PELO s.m.

0.1 pegle, pei, peile, peilo, pel, peli, pelio, pelli, pello, pelly, pelo, pey, pii, pile, pili, pilie, pilli, pilly, pilo, pilu.

0.2 Lat. pilus (DELI 2 s.v. pelo).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Doc. sen., 1298; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Lett. lucch., 1303; Doc. cort., 1315-27; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. sang., 1334.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1308 (2); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311; <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Doc. imol., 1350-67; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Doc. castell., 1261-72; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342; Anonimo rom., Cronica, a. 1360; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. a pelo a pelo 4; andare a pelo 4.1; andare cercando il pelo inter l'uovo 3.3.1; avere pelo 3.2; avere pelo bianco 1.5; avere un pelo 3.2; buttare fuori i peli 1.3.1; andare caendo il pelo nell'uovo 3.3.1.1; cambiare pelo 2.2.1; cambiare il pelo 1.5; cangiare il pelo 1.5; cercare a pelo a pelo 3.5; d'aspro pelo 1.4; di pelo in pelo 1; essere del pelo 2.4; guardare al pelo 3.4; guardare il pelo nell'uovo 3.3; mancare un pel di lana 2.7.2; mettere fuori i peli 1.3; mettere il pelo 1.3; mettere pelo 2.1; mutare pelo 2.3; peli del calamaio 6; peli del capo 1.1; pelo del capo 1.1; senza peli 1.2; senza pelo 1.2; tondere a mezzo pelo 2.7.1.1; trarre il pelo dell'uovo 3.3.2; valere un pelo 3.1; valere un pelo di cagna 3.1; vedere il pelo nell'uovo 3.3; vedere un pelo nell'uovo 3.3; venire a pelo 4.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 [Nell'essere umano:] sottile filamento radicato nell'epidermide, con maggiore affoltimento in alcune parti del viso e del corpo, variabile nel colore secondo l'individuo e secondo l'età. [Anche con valore collettivo:] insieme dei peli del corpo o di una sua parte (anche in contesto fig.). 1.1 [Rif. ai punti del viso o del corpo di maggiore affoltimento, o all'affoltimento stesso]. 1.2 Locuz. agg. Senza peli / pelo: glabro. 1.3 Locuz. verb. Mettere il pelo: divenire peloso (per effetto della pubertà). 1.4 [Rif. al fenomeno dell'orripilazione]. 1.5 [Rif. al colore di peli e capelli, in quanto indizio dell'età]. 1.6 Minima parte di una persona (anche in contesto fig.). 2 [Rif. a un animale:] filamento radicato nell'epidermide, di lunghezza e colore variabile secondo la specie, e (partic. negli animali domestici) secondo l'individuo (anche rif. a peli o ciuffi di peli caduti dall'epidermide). 2.1 [Con valore collettivo:] insieme dei peli che ricoprono il corpo di un animale; manto, pelliccia (anche con un agg. che ne indica la qualità e partic. il colore). Anche in contesto fig. 2.2 [Prov.] Cambiare il pelo anzi che il vezzo / animo. 2.3 Fig. Fras. Mutare pelo (di qsa): mutare costume (rif. a una persona). 2.4 Fig. Fras. Essere del pelo (di qno): avere affinità con qno (rif. a una persona). 2.5 [Pell.] [Rif. a una pelliccia animale lavorata o a una pelle cui sia mantenuto il pelame; anche con valore collettivo (anche in contesto fig.)]. 2.6 [Pell.] Pelliccia usata come indumento, o per guarnizioni. 2.7 Estens. Filamento di un tessuto (partic. di lana). 2.8 [Rif. all'uso in medicina di pelo animale (della lepre negli es.) come stagnante del sangue o come sfiammante]. 2.9 Estens. [Rif. a un vegetale:] sottile filamento che si estende dalla superficie di una pianta verso l'esterno. 3 Fig. [Rif. allo scarso peso:] quantità minima (come termine di paragone). 3.1 Fig. Aspetto particolare di scarsa importanza, inezia. [Come rafforzativo di una negazione:] nulla, nient'affatto. 3.2 Fras. Avere un pelo: avere la minima intenzione o preoccupazione (di fare qsa). 3.3 Fras. Guardare,vedere il pelo nell'uovo: scovare il minimo difetto (anche pretestuosamente), esaminare minuziosamente. 3.4 Fras. Guardare al pelo: badare alle inezie. 3.5 Fras. Cercare a pelo a pelo: considerare sottilmente, investigare nei minimi particolari. 3.6 Fig. Puntigliosità, zelo a trovare il male nelle cose. 3.7 Difetto. 4 [Rif. alla posizione superficiale rispetto al corpo]. Locuz. avv. A pelo a pelo: in quantità appena sufficiente (alla sussistenza). 4.1 Fras. Andare a pelo: essere adatto, risultare conveniente (a qno). 5 Fig. Sottile spaccatura, incrinatura superficiale (di un edificio). 6 Estens. Materia filamentosa. Peli del calamaio: deposito che l'inchiostro forma sul fondo del calamaio.

0.8 Zeno Verlato15.05.2020.

1 [Nell'essere umano:] sottile filamento radicato nell'epidermide, con maggiore affoltimento in alcune parti del viso e del corpo, variabile nel colore secondo l'individuo e secondo l'età. [Anche con valore collettivo:] insieme dei peli del corpo o di una sua parte (anche in contesto fig.). || Gen. esclude, anche esplicitamente, la nozione di capello, tranne che quando ha valore collettivo.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 13, pag. 177.3: noi vedemo che le femmine [[...]] non ànno tanti peli, quanto li uomini.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 44, pag. 263.6: Tradito credeva essere da' barbieri, sicchè elli faceva altresì sovente suoi peli e barba divellere e tondare come radere...

[3] Distr. Troia (ed. D'Agostino), XIII ex. (fior.), pag. 246.11: le ciglia sottili e volte, brune di pelo e basse...

[4] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 33.17: Capitol dey pey. || Cfr. Bart. Anglico, VI, 9: «De piliis» (tratta dei peli sia umani che animali).

[5] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 74.27: era tutto coperto dei suoi capelli et dela barba et d'altri peli infine ai piei...

[6] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, [cap. 1], pag. 122.36: di così fatta matera viscosa s'ingienerano i peli e ' chapegli.

[7] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 13.3, pag. 748: Non è zà ben raso / a chi è romaso / gran pei soto naso / per man negligente.

[8] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 248.6: Fa' che l'unghie non sieno troppe lunghe e sieno sanza sozzura e che niuno pelo ti stea nella nare... || Cfr. Ov., Ars am., I, 519: «nullus stet tibi nare pilus».

[9] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 26, pag. 65.28: unu soy infanti, lu quali ià era librusu, a tantu ki li pili ià li eranu caduti e la pelli si lli accommenczava ad impustuliri.

[10] Fisiognomia, c. 1320 (tosc.), cap.01, pag. 23.22: chi ha assai peli nel corpo sì è lussurioso e sta volontieri con femine...

[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 6, pag. 328.8: Carone, orribile portatore dell'anime, e di terribile figura, al quale pende dal mento longa barba di bianco e canuto pelo...

[12] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.1: anbo due [[scil. le sopracciglia]] figurate ad modo d' arco non in molta quantità di peli disconcia tenebrosità le facea mostrare nere...

[13] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 11, pag. 84.29: Come l' uomo dunque spesso si lava, e rade li peli...

[14] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 2, pag. 22.18: tutto simile al pelo umano, il quale in puerizia è poco e biondo, poi cresce in quantità e in colore, poi si tramuta e incanisce, e diventa poco, infine tutto si disolve...

[15] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 12, pag. 64.3: portava la barba sì grande che li copriva la boccha, e quando voleva mangiare si conveniva ciessare e peli.

[16] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 49.31: Pluy maravilyusu fu lu cori di Aristomenes messinisi [[...]]. Lu quali cori, talyatu da li Athenisi però ca issu era statu multu dulusu, fu truatu plenu di pili.

[17] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 28.3, pag. 362: le guance, lanute / di folto pelo e nuovo, non pareano...

[18] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.16, pag. 146: Prima che niun pel mi fosse al volto / cominciai a far tua l'anima mia...

[19] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 21, pag. 154.9: poni-lla in loco pelloso, fa caçere i pilli e no gli lassa plu vegnire.

[20] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 29, pag. 143.4: un so fraelo piçem incorse in la infirmitae de lo morbo elanfantico e, cà seandoge caìte le peile, li caveli, e la coega infiae, cresua la spuça, no se poea celar.

[21] Brizio Visconti, a. 1357 (tosc.), 2.53, pag. 182: Fronte spaziosa e piana sanza pelo, / sottili e nere ciglia / partite avea qual un terzo di cerchio...

[22] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 29, pag. 662.20: E s'alcuno iniuriosamente trarà pili dentro la barba o pellarà la barba, fia punito in XXX fiorini d'oro.

[23] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 10, pag. 392.1: la moglie la quale egli prese era una giovane compressa, di pel rosso e accesa...

[24] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 12, pag. 100.13: aveva in sul naso un pelo nero chome setola di porcho e quando s'adirava s'ariciava quel pelo...

[25] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 35.9, pag. 72: O capo blondo e dilicato, / como e' te veço stare inclinato, / e li pilli de sangue atreçato, / fina a la barba vene lo rigore.

[26] A. Pucci, Un à tre figlie, a. 1388 (fior.), 11, pag. 302: «Più à [[scil. tempo]] el con[n]o mio, / però ch'egli è piloso inanzi e ['n] groppa, / io non ò pelo né buono né rio».

[27] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 13, 67-78, pag. 309.17: cillio propiamente si chiama quive dove sono le lappule, che quello dove sono li peli si chiama sopracillio...

[28] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 99.37: i supercigly [[...]] tutta la fronte plu ornavano de belleze non avendo troppo habundantia de pili...

- Locuz. avv. Di pelo in pelo: un pelo dopo l'altro.

[29] Ingiurie lucch., 1330-84, 279 [1374], pag. 76.17: io te pelarò la barba de pelo in pelo et poi te far(r)ò cavare gli ochi...

- [Come termine di paragone iperbolico per indicare una grande quantità].

[30] Ingiurie lucch., 1330-84, 87 [1344], pag. 35.13: - Io ti daròe piòe colpi di quessto coltello che tue no(n) ài peli adosso...

1.1 [Rif. ai punti del viso o del corpo di maggiore affoltimento, o all'affoltimento stesso].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 372, pag. 305: Eufimïan dolente, / Per gran dolor k'el ave [[...]] / Se scarpa i pii dra barba e planz mirabelmente.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 11, vol. 1, pag. 35.16: Se tu levassi li peli delle ciglia di un uomo, tu ne leveresti picciola cosa, ma tutto il corpo ne sarebbe più laido.

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. II, cap. 28, pag. 134.15: quando i peli de' nipitelli si pieghano in giù e curvano, o elli si torcono naturalmente a una parte, significano mentitore, malitioso e scioccho.

[4] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4239, pag. 160: Poy li pella per grande yror / Li pelly della barba sença demor...

[5] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 3, cap. 12, Detti di Arsenio, pag. 939.3: pe llo molto piangere li erano caduti li peli delle parplebre delli occhi...

[6] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 2.219, pag. 496: La çente de Pilato pien d'inganno / li peli dela barba gli tirava...

[7] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 42, col. 2.6: Ali peli inversati delle palpebre cura...

[8] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [v. 331b], pag. 30v.30: Scilla [[...]] entrà en l'acqua de fin al beligolo et encontenente tucti li peli delo pettenechio deventò cani... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 32, pag. 445.31: Alguni doctore dixe che 'l late de la cagna del primo parto remuove i pili de le palpiere, quando el fi metù sovra quilli.

- Meton. Lo stesso che barba.

[10] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 50.8, pag. 78: e non di men Amor cum li suo teli / mi pugne il cor come d'amara spina, / in guisa che di sospirar non fina / e spesse volte fa bagnar i peli.

- Meton. Capigliatura. || Solo sing. con valore collettivo.

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.109, vol. 1, pag. 203: E quella fronte c'ha 'l pel così nero, / è Azzolino; e quell' altro ch'è biondo, / è Opizzo da Esti...

[12] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 6, vol. 1, pag. 28.2: El detto amiraglio scrive tutti i peregrini, e come sono fatti, e di che grandezza, e di che pelo, e tutti i segni che puote avere per la persona...

[13] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 7, pag. 32.24: la cotica se denuda de sio vigore in tale muodo che lo pelo non recipe la soa tentura.

- Locuz. nom. Peli, pelo del capo: insieme dei capelli, capigliatura.

[14] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.42, vol. 1, pag. 548: vidi due sì stretti, / che 'l pel del capo avieno insieme misto.

[15] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. II, cap. 25, pag. 129.10: E poscia i pelidel capo e di tucta la cotenna si debbono considerare, se in lei è forfore o rosseza.

[16] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 2, pag. 74.7: non s'ardìo di mettere loro ferro in mano, ma impuose loro che gli rimovessero i pelidel capo, e la barba con le ghiande e co' gusci di noci roventi.

1.2 Locuz. agg. Senza peli / pelo: glabro.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, pag. 123.6: perké li omini sono pelosi (et) le femene sença peli...

[2] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 42.86, pag. 848: Formate ha per ragion le belle gambe / polpute, senza pel, candide e bianche...

1.3 Locuz. verb. Mettere il pelo: divenire peloso, (per effetto della pubertà).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 16.46, pag. 48: Cresciuti i due gemelli e messo il pelo...

- Mettere fuori i peli.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 93, pag. 98.30: E quando el se fa empiastro sovra el peteneio de quili che scomença metere fuora i pilli, devea el nascimento dei pili longo tempo.

1.3.1 Locuz. verb. Buttare fuori i peli: divenire peloso (per effetto della pubertà).

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 93, pag. 99.18: E fasene empiastro sovra el peteneio de quili che scomença butare fuora i pilli, e tarda a quili la polutiom, e absterçe le machie bianche.

1.4 [Rif. al fenomeno dell'orripilazione].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.19, vol. 1, pag. 383: Già mi sentia tutti arricciar li peli / de la paura e stava in dietro intento...

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.605, pag. 163: Però le spade di tedesche genti / Fanno tremare addosso ciascun pelo / Mirando altrui loro colpi possenti.

[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 81-90, pag. 50.17: un repente freddo mi corse per l' ossa e tutti i peli mi si cominciarono ad arricciare...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 22.63, pag. 152: a molti, per sospetto / d'alcun giudicio, s'arricciaro i peli.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 23, 19-30, pag. 591.33: li capelli e li peli si levano suso per l'aridità che viene cessandosi l'umidità del sangue...

[6] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), cap. 24, pag. 101.10: passando lo spirito alla mia presenzia, e peli della carne mia s' arricciorono».

- D'aspro pelo: che fa rizzare i peli per lo spavento, orribile.

[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 22, comp. 2.5, pag. 70: prima che Plutone intrasse nelo / regno d'inferno, buio e d'aspro pelo...

1.5 [Rif. al colore di peli e capelli, in quanto indizio dell'età].

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 60.56, pag. 203: così v'invechierete, / ancora sia bianco il pel via più che bruno...

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 11, pag. 27.12: Né per canutezza non si conoscie bene la vecchiezza [[...]]. Dunque, mei si conoscie al cuore ch'al pelo».

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 120.8, pag. 90: tal homo ama grande, tal citella, / e tale blancha, tal bruna voria. / A mi pyaçe la druta minutella [[...]], / nì di so pelo molto curaria.

[4] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 56.7, pag. 150: Corser così con le figliuole insieme / Ecuba e forse il genero di Belo, / Ben che nè pietà, nè bianco pelo / Gli liberasse da le fata estreme.

[5] f Gradenigo, Due sonn., XIV sm. (tosc.-ven.), 75a.1, pag. 243: No el gran tempo transcorso e 'l misto pelo / mi far retrar dal fraternal amore... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- Avere pelo bianco: essere canuto (a causa dell'età senile).

[6] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 385, pag. 539: No credano le femene, però c' ai pelo blanco, / qe de li soi deporti sia recreto ni stanco.

- Locuz. verb. Cambiare, cangiare il pelo: incanutire (a causa dell'età).

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 360.41, pag. 446: vo cangiando 'l pelo, / né cangiar posso l'ostinata voglia...

[8] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 80.2, pag. 95: L' arco degli anni tuoi trapassat' hai, / cambiato il pelo e la virtù mancata...

1.5.1 [Rif. al colore dei capelli come indice dell'età della vita].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 9.99, vol. 3, pag. 147: più non arse la figlia di Belo, / noiando e a Sicheo e a Creusa, / di me, infin che si convenne al pelo...

[2] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 9, 97-108, pag. 220, col. 2.8: E quando ha detto «infin che li convenne pelo», palexa ultima etate, a la quale non se convene essere innamorado, e çò testimonia lo pelo, çoè li cavilli canudi.

[3] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 9, 97-108, pag. 220, col. 2.9: çò testimonia lo pelo, çoè li cavilli canudi.

1.6 Minima parte di una persona (anche in contesto fig.).

[1] Poes. an. fior., p. 1315, 109, pag. 966: ché 'l dolce messer Piero in carne e ossa / doppo il martirio fu levato in cielo / e in terra non ha pelo: / non ti maravigliar se non si trova.

[2] F Lett. di Margherita a Fr.Datini, 1384-1410 [1398] (tosc.): De no' volere tu Nanni istia qua chon due bestie a perdere tenpo, parmi che tu abi ragione, e non n'ò pelo adoso non ne sia pentuto... || Rosati, p. 263.

2 [Rif. a un animale:] filamento radicato nell'epidermide, di lunghezza e colore variabile secondo la specie, e (partic. negli animali domestici) secondo l'individuo (anche rif. a peli o ciuffi di peli caduti dall'epidermide). || Può esser fatta distinzione con il vello ovino.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 445, pag. 542: Lo riço è peloso de peli qe no è molle...

[2] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 816, pag. 56: De vistimenta molt<o> devosta / Serem vestidhi a la fin, / Mai no de vair né l'armelin, / Mo de stamegna o de celiço / Ponçente com un pel de riço.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 79.4: e 'l suo cavallo dee essere chetissimo e pieno di tanta posa e sì guernito di soavitade che sopr' a llui non si muova un sol pelo...

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 1, pag. 151.28: la figura del cavallo colle coma e·llo còllo grandi, e colli peli e·lla coda longhi per fin a terra...

[5] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 1, pag. 128.19: tutto abbia dato la natura alle bestie ed alli uccelli naturale e sufficiente vestitura, sì come lana e penne e peli...

[6] Doc. sen., 1298, pag. 108.25: uno chavallo [[...]] chon peli bianchi in fronte...

[7] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 461, pag. 172, col. 1: tant cerchà Rainald val e dos, / no li remase pel ados.

[8] Doc. venez., 1308 (2), pag. 34.11: cavalo J bru(n) baio tuto cu(m) alqua(n)ti peli blanchi i(n) lo fronte...

[9] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 151, pag. 229.12: E ànno galline che no ànno penne, ma peli come gatte, e tutte nere...

[10] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 30, ch., pag. 290.15: E ogne animale, tractone l'uomo, hae i peli di quella conditione ch'è la pelle, onde se la pelle è bianca, bisogno è che i peli sieno bianchi.

[11] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 85, pag. 169.18: E cominciò questa pestilenzia prima alli animali, che cadeva loro la lana e li peli da dosso...

[12] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 72, pag. 189.23: de spesso gractare se genera pustule et li pile della coda se nne cade...

- [Come termine di paragone iperbolico per indicare una grande quantità].

[13] f Luporo da Lucca, a. 1328 (lucch.), 5, pag. 28: E' non ha tanti peli adosso un bu / quante uscirebon lettere di penne... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2.1 [Con valore collettivo:] insieme dei peli che ricoprono il corpo di un animale; manto, pelliccia (anche con un agg. che ne indica la qualità e partic. il colore). Anche in contesto fig.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 529, pag. 545: Quand à lo pelo reu et è magra la gata, / dice l' om, s' el' è fuira, qe lo fa per sofrata...

[2] Doc. castell., 1261-72, 7, pag. 28.15: J escrofa de pelo nera fronçola...

[3] Doc. fior., 1286-90, [1288-89], pag. 294.15: due porci di pelo nero...

[4] Doc. sen., 1298, pag. 108.24: uno chavallo, di pelo vaio bruno...

[5] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 49, pag. 160.15: Ed in questa maniera [[il cervo]] muta suo pelo, e gitta le sue corna, e la vecchiezza...

[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 47, pag. 66.33: Lo pelo de lo lefante ae tale natura che lo fumo che esce de quello pelo sì fae fuggire di quello luogho ì l'unqua fusse arso, tutti li serpenti...

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 1.33, vol. 1, pag. 8: una lonza leggera e presta molto, / che di pel macolato era coverta...

[8] Libro giallo, 1321-23 (fior.), pag. 32.2: uno ronzino rosso isfregiato chon pelo lungho...

[9] Doc. cort., 1315-27, pag. 35.18: uno giovencho de pelo bianchastrino...

[10] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 1, 28-30, pag. 14, col. 2.5: questo annimale [[scil. la lonza]] si è molto legiero ed è de pelo maculato a modo de leopardo.

[11] Conv. papa Clemente VI, 1343 (fior.), pag. 18.19: un richisimo destriere di Spagna [[...]] di pelo ferante rotato.

[12] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 87, pag. 246.30: Che monta per avere mule grasse tutte d'un pelo [[...]]?

[13] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu canuscimentu..., pag. 575.37: Sunu multi homini a cui plachi unu pilu, a cui plachi un altru. Sicundu lu meu animu lu pilu ki si chama baio et scuru mi plachi plui...

[14] Doc. castell., 1361-87, pag. 190.7: uno giove(n)co [[...]] de pelo tra bia(n)co (e) rosscio...

- Locuz. verb. Mettere pelo: divenire peloso (su una parte glabra).

[15] F Lett. comm., 1383-89 [1387] (tosc.): Ed àllo fatto inmelare ma p(er) anchora no· mette pello su' ginochi né alla testa. || Hayez, Andrea di Bartolomeo, p. 342.

2.1.1 Meton. Colore del manto di un cavallo (in contesti relativi alla registrazione legale dell'animale).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 117, vol. 1, pag. 115.4: Et li detti camarlèngo et IIIJ sieno tenuti, li detti cavalli, fare rivedere et extimare per li mariscalchi del comune di Siena, et scrivere fare con li loro segni et intersegni et peli...

[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 100, pag. 135.12: faccia scrivere negli Atti de la sua Corte i nomi e sopranomi de' suoi Judici e di tutta sua famiglia, ed ancora ' cavalli e i segni e i peli di quelli...

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 60, par. 5, vol. 1, pag. 236.18: E de esse cavalgle ciascuna stemana almeno una fiada mostra e asengna per pegle e sengne fare denante a l'ofitiale pagatore del salario dei tronbadore siano tenute...

[4] Doc. aret., XIV pm., pag. 210.27: uno ronçino de co[ta]le peilo cu(n) cotali se(n)gni, cu(n) sella e freno...

[5] Doc. fior., 1364, pag. 50.14: i detti chavalli sono chontenti scrivere per pelo, e per segno far bollare, e stimare sichondo l' ordine della condotta...

2.2 [Prov.] Cambiare il pelo anzi che il vezzo / animo. || Dipende, per semplificazione, dal prov. secondo cui il lupo cambia il pelo ma non il vizio.

[1] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 5, pag. 60.3: dicendoli uno, che lupo potrebbe mutare pelo, ma non animo...

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 122.5, pag. 161: Vero è 'l proverbio, ch'altri cangia il pelo / anzi che 'l vezzo...

2.2.1 Fig. Fras. Cambiare pelo: cambiare attitudine e comportamento (rif. a una persona).

[1] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 22.19, pag. 76: Guardami 'l viso et fa' come chi 'ntende, / onde cader sì lascia il provan zelo, / sì che di vizio pelo / cangiasi come chi da morte scampa...

2.3 Fig. Fras. Mutare pelo (di qsa): mutare costume (rif. a una persona).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 1, terz. 64, vol. 1, pag. 8: e li Roman vi miser di buon zelo / d'oro alla schisa S. P. Q. R. / e di tal arme non mutar mai pelo.

2.4 Fig. Fras. Essere del pelo (di qno): avere affinità con qno (rif. a una persona).

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 42.16: e quanto che 'l detto parentado non mi piacesse troppo [[...]], e perchè non ci ànno stato nè sono del pelo nostro...

2.5 [Pell.] [Rif. a una pelliccia animale lavorata o a una pelle cui sia mantenuto il pelame; anche con valore collettivo (anche in contesto fig.)].

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 326, pag. 573: quand ela [[scil. la meretrice]] l'à piiado dal pe entro al som[o], / or taia da dui ladi, sì como fai la spada, / no i lassa cor ni pelo ni carne qe no rada.

[2] Lett. lucch., 1303, pag. 148.11: quatro agnelline bige da chapuccio, (e) bene gra(n)di (e) di pelo elte, no(n) siano basse...

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 20, pag. 288.16: E in quel medesimo modo i vestimenti facti di lana, o di peli, sono kaldi e aspri...

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 8, pag. 13.14: preso ch'ebbe un cuoio d'uno grande bue, lo pelo del detto cuoio fece filare...

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 165.24: le vestimente né le calce né le lor muande eran muae niente né strinae né cambiòn color né perdèn lo pel...

[6] f Rime an. tosc. (ed. Carducci), XIV, 47.12, pag. 75: Quel dì che mi desti la capellina foderata: / E per vostr'amor l'ò tanto portata / Che solo un pel non v'è rimaso súe. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2.5.1 [Rif. al pelo strappato o tosato da una pelliccia animale durante le fasi di lavorazione della pelle o del cuoio. Anche con valore collettivo].

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, rubricario, pag. 137.7: Che neuna persona debbia lavare neuno pelo nè scalcinatura ne le piscine de l'Arte.

[2] Stat. pis., 1302 (2), cap. 26, pag. 986.8: lo die medesmo che mettesse fuore mortula, sia tenuto di levarla del chiasso; et non mettere in del chiasso pelo u scarnume...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 192, vol. 2, pag. 88.14: conciò sia cosa che per cagione de' peli de le pelli de' pellicciari li mercatanti molte ingiurie et gravamenti ricevano.

[4] Stat. sen., 1329, cap. 52 rubr., pag. 315.12: Che li conciatori delle cuoia sieno tenuti d' asegnare pelo e carnicio a l' officiale sopra ciò electo.

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 36, pag. 164.24: la pelle, quando si concia per scrivere, si radono gli peli, ed assottigliasi...

[6] Stat. sang., 1334, 30, pag. 113.5: niuno de la detta arte possa mettere nè fare mettere in alcuna lana per fare alchuno panno, peneri, pelo di bue nè di cavallo nè d' asino nè di beccho...

2.6 [Pell.] Pelliccia usata come indumento, o per guarnizioni. || Gen. si intende escluso il vello ovino.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 242.13: egli andava vestito di panno di pelo di cammello...

[2] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta marg. 36, pag. 356.6: nè consentire che si lavori pelo nè lana divietata...

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 28, pag. 221.33: san Giovanni Baptista andava vestito con vestimenti di pelo di cammelo...

[4] Stat. assis., 1329, cap. 1, pag. 164.43: assigne la vesta sua de sacco e la desceplina de pelo.

[5] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 3, pag. 76.8: Tutti questi s'appellano per nome di lanificio, però che tutti toccano o pelli o pelo.

- Meton. Lavorazione delle pellicce.

[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 38, par. 19, vol. 1, pag. 149.21: L'arte del pelo, de la borra e dei mataraççe uno camorlengo e tre rectore.

2.6.1 Ritaglio di pelliccia o ciuffo di pelo usati come ornamento.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 172, pag. 266.19: quando vanno in oste, il cavaliere porta del pelo del bue al freno del cavallo, e 'l pedone ne porta a lo scudo

2.7 Estens. Filamento di un tessuto (partic. di lana).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 727, pag. 125: Sed eo no ho camisa ma pur li pann de lana, / Li pii me ponz la carne.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.33, pag. 10: «Da lo 'nferno ricastela questa veste penosa; / tesseola lo diavolo de pili de spinosa; / onne pelo pareme una vespa aguigliosa...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 52, pag. 272.19: come quando dicessi: 'Di questo panno si perde', levandone tu un pelo, e egli intenderebbe che sse ne perdesse del capitale de' denari che costò.

[4] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XII, cap. 11, pag. 155.27: nel qual fuoco venne lauta ruggiada da cielo, che non arse loro, né capello di capo, né pelo di vestimento... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] f Poes. rel. tosc.-pad., XIV sm., 1 De s. Katherina, 76, pag. 83: Sopra uno gran fuoco un zorno fu zitata [[...]]: / Non arse un pelo del suo vestimento. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2.7.1 [Con valore collettivo:] insieme dei filamenti di un tessuto che sporgono dalla trama.

[1] F Lett. comm., 1380-1407 [1384] (tosc./sett.): Lorenzo rupe il mercato dicando ch'aveano tropo lungho pello, che Dio sa se dice vero, che per Dio may no vidi in Cremona migliore condizione di fustani... || Frangioni, Milano fine Trecento, p. 45.

2.7.1.1 Tondere a mezzo pelo (un panno): scorciare a mezza altezza il vello di un panno.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 55.24: E vogliono essere tonduti pure a una volta a mezzo pelo, e i panni gentili pure una volta...

2.7.2 Fras. Mancare un pel di lana: lasciare il minimo difetto a qsa (di spazio, nell'es.).

[1] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 361, pag. 122: Or tuo' la vite e sì la pianta / Entro la fossa tutta quanta / Apunto a modo de provana, / Che non li manci un pel di lana.

2.8 [Rif. all'uso in medicina di pelo animale (della lepre negli es.) come stagnante del sangue o come sfiammante].

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 1, cap. 9], pag. 91.18: anzi la dee [[scil. l'arteria]] l'uomo ristringnere incontanente con sangue di dragone, con peli di lievre e aloe.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VII, cap. 20, pag. 594.23: i peli de la lievre mescolati co l'albume de l'huovo e involti nell'aloe, e incenso, e sangue di dragone pesti, si debbono mettere ne la fedita.

[3] Doc. imol., 1350-67, Debitori 3.8.1361, pag. 357.19: per 1 cirotolo de pelo de lievore e de mastrexe e d'aloe s. 5 d. 6...

[4] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 2, pag. 579.18: agi di li pili di lu lepuri taglati e minuti, e miscandi cun kistu blancu e cun la dicta pulviri; e micti kista midichina in la firita supra la vina ki manda lu sangui.

[5] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 40, pag. 44.18: prendi sopra tutte le cose li peli de la lepore e meschiali con carne di gatta, e dalili a beccare infine a nove çorni, e se questo pasto ritira, senza dubio fie guarito [[dalla gotta dei falconi]].

[6] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 10, pag. 20.10: Item bagna li pili di lu lepiru in aqua et achitu et mectili a lu locu: stringirà lu sangui.

2.9 Estens. [Rif. a un vegetale:] sottile filamento che si estende dalla superficie di una pianta verso l'esterno.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 19, pag. 24.14: El squinanto [[...]] in cavo de li rami è a muo' de spige dure e pellose. E quili pili ven chiamà la soa fiore...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 136, pag. 141.33: La gamba de la viola esse fuora de una raìxe, e sovra questa gamba è pello.

3 Fig. [Rif. allo scarso peso:] quantità minima (come termine di paragone).

[1] Esopo ven., XIV, cap. 18, pag. 19.7: miseli ambo li piei sulo collo ragiando tutavolta, crezando solazarlo e non crezando de pexarli più d'un pello.

3.1 Fig. Aspetto particolare di scarsa importanza, inezia. [Come rafforzativo di una negazione:] nulla, nient'affatto.

[1] F Lett. comm., 1380-1407 [1384] (tosc./sett.): E, per lo corpo di Dio, se no fosse per amore di voy may no ne arey venduto pello che io paglio falsso di quello non sono... || Frangioni, Milano fine Trecento, p. 41.

[2] F Lett. comm., 1380-1407 [1395] (tosc./sett.): Per anchora non è finito i resto de le lane e per solicitare non mancha: è parechi dì non ci se n'è venduto pelo! || Frangioni, Milano fine Trecento, p. 230.

- Valere un pelo: valere pochissimo.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 33.60, pag. 225: la fama qua giù non vale un pelo.

- Valere un pelo di cagna: valere pochissimo, non valere nulla.

[4] f Poes. an. O buona gente, XIV (tosc.), 58, pag. 332: No mi fidareveno una castagna, / né tanto che valesse un pel di cagna... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

3.2 Fras. Avere un pelo: avere la minima intenzione o preoccupazione (di fare qsa).

[1] F Lett. comm., [1391] (tosc.), vol. 1, pag. 13.22: S'egli avesse un pelo che pensasse di me altro che tutto suo bene, egli errerebbe... || Guasti, Lapo Mazzei, vol. I, p. 13.

- Avere pelo di qsa: avere la minima preoccupazione.

[2] F Lett. comm., [1392] (tosc.), vol. 1, pag. 41.8: Del fatto della terra non ho pelo il pensi, e non arò mai... || Guasti, Lapo Mazzei, vol. I, p. 41.

3.3 Fras. Guardare, vedere il pelo nell'uovo: scovare il minimo difetto (anche pretestuosamente), esaminare minuziosamente. || Prob., come le varianti successive, a partire dal signif. di pelo 'incrinatura' (cfr. 5).

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 77, pag. 321.38: el è in questo paiese citadini d'alcuna cità li qua' veçano lo pelo in l'ovo e cognoscano la mosca in lo lacte e lo blancho da lo negro...

[2] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 27.6, pag. 495: voi siete come lanterna ispenta, / tapinelli che guardate il pelo nell' uovo...

[3] f Nicc. Soldanieri (ed. Corsi), a. 1385 (tosc.), 7.2, pag. 743: L'un biasma l'altro e niun sé riprende, / veggendo per altrui ne l'uovo il pelo / tal, c'ha di sé inanzi a gli occhi il velo. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- Fras. Vedere un pelo nell'uovo: esaminare minuziosamente qsa.

[4] F Lett. comm., 1380-1407 [1396] (tosc./sett.): c'avete d'amici che vedran bene '1 pelo ne l'uovo se bisongno farà fra quali è meserr Piero Tancio ch'è amicho vostro e praticho merchatante... || Frangioni, Milano fine Trecento, p. 450.

3.3.1 Fras. Andare cercando il pelo inter l'uovo: scovare il minimo difetto (anche pretestuosamente), esaminare minuziosamente.

[1] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 193, pag. 297.1: quilli ki vanu cercandu lu pilu inter l'ovu.

3.3.1.1 Fras. Andare caendo il pelo nell'uovo: cercando difetti a ogni costo.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 108.9: come son quelli che vanno caendo il pelo nell'uovo.

3.3.2 Fras. Trarre il pelo dell'uovo: giudicare puntigliosamente.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 21.6, pag. 145: "Asimigliato è a quel rege il celo / che con gli servi soi ragion far volse, / siendo disposto a trar de l'ovo il pelo.

3.4 Fras. Guardare al pelo: badare alle inezie.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 14.15, pag. 135: guardare al pelo, - sono opere vòte!

3.5 Fras. Cercare a pelo a pelo: considerare sottilmente, investigare nei minimi particolari.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 4.54, pag. 347: niun modo pare / più giusto, se ben cerchi a pelo a pelo...

3.6 Fig. Puntigliosità, zelo a trovare il male nelle cose.

[1] Michele Guinigi, 1388 (tosc.), [1392] 251b.9, pag. 305: Veramente la 'nvidia col suo pelo / trasse le menti fuor d' ogni ragione, / lasciando di virtú ogni buon zelo.

3.7 Difetto.

[1] Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.10.10, pag. 175: Amor c[h]'ogni malizia disciucca, / per la sua grazia da pelio ne forba, / ch'a noi simel non sia l'acerba sorba...

4 [Rif. alla posizione superficiale rispetto al corpo]. Locuz. avv. A pelo a pelo: in quantità appena sufficiente (alla sussistenza).

[1] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, 36, pag. 62.21: un çudeo [[...]], al qual li robadori ligà li pey a un legno e le man de dreo, tegnando quelo in un bosco cum pan e aqua a pello a pello per tri dì e con varda...

[2] f Nicc. Soldanieri (ed. Bongi), a. 1385 (tosc.), I' sono un pellegrin....76, vol. 2, pag. 426: Soviemmi a necessità a pelo a pelo, / e non vuoi che m'avanzi / quel che nuocermi può e dir po': guarti. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

4.1 Fras. Andare a pelo: essere adatto, risultare conveniente (a qno).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 70, terz. 20, vol. 3, pag. 278: e molte cose disse, e molti inganni; / ed allegando quella autoritate, / che più gli andava a pelo...

- Assol. Venire a pelo.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 273.4, pag. 326: chi iudica, chi morde e chi riprende, / ma il lodare non par che vegna a pelo.

5 Fig. Sottile spaccatura, incrinatura superficiale (di un edificio).

[1] Doc. fior., 1353-58, [1357], pag. 114.8: Del pelo della faccia dinanzi verso il campanile. - Puosi fare rileghando di sopra.

[2] Doc. fior., 1362-75, [1366] 143, pag. 168.21: in alchuna delle dette volte minori aparivano certi peli, che riparo pare a lloro si dee pilgliare.

6 Estens. Materia filamentosa. Peli del calamaio: deposito che l'inchiostro forma sul fondo del calamaio.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 163, pag. 401.21: E partitosi che fu, ser Buonavere, avendo penato a macerare i peli del calamaio buono spazio di tempo, giunse per fare il testamento.

[u.r. 04.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]