LABE s.f.

0.1 labe.

0.2 Lat. labes (DELI 2 s.v. labe).

0.3 Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Boccaccio, Ameto, 1341-42; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Superficie che si distingue da un'altra sulla quale è appoggiata o contro la quale si staglia, di solito per colore e composizione, macchia (con connotazione neg.). 1.1 Fig. [Rif. a difetto, fisico o morale].

0.8 Sara Natale 17.09.2017.

1 Superficie che si distingue da un'altra sulla quale è appoggiata o contro la quale si staglia, di solito per colore e composizione, macchia (con connotazione neg.).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 209.13: quando il longo dì, compiuta la revoluzione del tempo, à consunta la conglutinata labe, ed à lassato puro il senso etere e 'l fuoco dell'aura simplice.

1.1 Fig. [Rif. a difetto, fisico o morale].

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 4.18, pag. 687: avvegna che ciò far molto diletta / a me perciò che 'n esse riguardando, / mi rendon la mia forma leggiadretta. / La qual come sia bella in me pensando, / di verdi erbette, di rami e di fiori / adorno lei, d' ogni labe purgando.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 25, 16-24, pag. 643.36: labbia significa bruttura; cioè labe, che è vocabolo grammatico...

[3] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 7, 16-27, pag. 154.8: o elli sono virtuosi e fedeli, e questi vanno prima in purgatorio a purgarsi de la labe del peccato commesso nel mondo, e poi purgati vanno in paradiso...