MENATA s.f.

0.1 menada, menata, menate.

0.2 Da menare. || Per 1 il GDLI s.v. menata propone il «probabile influsso di manata», per cui rinvia al fr. menée (sec. XI).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.).

In testi sett.: <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Che si afferra o si getta in una volta. 2 Percossa, colpo.

0.8 Sara Natale 17.01.2018.

1 Che si afferra o si getta in una volta.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.68, pag. 86: Passato 'l tempo, empresi a iocare, / con gente usare - a far granne spese; / mio pate stava a dolorare / e non pagare - le mie male emprese: / le spese commesse - stregnéme a furare, / lo biado sprecare - en mala menata. || Diversamente Ageno interpreta menata come 'maniera' e en mala menata 'in malo modo'.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 339.22: come sarebbe se quella cotale persona sognasse di ricogliere di terra tre menate di polvere secca, e di gittarla in alto; e Dio le revelasse [[...]] che per tre menate s' intendeva tre dì...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 54, vol. 1, pag. 776.2: la polvere ricresce e gonfia, e d'una menata o di due si fa pieno il vaso a modo di farinata, e dà sustanzia grande da nutricare...

2 Percossa, colpo.

[1] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 33, 1-9, pag. 767, col. 2.16: per la qual cosa li Lucchesi e il suo aituro de parte guelfa vogliendo tutta Toscana segnorezar, sí se afrontonno in campo a Monte Aperti, ... e lí fono sí malmenadi ch'ancóra se ne conta novella, tra per tradimento e menada de mani.