SCURE s.f./s.m.

0.1 asschure, iscura, iscure, iscuri, schura, schure, schuri, scura, scure, scuri, secura, secure, securi, segú, segur, seguri, seguro, sicure, squre.

0.2 Lat. securis (DELI 2 s.v. scure).

0.3 Doc. prat., 1275: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Doc. pist., 1297-1303; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. fior., c. 1324.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Doc. ver., c. 1371.

In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1351-60, [1360]; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Nota le forme metaplastiche, del tipo iscura, schura, scura, secura.

0.7 1 Arnese, simile all'accetta, tipicamente costituito di una lama di ferro con taglio curvilineo infissa su un manico di legno. 1.1 [Armi] Arma da taglio, simile all'ascia, tipicamente costituita di una lama di ferro con taglio curvilineo infissa su un manico di legno e usata, con entrambe le mani e con forza, contro persone (per lo più in guerra) o animali.

0.8 Sara Natale 27.04.2018.

1 Arnese, simile all'accetta, tipicamente costituito di una lama di ferro con taglio curvilineo infissa su un manico di legno.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 535.12: Façio bigo(n)giaio p(er) vj aste da go(n)faloni (e) delle maniere (e) p(er) li manichi delle va(n)ghe (e) delle schure (e) della marruccia p(er) l'oste, s. vj (e) d. j.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 455, pag. 19: Desembre á pïá in man una segú d'acé, / Dra qua el fend le legne a lu e a ser Zené.

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 8, pag. 100.6: e tale dice che li vede doi òmini che se tengono per li capelli, e tale dice che li vede uno co·la scure en mano, e tale dicea che li vedea Cain e Abel...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 13, pag. 124.7: Allora Cesare tolse una scure, e mise mano a due mani a colpire sopra una quercia.

[5] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 43.13: E quando fu giunta a quello nesto, ella gli disse che lo dovesse tagliare; e quelli non volendo fare per dotta del signiore, ella medesima prese la scura e tagliò in più pezzi...

[6] Doc. pist., 1297-1303, pag. 166.4: Achoma[n]doe il <s> chastaldo a Giunta Rosso da Cicigniano una asschure e due maroncelle e uno marrone...

[7] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 26, pag. 432.8: Enea rege [[...]] s'accinse e prese la scure ad aiutare tagliare le legne...

[8] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 33, pag. 217.5: Et, così faccendo, impossibile sarà che tu caggi, però che li mali desiderij non viveranno in della carne, imperò che la confessione è come una sicure ad talgliare.

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 73, vol. 2, pag. 262.7: sia licito a cotale cittadino et contadino, a cui danno dato fusse, o vero guasto [[...]] tollere et pilliare fare et lo roncone et la scure et le altri fornimenti co' quali danno facessero o vero guasto dessero...

[10] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 7, pag. 316.17: Vennevi Tirro e molti altri, il quale tagliava una quercia con una scure.

[11] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 37, vol. 2, pag. 346.19: Il console fece dare a' servi accette e securi per abbattere lo steccato ed empiere le fosse...

[12] Stat. fior., c. 1324, cap. 32, pag. 66.4: Ancora a' predetti cento cinquanta maestri ed a' cinquanta picconari sia dato e assegnato per lo Comune una bandiera, sotto la quale e co la quale i detti maestri e picconai ragunare e trarre debbiano, con iscuri, picconi e altri arnesi a le predette cose necessarie.

[13] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 107.4: Quivi era una vecchia selva mai non tagliata da alcuna scure.

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 13, vol. 1, pag. 433.2: i maestri di pietre e di legname, il campo rosso iv'entro la sega, e la scure, e mannaia, e piccone...

[15] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 17, pag. 285.22: Agual a luna scemante si tagliano gli arbori, tagliando intorno colla scure infino al midollo...

[16] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 391-400, pag. 110.1: queste parole così dette sono i ronconi e le securi con le quali si tagliano i velenosi sterpi, gli spinosi pruni e gli sconvolti bronchi...

[17] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 36, pag. 230.2: Et li detti capodiece e maestri [[...]] abbiano e portino seco una buona scure e soficiente acconcia a taglare legname...

[18] Doc. perug., 1351-60, [1360], pag. 16.10: Vendase el legname [[...]] Ancho che non se possa taglare se non tanto con le scure e falcelelle.

[19] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 69.23: e per questo molti gentiluomini con molti altri della città si raunaro insieme e gionseno in sul Chanpo, e comincioro a gridare: all'arme all'arme; e trasero giù alla porta del potestà coll'arme, e con schuri e comincioro a tagliare la porta del potestà.

[20] Doc. ver., c. 1371, pag. 333.29: it(em) una libr. X s. p(er) una seguro...

[21] Stat. ver., 1380, pag. 397.11: 5. Item che çascauna p(er)sona terera o folestera la quala habita i(n) le ville del veronexo destreto osio Case de Ca(m)pagna possa licitame(n)tre portaro, qua(n)do igi va a lavoraro, uno ro(n)choncello osio focolazo che habia la pu(n)ta rota e così una seguro e una forcha de fe(r)ro...

[22] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 151.13: Ne la cui hedificatione non ce fo operato né secura, né maglio, né nullo altro ferramento.

[23] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 1 Re 13, vol. 3, pag. 69.2: [21] e le punte de' gomieri e delle vanghe e de' tridenti e delle securi, che erano rintuzzate, e anco a conciare il pungiglione. || Cfr. 1 Re 13, 21: «acies [...] securium».

- Masch.

[24] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 7, pag. 31.20: Questo stava suso in uno arcotrave a lavorare. Lo trave era puosto su nello muro aito. Con uno secure in mano faceva questo mastro lavorieri lo quale bisognava.

- Fig. Strumento divino (di morte o di giustizia).

[25] Caducità , XIII (ver.), 200, pag. 661: No t'à valer solaço né deporto / né posança né [an'] beltà de corpo / ke tu no passe for per l'oscur porto / de l'emprovisa subitana morto. / Quan' tu creerai esro plu segur, / ela verà cum' fas lo lar e 'l fur: / no t'à valer percanto né sconçur / ke no te taio pe-la soa segur.

[26] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 129, pag. 280.1: O immondo animale, è questo quel ch' Io ti richiego, che tu con la virtú del Sangue, del quale Io t' ho fatto ministro, cacci le dimonia dall' anime e da' corpi; e tu ve li metti dentro? Non vedi che la scure della divina giustizia è giá posta alla radice dell' arbore tuo?

1.1 [Armi] Arma da taglio, simile all'ascia, tipicamente costituita di una lama di ferro con taglio curvilineo infissa su un manico di legno e usata, con entrambe le mani e con forza, contro persone (per lo più in guerra) o animali.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 202.10: Ma i cavalieri di Roma della detta legione mandò a Roma, i quali per comandamento del popolo in miluogo del mercato fuoro tutti prima con verghe agramente battuti, e poscia con iscuri ammazzati.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 46, pag. 190.24: La bipenne è una scure, la quale ha da ogni parte altissimo, e latissimo ferro. Questa, siccome nel mezzo al furore della battaglia, i savissimi nocchieri, e cavalieri portano nelle cotidiane guardie.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 47, vol. 1, pag. 127.12: Egli fece notare la secure del ferro per lo fiume Giordano, e fece gl'inimici di Soria avocolare.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 4, pag. 110.23: Allora furo admennati ne le mani di Scipione che allora era ne la città con una legione di cavalieri, lo quale lo' ferío lo capo con una scure.

[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 308.11: Guata più da lungi e vedi i Decj e Drusj e 'l crudo rigido Torquato colla scure, e Cammillo riportante le 'nsegne.

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 40, vol. 1, pag. 72.10: l'altro alzò la scure, e ferillo sì duramente nella testa, che il gittò in terra tutto intronato, e lasciò la scure nella ferita.

[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 92.3: e confortò gli altari con fuochi; e riempiè gli dei di doni; e le scuri fendeano i colli de' tori...

[8] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 254.30: finalmente a lato a l' idolo di Mercurio con le scure, cioè mannaie, con due suoi compagni, confessando la Trinitade, la testa li fu tagliata...

[9] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 2, pag. 162.10: Alla perfine, acciò che quello con minore invidia si compiesse, C battuti con verghe ciascuno die, con secure ammazzare fece...

[10] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 50, pag. 91.22: Veggendo questo Cammilla, trasse là e misesi alla battaglia; e ora senza nulla fatica lanciava dardi e lancie, ora menava a due mani una scure, ora mettea mano all'arco e alle saette...

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 77.14: [facistilu aulcidiri a lu algoçini con la securi oy cognata]...

[12] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 226.15: Ancora molte armi sono appese nelle porte sacre, e carri de' prigioni, e scure curve, ed elmi e grandi ferramenti di porte, e lance, e scudi... || Da questo contesto si inferisce l'esistenza di scuri con taglio rettilineo (forse nell'antichità classica).

[13] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 246, vol. 2, pag. 189.13: E l' osso, cioè lo coperchio ch' ella porta in sulla schiena, si è molto caro, imperò che li Saracini ne fanno scudi; ed è sì forte, che nullo ferro ci può nuocere niente. Et io viddi darci su fortemente con una scura a due mani, e niente la tagliava, anzi n' avea peggio la scura, che l' osso.

[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 31, pag. 203.21: incontenente che queli armai çunsen a la prexun, sì li dén d' una segur su la testa e ocisenlo...

1.1.1 Simbolo, insieme alle verghe e al fascio littorio, del potere coercitivo degli alti magistrati romani (inclusi quelli straordinari, cioè i dittatori) e in partic. dei consoli. || Il valore simbolico attribuito alla scure deriva dall'uso dell'arma per decapitare i condannati a morte.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 18, vol. 1, pag. 149.26: Quando il dittatore fu prima fatto a Roma, e il popolo ebbe vedute le scuri che l'uomo portava dinanzi da lui, egli si dubitò duramente, e fu [più] intento di lui ubbidire...

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 36, vol. 1, pag. 295.7: Cento venti littori tenevano tutta [la Piazza], e tenevano le scuri attortigliate di fastelli di verghe; e diceano che non potea calere s'egli lasciassero le scuri, però che loro officio era senza appellazione.

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 15, pag. 675.13: Per giuoco provocata la castitade della sua madre, in simile modo rigettata la sospezione nella colui madre, si vendicò più arditamente che non si conveniva ad omo subietto a le verghe et a le scuri.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 6, cap. 13, pag. 116.14: Io non sarò veduto appo Claudio e Q. Fulvio dalla superba vittoria circondati, nè vinto per la città di Roma sarò allo spettacolo del trionfo menato, acciò che di quindi in prigione o legato al palo, avendo lacerato il dosso colle verghe, sottometta il capo alla romana scure...

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 24, pag. 328.6: a' principi della divisione, i quali erano gregarii militi, C. Albio Caleno e C. Atrio Umbro, con consentimento di tutti fu conceduto lo 'mperio; li quali non furono contenti degli ornamenti tribunizii, ma ardirono di prendere gli ornamenti del sommo imperio, e di trattare li fasci e le scuri...

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 27, pag. 334.20: e il littore apparve, e li sommossi onori andarono, e le scuri furono portate avanti.

[7] Epist. a Quinto volg., XIV (tosc.), Prosa, pag. 11.8: Sia ogni tuo berroviere e littore dimostratore non della sua benignità e dolcezza, anzi della tua, e quelli frusti e quelle scure o mannaie che portano più dimostrino segno della dignità dell'ufficio tuo che della signoria e forza.