0.1 malitiata, malitiati, malitiato, maliziata, maliziato; f: maliziate.
0.2 V. maliziare.
0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Stat. fior., 1357; a Stat. lucch., 1376.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 In malafede, che fa qsa di male intenzionalmente. 1.1 Che è il risultato di un inganno, mistificato. 1.2 Finalizzato o intenzionato all'inganno. 2 Colpito dall'azione nociva di qsa, contaminato.
0.8 Sara Natale 27.04.2018.
1 In malafede, che fa qsa di male intenzionalmente.
[1] A. Pucci, Contrasto, a. 1388 (fior.), st. 16.5, pag. 49: Ella fu dalla madre ammaestrata / Ch' ella chiedesse così fatto dono; / E sai che si conviene ogni fïata / A la madre ubbidir, com' io ragiono. / La fanciulla non era maliziata, / Nè Giovanni tenea quant' era buono, / Però ch' egli era contr' a la sua fede; / Ond' ella quasi meritar si crede.
1.1 Che è il risultato di un inganno, mistificato.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 2, pag. 10.1: [le] parole sono fatte per mostrare quello che non si sa, onde chi loda sé mostra che non creda essere buono tenuto: che nolli 'ncontra sanza maliziata conscienza, la quale sé lodando discuopre e discoprendo si biasima.
[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XI, pag. 455.25: spesse fiate mescolano insieme le parole savie con le stolte e le parole vere con le infinte e maliziate: acciò che dicendo loro alcuna cosa vera, essi inducano gli auditori più agevolmente alla falsitade. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
1.1.1 Alterato in modo fraudolento, adulterato.
[1] Stat. fior., 1357, cap. 39, pag. 358.4: Agiunto fu per li arbitri: che niuno di questa arte possa, ardisca, o vero prosumma di tenere panni nuovi né ancora panni nuovi malitiati.
[2] a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 11, pag. 135.17: Et se si trovasse dalla parte del tintore la seta o altra cosa malitiata o per fraude o manco disordinato, in questo caso sia in arbitrio de consoli o della magior parte di loro la punigione del difecto.
1.2 Finalizzato o intenzionato all'inganno.
[1] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XXII, cap. 10, pag. 280.40: Anche fu tentato della vanagloria secondo la nostra simiglianza quando gli fu detto: se tu se' figliuolo di Dio lasciati andare giù, ma non fu preso dalla maliziata tentazione del diavolo, e vituperando il vanissimo ingannatore... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. II, cap. 7, pag. 55.33: Ma questo maliziato nimico per percuotere quel fortissimo petto del santo uomo con aversitadi umane e divine, vedi che prima disse... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2 Colpito dall'azione nociva di qsa, contaminato.
[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 62, pag. 315.16: Se la tua casa fusse malitiata d'alcuna cosa, farai sufumicamento dele dette penne, et ongni cosa ria fuggerae dela tua casa.
[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 83, pag. 342.24: Et se tue ungerai la radice d'alcuno alboro che sia malitiato di formiche, con fiele di bue, non vi apresseranno poi formiche.
[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 131, S. Giovanni Crisostomo, vol. 3, pag. 1158.22: A quello tempo era uno che avea nome Gaimas, celtico di nazione, barbaro di consiglio, fortemente rigoglioso di studio di tiranno, maliziato de la resia d'Ario, ma pertanto era fatto maestro di cavalieri.