debbia cuóciare pane el sabbato da nona innanzi...

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 95.222, pag. 447: Una veja, per bon destin, / per pancoxer ben matim, / con soa legna <ben> aparejae...

[3] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 89, par. 1, vol. 2, pag. 443.29: Glie fornare e le fornaie deggano biene studiare de cuocere el pane [[...]] aglie volente al loro forno vinte pane per uno pane...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 15, pag. 139.13: Lo ponte fu per terra, li forni guasti. Lì non se potéo cocere pane granne tiempo.

[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 10, parr. 29-45, pag. 162.12: questa simplice dictione 'fornara', che significa «la pistora che cocie lo pane»...

1.5 [Distinto in base al tipo di farina (anche con contrapposizione esplicita tra quella di frumento e quella di altri cereali, di legumi o di castagna, considerati di peggiore qualità); anche in contesto fig.

[1] Lett. lucch., XIII, pag. 4.4: sì de piliasti uno pane di segale.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 47, vol. 1, pag. 127.11: Egli satollò cento uomini di dieci pani d'orzo.

[3] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 109.5, pag. 227: par pan di grano, ed è di saggina...

[4] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 511, pag. 344: «Pan de orgio e fava dura / poco se trovaria.

[5] Doc. prat., 1296-1305, pag. 356.4: ebero li poveri pani di grano D. It(em) ebe di biada pani LX.

[6] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 10, pag. 40.7: Grande vuole essere la scusa, quando a così nobile convivio per le sue vivande [[...]], s'appone pane di biado e non di frumento...

[7] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 25, pag. 198.19: Unde qui si possono aggiungere due pani, che non son d'orço ma di semmulella...

[8] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 153, pag. 567: se lo to corpo regere voli in temperamento, / carne mangia laudabele e pane de frumento...

[9] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 1, pag. 137.25: avengna Idio che -l pane del miglio doni meno nodrimento.

[10] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 2.106, pag. 346: Mangia di questo pan di castangnia.

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 82, vol. 2, pag. 167.16: sì s'arendero salve le persone, e tennonsi insino a tanto che nulla vi rimase a mangiare, avendo mangiati i cavagli, e pane di saggina e di semola, nero come mora e duro come ismalto...

[12] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 16.10, pag. 436: E qui me' voglio 'l bretto castagniccio, / 'nanzi ch'altrove pan di gran calvello...

[13] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.159: muteraite de vesta, / avrai l'uva brumesta - e 'l pan de sorgo...

[14] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.)>, L. 4, cap. 43, pag. 414.19: fa un pane di panicho intra testi, e caldo poni sopra il manfero della botte. || Corpus OVI.

[15] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 20, pag. 30.12: Item lu pani factu di spelta e mangiatu stringi lu ventri forti.

1.5.1 Pane orzato, orzeato: pane fatto con farina d'orzo. || Trad. o echeggia la locuz. panes hordeaceos del racconto evangelico (Giov. 6, 5-13).

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 791, pag. 47, col. 2: A grande largeça li dé mançare; / Dé du pisci e cinque pane orçeai...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 13, pag. 59.1: Questo sarà quello pane orzato del quale si satolleranno migliaia, e a me ne soverchieranno le sporte piene.

1.5.2 Pane di mistura: pane fatto con farina di diversi cereali poveri.

[1] Matazone, XIV sm. (lomb.), 99, pag. 794: Ora è stabilito / che deza aver per victo / lo pande la mistura / con la zigola cruda, / faxoy, ayo e alesa fava...

1.6 Locuz. nom. Pane grosso: tipo di pane fatto con farina macinata grossolanamente e non raffinata.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 5, pag. 288.2: quant'è al mangiare lor basterà pane grosso, ed alcuna volta d'altro che di grano...

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 110, pag. 366.3: Io ti pregerò, quando tu spregerai eziandio il pane grosso, e pieno di reste...

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.54: tu rodi un osso / et io pangrosso - come fa el villano.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 103, pag. 218.27: Recipe la mollica d(e) lo panegrosso et frigila i(n) ne la frissora c'unu poco d(e) vino...

1.7 Locuz. nom. Pane azzimo: tipo di pane preparato senza aggiunta di lievito all'impasto.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 1, pag. 137.3: perciò che -l paneazimo è duro e non si quocie bene ala forciella e dimoravi molto, e fae il ventre infiare...

[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 28, pag. 130.14: li Latini non dianu consecrari, si non in paniazimu.

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 13, col. 2.19: Delle cose nocive agli occhi: [[...]] latte, cascio, pasta non lievita, pane açimo...

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.315, pag. 159: E 'l pan azzimo / fece monna Cincipote...

[5] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 159.31: era coma(n)damento ch'o(n)ni homo devesse ma(n)giare en q(ue)sta Pasqua del'ainello arostito [[...]] co(n) le latughe agreste e co(n) lo pane agimo.

1.8 Pane lievito, pane levato, pane fermentato: pane al cui impasto è aggiunta una quantità di pasta cruda fermentata, in modo che cresca di volume e risulti morbido.

[1] f Giorgio Gucci, Viaggio, a. 1393 (fior.), cap. 11, pag. 277.20: E il loro uficiare è propio alla grecesca col pane lievito, e nel loro uficiare usano la gramatica greca... || Corpus OVI.

[2] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 13, vol. 1, pag. 320.10: [3] [[...]] non mangiate lo panefermentato.

[3] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Lv 7, vol. 1, pag. 482.18: [13] e li panilevati, che s'offerran per grazia senza avere peccato.

1.9 Locuz. nom. Pane succenericcio, succenerino: sorta di focaccia a base di farina, cotta sotto la cenere (anche in contesto fig.). || Trad. o riecheggia contesti biblici (cfr. partic. 3 Re 9, 6: «Ecce ad caput suum subcinericius panis»).

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 6, cap. 1, par. 4, pag. 131.24: Elia, al quale disse l'Angelo: sta su e mangia. E poi dice che a capo suo era uno panesoccenericcio e uno vaso d'acqua.

[2] f Giordano da Pisa, Prediche (ms. Salviati), a. 1311: Avendo un giorno li suoi frati fatto un pane succenerino...|| Crusca (1) s.v. succenerino.

[3] Gl Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 1, cap. 11, pag. 55.19: Un giorno avendo li suoi frati fatto un pane succinericcio, cioè cotto sotto la cenere...

[4] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 26, pag. 162.27: Qui è l'acqua delle lagrime, qui si mastuca il pane succennerissio della memoria de' peccati...

- Pane ceneroso, incenerato. || Rif. al brano biblico di 3 Re 9, 6.

[5] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 25, pag. 201.10: Questo fue lo pane incennerato che mangioe uno profeta et poi andoe .xl. dì che non mangioe.

[6] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 372.30: Certo Iddio gli arebbe potuto mandare ottimo vino, se gli fosse piaciuto; e così ottimi cibi, e non paneceneroso.

1.10 Locuz. nom. Pane biscotto: tipo di pane sottoposto a doppia cottura, per garantirne una più lunga conservazione.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 292, vol. 1, pag. 219.35: una guardarobba, ne la quale si mettano et si ripongano [[...]] le cose infrascritte, cioè: X staia di pane biscotto; XII staia d'aceto...

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 38.6, pag. 234: Se, per correnza o cun dinar, / eli se pòn ben avinar, / de tuto tenne negao / pam bescoto in vernigao...

[3] Doc. ven., 1361 (11), pag. 93.27: Et se lo dicto pan bescoto non fosse apareclado quando nui mandaremo per esso...

[4] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 87.12: portate con voi del panebiscotto quanto voi ne potete portare".

[5] San Brendano ven., XIV, pag. 86.20: quelo tornà indriedo e sì li aduse lo panbiscoto, lo qual elo li aveva inpromeso.

1.11 Locuz. nom. Pane inzafferanato: tipo di pane nel cui impasto è incorporata polvere di zafferano.

[1] Stat. pis., a. 1340, pag. 706.44: Et li capitani della dicta fraternita siano tenuti di far fare pane inzaffaronato, buono et sofficiente...

1.11.1 Locuz. nom. Pane giallo: lo stesso che pane inzafferanato.

[1] Stat. pis., a. 1340, pag. 709.7: lo die dinansi a la festa di santa Lucia, lo chamarlingho sia tenuto d'avere facto fare una quarra di pane giallo...

1.12 [Con agg. concernenti il colore o la consistenza, a indicare la qualità della farina e la freschezza del prodotto (laddove chiarezza e morbidezza indicano il maggior pregio)]. Pane bianco, nero.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 214, pag. 244: S'el ha bon vin in casa [[...]], / On pan blanc on polastri on qualk bona pitanza...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 347.16: Et perciò dice: la fame fa parere buono e tenero lo pane duro e nero...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.55, pag. 11: «Or ecco pranzo ornato de delettoso pane, / nero, duro, azemo, che non rósera 'l cane!

[4] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 21.12, pag. 380: ed abbie fino vino e bianco pane...

[5] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 306, pag. 216.6: sì guardò dietro a sé e vidde sun uno scaglione giacere uno pane molto nero.

[6] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 147, pag. 174.16: il Re [[...]] mandò per lo suo sinischalcho, et comandolli che facesse fare due grandi pani molto bianchi...

[7] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 5, pag. 20.16: uno pane bruno, grosso e duro, bagnato solamente nell'acqua calda, con alquante sue ancelle, mangioe patientemente.

[8] Doc. fior., 1359-63, pag. 183.20: facemmo fare a Biliotto nostro fornaio staia iiij.o di panbiancho di grano calvello...

[9] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 149, pag. 346.24: Allora Io, che proveggo chi spera in me, mandai due angeli con pane bianchissimo...

[10] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 61.2: la tavola fu apparecchiata di buon panebianco e di buon pesci ben cotti e con belli mantili bianchi...

1.12.1 Pane secco: pane che invecchiando ha perso la sua umidità; pane esposto al calore perché perda l'umidità (gen. consumato inzuppato in acqua o in brodo).

[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 53.17: Prendete di questa fonte li vossi vagelli pieni, et panesecco quanto serbare ne potrete l'autro anno...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 65.2: il pane (dic'egli) secco e sanza mensa è mio desinare; dopo il quale non bisogno lavare le mani...

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 83, pag. 226.32: poi mangiai d'un pane secco, e desinai sanza mettere tavola, né già dopo il desinare mi bisognò lavare le mani.

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 49, col. 2.17: e ispesso mangi panesecco, e sempre facci coito assai per li omori difusi...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. X, par. 38, pag. 521.19: ma non seguì questa parte nella forma che fece Epicuro, cioè di digiunar lungamente per aver poi piacere di mangiar del pansecco...

[6] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 13, pag. 97.15: non accattò se non parecchi bocconi e pezzuoli di pane secco...

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [29.4], pag. 34.4: El pansecco veio strençe el ventre, quando el se magna solo e quando el se mesea cum algune cose conveniente.

1.12.2 Pane duro: lo stesso che pane secco.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1115, pag. 65: S'el n'è pan dur o vin versiato, / Al pover de Deu fi mandato.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 2, pag. 345.9: sentendola la buona femina essere ancor digiuna, suo pan duro e alcun pesce e acqua l'apparecchiò...

[3] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 8, pag. 26.7: lo beato homo no mangiava may oltro ke panduro e sal e no beveva may altro ke aqua freda.

1.13 Pane fresco: pane appena sfornato lasciato freddare.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 71, col. 2.9: R(ecipe) midolla di panefrescho o tu lo iscalda e supra poni tiepido.

[2] Doc. fior., 1359-63, pag. 233.5: per vj uova et per iiij.o pani freschi per hoggi pe' detti abati che digiunavano...

[3] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 167.10: lo nostro singniore missere lo dogio presentò al sancto padre [[...]] chonfecti, vino, vernaccia, chorsi, vermigli, panefresco...

1.13.1 Pane caldo: pane appena sfornato.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 8.34: elli è così tinto ed abbeverato del suo sangue prezioso che Iesù Cristo sparse per lui, come una suppa di vino piena di pane caldo, ed intinta in vino...

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 9, col. 2.17: R(ecipe) pane caldo la sua midolla inçuppa in sugo d'appio...

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 270, pag. 286.16: E la lagrema soa fi desolvùa cum mandole amare, rùa, anéo e pan caldo de forme(n)to...

[4] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 157, pag. 85.10: Item lu oglu di lu lauru, minato cum mullica di pani caudu, maraviglusamenti iuva a li palalitichi.

1.14 Pane lavato: alimento a base di pane bagnato. || Crusca (1) s.v. pane: «Pan lavato, quando affettato, e arrostito al fuoco, e inzuppato nell'acqua, si condisce con aceto, e zucchero».

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 553.30: La moglie del lavoratore, datole mangiar panlavato e poi spogliatala, nel letto la mise...

1.15 Pane bagnato: pane intriso di un alimento liquido.

[1] Passione genovese, c. 1353, pag. 29.17: E Criste sì gue disse pianamenti: «Ello è quello a chi he' darò lo pam bagnao.» E allaor Criste sì dè lo pam bagnao a Juda.

[2] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), pag. 135.27: E Iesu li respose: «Quello è esso allo quale io porzerò lo pane bagnado».

- Pane intinto.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 2, Sant'Andrea apostolo, vol. 1, pag. 36.3: e' conobbe dinanzi il suo traditore, quando gli porse lo pane intinto, e però nol volse vietare.

[4] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 94.20: Osimegarus, ri id est lo paneentento.

1.15.1 Pane molle, mollificato: pane raffermo inzuppato in un alimento liquido per renderlo morbido.

[1] Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 189.2: Togli [[...]] uno pocho di panemole nel'aqua calda e sale e uno pocho d'ispetie dolci e forti...

[2] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 46, pag. 420.4: Anche [[scil. l'aceto]] vale contro la deboleza della infertà, se in quello si ponga pane arrostito, e di quello panemollificato s'unga la bocca... || Corpus OVI.

1.16 Pane arrostito, rostito: pane raffermo tostato sulle braci (gen. consumato intriso d'acqua o di altro alimento liquido).

[1] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 151, pag. 52.24: se non potessi avere degl'orobi togli altretanto pane arostito. || Corpus OVI.

[2] Virtù del ramerino (ed. Bénéteau), 1310 (fior.), pag. 249.21: faccia bracia di ramerino ed in quella bracia ardi del pane e di quello pane arostito usi di mangi[a]re.

[3] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 48, pag. 25.28: macina una midolla di panearrostito, e stenpera col buon vino...

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 28, pag. 434.33: El stercho dei fantolini che magna athanorpan, çoè pan rostìo, e luvini o carne de galline alessè, quando el fi desecò, cura la squinancia.

[5] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 6, cap. 75, vol. 2, pag. 298.14: mettavisi pane arrostito, e si lasci dimorare alquanto infin che s'immolli... || Corpus OVI.

1.17 Pane arso: pane cotto a lungo, sino a carbonizzare in tutto o in parte.

[1] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 108, pag. 69.2: Pigla mastica e menta e rosi sichi e pani arsu e assensu [[...]], acqua rusata, sucu di menta e fandi implastu caudu...

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 173, pag. 308.13: Se lu c. è feruto da saiecta intossecata piglia lu sudore d'un altro c. e lo pane a(r)so.

1.18 [Come accompagnamento ad altri cibi].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 74, pag. 318: quand l'om se sent ben san, / No faza, o k'el se sia, del companadheg pan.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 152, pag. 270.10: sì vi preghiamo che sse voi avete neente di pane e di vivanda, che voi ci ne dobiate dare a mangiare...

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 57, pag. 35.23: appo loro era più continuo l'uso del pulmento che quello del pane...

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 690, pag. 158: In quillo dì facemboli tanta briga et oltragio / Che non magniaro niente panecompanagio...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 47.3: Moita iente manicava li cavoli cuotti senza pane.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 61, pag. 134.11: Dice il signore: - Tu 'l saprai bene: dunque mangi tu il pane col pane?

[7] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 27, vol. 1, pag. 137.20: [17] Lo pulmento e pane, ch'ella avea cotto, diede a lui.

1.19 Pane arido, pane asciutto: pane solo, pane senza aggiunta di un'altra vivanda.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 2, pag. 159.26: li primi tre anni non mangiò altro, se non una certa misura di lenticchie infusurate [[...]] e gli altri tre pane arido con acqua e sale...

[2] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 46.220, pag. 880: Quando nel paneasciutto dà di morso / e be' de l'acqua, si reca a memoria / che ber soleva il vino a sorso a sorso.

1.20 Rompere, spezzare, dispezzare, frangere (il) pane: dividere con le mani una forma di pane in tozzi, per mangiarla o per spartirla con altri. Anche con inf. sost.: rompere di pane.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 195.2: Et lo figliuolo di Sirac disse: rompi il pan tuo, e danne a cului ch'à fame, et vesti gli poveri...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. I, cap. 6, pag. 66.4: Dio no(n) si puote mellio cognoscere ke p(er) rompere di pane a cagione di fare limosina.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 317.19: Appo gli Aretini, ispezzandosi pani in conviti, corse il sangue del mezzo de' pani, secondochè delle fedite è usato.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 1, pag. 176.33: Anco àe l'audito del pane, per ciò che, rompendolo, così s'ode come suono di pane e sì come non fusse sagrata.

[5] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 18, pag. 45.7: (e) e' li tolì lo pa(n) de man (e) sì lo ronpei, (e) disi: "Q(ue)sto avrò-e'!".

[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 149, pag. 347.35: Io le diei tanta virtú, nello spezzare el pane che ella fece, che tutte se ne saziarono apieno...

[7] f Laud. an. pesar., XIV sm., Come è possibil, 39, pag. 221: Peregrin fransi el pane et nella cena / E miei discipul mi cognober certo... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con rif. all'Ultima Cena o alla Cena in Emmaus].

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 24, pag. 118.21: lo far-sse cognosse' dapo' a la menssa al speççar del pan.

[9] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 358, pag. 49: Cristo [[...]] prese lo pane e benedixe / et cominççòlo a despetiare...

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 7.23, pag. 445: Indi partiti, volgemmo a Emaus, dove / Cristo, frangendo il pan, fu conosciuto / dopo la morte...

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, prol., vol. 1, pag. 92.9: Et chinandu cum illi, piglau Iesus lu pani et binidissilu, et ruppilu, et dedilu a li dissipuli soi...

1.20.1 Fras. Rompere il pane (a qno): condividere il vitto.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 195.2: Et lo figliuolo di Sirac disse: rompi il pan tuo, e danne a cului ch'à fame, et vesti gli poveri...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: Et altro disse Ysaia: ro(m)pe lo pane tuo a cholui che à fame, (et) ali bizongnosi...

1.20.2 Fras. Dividere il pane (con qno): spartire il vitto con qno.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. I, cap. 6, pag. 72.14: Et honorare dei lo Sengnore dela tua sustantia et cu(m) colui k'à fame dividere lo pane tuo, (e) avera'ne lode...

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 95, pag. 306.39: Comanderem noi, che porga la mano a colui, ch'è in pericolo d'anneggare, e che mostri la via agli erranti, e sviati, e che divida il su' pane coll'affamato?

1.21 Pane rotto: tozzo di pane; quantità di tozzi di pane.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 30 rubr., pag. 45.9: De la lemosina del pane rotto, la quale è da èssare fatta per lo pelegrinieri...

[2] Stat. sen., c. 1318, cap. 53, pag. 60.14: ordinamo, che 'l pelegrinieri de l'Ospitale [[...]] sia tenuto di dare [[...]] per elimosina tutto el pane rotto e el relievo el quale se rilieverà de le mense de li frati e de le suore del detto Ospitale...

1.21.1 Pane intero (anche in ordine inverso): forma di pane intatta, non divisa (anche in contesto fig.).

[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 55.25: Indele feste et indele domeniche intero pane agiunge Dio a catuno dei frati, per che cena abbiano di rilievo.

[2] Stat. sen., 1305, cap. 29 rubr., pag. 44.5: Che sia ordinato uno de li frati, el quale sia datore de le lemosine de li pani interi...

[3] Novellino, p. 1315 (fior.), 2, pag. 127.14: istabilìo che un pane intero li fosse dato per giorno, alle spese di sua corte.

[4] Stat. lucch., XIV pm., pag. 83.4: Lo servente se le cose dello spitale overo paneintero involerà overo venderà et per certo li si potrà provare...

[5] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 9, pag. 140.34: li Cristiani hanno il paneintero, e gl'infedeli hanno i minuzzoli; ma questi minuzzoli non si possono fare pane intero, se non s'intridono da capo con acqua e con sangue.

[6] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 68 bis.31, pag. 312: Guarnito l'à sì ben d'un pane'ntero / che molte lod'e gratie a Dio reddêro...

1.22 Tagliare (il)pane: affettare con un coltello una forma di pane, partic. per distribuirla ai commensali.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 91, pag. 318: no 't rez villanamente, / Se tu mang con verun d'un pan comunamente; / Taia lo pan per ordene, no va' taiand per tuto...

[2] Stat. sen., 1305, cap. 4, pag. 8.7: ciascuno frate del detto Spedale lo quale in chella ora sarà nel detto Spedale, sia tenuto e debbia ire nel Pelegrinaio del detto Spedale a talliare el pane, e a servire a li infermi e amalati del sopradetto Spedale.

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 85.3: Et alguni sì com'eli [è] asentadi, en gran prescia scomença a tajar pan et a meter vin en mujoli...

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 29, pag. 141.5: Lo cortel amolao si è bon a tagliar pan...

[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 179.10: li homini de quella terra tagliando et rompendo el pane, ne habundava grande quantitate de sangue...

1.23 Fras. Rendere pan per focaccia a qno: ricambiare un torto subito con un torto simile, vendicarsi. || V. anche cofaccia 1.1.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 10, pag. 393.15: ti dico che tu fai molto bene a rendere al marito tuo pan per focaccia...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 41, pag. 99.29: E così quasi scornati si tornorono a Firenze, dove saputa la novella, fu tenuto messer Ridolfo avere renduto pan per focaccia.

1.24 Pane vendereccio: pane prodotto da un forno privato o pubblico, destinato alla vendita.

[1] Stat. sen., 1301-1303, pag. 29.4: D'ogne soma di pane vendareccio che entra dentro, J denaio.

[2] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 90, par. 2, vol. 2, pag. 445.20: Ma el valore de panevendereccio, cioè se 'l pane sia da fare per uno denaio overo doie, remanga en providentia de la podestà...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 59, vol. 1, pag. 113.17: E non volieno che provisione di grano o di biada si facesse per lo Comune ma in contradio ordinarono che tutto il pane vendereccio si facesse per lo Comune, e vendessesi caro...

1.25 Pane di / del Comune: pane prodotto su ordine e sotto controllo dell'autorità pubblica, venduto a prezzo calmierato.

[1] Novellino, p. 1315 (fior.), 85, pag. 326.4: mandaro bando che tutti li poveri andassero alla riva, et avrebbero del pane del Comune.

[2] Doc. volt., 1329, 12, pag. 29.4: Sapiate che ' poveri sono coloro che comprano el panedel Chomune ala più valuta...

[3] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 347.32: i detti Sei sì ànno fatto milliorare il pane del comune, e vendessi in certe chiese per Firenze...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 73, vol. 3, pag. 470.21: e nel detto numero non erano i cittadini e loro famiglie ch'erano forniti per loro vivere, e non volieno pane di Comune...

1.26 Pane di gabella: pane il cui prezzo è gravato di una tassa.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 12, vol. 1, pag. 488.20: E il tiranno [[...]] costrinse tutta la città con certo ordine penale, chi non osservasse che catuno dovesse manicare pane di gabella, il quale facea fare aspro e forte, né altro pane non s'osava fare né cuocere nella terra, ond'elli traeva molti danari.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 47.19: quelli delle ville venivano in citate a comparare dello pane della gabella.

1.27 Locuz. nom. Pane di angeli: manna. || Cfr. Sal 77, 25: «Panem angelorum manducavit homo; cibaria misit eis in abundantia».

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 77, vol. 5, pag. 365.15: [24] E allora piovette la manna da mangiare [[...]]. [25] Mangiò l'uomo il pane di angeli; e dètte loro cibi in abbondanza.

1.27.1 Locuz. nom. Pane degli angeli: nutrimento spirituale, vera conoscenza di Dio; conoscenza intellettuale.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 1, pag. 3.14: Oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane delli angeli si manuca!

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 2.11, vol. 3, pag. 22: Voialtri pochi che drizzaste il collo / per tempo al pan de li angeli, del quale / vivesi qui ma non sen vien satollo...

[3] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 37.3: Ora dirizza il suo sermone alli scienziati, e savi, e provetti; e dice, che sono pochi, che per tempo dirizzarono il collo (che circunda la gola) al pane delli Angeli (cioè a contemplare Idio)...

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 1, 1, pag. 34, col. 1.1: Quando l'anima per affetto amoroso di mente desidera di pervenire alla perfetta unione del celestiale sposo, e di manicare del pane degli Angeli, del quale i beati spiriti sono pasciuti in gloria...

1.28 [Prov.].

[1] f Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 107.14: Buono pane e buon vino. || Corpus OVI.

[2] f Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 120.8: Mangia per camino buon pane e buon vino. || Corpus OVI.

[3] F Lett. prat., 1385-1410 [1395]: perché la chasa sia pichola no monta nulla: vale melglo in chasa pane che in palagio fame. || Cecchi, Lettere a Margherita, p. 143.

1.29 Fig. || In contesti che trad. o echeggiano formule bibliche.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 1, pag. 76.10: Le mie lagrime mi furono pani il dì e la notte; dove vuol dire che si pascea del continovo dolore e del pianto suo dilettevolmente, come fa l'uomo del pane. || Ps 41, 4: «Fuerunt mihi lacrimae meae panes».

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 25, pag. 199.15: questo è uno pane di dolore et di questo pane si satia et vive l'anima. || Ps 126, 2: «panem doloris».

1.30 Estens. Frumento; messe di grano.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 258, pag. 12: Apress el parla Luio con soa sapa in man; / «No me reposs - dis quello -, ma ben maldur lo pan.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 18, pag. 106.4: E se 'l campo là ove semini, o poni gli ulivi vuogli lavorare per far pane, pianta l'uno di lungi dall'altro XL piedi...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 12, vol. 1, pag. 729.4: E nel detto anno fu singulare buona e gra· ricolta di pane...

[4] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 4 Re 18, vol. 3, pag. 553.10: [32] [[...]] terra abbondevole e fruttifera, e terra di pane e di vino e d'olivi e d'olio e di miele... || Cfr. 4 Re 18, 32: «terram panis et vinearum».

2 Razione quotidiana di pane (cit. anche con il vino).

[1] Doc. trav., 1158, pag. 8.32: Sero ascendit murum et dixit: Guaita, guaita male; non mangiai ma mezo pane.

[2] Doc. pist., 1300-1, pag. 210.18: Diedi a Mino s(oprascric)to, che diede i(n) pane p(er) li <s(oprascric)ti> maestri che stecteno alla s(oprascric)ta cholo(n)baia...

[3] Doc. perug., 1322-38, pag. 112.38: De(m)mo, vienardì dì xvj d'agosto, p(er) vino p(er) gle maestre e manoagle e p(er) pane, qua(n)do se fiero el ponte, s. viij d. viiij.

[4] Doc. orviet., 1339-68, [1361], pag. 145.32: e questo si fa p(er) salario di lb. IIII il mese, e di lb. XXV di pane p(er) settimana...

2.1 Pane quotidiano (anche in contesto fig.). || In contesti che traducono, commentano o riecheggiano Lc 11, 3: «Panem nostrum quotidianum da nobis hodie».

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 10.32: Molto c'insegna il nostro maestro a parlare umilmente e saviamente, quand'elli ci apprende a dire, bel dolce padre, nostro pane cotidiano ci dona oggi. Che puote meno il figliuolo addomandare al suo padre che del pane sanza più per lo giorno passare?

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 21.23, pag. 298: Tu se' quel pane / ch'i' veggio ogni mane / ci se' rapresentato. / Fructo sovrano, / pan cotidïano / che pasci ogn'afamato.

[3] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 31, pag. 188.5: La quarta pitissione è: "Panem nostrum cotidianum da nobis hodie", cioè 'lo pane nostro cotidiano ci da' oggi'.

2.2 [Con l'acqua, parte della dieta propria dei penitenti e dei carcerati].

[1] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11, pag. 507.19: mille anni sarei istata in romitorio col pane e coll'acqua...

[2] Gualpertino da Coderta, XIV in. (trevis.), 2.8, pag. 340: Credete vui ch'él sia sì gran peccato [[...]]? / Certo che no, madona mia placente; / tri vener, pane et acqua: ed è scusato.

[3] Stat. catan., c. 1344, cap. 1, pag. 29.2: Et cui saputamenti fallissi in alcuna di li predicti cosi, dica sua culpa in capitulu, e mangi in terra pani et aqua...

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 64, pag. 238.5: fatela murare in una carcere, e nutricatevela dentro di pane e d'acqua -.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 39, S. Agata, vol. 1, pag. 338.26: Allora comandò che fosse rimessa in prigione, vietandole che medico veruno non entrasse a lei, né non le fosse dato da persona veruna né paneacqua.

[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 214.1: da poi che abe receputa la sancta communione del preite nel dì de Pasca, per sei misi continui non mangiao né bebe altro che pane et acqua...

2.2.1 Fras. Digiunare in pane e (in) acqua, con pane e acqua, giunare in pane e in acqua: attenersi a una dieta di soli pane e acqua, per penitenza o per punizione.

[1] Stat. sen., 1295, cap. 18, pag. 20.15: se infra 'l detto tempo noll'avesse fatto, el Priore sia tenuto a farlo digiunare ogni venardì in pane e acqua in fino che l'averà fatto.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 42, pag. 63.27: si noi dessemo tutto lo nostro avere per Dio a' poveri, e tutto tempo digiunassemo in pane e in acqua, e dicessemo tutte l'ore del dì e de la nocte...

[3] Stat. lucch., XIV pm., pag. 73.49: Et xl dì si penta et digiuni la quarta et la sesta feria in pane et acqua.

[4] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 3, 31, pag. 56.10: lo qual vechio onorava specialmentre la madre de Dio, e le vigilie de le quatro feste de la dona zunava in pan e in aqua.

[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 76.2: dormono in su la terra, senza alcuna cosa sotto o sopra, e tutto l'anno digiunano i regolati loro con pane e acqua.

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 253, pag. 54: Uno frate de Collemagio venne qua ad predicare [[...]], / Tre dì in pane et acqua ne fece dejunare.

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 1, pag. 31.26: egli, oltre alli digiuni delle quaresime che nell'anno si fanno dalle divote persone, ogni settimana almeno tre dì fosse uso di digiunare in pane e in acqua...

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 12, vol. 1, pag. 41.3: homu non esti tinutu a Deu intrari a religiuni, diiunari in pani et acqua la quaraisima, dunari tuctu lu so per amur di Deu...

2.3 [In contesti moralistici:] alimento semplice, economico e sufficiente alla sussistenza (gen. cit. con l'acqua), in opp. (anche implicita) con cibi raffinati e costosi (anche in contesto fig.).

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1106, pag. 64: L'anema vol esser pasua / De pan e d'aigua e d'erba crua, / Lo corpo vol vin dolz e forte...

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 192.3: Pane e acqua la natura desidera e di questo neuno è povero.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 17, pag. 132.35: Uno homo giusto, o uno vile, abbisogna di pane et d'acqua et d'una gonnella...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 95.62, pag. 440: O como à[n] seguio guairi / la vita de li santi Pairi, / chi usavan con gran vertue / pan e aigua e erbe crue!

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 15, pag. 71.2: Ecco adunque quegli che agli uomini dà a mangiare [[...]], patisce fame e sete; e non aspetta e non domanda nè vernaccia nè capponi, ma pane ed acqua...

[6] Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IV [Phars., IV, 365-401], pag. 65.29: Lo nobile vino mescolato con le non conosciute speçi non diriça quelgli infermi [[...]]; assai èe a' popoli l'acqua e 'l pane.

[7] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 5, pag. 19.10: essendo ella alla mensa del suo marito, infra molte vivande e delicati cibi, solamente di pane e acqua era contenta spesse fiate.

2.3.1 Fig. [In espressioni indicanti spese di bassissimo costo]. || V. pezzo.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 8, pag. 485.26: ti potevano così orrevolmente acconciare in casa i conti Guidi con un pezzo di pane...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 197, pag. 502.4: io venni a stare qui tra le maggioranze, poteva avere nel Canestruccio una casa per un pezzo di pane, ed era presso a' palagi de' rettori...

2.4 Estens. Cibo necessario alla sussistenza, vitto; gen., mezzi necessari alla sussistenza (anche in contesto fig.).

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 24, pag. 160.2: «Cibo (e) verga (e) incarico all'asino, (e) pane (e) disciplina (e) op(er)a al servo.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 6, pag. 17.4: vo' che del sudore del volto vostro vi sia dato il pane vostro...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 17.59, vol. 3, pag. 283: Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui, e come è duro calle / lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 7.4098, pag. 366: Per te sii buono, non sperando in uomo, / Ché troppo ha sale la cena col pranzo / Dell'altrui pane...

[5] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 9, pag. 273.10: "Ho Dio, quanti mercennari àe in dela magione di mio padre che sono abbondosi di pane, e io cu perisco di fame!

[6] Gl Gloss. tib., XIV m., pag. 134r.1: Dà lo pane alli poveri dicat(um) sic Tu das panem paup(er)ib(us).

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, introduzione, pag. 261.26: io farei più discretamente a pensare donde io dovessi aver del pane che dietro a queste frasche andarmi pascendo di vento.

2.4.1 [Come esclamazione (di una folla affamata che reclama cibo)].

[1] Poes. an. sic., 1354 (?), 22, pag. 24: Eu vidi picchulilli - pir li porti sidiri / atornu ben da milli, - gridandu: 'pan!', muriri...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 47.24: E moite perzone fuoro trovate morte de fame. Moite perzone ivano gridanno de notte: «Pane, pane».

2.5 Fras. Guadagnare il pane, il pane e il vino: procurarsi il sostentamento con il proprio lavoro.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 112.3, pag. 226: «Tanto quanto Gesù andò per terra, / I suo' discepoli e' non dimandaro / Né pane né vino, anzi il guadagnaro / Co· le lor man, se llo Scritto non erra.

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1278, pag. 82: Prodoxamente y lavorava, / E lo so panguadagnava...

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1360, pag. 85: Con le suo man sera e maytin / Se guadagnava el pan e 'l vin.

2.6 Fras. Avere il pane senza sudore: ottenere i mezzi per vivere senza lavorare. || Cfr. Gen. 3, 19: «In sudore vultus tui vesceris pane».

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 35, pag. 225.6: 'Oh, lo Papa et li altri signori ànno lo pane sensa sudore!' Ma questo pane nullo l'àe sensa sudore, però che tutto die s'affaticano in adempiere li desiderij loro...

2.7 Fras. Mangiare il pane altrui: dipendere per il proprio sostentamento da altri (con connotazione pos.).

[1] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 34, pag. 445.26: Item Geronimo: «Cristo povero mangiava il pane altrui».

[2] Esopo tosc., p. 1388, cap. 28, pag. 149.26: ciascuno che in gioventudine mangia il pane altrui e sta alle meriggie de' possenti signori...

2.7.1 Fras. Mangiare il pane di qno: vivere a spese di qno (con connotazione neg.).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 16, cap. 2, pag. 186.15: 'E l'uomo [[...]], 'nel quale mi chonfidava, mangiando il mio pane ordinò la mia distrutione e morte'.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 14, par. 7, pag. 272.20: «Non - dici' elli - il pane per niente abbiamo mangiato d'alquno, ma in laboro e inn afatichamento notte e ddì lavorando, né alquno di voi gravammo».

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 12, S. Silvestro, vol. 1, pag. 147.19: Del tradimento [[di Cristo]] dice il Salmo: "Colui che mangiava i pani miei agrandìo sopra me lo 'ngannamento... || Cfr. Ps 40, 10: «qui edebat panes meos».

2.7.2 Fras. Mangiare pane dell'altrui farina: approfittare indebitamente dell'aiuto altrui.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 97, pag. 383.9: E Tristano disse: - Sire, voi non perdereste già la quistione per non sapere bene arguire e contare ben vostra ragione, e mangereste volentieri pane dell'altrui farina -.

2.8 Mancare, venire meno il pane: essere indisponibile il cibo, i mezzi di sussistenza.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 446, pag. 577: Mei è l'om qe lavora la sera e la doman, / ca tal omo se lauda, qe fors ie manca 'l pan.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 16, pag. 303.20: Ed a ciò ch'ellino abbiano più manicatori dentro s'elli avviene che quelli dell'oste prendano alcuno di quelli del castello, ellino nol debbono véndare, ma guastare de la persona, sì ch'elli non possa poi più tenere danno, e rimandarlo dentro, acciò che 'l pane lor venga più tosto meno.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 274, pag. 12: Ki sgiva lo lavor e guarda ai altrú man, / Degn è k'el venia al men e k'el ge mancha 'l pan.

2.8.1 Fras. Togliere e strappare il pane di mano a qno.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 4, pag. 16.14: al stancho afadigao e lasso deveavi l'aqua, al famolento toglivi e strepavi lo pan de man...

2.8.2 Fras. Togliere il pane (a qno): vietare di partecipare all'eucaristia; scomunicare qno.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 18.128, vol. 3, pag. 307: Già si solea con le spade far guerra; / ma or si fa togliendo or qui or quivi / lo pan che 'l pïo Padre a nessun serra.

2.9 Fras. Crescere del proprio pane qno: sostentare a proprie spese qno (in contesto fig.).

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 3, pag. 7.7: Caro mio figliuolo, [[...]] nutricato [[...]] e cresciuto del mio pane, abandoneret'io [[...]], veggendoti sì malamente infermato?

2.10 Fras. Stare, vivere a un pane e a un vino: far parte di un medesimo nucleo familiare.

[1] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 19, pag. 167.21: ciascuni capi di famigla e tutti e ciascuni maggiori di xviij anni, maschi, viventi ad uno pane e ad uno vino...

[2] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 19, pag. 168.34: alcuni de' predetti insieme abitarono e stettoro ad uno pane e ad uno vino in una medesima casa.

[3] Stat. fior., 1394, cap. 22, pag. 289.25: el fratello per lo fratello insieme vivendo a uno pane e un vino o vero che essa Arte insieme esercitano.

- Fras. Essere sotto a un pane, un vino, una cucina: condividere lo stesso vitto (detto di confratelli di un ordine religioso).

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 7, pag. 31.1: Che è questo, a essere tutti sotto uno pane, uno vino, una cucina, una regola, a un vestimento, che cci ha tante diversitadi e tante volontadi?

- Fras. Stare a pane e vino con qno: condividere il vitto con qno (sostenendo le spese).

[5] Stat. pis., 1302 (2), cap. 4, pag. 981.3: Et alcuno maestro non possa tenere alcuno fante se non istesse con lui a pane et vino et vestire, sotto la dicta pena.

[6] Stat. pis., 1321, cap. 68, pag. 245.1: Et non constringerò alcuno homo, dei panni da sè comperati dare parte ad alcuno homo, lo fante del quale stesse a pane et vino con colui lo quale la parte dei dicti panni comperati vollesse.

2.10.1 Fras. Tenere a proprio pane e vino e letto qno: sostentare qno a proprie spese.

[1] Stat. pis., 1302, cap. 17, pag. 964.9: Et che quello fancello debbia tenere a suo pane et vino et lecto, cotidiamente...

2.10.2 Fras. Stare al pane e al vino di qno: vivere a spese di qno.

[1] Doc. rom., 1372, pag. 55.6: «P(er)ciò che filgiomo sì ène stato allo pane (et) vino tuo»...

2.11 Fras. Andare per il pane, gire per / pro il pane, ire per il pane: chiedere cibo in elemosina. Estens. Chiedere la carità, mendicare.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 23.54, pag. 589: Vidi l'omini storçati, / ceki, surdi, gir pro 'l pane...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 62.44, pag. 254: «Metteromme a gir pezente - per lo pane ad onne gente...

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 39.20: E se questo fosse [[...]], e un lavoratore di terra e quelli che va per lo pane vorebe amare una reina.

[4] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), 6.87, pag. 36: Vedove e pupilli e innocenti / del mio sangue miglior van per lo pane / per altrui terre strane / con gran vergogna e con mortale affanno.

[5] Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 30.20: il povero va a uscio a uscio per lo pane, fiat latinum "pauper vadit ostiatim pro pane".

[6] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 31, pag. 114.2: quando mi si cessò ogni fervore non sapevo nè volevo ire per lo pane, quando sentii un poco, gridavo pazzia e mortificazione.

2.11.1 Fras. Chiedere, cherere (il, del) pane: elemosinare il cibo.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 110.2, pag. 222: «Ancor sì non comanda la Scrittura / Che possent'uon di corpo cheg[g]ia pane, / Né ch'e' si metta a viver d'altrù' ane...

[2] Stat. pis., 1330 (2), cap. 144, pag. 596.1: Et le guardie [[...]] abbiano, quando andasseno chierendo pane per la cità coi pregioni, la tersa parte del pane che s'accatta per catuno di loro...

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 494.6: Marco Volusio edile del popolo, sbandito, preso abito d'uno Isiaco, per le vie piuviche chiedendo il pane, non si lasciò conoscere a chi lo scontrava...

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 84, pag. 190.20: e giugnendo all'uscio dell'amante, mostrando chieder del pane, domandava: - Ècci il tale? -.

2.11.1.1 Fras. Rogare il pane.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 125.5, pag. 494: Nixun omo to pan roa / chi aja nome d'asaxin...

2.11.2 Fras. Accattare il pane: procurarsi sostentamento con l'elemosina.

[1] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 63, par. 26, vol. 1, pag. 254.9: esse guardiane [[...]] deggano [[...]] ciascuno dì menare uno pregione palesemente portante la saccola grande êll'orca per lo pane acatare...

[2] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 13, rubr., pag. 96.14: Come santo Francesco e frate Masseo il pane ch'aveano accattato posono in su una pietra allato a una fonte...

[3] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 1, pag. 227.4: noi accatteremo uno poco di pane, e sì ci ristaremo e riposeremo in quel luogo che Dio ci apparecchierà».

- Fras. Andare accattando il pane.

[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 10, pag. 418.6: mai non vidi un giusto derelitto, nè i suoi figliuoli andare accattando il pane.

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 71, pag. 183.30: Puoi il benedetto andò acattando il pane col converso per la città due dì puoi...

3 [Relig.] [Nella liturgia cristiana:] pane che il sacerdote offre al fedele durante la celebrazione eucaristica.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 17, pag. 35.8: La credenza del Corpus Domini si è che 'l pane e 'l vino che piglia 'l prete nell'altare a la messa si faccia verace corpo e sangue di Cristo...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 1, pag. 177.31: Unde veramente è Cristo tutto in ciascuna ostia, e quello medesimo Cristo. Unde quello pane non è pane, ma è Corpo di Cristo...

3.1 [Relig.] Locuz. nom. Pane sostanziale, consustanziale. || Cfr. Mt 6, 11: «Panem nostrum consustantialem da nobis hodie».

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 30.73, vol. 1, pag. 206: Cristo, [[...]] danne [[...]] di quel cibo spiritale / ke sirà sempiternale, / vivo panesustantiale / cum dolçe aulor pretïoso.

[2] Poes. an. pis., XIII ex. (4), 2.73, pag. 32: Di quel cibo spiritale / che serà sempiternale, / vivo panesubstantiale: / con dolce et pretioso!

[3] Gl <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 12.11: paneconsustanziale, cioè a dire che passa e sormonta tutte sustanzie, e tutte creature in vertù, ed in dignità ed in tutte maniere di valore.

3.2 Pane benedetto: pane consacrato (anche rif. al pane eucaristico).

[1] Stat. pis., a. 1340, pag. 707.25: et poi, quando è dicta la messa [[...]], lo dicto chamarlingo pigli XXVI di quelli pani benedecti, et mandili ad messere l'arcivescovo...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 27, pag. 131.29: ha hi picenin la crumea de l'ostia del pan beneechio.

[3] Doc. sen., 1365 (2), pag. 29.12: Questo veramente noi fedeli cristiani aviamo per grandissimo misterio in terra nel venerabilissimo sacramento dell'ostia [[...]]. [[...]] Et concludendo, per verità sopra ogn'altra cosa si die tenere carissimo questo pane benedetto...

[4] Stat. venez., Aggiunte 1345-70, cap. 57, pag. 379.20: a tuti plaxete che sempre ogni anno da Nadale se debia far e dar pan benedeto a tuti li fradeli et ale seror de questa scuola.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 84, S. Pietro ap., vol. 2, pag. 722.3: E subitamente apparvero grandissimi cani, e fecero assalto contra Piero; ma elli offerse loro il pane benedetto, e subitamente gli messe a fuggire.

3.3 [Come epiteto di Cristo (gen. di ascendenza testamentaria):] pane di / della vita, pane celestiale, pane degli angeli, pane eternale.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 513, pag. 168: Plu val un boconcello de quel pan eternal / Ka no fa tut l'argento ni l'oro temporal...

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 191.7, pag. 243: Luce del mondo e spezial larga vina, / che 'n terra fa di bene onni fontana, / panede vita e de dolzor cocina...

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.192, vol. 1, pag. 232: Pasceme, o pane celestïale, / e d'ogn'altra cosa fame enfastidire...

[4] Lucidario pis., XIII ex., L. 1, quaest. 180, pag. 68.11: Elli disse che Elli era lo panedi vita...

[5] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 11.3: Onde verità dice il vangelio, io sono il pane di vita che discende del cielo; chi manuca di questo pane elli viverà sanza morire.

[6] Off. Flagell. S. M. di Pom., a. 1329 (tosc.occ.), pag. 220.5: esso el quale hè [sic] panedegli angeli, re de' rei, signore de' signori...

[7] f Vangelo Giovanni volg., XIV pm. (tosc.), 6, pag. 27.12: Ma Ihesù disse a lloro: «Io sono lo pane de la vita; quelli che viene a mme non averà fame... || Corpus OVI.

3.4 [Relig.] [Nella liturgia ebraica:] pane consacrato offerto a Dio nel tempio. Locuz. nom. Pane della proposizione.

[1] Omelia padov., XIII s.q., pag. 4.7: per certo Betphagé éra una contráda presso de monte Oliueto, là o' li preuede a[prestaua] [pani e] ostie da offerire in lo templo de Deo. || Trad.: «panes et hostias» (Folena).

[2] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 25, vol. 1, pag. 378.19: [30] E porrai sopra la mensa li panidella proposizione dinanzi al cospetto mio sempre.

4 Estens. Quantità di un materiale per sua natura incoerente o fluido (un alimento, un metallo, la cera), pressato e compattato in una forma simile a quella di un pezzo di pane.

[1] Jacopo da Firenze, Tract. algorismi, 1307 (fior.), cap. VII, pag. 36.9: Et io foe fondere tutto questo argento e 'l rame insieme et fonne uno pane.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 241.13: Per ogni peso di cera [[...]], per ogni pane di cera di Pollana o di Rocca...

[3] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 27.1: Se tu nol [[scil. l'argento]] vòli trarre fuori, sì tolgli tuta questa terra aghetta e fondila insieme e fanne uno pane.

[4] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 303.2: Appimundi pani unu di zuccaru di rotula iiij, ad tr. iiij 1/2 per rotulu.

4.1 Locuz. agg. In pane, in pani: compattato e modellato in forma di un pezzo di pane.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 45.34: Di zucchero in pani per metterlo in botti carati 1 per centinaio di peso.

[2] Giov. Pinciardi, Ricord., 1362-69 (ssep./fior.), 2 [1363], pag. 362.10: di quelli denari che ne pervenisaro loro alle mani debano conperare guado in pane al Borgo...

4.2 Locuz. nom. Pane di confetto: alimento a base di un impasto di farina in cui sono incorporati ingredienti dolci?

[1] Doc. fior., 1281-97, pag. 526.29: de' quali d. si conperoe pesce e vino e uno panedi confetto, il quale si presentoe a' frati minori...

5 [Bot.] Locuz. nom. Pane porcino: pianta erbacea delle primulacee (Cyclamen europaeum), usata in farmacia per i suoi poteri sfiammanti e emollienti. || V. ciclame.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 25, col. 2.15: R(ecipe) sugo fatto di fiori di paneporcino, fiele d'anguilla, fiele di corbi...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 243, pag. 255.17: Panporcino, segondo Serapion, fi chiamà ciclamen over buchormariem.

[3] f Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 1, cap. 53], pag. 256.28: recipe [[...]] lapacio acuto et paneporcino... || Corpus OVI.

[4] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 186, pag. 96.6: Pigla una erba ki si chama crixuni et pistala cum pani purchinu et lenticha aquatica...

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 55, pag. 175.18: pilgia lo paneporcino et l'ellera terrestri, le quale b(e)n pista i(n)semi...

5.1 [Bot.] Locuz. nom. Pane alcurit: lo stesso che pane porcino.

[1] Gl F Mesue volg., XIV (tosc.), cap. 26: Arthanita è il pan porcino o vuoi dire panealcurit, et alcuni chiamanlo malo della terra o ciclamen. || Mesue, Opera, c. 59 v.

[u.r. 19.10.2022]