PECORAIO s.m./agg.

0.1 pechoraio, pecorai, pecoraia, pecoraio, pecorajo, pecorare, pecorari, pecurari, pecuraru, pegorari, pegurari, picoraru, picurari, picuraru.

0.2 Lat. tardo pecorarius (DEI s.v. pecoraio).

0.3 Doc. sen., 1235: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1235; Doc. fior., 1279-80; Doc. amiat., 1368; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Stat. ver., 1380.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Doc. catan., 1349.

0.6 N Già att. in carte mediolatine di area aret. (1040), volt. (1158), prat. (1192): cfr. GDT, p. 202.

0.7 1 Allevatore e guardiano di pecore, pastore (anche in similitudine, rif. alla rozzezza dei modi). 2 Agg. Dedito all'allevamento delle pecore (anche in similitudine, rif. alla rozzezza dei pastori).

0.8 Zeno Verlato 23.11.2016.

1 Allevatore e guardiano di pecore, pastore (anche in similitudine, rif. alla rozzezza dei modi).

[1] Doc. sen., 1235, pag. 97.8: Giova(n)ni pechoraio da Chamilliano Ciiii s..

[2] Doc. fior., 1279-80, pag. 480.26: paghò Ditisalvi pechoraio per una condanascone fantta contro di lui...

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 87, pag. 181.16: E quando fuorono venuti in quella parte, e lo ree Marco sì vide pecorai e uomini che guardavano bestie.

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 10, cap. 4, vol. 2, pag. 376.6: egli comandò a quelli che intendeano la lingua ch'elli ponessero cura [[...]], se li pastori parlassero grossamente a guisa di pecorari, o se nel loro parlare somigliassero gente cittadina.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 73.19: essenduli presentatu unu porcu salvayu multu grandi, cummandau que lu pecuraru que lu avia aucisu fussi menatu ananti d'issu...

[6] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 133, par. 9, vol. 2, pag. 185.9: le predicte cose non s'entendano [[...]] en glie pecorare e quanto aglie pecorare...

[7] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 140, vol. 1, pag. 298.9: l'entrata del castello si è a mezzo giorno e non à nè porte, nè mura; chè 'l castello è quasi guasto, e stannoci Saracini pecorai...

[8] Doc. catan., 1349, pag. 50.10: Item lassau ad unu picoraru tarì chinqui.

[9] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 47, pag. 99.26: Alcun di loro diventò pecorajo, alcuno lavoratore di terra, abitando in misera casellina.

[10] Doc. amiat., 1368, pag. 103.34: trovai a co(n)to a la ma(n)dria asengniate a ·(m)me p(er) uno de' fedeli comessarii e p(er) li pecorari peco(r)e tosate VI.C LXXIIII...

[11] Stat. ver., 1380, pag. 398.33: Item che i pegorari che andarà i(n) Lexin possa po(r)taro arme cu(m) boleta...

[12] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 26, 67-75, pag. 625.25: e come da le pecore è ditto pecoraio da le più genti, così dai montoni lo volse chiamare l'autore montonaro...

2 Agg. Dedito all'allevamento delle pecore (anche in similitudine, rif. alla rozzezza dei pastori).

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 38.14, pag. 101: non conven pentulaio auro ovrare, / e non de baronia / ni de filosofia / alpestro pecoraio omo trattare.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 10, cap. 4, vol. 2, pag. 376.9: E avendoli contato, che le parole e l'abito de' corpi, e la roba loro [li] mostrava più conti e più puliti, che gente pecoraia...

[3] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 105.19: Per homini picurari unc. xxviiij tr. xxiiij g. xv.