0.1 repercotarà , repercote, repercotesse, repercoti, repercussa, repercute, repercutere, riperchuoti, ripercossa, ripercosse, ripercossi, ripercosso, ripercotea, ripercotendo, ripercotendolo, ripercoterò, ripercoteròe, ripercotesse, ripercuota, ripercuote, ripercuoteno, ripercuotere, ripercuotersi, ripercuoti, ripercuotono, ripercusso, riperquote, riperquotere, riperquotole.
0.2 Lat. repercutere (DELI 2 s.v. ripercuotere).
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Dante, Convivio, 1304-7; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Serapiomvolg., p. 1390 (padov.).
In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).
0.5 Locuz. e fras. ripercuotere addietro 1.2.1.
0.7 1 Rimandare indietro qsa o qno, anche dopo un urto; respingere. 1.1 [Rif. a un corpo riflettente:] rimandare indietro parte della luce ricevuta da una sorgente luminosa, riflettere. 1.2 [Rif. a un raggio luminoso:] rimbalzare sulla superficie di un corpo riflettendosi (anche pron.). 1.3 [Rif. a un'immagine:] apparire per riflesso (su un corpo specchiante). 1.4 [Rif. al sole:] irradiare un corpo illuminandolo e scaldandolo. 1.5 [Rif. al suono:] propagarsi per effetto dell'eco. 2 Rispondere a un colpo ricevuto, colpendo a propria volta. 2.1 Fig. Ribattere verbalmente, replicare. 3 Colpire nuovamente; colpire per la seconda volta. 3.1 Colpire o urtare ripetutamente (anche fig. e in contesto fig.). 3.2 Sost. Atto del colpire ripetutamente. 3.3 Estens. Sbattere o fare sbattere qsa ripetutamente. 3.4 [Rif. al vento:] urtare smuovendo violentemente (l'aria, il mare). 4 [Med.] Ricacciare indietro, repellere un accumulo di umori, un'infezione, limitandone o frenandone la secrezione. 4.1 [Med.] Assol. [Rif. a preparati terapeutici:] attenuare gli effetti di un'infezione. 5 Modulare affievolendo (la voce).
0.8 Luciano De Santis 07.02.2020.
1 Rimandare indietro qsa o qno, anche dopo un urto; respingere.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 748.36: i Trojani li perseguitano in fino alle porte, dove ripercossi sono: addietro tornano, siccome l'onda della terra ripercossa...
- [Fig. e in contesto fig.].
[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. VII, cap. 6, pag. 257.38: quando la mente loro si leva al desiderio di quelle cose celestiali, alcuna fiata è ripercossa la loro buona intenzione per le parole e per gli costumi degli stolti... || Corpus DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[3] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 1, pag. 17.11: e prociedendo ch'egli era ripercosso da questi tre vitj...
1.1 [Rif. a un corpo riflettente:] rimandare indietro parte della luce ricevuta da una sorgente luminosa, riflettere.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 5, pag. 90.35: lo sole, alluminando colli suoi ragi quelle stelle, che so' strette e sofolte asieme, repercote e recopre de lume l'una l'altra...
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 20, pag. 388.2: sì come valli volte ad aquilone, o vero spelunche sotterranee, dove la luce del sole mai non discende se non repercussa da altra parte da quella illuminata...
[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 302.21: Tu vedrai gli occhi suoi tremolare, splendiendo d'una luce a modo di balenare, sì come il sole spesse volte riluce, ripercosso il suo raggio dell'acqua...
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 8, pag. 372.7: come quando il tremolante lume nelle caldaie dell'acqua ripercosso dal sole [[...]] discorre per ogni luogo...
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 2.102, vol. 3, pag. 31: un lume che i tre specchi accenda / e torni a te da tutti ripercosso.
[6] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 13, ch., pag. 181.25:. pognamo che 'l corpo che ripercuote, come è l'acqua, non si muova, anche si muove quel lume per lo movimento.
[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), Suppl. L. 4, vol. 4, pag. 3.24: non altrementi che 'l chiarissimo sole nel puro cerchio, quando ee ripercosso dalla contraposta immagine dello specchio...
1.1.1 Riverberare (il calore).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 1, pag. 174.20: come lo ferro, ch'è de grossa sustanzia, che fosse scaldato, che repercotesse lo calore e scaldasse altrui.
1.2 [Rif. a un raggio luminoso:] rimbalzare sulla superficie di un corpo riflettendosi (anche pron.).
[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 13, pag. 123.10: l'ombra che è in essa [[scil. la luna]], la quale non è altro che raritade del suo corpo, alla quale non possono terminare li raggi del sole e ripercuotersi così come nell'altre parti.
[2] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 5, ch., pag. 165.10: quando il razuolo del sole percuote nella terra, s'ingenera un altro raggiuolo, il quale ripercuote in suso...
- [Rif. a una freccia:] tornare indietro colpendo chi la scocca (in contesto fig.).
[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 33, cap. 1, par. 11, pag. 481.14: Spesse fiate la saetta sa ripercuotere lo saettatore, e in nel colpevole della piaga la piaga fa ritornare.
1.2.1 Locuz. verb. Ripercuotere addietro: muovere in direzione opposta a causa di un rimbalzo (in contesto Sfig.).
[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 45, pag. 96.8: le comunali saette della fortuna, per le quali l'umana generazione è sconfitta, ripercuotono addietro, siccome fa la gragniuola nelle case, sanza danno di coloro, che v'abitano... || Cfr. Sen., Ep., V, 45, 9: «grandinis more dissultant».
1.3 [Rif. a un'immagine:] apparire per riflesso (su un corpo specchiante).
[1] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 19, 1-12, pag. 539.31: Che ne' miei occhi rifrangesse lui; cioè che ripercotesse sè dal detto rubino ne' miei occhi di me Dante.
1.4 [Rif. al sole:] irradiare un corpo illuminandolo e scaldandolo.
[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 5, ch., pag. 165.11: e quanto la cosa sta più presso colà dove ripercuote il sole, tanto più si riscalda...
[2] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 2, 31-45, pag. 48.5: lo Sol ferisse; cioè come lo diamante risprende quando in esso riperquote lo Sole, così lo corpo della Luna da sè non è luminoso; ma è ricettivo...
1.5 [Rif. al suono:] propagarsi per effetto dell'eco.
[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 16, 1-9, pag. 427.13: imperò che il sono ripercuote nell'aere e fa un altro suono non perfetto, come quello di prima; lo quale rimbombo li poeti chiamano eco.
2 Rispondere a un colpo ricevuto, colpendo a propria volta.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 364, vol. 2, pag. 387.19: l'altre percossioni o vero ferite, le quali el percosso in ripercotendo el percotitore incontenente farà in una medesma meschia...
[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), IV, cap. 5, pag. 132.17: colui il quale imprima teme, quando è venuto alla battaglia, fa più fermamente, né non volge le reni [[...]]: ma combattendo fortemente ripercuote...
2.1 Fig. Ribattere verbalmente, replicare.
[1] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 14, pag. 94.5: La protervia, no' stando contenta della risposta de la pasiensa, ripercuote, dicendo: "Alli stolti, insensati e brutti animali si vogliano dire parole asprissime, come meritano...
3 Colpire nuovamente; colpire per la seconda volta.
[1] Chiose a Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 3 [Briseide ad Achille], ch. L, pag. 395.14: adunque il porco lo percosse [[...]]. Arcas cadde in terra, e il porco allora lo ripercosse...
[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 123.4: se la potenzia della vostra percossa ee così grande, ch'ella mi muti in contrario, io vi ripercoterò da capo.
[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 105.28: l' onda il gittoe della nave fuori; et un altro maroso, per contraria parte ripercotendolo, il rigittoe nella nave...
[4] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 39, pag. 966.9: tanto lo ripregò e aumiliò che llo ripercosse un'altra volta in quella fedita con quella medesima asta e così guarì.
3.1 Colpire o urtare ripetutamente (anche fig. e in contesto fig.).
[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), Prologo 2, pag. 6.13: sono ora conquassato dalle onde d' un gran mare, e la navicella della mente è ripercossa da procelle di grande tempestade.
[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 35.19, pag. 86: Ed è mattezza, che ci ripercuote / Le guance enfiate, d' ira velenose...
[3] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 71, col. 2.12: secondo che noi vediamo gli occhi sono ripercossi da' potentissimi razzi del sole e oscurati.
[4] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 180.20: Io caggio nel mare e sono ripercosso da crudeli onde, e la nave sommersa non sa lo suo ritornamento.
- Spruzzare ripetutamente qsa (d'acqua).
[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 226.22: E la fonte Appia, ch'è sotto il tempio di marmo di Venus, ripercuote con rampollanti acque l'aria... || Cfr. Ov., Ars Am., I, 81: «expressis aëra pulsat aquis».
3.2 Sost. Atto del colpire ripetutamente.
[1] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 31, pag. 537.5: L'allegoria è, che di veritade in mare sono certi scogli, li quali per lo ripercuotere de l'acque fanno maravigliose concordanze di boci d'acqua...
[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 109.1: molti suoi cavalieri con la sua grandissima bocca divorati avea, e molti fracassati con lo ripercuotere della coda. || Cfr. Val. Max., I 8, ext. 19: «conpluribus caudae uoluminibus elisis».
3.3 Estens. Sbattere o fare sbattere qsa ripetutamente.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25.134, vol. 3, pag. 423: sì come, per cessar fatica o rischio, / li remi, pria ne l'acqua ripercossi, / tutti si posano al sonar d'un fischio.
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 5, vol. 2, pag. 11.1: discorrendo ritraggo le scosse braccia, e riperquotole nell'acque in mille modi...
[3] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 181.44: Volgie e rivolgie la piuma [[scil. il materasso]] e ripercuote colle braccia...
3.4 [Rif. al vento:] urtare smuovendo violentemente (l'aria, il mare).
[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 381, pag. 264.1: nell'aura che trema, sì come ripercossa da impetuoso spirito di vento e da pianti e da dolori.
[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 9, 64-72, pag. 262.20: [[i vapori secchi]] sono costretti andare in alto e ripercuotono l'aria e l'una parte dell'aria ripercuote l'altra, e così si genera lo vento che non è altro che aere ripercosso...
4 [Med.] Ricacciare indietro, repellere un accumulo di umori, un'infezione, limitandone o frenandone la secrezione. || Le occ. del Libro Drittafede e del Thes. pauper. volg. sono calchi di «repercute», lez. che si alterna nella trad. alla poziore «tegantur», 'si ricoprano'. Cfr. Thes. Pauper., XLII, 1.
[1] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 81, pag. 33.22: Trovasi in esso essere virtude calda, disolve e disenfia i dolori con infiamenti, ripercuote gl'omori che cominciano a discorrere e conforta il membro... || Corpus OVI.
[2] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 6, cap. 76, vol. 2, pag. 299.28: Anche il predetto olio ripercuote la materia dell'aposteme calde nel lor principio. || Corpus OVI.
[3] Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 184.21: Se lle pope sono enfiate p(er) soperchio latte, inprima rip(er)chuoti co(n) argilia, over co(n) fava pesta e albume d'uovo...
[4] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 155, pag. 82.3: Si la mamilla per multitudini oy per superfluitati di lacti umflassi, in prima repercoti li mamilli cum archilla et achitu oy cum favi fracti oy cum blancu di ovu...
4.1 [Med.] Assol. [Rif. a preparati terapeutici:] attenuare gli effetti di un'infezione.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 222, pag. 235.23: La scorça de la raìxe de questa pianta [[scil. solatro]] fi metùa in le medexine repercussive che mittiga el dolore. E entra in alguni trocisci che vale a repercutere.
5 Modulare affievolendo (la voce).
[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 130.12: E questo Livio trovatore della sua opera, conciofosse cosa che spessamente fosse appellato dal popolo, ripercotea la boce aggiungendo modo di fanciullo e di sufolo... || Cfr. Val. Max., II, 4, 4: «vocem obtudisset».