VILIPÈNDERE v.

0.1 vilipenda, vilipendarlo, vilipende, vilipendendo, vilipendere, vilipendeva, vilipendiali, vilipendono, vilipesi.

0.2 Lat. tardo vilipendere (Nocentini s.v. vilipendere).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 2.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.); Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Oltraggiare gravemente (una fede, un'istituzione). 1.1 Umiliare qno con atti o parole. 2 Manifestare scarsa considerazione o disprezzo per qno o qsa. 2.1 Non curarsi di qno. 2.2 [Detto di una disposizione avente valore giuridico:] non tenere in alcuna considerazione.

0.8 Francesca De Cianni 09.06.2017.

1 Oltraggiare gravemente (una fede, un'istituzione).

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 244.3, pag. 155: Croçe digna, merçé, ch'el non si aterre / la nostra fede per lo molto sisma / de quigli che vilipendono il crisma...

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 47, pag. 84.34: non lasciare [[...]] di magnificare e d'esaltare dall'uno lato le forze della gente due volte sconfitta e vinta, e dall'altro lato di vilipendere e d' abbattere l'arme di Latino...

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 2, pag. 20.30: Appresso fa parimente contumelia a Dio l' uomo vanaglorioso, che innanzi pone il giudizio umano a quello di Dio, riputandosi non quale Iddio vede, ma quale gli uomini lo reputano, e dicono: anche in ciò, che vilipende la vera eterna gloria, preponendo a quella la falsa, e transitoria.

[4] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 1.70, pag. 352: Ogn' oprar suo, quantunque il veggia sano, / vilipenda; e se n' esce effetto degno, / Iddio, e non sé indegno, / lodi, ch' a sì vile esca fa far frutto.

[5] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 26, vol. 4, pag. 261.10: Ozia, non è di tuo officio offerire lo incenso al Signore, ma è dei sacerdoti, [[...]] esci fuori del santuario, e non vilipendere...

1.1 Umiliare qno con atti o parole.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 1, ott. 49.4, pag. 38: sentia Troiol tal dolore / che dir non si poria, talor temendo / non Criseida fosse d'altro amore / presa, e per quello lui vilipendendo, / ricever nol volesse a servidore...

[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 7, pag. 22.8: Eccu chi in Rigiu erachi unu grandi giganti et fachiasi gabbu di li Normandi et vilipendiali.

[3] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 149.1: va e achanpati rinpetto alla torre, e in su' fossi, e se tu puoi, entra stanotte dentro; e va e stà in su la torre. E questo disse per vilipendarlo e dilegiarlo.

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 17, 25-30, pag. 397.26: l'iracundo propriamente àe queste condizione, ch'elli vilipende ogni uno e di niuno à pietà...

2 Manifestare scarsa considerazione o disprezzo per qno o qsa.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 50.49, pag. 200: Si alcuno ne campa d'esta enfronta, / metteglie lo dardo del sapere: / enfia la scienzia e 'n alto monta, / vilipende gli altri a sé tenere...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 159.7, pag. 111: l'omo stulto, açecato et orbo, / cum la verità sì forte s'açufa / che 'l senno altruy vilipende e trufa, / del suo presume d'onni feça torbo.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 106.12: Ma chi solo potenza desidera, gitta le ricchezze, dispregia le volontadi corporali, e l' onore di potenza voto, e anche la gloria vilipende.

[4] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 112, pag. 256.17: Unde per questo noi ne montiamo in alcuna superbia o presunzione, vilipendendo però altrui, e noi esaltando?

[5] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. V, cap. 19, vol. 2, pag. 273.10: ma nelli suoi lodatori vilipende sì che lo lodano che non vilipende però che lo amano... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 8, 43-51, pag. 232.19: questo peccattore del quale è detto di sopra, fu persona con la mente gonfiata e sdegnosa, che a sé attribuiva ogni cosa, e tutti li altri vilipendeva...

[7] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 6, pag. 51.27: sii di lungo animo, spregia li visii, schifa la superbia, abandona avarisia, lassa la 'nvidia, fugge l'ira, vilipende l'accidia, scaccia la gola, rinega la lussuria: e alseràtisi l'animo inverso il cielo.

2.1 Non curarsi di qno.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 1.35, pag. 15: Aimè! lasso me! come indurata, / Con sorde orecchie costei [[la morte]] vilipende / I miseri, da cui è disiata!

2.2 [Detto di una disposizione avente valore giuridico:] non tenere in alcuna considerazione.

[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. III, cap. 23, pag. 619.10: Imperciò che molte volte quelli contra li quali per l'auditore on per lo judice super le spirtuale generale on loro commissario o commissarij se proferisse sentencie d'excomunicatione on de interdicto, così facte sentencie vilipendono sotto pretexto d' ignorancia per loro ficta on complita...