INCÒGNITO agg./s.m.

0.1 encognito, incognita, incognite, incogniti, incognito, incognitu.

0.2 Lat. incognitus (DELI 2 s.v. incognito).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.3.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Non provato o sentito prima, di cui non si è mai fatto conoscenza; ignoto. 1.1 Sost. 1.2 Difficile da interpretare e da capire; oscuro, incerto. 1.3 Che si cela agli occhi altrui, nascosto. 2 Privo di conoscenza; ignorante.

0.8 Cosimo Burgassi 27.10.2015.

1 Non provato o sentito prima, di cui non si è mai fatto conoscenza; ignoto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7.81, vol. 2, pag. 114: Non avea pur natura ivi dipinto, / ma di soavità di mille odori / vi facea uno incognito e indistinto.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 2, vol. 1, pag. 159.26: Eciandeu lu consiliu di Sextu Liviu Salinaturi di dipuniri la jnimistati, lu quali fu multu nobili, non volssiru li scritturi di li croniki que issu fussi incognitu a la pusteritati.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 25, pag. 266.14: Onde gli eletti vedendo li nostri antichi padri non saranno loro incogniti in quella ereditade eterna, però che in questa vita li conobbero seguitando per opera.

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 31, pag. 256.17: Unde li electi, vegando li antigi nostri pairi, non li seram incogniti in quella ereditae eterna, perçò che in questa vita li conosén seguitando per overa.

[5] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. I, pag. 495.15: Adriana de Crede radegava sença mente in le incognite arene...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 83.26: partendosse da lo puorto de quella terra e tanto navegando per li mari incogniti sayamente nocte e iuorni competenti che pervenne sano e salvo ad una terra de Grecia...

1.1 Sost.

[1] f Consolazione a Marcia, XIV/XV (fior.), pag. 14v.2: Ravolgi gli occhi tuoi per tucta la frequentia de' noti et degli incogniti, et vedrai che tti verranno inançi agli occhi da ogni parte casi molto maggiori che 'l tuo. || DiVo; non att. nel corpus in altre ed. Cfr. Sen., Cons. Marc., XII, 4: «Circumfer per omnem notorum, ignotorum frequentiam oculos».

1.2 Difficile da interpretare e da capire; oscuro, incerto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 17.141, vol. 3, pag. 292: l'animo di quel ch'ode, non posa / né ferma fede per essempro ch'aia / la sua radice incognita e ascosa, / né per altro argomento che non paia.

1.3 Che si cela agli occhi altrui, nascosto.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.19, pag. 6: Virgineo proposito, - en sacramento ascondito, / marito piglia encognito, - che non fussi 'nfamata.

2 Privo di conoscenza; ignorante.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 52-66, pag. 547, col. 2.4: 'Eo, anima che parlo sono ancóra cum lo me' corpo; né no sum morto çovene, né in più matura etate, e voe quinci sue per no esser ceco et incognito di vizii e delle virtù'.