SONNO s.m.

0.1 somne, somno, somnu, sompni, sompno, sompnu, son, sóni, sonni, sonnj, sonno, sonnora, sonnu, sono, sonpno, sopni, sopno, sopnu, ssonno, ssonnu, suompno.

0.2 Lat. somnum (Nocentini s.v. sonno).

0.3 Giacomo da Lentini (ed. Antonelli), c. 1230/50 (tosc.): 1.6.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini (ed. Antonelli), c. 1230/50 (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Disticha Catonis venez., XIII; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. allettare i sonni 1.7; allettare il sonno 1.7; al primo sonno 1.1.1; alto sonno 1.3; dormire il sonno della morte 3.1.1; in sul primo sonno 1.1.1; nel primo sonno 1.1.1; perdere il sonno 1.8; pieno di sonno 1.5; pigliare sonno 1.6; prendere sonno 1.6; primo sonno 1.1, 1.1.1; profondo sonno 1.3; senza sonno 1.4; slegarsi dal sonno 1.10; sonno della morte 3.1; sonno di ferro 1.3.1; sonno eternale 3.1; sonno leggero 1.2; sul primo sonno 1.1.1; togliere il sonno 1.9; togliere sonno 1.9.

0.7 1 Stato di riposo caratterizzato da una temporanea sospensione, parziale o totale, della coscienza e della volontà. 1.1 Locuz. nom. Primo sonno: prime fasi dell'addormentamento. 1.2 Sonno leggero. 1.3 Alto, profondo sonno: stato di sonno profondo. 1.4 Locuz. agg. Senza sonno: insonne. 1.5 Locuz. agg. Pieno di sonno: assonnato, intontito dal sonno. 1.6 Fras. Pigliare, prendere sonno: addormentarsi; dormire. 1.7 Fras. Allettare il sonno, i sonni: conciliare il sonno. 1.8 Fras. Perdere il sonno: non riuscire a dormire, restare sveglio (partic. a causa di cure o pensieri). 1.9 Fras. Togliere (il) sonno: impedire di dormire. 1.10 Pron. Fras. Slegarsi dal sonno: destarsi. 1.11 [Parte del titolo di un'opera di Aristotele (Sonno e vigilia)]. 2 Meton. Lo stesso che sogno. 3 [Fig. e in contesti fig.]: stato di torpore o di insensibilità (spirituale, intellettuale o morale). 3.1 [Detto della morte, intesa come stato di riposo assoluto:] sonno della morte, sonno eternale.

0.8 Sara Ravani 30.04.2020.

1 Stato di riposo caratterizzato da una temporanea sospensione, parziale o totale, della coscienza e della volontà.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 10, pag. 216.5: color che dicono le parole che non le 'ntendono, sono come coloro, che isveglia quelli che dorme da un grave sonno.

[2] Gl Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 218.6: «Che è sonno?» «Sonno è imagine de la morte, riposo de le fatiche, talento de l'infermi, desiderio de' miseri».

[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 34, pag. 197.25: [12] Lavorare du(n)que dei cu(m) gra(n)de rangola (e) cu(m) dilige(n)te op(er)a, fuggiendo pigreçça, cacciando via lo sonno, (e) lo riposo...

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 6, pag. 213.5: chi dice paraule là u' non è inteso è quazi come chi isveglia colui che dorme dal grave sonno.

[5] Disticha Catonis venez., XIII, L. 1, dist. 2, pag. 43.2: Senpre plui vegla, ke tu no sis dado al sonno; pro quia lo cotidian repauso sì apresta nurigamenti a li vicij. || Cfr. Dist. Cat., I, 2, 3: «Ne esto deditus / Sompno».

[6] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 34.15: Capitol del son. || Cfr. Bart. Anglico, VIII, 5: «De sonno».

[7] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 42.35: Uno anno se' stato in questa yzola, et non ài mangiato né bevuto. Sonno non ài avuto, nè nocte non t'à coperto.

[8] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 632, pag. 581: De lo dormire dicoti unu mucto e no plui: / chillo sonno è laudabele, secundo pare a nui, / che la dia no pedica e la nocte no fui...

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 54.31, pag. 319: Or devemo noi, zo me par, / per no tropo ociosi star / ni de sono esse sovreprexi / per poer esser oscisi / da queli balestrei felon...

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 4.68, vol. 1, pag. 65: Non era lunga ancor la nostra via / di qua dal sonno, quand' io vidi un foco / ch'emisperio di tenebre vincia. || Cioè dal sonno testé interrotto. La lez. ha come concorrenti sommo e sono: cfr. Petrocchi, Commedia, vol. I, p. 65.

[11] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 3, 130-136, pag. 105, col. 1.7: D. [[...]] non dixe com'ello trapassi ditto fiumme, ma mostra poeticamente com' ello foe sorprexo da sonno...

[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 40.2: Quelli combatte per vincere i sonni; e pognamo che 'l sonno sia ricevuto d'alcuna parte delli occhi, dalla altra vegghia...

[13] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 3, pag. 659.24: e allotta che è più quieta la mente dopo fatto alcuno poco sonno, ovvero innanzi, secondo che le persone più o meno sono atte a vigilia...

[14] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 64, pag. 316.27: l'uomo si protende le braccia, perciò che nel sonno si ragunano molte superfluitadi sotto le titella nele quali ène, in luogo là ove si smugne et scaccia colà le sue superfluitadi.

[15] Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.), Dela flebothomia, pag. 8.2: la flebotomia no basta a cons(er)vare sanitade se nno co(n) bon regimento, çoè con bontade de mesura de movim(en)to e de repolso e de mangiar e de bevere e de sonno e de vegiare...

[16] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 514, pag. 53: A li descepoli suoi redendo, / trovale tucti in dormendo, / et li ochi loro erano serati, / de forte sonno gravati.

[17] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 80.12: Et li chitatini [[...]] la sira vivendu beni et gravati di somnu, non sintendu li inimichi, fu prisa la chitati di li preditti cursuri africani.

[18] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 135.5: una fiata mintre dormia lo ditto Iacob appresso ad una citate che se clama Bersabee, vede per sonno una grandissima scala stante sopre la terra, la cui cima tocava lu cielo...

- [Come personificazione o rif. al dio pagano del sonno].

[19] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 32.10: Come Iuno comandò a Iris c' andasse alla casa del Sonno a comandargli ch'e' facesse sapere ad Alcione, che Ceis era morto.

[20] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 28, pag. 295.22: E detto questo, la seconda volta discese del cielo e cercò le case del Sonno riposatore, nascose sotto gli oscuri nuvoli, le quali in lontanissime parti stanno rimote, in una spelonca d' un cavato monte, nella quale Febo con i suoi raggi in niuna maniera può passare.

1.1 Locuz. nom. Primo sonno: prime fasi dell'addormentamento.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 1, pag. 213.2: [47] E non di longa da questo luoco cognosce gli padiglioni del re Reso con bianchi veli, i quali, traduti nel primo sonno, Diomede guastava sanguinoso di molte occisioni... || Cfr. Verg., Aen., I, 470: «primo quae prodita somno».

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 32.23: Sikì, a lu primu sopnu, poy ki eu mi appi fortimenti adurmintatu, et eu vidi in sopnu lu dulurusu Hector, lu quali era statu mortu in li primi baptagli...

1.1.1 Locuz. nom. Primo sonno: prime ore della sera o della notte. Locuz. avv. Al, in sul, nel, sul primo sonno.

[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 3.13, pag. 407: far trar del vino e fummar la cucina, / e fin al primo sonno star razzanti; / e poi posar infino alla mattina.

[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 1, pag. 19.12: Et intanto ch' io pensava, in quella ora, che l' omo chiama primo sonno, avenne, che io addormentai.

[3] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1006, pag. 289: Porfirïo sen torna e tolle la regina; / en l' ora de primo sonno ke la çente dormiva / andono a la prexone molto viaçamente, / doxento cavaleri con lor ensemelmente...

[4] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 13, pag. 36.18: Doma(n)dà da que ora fo ço; dis: «El era primo son». Doma(n)dà he' (e) denansi el fo; dis ch'el no sen reco(r)dava.

[5] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 8, cap. 3, par. 2.120, pag. 261: Apresso questo andava inn orationi; / Continuava insino a primo sonno.

[6] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 72, pag. 141.36: E quando venne verso lo primo sonno, che la luna fu colcata, allora s'arma Paris e sua compagnia, tale com'egli la elesse, e si misero a la via bene e ordenatamente e a celato, e se n'andaro dritto al tempio...

[7] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 44, vol. 2, pag. 60.19: Se voi avete intenzione di difendere la città vostra, e non sofferire che tutta questa contrada diventi Gallia, siate armati ed acconci al primo sonno... || Cfr. Liv., V, 44, 7: «prima vigilia».

[8] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 31, pag. 40.2: Sì presero consiglio insieme e disero che bene era diritto che Gioseppo comperase ciò ch'egli avea fatto contra Dio e contra la lege; sì disero ch'egli il prenderebero la notte nel primo sonno e sì 'l meterebero in tale luogo che l'uomo no saprebe giamai novelle di lui.

[9] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 27, 34-48, pag. 566, col. 2.12: e ordenono: 'Stasira al primo sonno andaremo a la cotal fontana, ch'è de fuor della terra, e chi de nui inanci glie serà spetti l'altro'.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 34.31: Ructi li ayuti di Marcu Antoniu, Cassiu parmesanu, lu quali era sou sequaci, se nde fugiu ad Athene uvi una nocti, a lu primu sonnu, standu a lu lectu adurmentatu cun grandi sullicitudini et penseri...

[11] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1335], pag. 1.22: E dì 3 d'ottobre anno 1340, martedì a primo sonno, passò di questa vita Bonifazio di Tommaso de' Peruzzi in chui dicea il nome de la detta compangnia.

[12] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 374.18: Poscia chiamò ad uno ad uno li altri tre, e disaminolli a questo medesimo modo; ed eglino dissono quello che seppono che vero fosse, ed elli li tenne infino al giuovedì al primo sonno rinchiusi...

[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 109, vol. 2, pag. 201.3: Nel detto anno MCCCVIIII, a dì X di maggio, di notte, quasi al primo sonno, apparve in aria uno grandissimo fuoco, grande in quantità d'una grande galea...

[14] Gesta Florentin. (ed. Santini), XIV pm. (fior.), pag. 118.21: E lla schomunicatione fu fatta la domenicha sera: e lla domenica medesima davanti primo sonno vennero li due messaggi di messer Piero di Raona, i detti di sopra.

[15] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 43, pag. 155.19: Ed essendo primo sonno, Tristano venne alla camera della Isotta reina, sì come era usato, per sollazzare con lei...

[16] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 9, pag. 24.28: Annibale in sul primo sonno si mosse, essendo suo conducitore Filemeno col carico usato della presa cacciagione.

[17] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 39, pag. 151.11: E adormentai e posando tuti li atri frai, stagando Beneto in oratium e veglando a la fenestra de la dita torre, subitamenti su lo primo sono de la note...

1.2 Sonno leggero.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 33.17: Incontinente Marcello, lo quale era stato morto, sì comu fussj revillatu de unu sompnu ligerj, mantanenti apersj li occhi e sguardau allu episcupu...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 5, pag. 318.2: E quasi già l'umida Notte aveva toccato el mezzo termine del cielo, e li nocchieri lassi sotto i remi per li duri sedili delle navi posavano le membra con placida quiete, quando il Sonno leggero venendo dalle stelle del cielo disperse l'aere tenebroso...

[3] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 11 [Canace a Macareo], pag. 529.11: et io sforzandomi a pena prendeva picciolissimi cibi [29] e faceva li sonni leggieri e la mia boce era agiata e lunga...

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 921.14: Ché addormentato elli nel campanile de' frati col capo appoggiato al muro d'un sonno leggere, sì vidde aprire il cielo e due scale bianche mandare giù a terra...

1.3 Alto, profondo sonno: stato di sonno profondo.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 7, pag. 358.28: Allora la paura li rompe l'alto sonno, e sudore sparto e corso per tutto 'l corpo li bagna l'ossa e le membra.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 4.1, vol. 1, pag. 57: Ruppemi l'alto sonno ne la testa / un greve truono, sì ch'io mi riscossi / come persona ch'è per forza desta...

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 167.18: e abbracciò con amendue l'alie colui soluto da l'alto sonno; però ch'era lo tempo della notte...

[4] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 23, pag. 434.29: ed abbracciòe colui sciolto [ne]ll' alto sonno, però che era il tempo della notte...

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 3, pag. 17.20: A me, nello ampissimo letto dimorante con tutti li membri risoluti nell' alto sonno, pareva, in un giorno bellissimo e più chiaro che alcuno altro, essere, non so di che, più lieta che mai...

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 1, pag. 170.1: «Ruppemi l' alto sonno nella testa» etc. Nel principio del presente canto, sì come usato è l'autore, alle cose dette nella fine del precedente si continua.

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 357, pag. 400.21: Ma guardese de usarla spesso, che la ge farave vegnire profondo somno.

[8] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 4, 1-12, pag. 115.23: Dice così il testo: Ruppemi l'alto sonno; cioè il profondo sonno, e per questo vuole mostrare che fosse bene addormentato profondamente...

1.3.1 Fras. Sonno di ferro: sonno pesante.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 12, pag. 475.6: Duro riposo e sonno di ferro li stringe li occhi, e lo suo lume si chiude in etterna nocte.

1.4 Locuz. agg. Senza sonno: insonne.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 39, pag. 506.16: E poscia che passò la notte sanza sonno, per li prieghi continui che a Dio fece delle sue orazioni, solo, sappiendo se essere non solo, col segno della croce dette il segno della battaglia...

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 503.6: Accendono i fuochi, scorrono per l'erbe e svariano le volte e beono e giuocano e la notte sanza sonno menano.

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IX, cap. 4, pag. 704.11: Quando alcuno giace quasi sì com'elli dormisse e sança sonno romfia, e quando si pugne non sente, allora àe già l'appoplesia.

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 9, pag. 158.15: Et ancora, allumatu lu focu a li fanari, scurrianu per killi campi et erbi virdi; et variandu li vichendi, passaru tucta killa nocti senza sopnu.

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 25, pag. 50.19: Oimè! quanti piacevoli baci, quanti amorosi abbracciari, quante notti ragionando graziose più che il chiaro giorno senza sonno passate, quanti altri diletti cari ad ogni amante in quella avemmo ne' lieti tempi!

[6] Lancia, Pistola, a. 1350 (fior.), pag. 105.20: Io non dubitai che il dì tutto, e grandissima parte de la notte, tu menassi senza sonno, e che la tua vita fosse contenta di piccolissime cose, e solo di quelle che bastano a la natura...

- Locuz. agg. Senza sonno: vigile, sempre attento (detto dell'occhio di Dio).

[7] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 215.7: «Che è Dio?» «Dio è mente immortale, altezza sanza disdegno, forma incomprensibile, occhio sanza sonno, luce e bene che contiene tutte le cose».

1.5 Locuz. agg. Pieno di sonno: assonnato, intontito dal sonno.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 45, pag. 189.12: o quando per lungo navicamento coloro che menano i remi sono lassi, o quando andando sicuri non sono ammannati, o sono pieni di sonno, o per istretto luogo conviene loro uscire...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 1.11, vol. 1, pag. 5: Io non so ben ridir com' i' v'intrai, / tant' era pien di sonno a quel punto / che la verace via abbandonai.

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 55, pag. 34.24: onde, adormentati per lo vino, pieni di sonno per lo giocoso studio de' Tiburtini, in su li carri furono rimandati a Roma...

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 14, pag. 27.26: Ed ecco venuta la notte, essendo la gente stanca e piena di sonno e di vino, Sinone aperse l' uscio del cavallo...

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, pag. 754.29: e così ornato quasi come una donna, pieno di sonno per soperchi cibi, come io avvisai, in atto lascivo con parlare rotto, sozzo e non continuo disteso stava a fresche ombre.

[6] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 125.2: «Venuta la notte, la gente stanca e piena di sonno e di vino s'era addormentata...

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 1, 10-21, pag. 27.9: Che dica che fosse pieno di sonno è fizione poetica, e questo dice per intendere altro...

1.6 Fras. Pigliare, prendere sonno: addormentarsi; dormire.

[1] Giacomo da Lentini (ed. Antonelli), c. 1230/50 (tosc.), disc. 5.72, pag. 115: ch'ogni vista - mi par trista / ch'altra donna face: / ca ss'io veglio - o sonno piglio, / lo mio cor no 'nsonna, / senno schietto - sì m'à stretto / pur di voi, madonna.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 19 rubr., pag. 223.14: Come, andata in fuga la gente di Pompeo, i cavalieri di Cesare entrarono per le tende dei loro avversari; e come, sopraggiunta la notte, non poterono prendervi sonno per le visioni continue de' morti.

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 237.30: Ma la disavventurata Dido nè colli occhi nè coll'animo piglia sonno: di ricapo si esamina in lei l'amor crudele...

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 309, pag. 331.25: Dyomedes, lo figliuolo Tideus, che amava per amore sì maravigliosamente com'io v'ò detto, era sì distretto e sì malmesso de l'amore de la damigella Briseida, che non potea prendere sonno ne· lecto, né potea riposare.

[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 77.19: Et sula la svinturata Dido nì cum l' occhi nin cum lu cori putia prindiri sopnu, ma da capu examinava la sua morti crudili et parlava intru si midemmi...

[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 19, pag. 34.15: E bene ch' alla per fine pigliasse alcuno sonno, non però prese riposo...

[7] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. II, pag. 233.16: Non andare giammai al letto a prender sonno, ma la necessità ti faccia andare, levandoti a mattino almeno in quel tempo che li dì sono quasi pari con la notte, e quando le notti sono maggiori che li dì.

1.7 Fras. Allettare il sonno, i sonni: conciliare il sonno.

[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Perché fai le coltrici? per allettare il sonno, che t'è necessario, e per riposarti. || Manni, p. 46.

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 12, pag. 120.27: E nel modo usato alle lagrime ritornando, miseramente piango, e isforzandomi poi di dare alla mente riposo, con gli occhi chiusi allettando gli umidi sonni, tra me medesima in cotal guisa gli chiamo...

1.8 Fras. Perdere il sonno: non riuscire a dormire, restare sveglio (partic. a causa di cure o pensieri).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 16, pag. 305.36: donde più uomini conviene che vi vegghino e perdano il sonno, il quale li è molto pericoloso coll'altre fatighe.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.63, vol. 1, pag. 214: Io son colui che tenni ambo le chiavi / del cor di Federigo, e che le volsi, / serrando e diserrando, sì soavi, / che dal secreto suo quasi ogn' uom tolsi; / fede portai al glorïoso offizio, / tanto ch'i' ne perde' li sonni e ' polsi.

[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 32.47, pag. 144: Il povero uom di tal cosa non geme, / nè perde sonno, nè lascia sentiero, / sol di sua vita trar pensiero il preme...

1.9 Fras. Togliere (il) sonno: impedire di dormire.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 21.48, pag. 583: Fa'me levare cun grande baldança, / tolleme sonno et onne lentança, / e nnel mio core sì pun' renflescança, / fa'm' essar forte e da'me valore.

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 389.18: Appresso, l'amore toglie sonno e priva l'uomo di riposo...

[3] Dora Guidalotti del Bene, Lett., 1381-92 (fior.), 11 [1381], pag. 149.25: Ma ll'Antonia non è quella che ti togle el sonno.

1.10 Pron. Fras. Slegarsi dal sonno: destarsi.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.119, vol. 2, pag. 258: Lo duca mio, che mi potea vedere / far sì com' om che dal sonno si slega...

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 15, 115-126, pag. 359.3: Virgilio, che mi potea vedere Farmi com'om; cioè come omo, che del sonno si slega; cioè che si svellia...

1.11 [Parte del titolo di un'opera di Aristotele (Sonno e vigilia)].

[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 17, ch., pag. 195.21: Onde dice Aristotile nel libro del Sonnoe vigilia che cotale cose sono come consillieri, imperciò che secondo che' consiglieri danno il consiglio, e l'uomo ch'è consigliato il puote seguitare e non seguitare...

2 Meton. Lo stesso che sogno.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 22, pag. 62.21: Rivillandusj chillj duy monachi, ricuntaru l'unu all'autru lu sompnu ky aviano vistu, ma non che davano grandi fide allu sompnu, aspectandu a sanctu Benedictu ky divissj veniri, comu li avia prumisu.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 249.25: quando o tu, Palinuro, il sonno disceso dalle stelle, idio domanda te, e recando a te non colpevole tristi sonni... || Cfr. Verg., Aen., V, 840: «somnia tristia».

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.26, vol. 1, pag. 564: Breve pertugio dentro da la Muda [[...]] m'avea mostrato per lo suo forame / più lune già, quand' io feci 'l mal sonno / che del futuro mi squarciò 'l velame. || Cfr. ED s.v. sonno.

3 [Fig. e in contesti fig.]: stato di torpore o di insensibilità (spirituale, intellettuale o morale).

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 333.16: Anche ti guarda, Gualtieri, d'osservare le comandamenta dell'amore e sì tte n'afatica in vera pruova, ché quando verrà lo sposo, sì tti truovi vegghiare, né che fidandoti nella tua gioventude, il diletto di questo mondo ti faccia giacere nel sonno del peccato...

[2] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 86.29: E per chagione de lo sonno d' amore vegniono tucti li perichuli, e sono tucti quanti adormentati chome l' unichorno s' adormenta a la pulcella e l' omo che s' adormenta a la serena e possa l' ucide.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 38, pag. 213.14: E come fu mezza notte, ello non bene dormiva nè bene vegghiava, ma quasi gravato di uno sonno era l' animo suo.

[4] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 11, pag. 74v.5: Et in uno spirituale somno corporalmente veghiando stanno alienate: e in tutti li sentimenti truovo la loro potentia in parte smarrita, essendo l' anima per alcuno spirituale oggecto dal corpo abstracta.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 189.20: Dio, dal quale siamo ammoniti, e sollecitati di svegliarci dal sonno della pigrizia, e del peccato.

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 52, col. 1.47: già possedendo lo sposo in effetto di libertà, già andando in luce, già scampando dal sonno della carne per l'aiuto suo, già levandosi a lui attentamente veggia in dicendo con David nel Salmo...

[7] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 419.23: né per fidanza di giovanezza, mondana dilettazione ti faccia sicuro nel sonno de' peccati giacere, dicendo: tardi verrà lo Sposo!

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 33, pag. 60.24: Il sonno mentale, allegoricamente parlando, è quello quando l'anima, sottoposta la ragione a' carnali appetiti, vinta dalle concupiscenze temporali, s' adormenta in esse...

[9] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1374] lett. 22, pag. 92.20: Adunque destianci dal sonno della negligentia e ignorantia; tagliate questo perverso legame!

[10] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 3, pag. 38.14: Così, gravati di sonno de la mala dilettassione, ci mette in su la nave di poca sigurtà e, sofiante il vento de la adulassione perversa, ci manda ne la regione disimigliante a la santità.

3.1 [Detto della morte, intesa come stato di riposo assoluto:] sonno della morte, sonno eternale.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 218.10: «Che è morte?» «Morte è sonno eternale, paura de' ricchi, desiderio de' poveri, avenimento da non cessare, ladrone delli uomini, cacciatrice de vita, resolvimento di tutti».

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 17, par. 1, vol. 2, pag. 38.5: Lu velu di lu templu si scquarchirà, et al mezzu iornu la nocte sirrà tenebrusa nimis multu per tri huri, et murrà piglandu lu sonnudi la morti per tri iorni...

3.1.1 Fras. Dormire il sonno della morte.

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3. quaest. 4, pag. 183.24: «Quando li Soy deleti dormirano lo sompno de la morte illi hereditarano lo So regno».