TÌSICO agg./s.m.

0.1ptisich, tiseco, tisica, tisichi, tisicho, tisico, tisseco.

0.2 Lat. phthisicus (Nocentini s.v. tisi).

0.3 f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.): 1.1; Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 2.

0.4 In testi tosc.: f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Libro pietre preziose, XIV in. (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.5 Locuz. e fras. sentire di tisico 2.1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Med.] Malato di tisi. 1.1 [Med.] Sost. Chi è affetto da tisi. 1.2 Fig. [Detto della luna:] poco luminoso, offuscato. 2 [Med.] Lo stesso che tisi. 2.1 [Med.] Fras. Sentire di tisico: dar segni della malattia della tisi.

0.8 Rossella Mosti 19.02.2021.

1 [Med.] Malato di tisi.

[1] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 321.27: Selenithe sì è una gemma ch' è verde come erba e somiglia a aiaspe, e cresce quando la luna cresce, e menoma quando la luna menoma. E giova molto questa pietra alli uomini che sono infermi, e che sono tisichi, e a quelli che sono troppo magri...

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 13, pag. 103.23: Ma sse -l vomire è fatto oltre misura sì dissecca il corpo e fa male al fegato, al polmone, e affieboliscie lo stomaco, fa male al petto e lle vene fa crepare, fae divenire l'uomo tisico...

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 75, pag. 189.31: I desiderj sono movimenti d'animo riprensibili, subiti, e brievi, i quali venendo spesso sanza refrenarli, fanno la 'nfertà, siccome una gocciola di rema, scendendo dal capo al petto, la quale non è troppo accostumata, fa tossire l'uomo, ma s'ella continua, e 'nvecchia, ella il fa diventare tisico.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 25.21, pag. 407: Quivi passammo un bosco con gran risico, / però che tanti v'ha mostri e serpenti, / ch'a vederli un ben san verrebbe tisico.

1.1 [Med.] Sost. Chi è affetto da tisi.

[1] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 14, pag. 10.14: Diacameron, cioè a dire 'ke mena l'uomo da morte a vita'. Vale al'asma e agl'artetichi e a quelli c'ànno la tosse e a' tisichi e ongne deboleçça di stomaco ristora...|| Corpus OVI.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 24, pag. 321.1: La carne de' granchi aiuta et è buona ai tisichi e fae crescere la sperma.

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 18, pag. 282.28: Lo granchio del fiume cotto in acqua, quella acqua a bere, sì fae lo corpo solubro et fae pisciare, et conforta molto li tisichi et tutti coloro che ànno apostemato li polmoni.

[4] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 306.3: hec tisis, sis, inde tissicus, ca, cum, el tisseco.

[5] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 91, pag. 84.6: Anche, guarda molto che la moglie che pigli non sia nata di schiatta di malatti o di tisichi o di gavinosi o di pazzi o di tignosi o di gottosi...

1.2 Fig. [Detto della luna:] poco luminoso, offuscato.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144, pag. 325.24: Martellino, scoprendo i panni con quelli di gamba ancora, del centro di quella luna tisica e nera si vede uscire uno bendone bianco, che parea uno busecchio...

2 [Med.] Lo stesso che tisi.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 21.13, pag. 135: Mal degli occhi e doglia de fianco / e l' apostema dal canto manco; / tiseco me ionga en alco / e d' onne tempo la fernosia.

[2] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 35.35: Capitol del ptisi, zo è del ptisich.

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 47, pag. 685.3: Se alcuno avese bevuto molto allume o vetriuolo, di queste due cose, si seguita tossa nocevole e seccha sì ch'ella mena altrui al tisicho, onde si dee dare a lo 'nfermo lacte kon çucchero e kom biturio crudo, e questo è milliore di tutte l'altre medicine.

2.1 [Med.] Fras. Sentire di tisico: dar segni della malattia della tisi.

[1] Virtù del ramerino (ed. Bénéteau), 1310 (fior.), pag. 250.29: 26. S'alquno sentisse di tisico, sì bolla i fiori de· rramerino co· latte di capra e usi dela predetta dicotione, per ciò che molto è di grande efficacia a coloro che sentono di tisico.

[2] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 59.3: Chapitolo XXVJ. - Di chi sentise di tisicho. - Se alquno sentise di tisicho, sì bóla i fiori de' ramerino cho' late di chapra, e usa della detta dichoçione; però ch'è di molto grande efichacia a choloro che sentono di tisicho.