0.1 pecorone, pecoroni, pecorono.
0.2 Da pecora.
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.>tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.>tosc.).
0.5 Locuz. e fras. entrare nel pecorone 2.1.
0.7 1 [Zool.] Maschio della pecora, montone. 2 Fig. Uomo di intelletto semplice. 2.1 Estens. Semplicità di intelletto. Fras. Entrare nel pecorone: mostrarsi sciocco, rendersi ridicolo.
0.8 Zeno Verlato 23.11.2016.
1 [Zool.] Maschio della pecora, montone.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.>tosc.), pag. 13.18: nella insola de Ponto ene una ventura de uno pecorone, lo quale ao lana de auro, facto ene ad onore de dio Iove.
[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.>tosc.), pag. 14.21: [[Giasone e gli Argonauti]] avenno lo pecorono retornao senne in Grecia.
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 147.7: Lo terzo ordine [[di figure]] stavano pecoroni, dragoni e golpi. La lettera diceva: «Questi soco li faizi officiali, iudici e notari».
2 Fig. Uomo di intelletto semplice.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, introduzione, pag. 406.15: e questo pecorone mi vuol far conoscer le femine, come se io fossi nata ieri!
[2] Vita frate Ginepro, XIV ex. (tosc.), cap. 9, pag. 59.2: E così aspettando per grande ispazio, ad alquanti incominciò a tediare e a dire: «Che pecorone è costui?»...
2.1 Estens. Semplicità di intelletto. Fras. Entrare nel pecorone: mostrarsi sciocco, rendersi ridicolo.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 270.1, pag. 323: Io non vorrei entrar<e> nel pecorone / per troppa fede o per speranza dare / d'aver<e> d'oggi in domane ad aspettare / quel che m'alunga ognor vostro sermone. || In paronomasia col nome di Giovanni del Pecorone, destinatario del sonetto.