SUPPEDITARE v.

0.1 soppoditare, suppeditare; f: sopeditasse, supeditare.

0.2 Lat. suppeditare (DEI s.v. suppeditare).

0.3 Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.); Simone da Cascina, 1391/92 (pis.).

In testi sett.: f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.).

N Doc. esaustiva.

0.7 1 Mettere sotto i piedi qno o qsa, lo stesso che calpestare. Fig. Disprezzare o non tenere in considerazione qsa. 1.1 Sost.

0.8 Valeria Carrieri 15.05.2021.

1 Mettere sotto i piedi qno o qsa, lo stesso che calpestare. Fig. Disprezzare o non tenere in considerazione qsa.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 72, vol. 1, pag. 578.6: lo 'mperadore [[...]] giurņ in alta boce per pił riprese che sse inanzi ch'elli uscisse di quella camera questo non si consentisse pe' sindachi, che colla sua forza e de' signori di Milano e degli altri Ghibellini di Italia distruggerebbe la cittą di Firenze, dicendo che troppo era l'altezza della superbia d'uno Comune a volere soppoditare lo 'mperio.

[2] f Poes. an. Pił e pił volte, 1391 (tosc.-pad.), 125, pag. 254: Credeti vui i iusti desfare, / homeni da bosco, / che facti el chiaro fosco? / e la rason supeditare? || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), L. 1, cap. 4 [metro].2, pag. 54: Chi l'or[go]gio d'aventura / sopeditasse [e] la cura / e semper raxom obeisse / in tuto sņ che li avenisse, / no doterea zą tempesta, / formen ardente nģ mollestia. || Corpus OVI; Cfr. Livre de Boece, I, IV, 1-2: «Qui pourrait l'orgueil d'auenture / Mettre soubz ses pies e la cure».

1.1 Sost.

[1] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 69.5: lo dispregiare de le curiozitą e vanitą del seculo, e lo suppeditare de le tentassione astutissime del demonio.