VAGHEZZA s.f.

0.1 vageça, vageçça, vagecza, vageza, vagezza, vagheça, vagheçça, vaghessa, vagheza, vagheze, vaghezza, vaghezze, vaghiççi.

0.2 Da vago.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Ecclesiaste volg. (vers. alfa), XIII ex. (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.); Esopo ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.).

In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. avere vaghezza di 2.1; prendere vaghezza 2.2; vaghezza corporale 3.

0.7 1 Incostanza negli intenti e negli atti. 1.1 [Per errata trad. dell'originale lat.:] incostanza (del tempo della vita mortale). 2 Propensione, interesse verso qno o qsa; voglia o desiderio di raggiungere uno scopo. 2.1 Avere vaghezza di: lo stesso che desiderare. 2.2 Prendere vaghezza: appagare il proprio desiderio. 2.3 Comportamento messo in atto per suscitare il desiderio altrui. 3 Lo stesso che bellezza. 3.1 [Rif. a un essere inanimato].

0.8 Silvia Litterio 04.02.2021.

1 Incostanza negli intenti e negli atti.

[1] Esopo ven., XIV, cap. 52, pag. 50.10: la mente soa era vaga e descorevole e la etade se concordava e respondeva ala vagheza. E cossì el fugiva e spezava lo fren delli comandamenti de suo padre per la vagheza e per la brevità della mente e dela etade.

1.1 [Per errata trad. dell'originale lat.:] incostanza (del tempo della vita mortale).

[1] Ecclesiaste volg. (vers. alfa), XIII ex. (fior.), cap. 9, pag. 221.3: Usa, dunque, il matrimonio con mogliata [[...]] per tutti i tempi dela vita del tuo mutamento, i qua' tempi ti son dati sotto 'l sole per tua vagheçça di tempo. || Cfr. Qo, 9.9: «cunctis diebus vitae instabilitatis tuae qui dati sunt tibi sub sole omni tempore vanitatis tuae».

2 Propensione, interesse verso qno o qsa; voglia o desiderio di raggiungere uno scopo.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 23, pag. 287.13: E, sse io a ttale inducimento e a vaghessa del valor vostro metto dizìo in voi...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 12, pag. 229.9: quasi come druda della quale nullo amadore prende compiuta gioia, ma nel suo aspetto [mirando], contenta[se]ne la loro vaghezza.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 11, pag. 462.30: Costui la vergine con grande vaghezza mirava...

[4] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 32, pag. 1612.2: La prima cosa toca la vagheça c'avea de reguardare Beatrise...

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 3, pag. 15.5: la vagheçça e la soperchia dilettança el fa pronto e ardito a trapassare le leggi e' comandamenti...

[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 44, pag. 106.17: Balaam [[...]] per vaghezza di presenti e delle promesse pensò come ed in che modo potesse maledire lo populo benedetto.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 39, pag. 598.27: più contrarietà di sangue che vaghezza di terreno ci muove a queste brighe...

[8] Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.), 23n.12, pag. 687: Cotal vaghezza la mia mente impregna.

[9] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 200.19: Il primo si è curiosità, ch' è una disordinata vaghezza di sapere...

[10] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 7.9, pag. 9: Qual vaghezza di lauro, qual di mirto?

[11] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 68, pag. 80.22: tantu metti intra luru cori lu diavulu di sompni oi di fivolezza oi di vilitati oi di vaghiççi oi di iuventuti oi di altri malvasi rasuni ki a lu decessu non fanu nenti.

2.1 Avere vaghezza di: lo stesso che desiderare.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 1, ott. 46.2, pag. 37: Né a ciò odio de' Greci il movea, / né vaghezza ch'avesse di vittoria / per Troia liberar...

[2] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Preambolo, pag. 1.5: acciò che io potessi chi di ciò avesse vaghezza riducere loro a memoria la edificazione della città di Firenze...

[3] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), I, ott. 12.1, pag. 234: Lo 'mperadore, ch' avea gran vaghezza / d' udir parlar di lei...

[4] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 27, pag. 168.7: Perché m'hai ditto, fraticello, l'abusione del monestero, arei spiritual vaghessa di sapere se sono altre ambusione.

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 26, pag. 618.23: l'anime ditte di sopra, che aveano vaghezza di parlarli, si raccostonno da capo inverso lui...

[6] Poes. an. pis., XIV, 134, pag. 10: Di belle donne chi n' arà vaghezza...

2.2 Prendere vaghezza: appagare il proprio desiderio.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 197.7, pag. 246: Non mai vizio seguire ètte dolcezza, / nì vertù forte è ben portar dolore; / in morte, s'è mister, prendi vaghezza...

[2] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 29, v. 1, pag. 812.17: Segue 'l so poema mostrando commo la varietade delle piage de quilli aveano lo so sentir sottoposto e sodutto, sì che prendea vagheça de mirar tra loro.

2.3 Comportamento messo in atto per suscitare il desiderio altrui.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 4.68, pag. 30: E s' egli avien che per simil comando / Le convengnia ballare, / Sanz' atto di vaghezza / Onestamente balli...

3 Lo stesso che bellezza.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 27, pag. 145.18: l'altra, considerata la sua vaghezza, sarebbe creduta Elena...

[2] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 5.1, pag. 550: L' onesta ligiadria e la vaghezza / che nei vostr' occhi belli ornata splende.

[3] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 4.14, pag. 666: E forse camparia così guardandoglie, / però ch'a lor piacer tuttor me guidano, / tanta vaghezza vien fra lor voltandoglie.

[4] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 89.6, pag. 169: Crescer nel cor d'amor sento gli ardori / Quando la tua vaghezza a mirar torno...

- Vaghezza corporale: bellezza esteriore.

[5] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321/22 (fior.), 30, pag. 208.13: La cui allegoria brievemente si considera che, rimirando e attendendo troppo alla vaghezza corporale, a morte intellettuale ciascun si produce.

3.1 [Rif. a un essere inanimato].

[1] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 23.14: L'olmo che vidi sì grande et fronduto demustra loro vagecza senza fructo, imperzò che l'olmo fructo may non mena...

[u.r. 30.01.2022]