GUARDATORE s.m.

0.1 guardador, guardadore, guardaduri, guardaor, guardaore, guardaori, guardatore, guardatori, guardaturi, guardauri, vardador, vardadori; a: guardator; f: guardature.

0.2 Da guardare.

0.3 Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.): 3.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Bacciarone (ed. Contini), XIII sm. (pis.); Stat. sen., 1305; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Orazione ven., XIII; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Elucidario, XIV in. (mil.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Si segnala un possibile es. del sintagma guardatore del corpo col signif. di 'uomo in armi che protegge l'incolumità di qno', riconducibile a 3.3, registrato in apparato da Pizzorno, Deche di T. Livio, vol. I, p. 113: «Bruto che allora era tribuno de' guardatori del corpo del re mandò un trombetto al tribuno e convocò il popolo».

0.7 1 Chi assiste (a qsa) senza agire o partecipare, spettatore. 2 Chi prende in considerazione (qsa). 2.1 Chi si attiene (a una norma). 3 Chi presidia (un luogo) a scopo difensivo. 3.1 Chi ha l'incarico di controllare o verificare (qsa). 3.2 Persona cui è affidata la custodia e l'amministrazione di beni materiali. 3.3 Chi protegge (qno). Anche fig. 3.4 Chi si tutela o si tiene al riparo (da una minaccia o da un rischio). 3.5 Chi presta assistenza a qno provvedendo alle sue necessità. 3.6 [Con rif. a un'entità superiore:] chi è considerato sovrintendere (a qsa). 3.7 Chi è incaricato della supervisione (di persone subordinate o meno esperte). 3.8 Chi custodisce, alleva e conduce (animali). 4 [Prob. per errore].

0.8 Marco Maggiore 28.10.2016.

1 Chi assiste (a qsa) senza agire o partecipare, spettatore.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 15, pag. 108.11: Al quale [[...]] diede per consiglio che coloro di Lacedemonia con così grandi spese non atasse, e di questa guerra fosse guardatore, e la fine aspettasse.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 6, pag. 187.7: con ciò sia cosa che in costei si veggiano, quanto è dalla parte del corpo, maravigliose cose, tanto che fanno ogni guardatore disioso di quelle vedere...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 109.10: Pari a mi, - dissi issu-, que nuy siamu vinuti guardaturi di l'altruy furtizza. || Cfr. Val. Max., III, 2, 20': «spectatores [[...]] alienae uirtutis huc uenimus...».

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 28, pag. 586.30: O sacro fonte, veramente delle dee luogo e guardatore delle loro vendette, per quella pietà che a giusta ira le mosse ti priego, se per te Idalogo può niuno soccorso avere, donagliele...

[5] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. XXX: E agiugnevansi i suoni, strumenti di lussuria, timpani e crepundia. E non era il re guardature delle dette cose ma, maestro di nequizia, sonava li strumenti da corde. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 Chi prende in considerazione (qsa).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), Prologo, pag. 1.10: Dio non considera la quantità grande che è data, ma della affezione dell' animo è guardatore...

2.1 Chi si attiene (a una norma).

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 9, par. 1, pag. 206.5: o supplicie o guidardone distribuire a' trassgressori o guardatori della leggie donata...

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XX, cap. 3, vol. 8, pag. 124.10: Però che ciascuno che è, è questo, cioè guardatore delli comandamenti di Dio: però che chi non è questo, è niente. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

3 Chi presidia (un luogo) a scopo difensivo.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 84, pag. 34, col. 1: Questo logo veraxement / Lo plantó al començament, / In lo qual da Deo segniore / Adam è facto guardaore.

[2] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 878, pag. 285: Katerina exe fore per me' la fendeüra, / gi guardaori la vito k' el' era fora enxuda, / gi coren tuti a lei a ira et a furore, / igi ge disno male e fage desenore...

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 503.7: Due di que' dentro, Irtacide e Eurialo, compagni conjunti d'amore, e Niso era guardatore della porta.

[4] F Donato degli Albanzani, De viris illustribus volg., XIV sm. (tosc.): vide abbandonato il muro e vuoto di guardatori... || Razzolini, Vite, vol. I, p. 755.

3.1 Chi ha l'incarico di controllare o verificare (qsa).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 16, terz. 59, vol. 1, pag. 187: E [[i Guelfi]] fecer la lezion de' se' Priori, / tre Grandi, e tre Popolan, che di quello, / ch' avien d' entrata fosser guardatori.

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 355.18: si guardi che la cruda terra per occulta frode il cavatore non vi rinchiuda, la qual chosa per li spazii che sì si ccavano il guardatore con una verga la pruovi...

3.2 Persona cui è affidata la custodia e l'amministrazione di beni materiali.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 22, vol. 4, pag. 352.9: E tutto che fosse grande spenditore del suo avere, sì dee essere guardatore di quello del comune, e salvare e mantenere lo diritto del comune...

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 38, gl. p, pag. 24.23: «Censori» erano officiali sopra l'estimo e sopra l'adornamento e li buoni costumi della cittade, guardatori de' beni del Comune e de' cittadini.

[3] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 153, pag. 124.2: Se vivi di rendite di tue terre e tu non sia buono guardatore di danari (ché de' sei l'uno no gli sanno guardare), non vendere le tue biade tutte a un'otta...

- [Con rif. a cose immateriali].

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 7, pag. 667.18: Minuccio, io ho eletto te per fidissimo guardatore d'un mio segreto, sperando primieramente che tu quello a niuna persona, se non a colui che io ti dirò, debbi manifestar già mai...

3.3 Chi protegge (qno). Anche fig.

[1] Orazione ven., XIII, pag. 128.25: Vuy [[scil. Jesù Cristo]] se un sì forte vardado[r], da spaventar quelo dragon, ch' elo n' olsa aproximar; in l' anima ch' elo va no trova o star.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 242.15: Orava eciamdio per lo puovolo, el qual lu avea conduto con sí, digando: Missier, seras al puovolo to santificador e guardador et cetera...

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3. quaest. 1, pag. 183.3: Quando more lo iustu, l'angelo lo qualle è so guardaor ven con una grande multitudene de angeli e toleno l'anima soa...

[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 18.13: Ma ecco, l'amico è appellato guardatore dell'animo, overo de l'anima; e ll'amistade è guardia dell' anima...

[5] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Est 2, vol. 4, pag. 621.4: [3] [[...]] e siano messe nella casa delle donne sotto la guardia di Egeo, eunuco e guardatore delle donne regali...

3.4 Chi si tutela o si tiene al riparo (da una minaccia o da un rischio).

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 22, pag. 68.10: E sapiti ke l'entelecto è capo de lo regimento, sì cummo dice un savio, salute de l'anima, conservatore de le vertute, guardatore de li vicii...

[2] Bacciarone (ed. Contini), XIII sm. (pis.), 8, pag. 325: (parlo 'n comuno d'esto marrimento, / no ched eo sento - di ciò guardatore). || Contini, PD, p. 325: «Parlo di questa prevaricazione come di peccato comune, non ch'io senta di essermene potuto guardare».

3.5 Chi presta assistenza a qno provvedendo alle sue necessità.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 45, pag. 62.11: E se alcuno guardatore de li infermi de alcuno de li detti Pelegrinieri lassarà o vero sosterrà che sia fatto contra de le predette cose, riceva et abbia dal Rettore chella disciplina la quale li sarà imposta da lui...

[2] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 31, pag. 192.10: O maestà superna, che ciascuna cosa contieni, riempi e disponi, o Fattore bellissimo, lo quale ogna cosa purifichi, mondi e adorni, tu se' cognoscitore de' segreti, scruttatore de' cuori, guardatore de' bizogni.

3.6 [Con rif. a un'entità superiore:] chi è considerato sovrintendere (a qsa).

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 33-66], pag. 3.3: la pace mandata per lo mondo tengnia serrate le ferrate porti di Iano, guardatore dell'armi.

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. II, cap. 22, vol. 1, pag. 176.23: Acciò adunque che non perisse, li iddii guardatori e conservatori dovettono dare al popolo suo cultore comandamenti di buona vita e buoni costumi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

3.7 Chi è incaricato della supervisione (di persone subordinate o meno esperte).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 21, 118-126, pag. 527, col. 1.2: Qui gli chiama per nome, e imponelli uno decurio, zoè guardadore de dese; e s'ello guidasse C, averave nomme centurio.

[2] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 79, vol. 3, pag. 130.3: e alcuna volta si dee riducer la gregge al suo luogo, e sotto un maestro, cioè un guardatore, debbono esser tutte, e questi sia maggiore per conoscenza e più ammaestrato di tutti, e a lui tutti gli altri debbono ubbidire...

3.8 Chi custodisce, alleva e conduce (animali).

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 538, pag. 43, col. 1: Vasen l'angelo apresso li pasturi / Ke delo greço eran guardauri, / A quili k'erano in quela region, / Per annuntiare la sancta nassion...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 139.27: Unde lo peccatore diventa guardatore di porci, però che seguita et guarda li loro exempri et non vuole fare contra la loro volontade.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 38, pag. 46.10: Il guardatore, e 'l governatore dell'api sia casto e puro, e puri abbia e' vasi là ove riceva, ed alluoghi e' nuovi usciami.

[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 95.16: Li corporali pastori sono di due maniere: delle quali la prima è quella di coloro che volgarmente da tutti sono appellati «pastori», cioè i guardatori delle pecore o de' buoi o di qualunque altro animale...

[5] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 77, vol. 3, pag. 126.27: Anche dee il guardator de' porci avvezzar le troje, sì che facciano ogni cosa al verso della zampogna.

4 [Prob. per errore].

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 3, pag. 219.37: ché primamente e' convenía, che alcuno fosse lavoratori e guardatori di terra, per avere a mangiare ed a bere. || Cfr. ivi, L. 3, pt. 1, cap. 5, pag. 221.33: «dei figliuoli dei villani e dei figliuoli dei guadagnatori della terra».