0.1 bala, bale, balla, balle, palla, palle.
0.2 Longob. balla (LEI s.v. *bal(l)-/*pall- 'corpo di forma tondeggiante').
0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 1.1 [7].
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.); Stat. lucch., 1362; f Stat. lucch., 1376.
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, a. 1360; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Att. in un doc. lat. del contado aret. del 1177-1180: cfr. GDT, p. 458.
0.7 1 Solido di forma sferica. 1.1 [Gioco] Oggetto di forma sferica usato come gioco e fatto per essere colpito o lanciato, con una parte del corpo (di solito le mani), a turno, dai giocatori. 1.2 [Gioco] Oggetto di forma sferica usato forse come pedina in un gioco. 1.3 [Armi] Oggetto di forma sferica usato come proiettile da armi da lancio. Palla di piombo. 1.4 Oggetto di forma sferica che funge da simbolo del potere imperiale, di solito fatto d'oro e sormontato da una croce. 1.5 [Arald.] Figura di forma circolare, cerchio. 2 [Bot.] Locuz. nom. Palla marina: ammasso compatto e sferico di residui di piante marine (partic. di Posidonia oceanica), gettato sui litorali dalla marea.
0.8 Sara Natale 12.09.2018.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. II, pt. 2, cap. 2a, pag. 57.12: la luna [[...]] ène corpo grande quasi como la terra, retondo como palla (et) solido...
[2] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 162.34: e ragionando intra lloro, avenne che nel mezzo di loro chadde una palla d'oro ove era schritte pulchriori detur , cioè 'alla più bella sia data'.
[3] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 13, pag. 127.10: E Seneca dice però, che nella morte d'Augusto imperadore vide in alto una palla di fuoco...
[4] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 19, ch., pag. 207.20: al tempo della morte di Augusto imperadore, aparvero nell'aiere palle di fuoco...
[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 59.11: e traente una palla di polvere per le somme altezze, spazza la terra...
[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 86, pag. 174.3: uccise lo detto minotauro, buttandoli in gola palle fatte di pece e di peli.
[7] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 27.9, pag. 122: Sol si sedeva là nel loco strano, / davanti al qual Pallade, Giuno e Venere / eran con una palla d'oro in mano.
[8] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 340.3: E quando è colata 12 volte, tone e fanne palle grosse a modo d'una melarancia, e falle seccare...
[9] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 14, pag. 133.12: Ora ionta macine e palle de piommo su nelle porte.
[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 100.37: Cossì se maraviglyava de lo suo piecto lato e desciso equalemente, inde la quale lateze pareano levate le soy cize commo a duy pummi, li quali la maystra natura le avea 'nalzate a muodo de due tonde palle de una soza equaletate.
1.1 [Gioco] Oggetto di forma sferica usato come gioco e fatto per essere colpito o lanciato, con una parte del corpo (di solito le mani), a turno, dai giocatori.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 17.19, pag. 576: Tale no par ke valla / in vista una medalla, / ke quasi como palla / Te li lassi menare.
[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 64.6, pag. 130: E se con altre don[n]e fosse ancora / Che giocas[s]ero al gioco della palla, / S'andasse lungi, corri ad aportalla...
[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 160.26: In sul secondo pilastro ave' una imagine d'oro fatta in figura d'uno fanciullo, il quale gittava inverso l'agulglia una palla d'oro come se le volesse dare, e l'agugla sollazzando ischifava il colpo, e lla palla ritornava per lo rinbalzo in mano al fanciullo, e cciò era sanza cessare.
[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 16, pag. 77.5: Perçò fè De' lo mondo reondo chomo una bala chi usan le fantine e De' lo ten in man e ha in baylia.
[5] Stat. lucch., 1362, cap. 41, pag. 105.14: E che neuna donna o femina possa o debbia giocare ad alcuno giuoco nel quale denari si vincano o perdano, excepto che a righinetta, mutando punto innanzi, o a palla o a macchatelle o alla brilla...
[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 9, parr. 7-13, pag. 156.15: in uno altro modo significa «la balla con la quala zuoghano li gioveni»...
- Locuz. verb. Giocare alla palla.
[7] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), Prologo, pag. 2.25: e 'l cavaliere, avvegna che sia buono combattitore, di po' i grandi onori e triunfi delle sue vittorie, poste giù l' arme, per istagione giuoca alla palla, ovvero ad altro giuoco di fanciullo.
[8] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 76.5: Voi, Messere Inperadore, menate un' altrettale rota, disse la 'nperadricie, come colui che giuoca alla palla che quand' e' l' à in mano tantosto la gitta al suo conpagnio...
[9] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 8, pag. 568.22: Scevola, certissimo testimonio del coloro ricreato riposo, si dice che ottimamente giuocò a la palla...
[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 8, vol. 2, pag. 169.2: Ma Sevola, lu quali fu certissimu testimoniu di la ripusata remissiuni, lo dicisi que ottimamenti jucau a la palla...
[11] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 3, vol. 2, pag. 156.35: più volentieri giocherebbero nella piazza con li altri fanciulli alla palla, che non stanno nella Chiesa all' uffizio.
1.2 [Gioco] Oggetto di forma sferica usato forse come pedina in un gioco.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 325.7: e ne lo aperto grembo siano sparte lieve palle, e neuna palla è da muovere, se non quella che ttu torrai.
1.3 [Armi] Oggetto di forma sferica usato come proiettile da armi da lancio. Palla di piombo.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 16, pag. 129.15: mise una palla di piombo di grossezza d'una mela di bosco ne la fonda e trasse: la palla n'uscío burugliando e fendendo l'aire, e ferío Tirreno sì nella testa, che ambedue li occhi l'uscirono de la testa.
1.4 Oggetto di forma sferica che funge da simbolo del potere imperiale, di solito fatto d'oro e sormontato da una croce.
[1] Armannino, Fiorita (04), 1325 (tosc.), pag. 397.6: Uno sceptro havea nella sua mano ritta, et una ritonda palla nella sinistra.
[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 2, vol. 1, pag. 609.24: E fatta la solennità della sua coronazione, lo 'mperadore nella maiestà imperiale montò in su u· nobile e grande destriere, portando nella mano destra uno bastone d'oro, e nella sinistra una palla d'oro ivi suso una crocetta di sopra...
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 70, terz. 3, vol. 3, pag. 276: Istando incoronato, e signorile / in su uno adorno pergamo reale, / dove la gente a piede stava umile, / vestito di cocolla Imperiale, / colla verga dell' oro, e colla palla, / in una sedia molto triunfale...
[4] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 107.9: missere lo inperadore andò a dduomo et quivi chon molti suoi baroni, etd egli vestito chome diachano et chol manto inperiale, sedendo alto sotto a uno palio et di sopra a llui, alla mano ricta gli stava uno barone chon una spada ingniuda in mano, dall'altro lato uno che teneva una palla d'oro in mano, etd egli chon una basa d'oro et in chapo una chorona d'oro...
- Meton. Potere imperiale (?).
[5] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 237, pag. 32: Poscia ch'ò messo lo ver chi non falla / de li cità lombarde e le contrate, / che le sum tute toche de la balla, / resta parlare la strenuitate / de quella prode casa da Milanno / che gran parte de quel ha reformate...
1.5 [Arald.] Figura di forma circolare, cerchio.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 15, pag. 63.19: squarciò lo pannamento imperiale che elli avea in dosso a modo di soprasberga, la quale era uno drappo di seta a palle d'oro che si vestía in battallia.
2 [Bot.] Locuz. nom. Palla marina: ammasso compatto e sferico di residui di piante marine (partic. di Posidonia oceanica), gettato sui litorali dalla marea.
[11] a Chirurgia di Ruggero Frugardo volg., XIV pm. (fior.), [L.2, cap. 17(bis)], pag. 293.7: tutte queste cose disecca, e tritale, e valliale; la pallamarina e la spungna tallia e trita... || Cfr. Ruggero Frugardo, II, 15: «pilam marinam».