ROSSEGGIARE v.

0.1 rosseça, rosseggia, rosseggiano, rosseggiante, rosseggianti, rosseggiar, rosseggiarà , rosseggiare, rosseggiate, rosseggiava, rossegiar, rossegiavano, rosseyanorussyatu.

0.2 Da rosso.

0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.5.

0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Apparire o diventare di colore rosso o tendente al rosso. 1.1 [Con rif. all'aurora:] emettere una luce rossastra. 1.2 [Con rif. all'effetto dell'alba:] riflettere una luce rossastra. 1.3 [Con rif. all'azione del sole al tramonto:] illuminare di rosso. 1.4 [Con rif. all'azione del sangue:] tingersi di rosso. 1.5 Essere tinto di rosso (detto della stoffa).

0.8 Francesca De Cianni 09.06.2017.

1 Apparire o diventare di colore rosso o tendente al rosso.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 90, pag. 664.25: Voi le vedrete [[scil. le reliquie]] tutte vermiglie rosseggiare, come se di fuoco fossero, e quelle che così fatte vedrete, di quelle sicuri vivete che siano de' romani giovani morti in questo luogo...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 399.26: Sì come se alcuno abbia isforzato l'indo avorio di sanguigna purpura, overo quando molti gigli rosseggiano meschiati con candida rosa; così i colori dava la vergine nella faccia.

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 342.7: E quando il saggio si va affinando nella coppella al fuoco e tu lo vedi rosseggiare, e tu vi metti e giugni piombo però che è segnale che ancora abbia troppo rame.

[4] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 512.11: Spesse fiade sotto lo autunno, cum l'anno è bellissimo, e la uva rosseça sotto lo purpureo vin o sottorosseça, quando mo' nu' fimo premudi dal fredo, mo' dessolti dal caldo, non siando lo aere certo, lo langor ha li corpi.

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 42, pag. 57.16: E la meiore [[scil. la manna]] è quela che ha colore chiaro che trà a bianco e pucho rosseça.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 33, pag. 282.16: Tempo era che lo sole era in lo signo de Tauro, quando li prati verdisceno, li fyury respendeno ne l' arbory e le rose rossegiavano nel verzeri...

- Sost.

[7] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), (R) 92, pag. 557.28: Alora che le bestie ebero veduto i· rossegiare [[del vino]], elle credetero che ciò fosse sangue e coglievano alora tale ardimento, ché tale iera loro natura, che elle si fedivano nello stormo abandonatamente. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con rif. al pianeta Marte].

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 2.14, vol. 2, pag. 21: Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino, / per li grossi vapor Marte rosseggia / giù nel ponente sovra 'l suol marino...

[9] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 123, pag. 974.13: Marte è una pianeta che rosseggia ed è signore delle battaglie.

[10] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 2, 10-24, pag. 40.5: Marte; questo è uno dei sette pianeti, [[...]] rosseggia; cioè appare rosso...

[11] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 14, 82-90, pag. 422.32: è vero che lo splendore di Marte viene più affocato che quello del Sole: imperò che rosseggia, e lo Sole gialleggia...

1.1 [Con rif. all'aurora:] emettere una luce rossastra.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 400.4: Quando l'aurora de domane portata con vermiglie ruote rosseggiarà nel cielo, non muova i Trojani contra i Rutoli...

1.2 [Con rif. all'effetto dell'alba:] riflettere una luce rossastra.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 220.6: E già rosseggiava il mare de' raggi, e l'aurora dell' alto cielo risplendeva in due vermigli carri...

- Fig. Risplendere di luce (rossa), brillare fiammeggiando.

[2] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 23, pag. 645.22: Chome in un prato di fiori aperti perchuote il sole, cioè i suoi raggi, e que[sti] fiori abelliscie; così dicie che Cristo raggiava e rosseggiava in quelle sante anime e facieale belle.

1.2.1 Sost.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 41.8, pag. 31: Già ne l'occaso era Febo disceso / nel tempo che 'l suo raggio è sì possente / che la terra si spoglia, [[...]] in parte volto verso l'occidente, / e l'aria lungo i monti fisamente / mirava e 'l rossegiar ch'avea compreso...

1.3 [Con rif. all'azione del sole al tramonto:] illuminare di rosso.

[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 209.4, pag. 275: Febo era giá, co' veloci cavalli, / col fin di Leo venuto in orïente, / e giá faceva gli alti monti gialli, / e rosseggiava l'aria in occidente, / ma non luceva ancor per tutte valli...

1.4 [Con rif. all'azione del sangue:] tingersi di rosso.

[1] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. X] (R) 82, pag. 521.5: Se ttu isguardi bene come noi facemo l'onde del mare rossegiare del suo sangue... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 21.17: Lo lito, e la prima acqua, e' pantani rosseggiano di sangue: ma lo 'ndugio è pieno di danno, e la cosa non lascia dubitare.

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 29, pag. 296.5: La battaglia intra tutti aspra e grande si commette: rosseggia la terra per lo sparto sangue...

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 52, pag. 98.23: il fiume del Tevero rosseggia del nostro sangue, e li campi biancheggiano delle ossa de' morti nostri.

[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 56.2, pag. 271: E 'l sangue lor vedevan sopra l' onde / con trista schiuma molto rosseggiare...

1.5 Essere tinto di rosso (detto della stoffa).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 314.7: Che dirò io de le vestimenta? Io non richeggio ora veste di segmento, né la lana, la quale rosseggia per la murice di Tyria...