VILLESCO agg.

0.1 villesca, villeschi, villesco.

0.2 Da villa.

0.3 Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.7 1 Proprio, tipico di chi abita e lavora in campagna. 1.1 Estens. Di fattura semplice, rustico. 2 Di umili origini, di bassa condizione sociale. 2.1 [Detto di un luogo:] privo di fama, sconosciuto.

0.8 Irene Falini 29.01.2018.

1 Proprio, tipico di chi abita e lavora in campagna.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 293.21: E quelle mani, che pure ora aveano retto il giogo de' buoi arando, tennero le redini del carro del trionfo; nè li fue vergogna, poich' elli ebbe posta giù la verghetta dell' avorio, ritornare al villesco aratro. || Cfr. Val. Max., IV, 4, 5: «agrestem stivam aratri».

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 7, cap. 5, pag. 510.13: E prendendo a modo di candidato la mano d' uno, indurata per opera villesca... || Cfr. Val. Max. VII, 5, 2: «rustico opere».

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 10, pag. 706.13: niuno altro che egli avrebbe mai potuta conoscere l'alta vertù di costei nascosa sotto i poveri panni e sotto l'abito villesco.

- [Detto di un genere poetico].

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 18, pag. 4.30: i canti villeschi, come noi sappiamo, sono di basse materie, sì come di loro quistioni intorno al cultivare della terra, o conservazione di loro bestiame o di loro bassi e rozi inamoramenti e costumi rugali...

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), Proemio, pag. 8.1: perché i capitoli sono chiamati canti, si conviene che tutte le parti si chiamino cantiche, et a similitudine della comedia che si interpetra in lingua latina canto villesco.

1.1 Estens. Di fattura semplice, rustico.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 49.24: quello carro villesco e fangoso, a quello tempo comprese migliori cose di ciascuno risplendientissimo carro di trionfo... || Cfr. Val. Max., I, 1, 10: «agreste illud et sordidius plaustrum».

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 281.23: Marco Curio [[...]] sedea al fuoco in su una sedia villesca, e cenava in uno catino di legno... || Cfr. Val. Max., IV, 3, 5: «agresti se in scamno adsidentem».

2 Di umili origini, di bassa condizione sociale.

[1] f Valerio Massimo, red. V1 (ed. Lippi Bigazzi), a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 47v.20: Di quello Mario, così basso arpinese, così villesco a Roma... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Val. Max., VI, 9, 14: «ex illo Mario tam humili Arpini, tam ignobili Romae».

2.1 [Detto di un luogo:] privo di fama, sconosciuto.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 354.4: Le cui chiarissime opere con ingiurie compensando, abitatore il fecie di villesca cittade e diserto palude. || Cfr. Val. Max., V, 3, 2b: «cuius clarissima opera iniuriis pensando cives <vici> ignobilis eum ac desertae paludis accolam fecerunt».