0.1 lorda, lòrdanlo, lordano, lordar, lordarci, lordare, lordarebbero, lordarsi, lordasse, lordata, lordato, lordava, lorderàsi, lorderebbe, lorderei, lordi, lordò, lordoe.
0.2 Da lordo.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 2.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.).
In testi sett.: Lucidario ver., XIV.
0.5 Nota lorda part. pass. forte.
0.7 1 Rendere lordo, imbrattare (anche pron.). 2 Fig. Guastare spiritualmente, macchiare moralmente (anche pron.).
0.8 Federico Baricci 18.01.2018.
1 Rendere lordo, imbrattare (anche pron.).
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 6: però disse Yh(es)ù Siràc: chi toccherà la pece lorderàsi da quella, et chi uzerà col sup(er)bio rinpieràsi di sup(er)bia.
[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 160.17, pag. 227: Tale vostr'onor tegno, / da poi in ciò vo disorrate tanto, / qual chi lordasse manto, / e 'l viso e' se pugnasse e i piedi ornare.
[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 3, vol. 3, pag. 221.1: Però fece bene Diogenes, quando uno laido uomo mostrò sua casa ornata di oro e pietre preziose in tutti li luoghi, ed egli 'l lordò con loto, ch'egli non vide più vil cosa.
[4] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 11, pag. 84.13: onde vogli avere buona gonnella, e buona camicia, e buone calze, e se si guastano, o lordano, sì le racconci, e lavi.
[5] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 86, pag. 345.3: quando ella [[scil. la volpe]] àne grande fame ella si lorda tutta quanta di fango molle overo d'alcuna altra lordura che ella trova, et poi se ne vae in uno campo ala campestra et gittasi in terra per morta...
[6] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 85.3, pag. 330: Di farli strazi allor ognun s'acorda / e a dosso li corron con grand'ira: / la santa faccia di sputi hanno lorda, / alcun pe' li capegli el tran'e tira...
[7] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 333.23: non è vergogna né essere dee che l'uomo si lavi e netti quando fosse lordo e bruto; ma piutosto è vergogna lordarsi e imbrattarsi.
[8] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 64, pag. 106.8: Simigliantemente così è se l'uomo tirasse lo dito dentro una scodella piena di mele; inanzi lo suo dito si lorderebbe, e dietro non si lordasse, né più né meno come se non fosse toccato...
- Pron. [Con valore metaf.].
[9] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 26, pag. 207.3: Ma ecco mirabile cosa: che Dio è in ogni parte etiandio in della sentina né però si lorda, come lo sole che va sopra lo fetore et non si lorda però, così et la deità non si lorda.
[10] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 110, pag. 221.8: e per alcuna immondizia questo sole non si lorda, e il lume suo è unito, come detto t' ho.
[11] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 401, pag. 405.9: E quello dignissimo corpo non potrà essere menomato né lordato, se non come lo sole che non puote essere lordato da neuna carogna che l'uomo metta.
2 Fig. Guastare spiritualmente, macchiare moralmente (anche pron.).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 16, pag. 332.12: Onde dice Dio nel Vangelio: non quello che entra per la boca lorda e vitupera l'uomo, ma le rei cogitazioni che descendono dal cuore.
[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 46, pag. 261.17: Onde dice Dominedio nel vangelio: «No(n) solo q(ue)llo k'entra p(er) la bocca lorda (e) vituperia l'uomo, ma le ree cogitationi ke descendono dal cuore.
[3] ? Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 42, pag. 220.4: l'anima tocca co l'amore, quando vede la cosa, e àmala: quello è il toccamento, e per questo toccamento si lorda. Non che lle cose sieno lorde, ma sono cose e puritadi le quali, mischiate insieme, lorda l'una l'altra; e questo è per la diversità de la natura loro.
[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 32, pag. 238.27: però ke sono peccati veniali, allora pogo lordano, ma pur lordano però che segondo lo comandamento nullo delecto del mondo è [mondo], et però ciascuno lorda l'anima.
[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 33, pag. 278.15: E nota, Pietro, che di quel fiume usciva fetore e nebbia, a significare che la dilettazione carnale non solamente inquina e lorda, ma eziandio oscura la mente, la quale occupa che non veggia la chiaritade del vero lume...
[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 3, vol. 2, pag. 157.1: Anzi spesse volte per la loro mala, e brutta vita lordano il grembo della Chiesa, che li nutrica, come sogliono molti fanciulli lordar lo grembo delle madri, e nutrici, che li tengono in collo.
[7] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 213, pag. 724.2: Dice Ovidio qui: nel sodomito amore Bacco, cioè lo dio del vino, chiama me suo poeta. Or vedi, lettore, io non mi voglio troppo lordare; nulla vuole dire Ovidio se non: inebria il garzone e avrai di lui cioe che tu vorrai.
[8] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 3, pag. 85.7: Molto ci dee inducere a dispiacere e a dolore del peccato, considerare che l' anima lavata e purificata nel sangue di Iesu Cristo, altri l' abbia imbrattata e lorda nella bruttura de' peccati.
[9] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 126, pag. 265.10: Il pastore buono ha lavate le pecorelle nel sangue suo; e tu gli lordi quelle che sonno pure, tu ne fai la tua possibilitá di metterle nel letame. Tu debbi essere specchio d' onestá; e tu se' specchio di disonestá.
[10] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 171, pag. 210.6: E egli dee pensare allo suo criatore, e così come egli lo degnò creare alla sua simiglianza; e perciò non si dee lordare; ma onorare e nettamente guardare, per amore di quelli che lo degnò fare alla sua simiglianza.
[11] Lucidario ver., XIV, L. 1, quaest. 194, pag. 102.10: D. De tali preyti apaga-sse lo Nostro Segnore a casione del popolo ch'eli â guardare? M. Ançi lo coroçano molto, ch'elli lordano la santa ecclesia quando elli entra in santo vestimento e 'l vangelio ch'è sacrato per fare lo servitio del Nostro Segnor.