LORDO agg./s.m.

0.1 lorda, lorde, lordi, lordissima, lordissimo, lordo, lordu, lurda.

0.2 Lat. parlato lurdus (DELI 2 s.v. lordo).

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Doc. aret., 1335-38.

In testi sett.: Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Poes. an. perug., c. 1350; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (lorda).

Locuz. e fras. lordo di tara 3.

0.7 1 Caratterizzato da sporcizia (anche in contesto fig.). 1.1 Imbrattato di fango, liquame o di altre sostanze perlopiù liquide o vischiose che ne contaminano la purezza. 1.2 Spiacevole dal punto di vista estetico; ripugnante, schifoso (anche al gusto). 2 Fig. Macchiato di una colpa morale o spirituale. 2.1 Che corrompe spiritualmente. 2.2 Che suscita ripugnanza. 2.3 Disonorevole, vergognoso. 2.4 Sost. Poveruomo, disgraziato. 3 [Econ./comm.] [Detto di un peso da cui non si è detratta la tara o di una somma di denaro da cui non si sono detratte le spese].

0.8 Federico Baricci 17.01.2018.

1 Caratterizzato da sporcizia (anche in contesto fig.).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 36, vol. 3, pag. 354.2: Questa pena è donata a quelli che lungamente vivono, che loro pestilenza rinnovasi tutto giorno; elli invecchiano in durabili pene e dolori, e periscono in lorde vestiture.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 98.11: Ma quando lo specchio è lordo l'uomo sì vi vede bene la nuota e l'ordura.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 277.1, pag. 182: Per non usare era di polver lordo / lo core mio e di ruçine sporcho...

[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 8, pag. 407.1: La faccia è coperta, gli occhj bassi a terra, lo vestimento vile, le mani, e i piedi lordi per mostrare, che non si curano di se, e che s' abbiano in dispetto...

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 5, pag. 8.8: Nostro vestimento non sia troppo pulito, né troppo lordo, e non aver troppo vasellamento d'oro, e d'argento.

[6] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 1, pag. 37.5: non è vergogna, nè essere dee, che l' uomo si lavi e netti quando fosse lordo e brutto, ma più tosto è vergogna lordarsi...

[7] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 15, pag. 54.10: Quando uno uomo truova pietre preziose in alcuno luogo lordo, elli no le mette mica nel suo tesoro, infino a tanto che non l'à lavate.

[8] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 56, pag. 42.9: Poi che del mare v'ò parlato, vorrei che seguiste sua natura. Ché ciascuno sa che 'l mare in sé ritiene nulla lorda cosa, se non quello ch'è necto e puro, sì come pietre preciose che sono in fondo di mare.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 80.6: erano facte multe curse e miate de acqua, per li quale discorreva l' acqua da quisto flumme alle plaze de la citate e, quando erano lorde e plene de zozura, le annetavano bene che no nce romaneva lordeze, e, poy che erano annetate le plaze, quilli cursi se appilavano...

- Sost.

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 20, vol. 1, pag. 63.21: cum sua grandi pena anectassi li lordi, et per sua grandi dignitati liberassi li captivi...

- Che ha abitudini contrastanti con i precetti igienici (detto di un animale).

[11] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 49, pag. 306.7: fece elli uno libro lo quale ène chiamato lo 'mperadore, dove l'uomo truova lo nome di quello ucello, et puoselo per la più lorda creatura che elli sapesse al mondo.

1.1 Imbrattato di fango, liquame o di altre sostanze perlopiù liquide o vischiose che ne contaminano la purezza.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 7, pag. 174.16: anzi conviene ch'elli sieno di riviere pietrose o sabionose che no sieno lorde e corano lunghamente discoperte, sì che i venti vi possano ventare.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.31, vol. 1, pag. 98: cotai si fecer quelle facce lorde / de lo demonio Cerbero, che 'ntrona / l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 18.116, vol. 1, pag. 309: E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco, / vidi un col capo sì di merda lordo, / che non parëa s' era laico o cherco.

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 37, pag. 170.2: volle Cristo essere sputacchiato e sozzato di sputi puzzolenti degli Giudei, quasi come unto e lordo di unguenti ed impiastri puzzolenti.

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144 rubr., pag. 321.8: Stecchi e Martellino, con un nuovo giuoco e con un lordo, in presenza di messer Mastino, con la parte di sotto gittando molto fastidio, o feccia stemperata, infardano due Genovesi con li loro ricchi vestimenti...

- [Rif. a un animale].

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 84, S. Pietro ap., vol. 2, pag. 730.27: Allora i medici gli dierono a bere beveraggio da vomito, e mando fuori una rana terribile a vedere, tutta lorda d'omori e 'nsanguinata di sangue.

- Fig.

[7] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 9, pag. 70.16: Anzi pensando, che, come dice Isaia, tutte le nostre giustizie sono come panno di mestruata, cioè lorde, ed infette, abbiamo a temere eziandio delle buone opere.

- [Dell'urina:] torbido.

[8] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 87, col. 2.1: Et l'orina ch'è lorda e poco bella e llo cui colore è sì come colore di mosto o d'acqua di ceci quando molto si cuocono...

- [Detto dell'occhio:] cisposo.

[9] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 41.30: se questo occhio è semplice, e dolce e puro, tutto tuo corpo è chiaro e lucente, e se 'l tuo occhio è lordo e diviso, tutto il tuo corpo è iscuro e tenebroso...

[10] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 97.17: sì è l'orina ispessa e persa, e il polso lento, e -l visagio e -l bianco delli ochi palido e perso, e li ochi lordi, e -l savore de· rruttare acetoso...

1.2 Spiacevole dal punto di vista estetico; ripugnante, schifoso (anche al gusto).

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 85.16: e che è l'uomo se non lordura, e vivanda di vermini? Egli è molto vile, e molto lordo in sua concezione, e un sacco di sterco in sua vita, vivanda di vermini in sua morte.

[2] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 11, pag. 95.1: E come veggiamo, che poca polvere nell' occhio impedisce il vedere, e poca cosa lorda rende abominevole tutta la vivanda, se vi cade, e picciola macchia nella faccia diforma la grande bellezza...

[3] Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 35, vol. 3, pag. 49.18: e assai tosto concepette di lui, e al tempo debito partorio, come piacque a Dio, la più lorda e orribile creatura che mai fosse veduta, e quasi per poco non avea forma umana.

[4] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 17, pag. 34.12: Molt'uomini hanno avuto mancamento di tutte l'altre cose, e son vivuti di radici d'erbe, e di cose lorde, e villane a dire, e tutto questo fecero per acquistare segnoria, e dicoti maggior fatto, non propia, ma ad altrui.

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 77, pag. 199.40: troppo bene attenne la sua promessa, che la prima volta, che gli fu comandato a fare villano servigio, e ciò fu a portare un vasello lordo, e villano, egli percosse il capo al muro per sì grande iniquità, e forza, che le cervella gli uscirono di capo.

[6] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 4, pag. 253.22: di certe membra dell' uomo, come dicono i savi esperti, nasce uno scorzone serpentino, velenoso e nero; e di quegli della femmina nasce una botta velenosa, fastidiosa e lorda.

[7] Piero Alighieri, 1364 (fior.), La vostra sete, 8, pag. 89: Credo che per natura umana s'orda / la tela che per Atropo si pere, / di Lachesi la trama credo avere / dal ciel ciò che la face o bella o lorda.

[8] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 32.36, pag. 294: ché saper non potea / fra tante belle donne la più bella! / Ed or me sta ribella / la sua dolcezza, e son fra vechie lorde / che me risembran borde, / con' grosse callegiol hanno pendenti, / le bocche large, lungi e largi i denti, / con lor visi cagnazi, / vestite in brutti strazi...

[9] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388-89] 1.52: vedi che 'nfin del cielo in 'sto silvagio / loco noioso e lordo io son venuto...

2 Fig. Macchiato di una colpa morale o spirituale.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 134.4: Meretricie in senbiante e in abito segue el meretricio; ma tale in religgiosa è divino, anche esso seguiscie e porta. Unde, se tutta laida e lorda è meretricie, no è già traditricie, non fellonesca; ma tale trade, è fellona e laida, e finge esser bella.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 43, pag. 64.16: dunqua fu ello solo in del mondo di neteçça, ché tutti l'altri homini sono lordi.

[3] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 117.9, pag. 239: Però di tal pensiere non sia lordo / omo che del valore ha 'l cuor diserto, / ché mal suol arrivar voler 'ngordo.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 41, pag. 217.1: Non è detto il demonio lordo e immondo, perché sia fangoso o pieno di letame, ché di ciò è egli più pulito ch'avorio, ma è immondo e maculato per la superbia sua e per la malizia e peccato.

[5] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 11, pag. 92.30: Onde di questo cotale dice s. Paolo, che pare che reputi vile, e lordo lo sangue di Cristo, in cui virtù è assoluto e lavato, in ciò che sì spesso si rilorda...

[6] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 66, pag. 185.8: Come usasti tu intrare in questo luogo? Vattene et allungati di questo luogo santo et di questa santa magione, ché questo luogo è tutto lordo del tuo stallo che fatto ci ài».

[7] Poes. an. perug., c. 1350, 100, pag. 18: Pensate voi se quista è vita lorda / che 'l vertuoso fama non aquista / ma ciaschedun lo guarda com'el morda; / co' più cie penso più la mente atrista.

[8] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 31, pag. 71.16: E di certo tu 'l farai, se tu intenderai, che quelle cose son buone, colle quali la vertù è mescolata, e quelle son lorde, e vituperose, colle quali il vizio, e la malizia sono accompagnate.

[9] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 386, pag. 87: Sì menato no llo avesse! tanto male ne uscìo! / In quillo anno, de magio, lo sole intremorìo. / Delle plu lorde cose che in Aquila facte sone, / Fo quando Piczulani quella casa pillione, / Et venne con multe genti armate a ppennone...

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 2, pag. 39.21: per ciò che, se egli va in corte di Roma e vede la vita scellerata e lorda de' cherici, non che egli di giudeo si faccia cristiano, ma se egli fosse cristian fatto senza fallo giudeo si ritornerebbe.

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, vol. 1, pag. 10.17: ki amassiru a te, lu quali santificasti la humana lorda et virgugnusa cuncepciuni, natu de virgini, santificasti et allegrasti la loru flebili nativitati cum plantu di li matri...

[12] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 528, pag. 506.5: Apresso la morte del re Carlo magnio veranno quelli del ponente, latini, della fe' del figliuolo di Dio; e torranno loro molte terre, a quella lorda gente saracina, e guarderanno Damiato e Antioccia, e la città del figliuolo di Dio, Gerusalemme.

[13] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 37, pag. 144.1: D. Perqué camemo nuy lordo quel corpo ch'è nato de christiano e de christiana? M. Però ch'è conciputo de lorda semença ch'el è scrito che nullo pote fare neto quelui ch'è concepto de lorda semença se no solo Deo.

- [Come ingiuria].

[14] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 73.25: E sono alcune genti sì villane a' poveri, quando elli domandano loro limosina, che tantosto rispondono villanamente, e appellanli troianti e lordi con tanti rimbrotti e villanie, innanzi che donino lor niente, che ben vale l'argento.

[15] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 26, vol. 1, pag. 47.15: smosse il cuore d'Orazio ad ira ed a fellonìa: egli trasse la spada, e corse sopra sua sirocchia, e le disse per maltalento: «Vattene, lorda, col tuo amore al tuo sposo, che sì tosto hai dimenticata la morte de' tuoi fratelli, e la mia vittoria e la comune gioia di tutto il popolo».

- [In contesto fig.].

[16] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 159.24: Mostra dunque per le parole predette, che si dolea perchè avea le labra lorde; ma onde quella lordura tratta avesse mostrò quando soggiunse: Ed in mezzo del popolo, che ha le labra pollute, io abito.

- S.f. Corrotta. || (Contini).

[17] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 6.17, pag. 79: la gente enfedele me chiama la lorda, / per lo rio essempio c' ho semenato.

2.1 Che corrompe spiritualmente.

[1] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), 16.3, pag. 36: Quand' è l' uom combattuto dal diletto, / non è d' aspettarlo anzi fuggire, / perciocc' esto nimico è lordo, e 'nfetto: / chi gli s' accosta non sa sì schermire, / che al dirieto se ne parta netto / da lui; e sua cagione è da partire...

2.2 Che suscita ripugnanza.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 138.25: Convinivili a Manericu, convinivili fu a lu principi, zò a lu consulu, di lu Senatu lu decretu qui fu ordenatu oy provistu per tal que nin per aventura per la lurda presencia di Geniciu et per la sua imbrusinata vuci, li tribunali di li officiali sutta specia di adimandar rasuni non si suzassiru.

2.3 Disonorevole, vergognoso.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 29, vol. 2, pag. 334.8: egli lastricò la via, e menò l'acqua dentro da Roma tutto solo, però che 'l suo compagno, [vinto dall' onta] per la invidiosa e lorda elezione del senato, lasciò il magistrato.

- [Con rif. allo stile di un'orazione:] disdicevole, sconveniente.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 100, pag. 327.17: Fabiano non era negligente nel suo parlare, ma securo; e però ti dich'io, che tu non vi troverai neuna lorda cosa. Le parole sono scelte, non pulite, né contr' a natura trasportate, e poste a ritroso, secondo il modo del presente tempo.

2.4 Sost. Poveruomo, disgraziato. || (Gambino).

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 17.148, pag. 115: Distexo avanti lue se conducea / uno, che mal nì ben sapeva intendê, / perché era mutto et de l'orechie sordo. / Quive pregava la sua man distendê / vollesse Iexù sopra questo lordo; / il qual di sopra da la turba il prexe, / et lìe il suo dito, no con acto ingordo, / demtro a le orechie di colui distexe...

3 [Econ./comm.] [Detto di un peso da cui non si è detratta la tara o di una somma di denaro da cui non si sono detratte le spese].

[1] F Libro dare e avere di Nesone, 1319-1348 (pis.), (1319): Ucholino Busdrachi da Lucha ci de dare lib. vj di seta nera la quale chostó di gruda lib. vj s. xij lorda... || Castellani, Data: 1319, p. 17.

[2] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 52, pag. 211.26: Ordiniamo, che nessuno carratore nè molentajo debbia nè possa carricare alcuna vena nè necta nè lorda in alcuna parte di nocte tempore; et chi contra facesse, pena infine in libbre XXV d' alfonsini minuti...

[3] Doc. aret., 1335-38, pag. 147.29: Vanni de Taviano, che sta e·llo borgo de (santo) Lorentino, dea dare a dì XIJ de giugnio p(er) [...] XLIJ de paglia macinata lorda p(er) s. L c(entinaio). E dea dare questo dì p(er) [...] XXIJ de chatollo macinato lordo p(er) s. L c(entinaio).

[4] Doc. fior., a. 1338, pag. 121.37: Ricordanza che questo dì di sopra Francescho et Aleso alogaro a Franceschino merciaio una nostra bottegha di Porta Sancta Maria: quella che noi co[m]peramo da meser Iacopo de' Bardi; e de' cominciare l' an[n]o in calen gienaio prosimo che viene, per pregio di fiorini XXII d' oro lordi.

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 310.20: E' provenzali bene lo fanno che tutti i loro navoleggiamenti che fanno in navili disarmati patteggiano a pagare nolo pure della mercatantia netta di tara e non lorda, ma con altre gente sì paga del peso che pesa con tutta la tara...

[6] Doc. sen., 1294-1375, [1372], pag. 264.31: Item, per suo salaro, libr. cinquanta lordi e per spese straordinarie al notaro etc. - XXIJ fior. d'oro, LVIIJ sol., VIJ den..

[7] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 270.3: Appimu di lana di lu propriu monasteriu in summa cantara xj 1/2, di la quali ndi fu blanca lorda cantara vj et rotula xxx.

- Lordo di tara.

[8] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 311.20: Cannella puote avere di tara a una cassa che pesa da ruotoli 50 di Cipri lordadi tara come si navica, in somma da ruotoli 9 e occhie 4 di Cipri come dirà qui appresso...