0.1 nitid', nitida, nitide, nitidi, nitidio, nitidissima, nitido.
0.2 Lat. nitidus (DELI 2 s.v. nitido).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.); Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
0.7 1 Che risplende alla luce (anche in contesto fig.). 1.1 [Rif. all'acqua e all'aria:] privo di impurità, limpido. 1.2 Fig. Privo di difetti. 2 [Rif. allo stile di un autore:] perspicuo, privo di oscurità.
0.8 Valeria Carrieri 15.05.2017.
1 Che risplende alla luce (anche in contesto fig.).
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 35, pag. 411.21: voltando io gli occhi verso le nitide onde, per quelle vidi subita venire una barchetta...
[2] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 539.21: Né la còma v'enganne nitidissima da liquido nardo...
[3] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, XIV sm. (perug.), XVII.61, pag. 193: e ch'ei giglie / languidi fansi, co la foglia nera, / e che le rose nitide e vermiglie / coi fravi fiori e le viole grate / mancano ai bionde e crespate capiglie...°|| LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[4] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.94, pag. 125: La prima diva, con sua compagnia / che verso me venia, / per farmi acorto dela essença sua, / era la Fede nitida polita, / con gli ochi volti alla celeste vita..
1.1 [Rif. all'acqua e all'aria:] privo di impurità, limpido.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 3.11, vol. 3, pag. 38: Quali per vetri trasparenti e tersi, / o ver per acque nitide e tranquille, / non sì profonde che i fondi sien persi, / tornan d'i nostri visi le postille / debili sì, che perla in bianca fronte / non vien men forte a le nostre pupille...
[2] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 2, v. 10, pag. 970.31: vide sovra la marina de lunge una luxe tutta simele ch'al pianedo de Marte quando asende in l'oriente e sia tra lo nostro vixo et ello interpositi vapuri, per la quale interpositione el se mostra più rosso che quando l'aere è nitido e sereno.
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 3, pag. 54.3: sì come nostra figura si specchia in tali vetri, o in acque smeratissime, e poi nostra figura torna così specchiata alle nostre pupille, e lì si multiplica sottile e nitida...
[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 22.56, pag. 105: Narcisso vid'i' quivi ancor sedendo / sopra la nitida acqua a riguardarsi, / di sè oltre 'l dovuto modo ardendo.
[5] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), I, ott. 6.6, pag. 4: fontane vive ancor v' erano assai / con acque chiare nitide e stillate...
[6] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 3, 1-18, pag. 79.3: per acque nitide; cioè nette e monde, e tranquille...
1.1.1 [Rif. al riflesso su un corpo trasparente:] ben delineato, chiaro.
[1] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 3, v. 10, pag. 1748.1: sì come nostra figura se spieca in vidri, overo in aque nitide e stillade [[...]], e poi nostra figura cussì spiecada torna alle nostre pupille, e lì se multiplica sutile e nitida...
[1] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 29, pag. 1552.28: El figura la fe' una bianchissima donna, imperçò che lla fe' è vertù cença alcuna mestione, candida e nitida...
[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.94, pag. 125: La prima diva, con sua compagnia / che verso me venia, / per farmi acorto dela essença sua, / era la Fede nitida polita, / con gli ochi volti alla celeste vita...
2 [Rif. allo stile di un autore:] perspicuo, privo di oscurità.
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 36.28, pag. 800: I detti ornati, nitidi e puliti / di Cicerone, e di Torquato i fatti / con que' di Paulo Emilio sentiti...