MENANDARA s.f.

0.1 menandare.

0.2 Da menare (GDLI s.v. menandaro).

0.3 Boccaccio, Esposizioni, 1373-74: 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Di formazione analoga a curandaia / ‑aio, filandaia, lavandaia / ‑aio: una forma genit. masch. corrispondente si legge in un doc. lat. pratese del 1179: «in presentia (...) Rusticci Menandai»; cfr. GDT, p. 38 (dov'è erroneamente collocata s.v. andare).

0.7 1 Colei che lucra sulla prostituzione, ruffiana.

0.8 Sara Natale 22.09.2017.

1 Colei che lucra sulla prostituzione, ruffiana.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 93, pag. 430.30: l'aver la loro virginità, la pudicizia, l'onestà e ogni vergogna posta giù, e l'essere divenute menandare, maliose, venefiche e indovine.