ROSICARE v.

0.1rosega, rosegà , rosegado, rosegar, rosegare, rosegase, rosegava, rosegè, rosicata, rosicato, rosicatu, roxega, roxegà , roxegada, roxegar, roxegare, roxegati, roxegato, roxegava, roxegè, roxegò, rusicava; f: rosegaro.

0.2 Lat. parlato *rosicare (DELI 2 s.v. rosicare).

0.3 Cronica deli imperadori, 1301 (venez.): 1.

0.4 In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Rodere qsa lentamente, a piccoli morsi (detto specif. di un roditore). 2 Mordere con ferocia. 2.1 Spolpare (con rif. all'osso). 3 Erodere in profondità (con rif. all'azione esercitata dall'acqua). 3.1 Pron. Consumarsi, deteriorarsi (per azione dell'umidità). 4 Consumare lentamente, corrodere (intaccando in partic. la carne ulcerata). 4.1 Lesionare o lacerare provocando una ferita (anche pron.). 5 Pron. Sgretolarsi, riducendosi in minuti frammenti (detto di una pietra). 6 Fig. Consumare interiormente. 7 Battere i denti (per il freddo).

0.8 Francesca De Cianni 21.11.2018.

1 Rodere qsa lentamente, a piccoli morsi (detto specif. di un roditore).

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 229.31: imperzò che le sorze seguando la nave, quella, infina che l'aqua intrava dentro, rosegava.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 14, pag. 19.9: E chi mesea de l'aqua de lo absenço cum lo ingiostro, no laga mà rosegare la sorçe quelo libro che è scripto de quelo.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 7, pag. 31.6: Questo trave ne fu posato e dentro de esso fuoro trovate caverne e cupaine, fatte sì per l'antiquitate sì per fere le quale avevano rosicato e fatta drento avitazione; ca ce fuoro trovati drento sorici esmesuratissimi a nidate...

[4] Esopo ven., XIV, cap. 19, pag. 20.14: E lo sorze [[...]] montà prestamente suli laci a roxegar le rete con li denti, e cossì liberò lo lion da morte...

- [Rif. ad altri animali].

[5] f Accio Zucco, Esopo versif., XIV ex. (tosc.-ven.), 51a.4, pag. 431: Intrò una serpa in casa d'un feraro / Per la gran fame, e riguardando prima / In bocha prexe una tagliente lima, / Vogliendo ley del tuto rosegaro. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), II, st. 30.7, pag. 160: li fioli che stano in prexom, / che del batexemo se fe' perdente: / in fogo e in fiama sono soterati, / da verme e da rospe e serpencti sono roxegati...

- [In contesto fig.].

[7] Esopo ven., XIV, cap. 41, pag. 38.31: Con ciò sia cossa che tu alcidevi li sorzi non tanto a mia utilità quanto ala toa, e in tal maniera giovandome tu posevi roxegar lo mio pane e li mie' pani.

2 Mordere con ferocia.

[1] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 115.30: Como Tideo lo vete, così como 'lo pote se lo tirà da preso e con tuta so força li roxegà lo çervelo con li denti.

[2] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 32, 124-132, pag. 765, col. 1.13: Tideo, irado tra del colpo e de lo inganno, brocolli adosso, et infin doppo alcuna bataglia sí taiò la testa e tosella in mano e furiosamente la rosegava, squarzava le tempie, lo viso e le gote.

[3] Esopo ven., XIV, cap. 47, pag. 45.7: quando la madre [[...]] vedea lo sperviero roxegava e manducava delli suoi fiuoli, ella avea assai più pena e più dolore ca li suo fiuoli...

2.1 Spolpare (con rif. all'osso).

[1] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 33, 1-9, pag. 767, col. 2.4: la bocca se levò da quel pasto fiero e se la forbío ai cavigli de quel teschio ch'ello rosegava.

3 Erodere in profondità (con rif. all'azione esercitata dall'acqua).

[1] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 7, 61-69, pag. 117, col. 2.3: apresso alcuna montagna è la soa valle una aqua, la quale rosega del pedale, sicché de quella parte cage, e fassi lí dentro una concavità, che s'apella 'grembo'...

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, pag. 495.19: Il qual logo non è noto per vista, ma per lo sono de un rusceleto che discende quivi Per la buca, idest per la fixura, de un sasso, idest de una pietra, la qual ha rosa, idest rosicata, Col corso ch'elli, idest lo ruscello, avolge, idest porta, e poco pende, e però non corre forte.

3.1 Pron. Consumarsi, deteriorarsi (per azione dell'umidità).

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 319, pag. 356.19: Queste raìxe è calde molto forte e sì ha humiditè indigesta, per la qualle le se corumpe e rosegase tosto.

4 Consumare lentamente, corrodere (intaccando in partic. la carne ulcerata).

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 21, pag. 154.7: E quando la petra per sì è blanca, la ven bouna calcina. Et à questa vertute, che, chi la bagna, la vene bugiente e desfa-sse in polvere. Mesclata cum ollio, guarisse le posteme e rosega la carne.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 15, pag. 20.21: questa goma [[...]] metese in li unguenti. E à vertù de rosegare la carne corota che ven in le ulceracion, e così in la obtalmia.

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 34, pag. 448.17: El fiele de l'astore e del buço è molto mordicativi e roxega la carne.

4.1 Lesionare o lacerare provocando una ferita (anche pron.).

[1] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), I, st. 35.4, pag. 154: E dentro dal purgatorio è questa sentençia / che i portane fera e dura penetencia; / per li [d]almaçe grande e per li so peccati / la soa lengua ge ven roxegà , / po' sono çetà in fogo e in fiama, / perché del pan àveno brama, / e entro li raxore molto taiente, / grande cride e batere de dente.

[2] Esopo ven., XIV, cap. 53, pag. 51.7: uno serpente abiando grande fame si intrò in ca' de uno favro e cominciò a roxegare la lima fortemente; e quanto più ella roxegava, ela se roxegava la boca.

5 Pron. Sgretolarsi, riducendosi in minuti frammenti (detto di una pietra).

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 7, pag. 147.25: Alambandina è una petra quasi asomigiante a calcedonio in collore, excepto ch'ella se rosega alquanto et è men del sardio assai.

6 Fig. Consumare interiormente.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 6, par. 2, vol. 1, pag. 86.20: Et lu peccatu et lu vermi di lu peccatu li rusicava la cunsciencia...

[2] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), II, st. 30.8, pag. 160: li fioli che stano in prexom, / che del batexemo se fe' perdente: / [[...]] / in grande pene sono malamente roxegati.

[3] Esopo ven., XIV, cap. 13, pag. 15.18: E disse lo sorze dala vila: «Compagnon, eo voio meio mangiare e roxegare la fava ca esser roxegato da perpetual pensiero e paura: tu, lo quale te deleti in questi mangiari, debite alegrare de questa paura de mente.

7 Battere i denti (per il freddo).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 36.26, pag. 222: l'omo vor usar in pjaza, / vento o freido ne lo caza, / chi è sì fer, inigo e neco / che rosegar gi fa lo beco.